LONDRA

VISITARE LONDRA - INFORMAZIONI E GUIDA. Una delle capitali al mondo, è tra i luoghi più visitati del pianeta, ed ha qualcosa per tutti: dalla storia, alla cultura, al buon cibo, ai divertimenti. I suoi edifici sono pietre miliari e icona di una biografia unica e affascinante. La città, nonostante la Brexit (che la maggioranza dei londinesi non ha votato), rimane una delle città più cosmopolite del mondo.

Perché visitare Londra? Non si sa se questa semplice e banale domanda passi per la mente agli oltre 18/19 milioni di persone che ogni anno visitano la capitale britannica. Forse sono semplicemente attratti dalla fama, dal fascino e dalla storia che la contraddistingue. Un magnete potentissimo che attira per una infinità di motivi, che in qualche modo proveremo, in questa nostra guida, a raccontarvi cercando di svelarvi qualcosa che ancora non conoscete.

LondraPer esempio, forse saprete già che ci sono così tanti italiani a Londra da formare la "quinta" città italiana nel mondo, ma forse non sapete che ci sono anche 400 mila francesi, più che in una città come Bordeaux. Londra è leader mondiale nei servizi bancari e finanziari, quindi la città con 8,7 milioni di residenti ufficiali attrae, oltre ai visitatori che vengono ad ammirarne le bellezze, un flusso costante di viaggiatori d'affari.

 

Con 43 università - la più alta concentrazione di istruzione superiore in Europa - è popolare con tra gli studenti e gli studiosi internazionali. Infatti, la Londra di oggi è più internazionale che  britannica. In una città dove si contano 270 nazionalità diverse, più della metà dei nati (58%) in città nel 2016 sono venuti al mondo da madri nate all'estero.

Londra dal London EyeIn questo crogiolo umano si va anche per fare il giro del mondo restando in una sola grande città e allo stesso tempo per sentirsi al centro di esso. Oltre alle icone tipiche che tutti conoscono (e sotto sotto amano) come le cabine e gli autobus rossi, come la Torre di Londra e la regina, poi si trovano cose davvero incredibili, come per esempio i migliori ristoranti indiani fuori dall'India, la miglior cucina italiana fuori dall'Italia, un'infinità di tutto e un progresso continuo che ti fa toccare con mano il presente e un pizzico di futuro. Ma per tutto ciò che cambia e evolve, la città mantiene come punti fermi gli elementi classici che l'hanno sempre contraddistinta da ogni altra città del mondo. È per questo probabilmente che attira e ci attira così tanto.

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Una sola o tante "London"?

Nemmeno chi ci abita da sempre ha il coraggio di ammettere di conoscere Londra completamente, tanta è rapida la sua evoluzione continua. La città turistica ha i suoi punti fissi, imprescindibili: il Big Ben, la Torre di Londra, Buckingham Palace, la National Gallery e il British Museum, Piccadilly Circus, l'Abbazia di Westminster, la Cattedrale di St Paul, i grandi musei, la Battersea Power Station immortalata dai Pink Floyd, le oasi verdi dei grandi parchi come Hyde Park insieme alle vie dello shopping giovane, di lusso, dei mercatini e delle occasioni da "gran bazar" del mondo. Ma non è tutto, questa è solo la superficie a volte scintillante, a volte meno; come si può immaginare ciascuno ha la "sua" opinione in merito. Non esiste un centro vero e proprio di Londra, ma tanti piccoli centri di altrettante piccole cittadine che si sono fuse per far nascere la città che conosciamo oggi(Westminster, Kensington, Chelsea, e così via).

Un po' di storia per capire meglio...

 

Scorci di LondraRiassumendo in poche parole la storia infinità di questa città, tutto cominciò attorno al 50 d.c quando i romani costruirono il primo ponte di legno sul Tamigi, accanto all'accampamento di Londinium, sulla riva settentrionale del fiume. La città si sviluppò presto grazie alla sua posizione strategica. Così il fiume fu via di commerci, ma anche di ripetute invasioni di angli, sassoni e vichinghi fino a quando nel XI secolo, sotto la Eduardo il confessore, divenne capitale del regno.

 

Nel 1078 Guglielmo il Conquistatore avviò la costruzione della Torre di Londra. Nel 1209 fu ricostruito  il London Bridge (dopo che il primo in legno venne distrutto dai Vichinghi) e per cinque secoli rimase l'unico ponte della città. Da allora fu un susseguirsi nei secoli di vorticosi cambiamenti nel segno della tradizione, un po' come l'Orlando di Virginia Woolf. Oggi la capitale inglese ha circa 8 milioni di abitanti e si estende su una superficie di 625 miglia quadrate (equivalenti a più di 1000 km quadrati) la cosiddetta "Greater London", l'area interna alla circonvallazione M25. Un mini universo.

 

La città è composta di 31 distretti (boroughs), più la City of Westminster e la City of London (la Londra originaria, Londinium). Un luogo vastissimo che a prima vista sembra sempre apparentemente uguale e che invece è in costante mutamento, perennemente attraversato, nelle sue viscere, da un serpente inquieto che segue i percorsi tracciati dalla metropolitana cambiando di continuo gli itinerari. Una curiosità, sapevate che quasi tutta Londra appartiene a tre persone: Lord Westminster, Lord Chelsea e la Regina? Quando si compra una casa da queste parti è solo per 99 anni, si chiama leasehold.... cool.

Mods LondraQuesta città ha l'obbligo di essere cool, termine un po' snob che intende qualunque cosa fa tendenza ma non è ancora trendy. È il protagonista auto rigenerante di una fuga dal conformismo che sembra infinita. Apre una breccia, scopre un luogo e, appena il gruppo arriva, fiero d'esserci arrivato per trapiantarci i suoi rituali omologati e omologanti, si trasferisce altrove, sempre con l'intima convinzione d'essere ovunque in transito. C'era un tempo, per fare un esempio non tanto Carnaby Streetremoto, in cui i ragazzi della classe operaia vollero apparire belli e presero a investire tutto quel poco che guadagnavano in pettini, vestiti e scooter di produzione italiana. Così agghindati, uscirono dai quartieri ghetto tipo Brick Lane e andarono alla conquista del centro. Scoprirono Carnaby Street e la trasformarono in una Mecca giovanilista. Li chiamarono mods, diminutivo preso in prestito dalla musica che ascoltavano all'inizio degli anni '50, il Modern Jazz.

I Mods erano una sottocultura giovanile dei primi anni a metà del 1960, che venne ripresa e rivista nei decenni successivi. Incentrata sulla moda e la musica, la sottocultura mods aveva le sue radici in un piccolo gruppo di giovani londinesi alla moda. Elementi significativi dello "stile mod" includevano la moda (spesso abiti su misura), musica (jazz, ma anche ska e R & B e, come vedremo alcune delle grandi band inglesi) e scooter (solitamente Lambretta o Vespa). In seguito i gusti musicali dei mods hanno trovato sponde in alcuni dei gruppo che hanno fatto la storia della music inglese: Led Zeppelin, Animals, Rolling Stones, Beatles, Who e chi ne ha ne metta… e scusate se è poco.

Brick LaneCrearono una moda e la moda li seguì, arrivando in fretta sulla loro scia e Carnaby Street che divenne quello che c'era di più trendy in Europa. Solo che, piccolo particolare, a quel punto, i mods già non c'erano più. Quante mode sono passate per queste strade, a volte le nostre vite sono così permeate da modi di fare e di vestirsi che sembrano montagne, monumenti che resteranno lì per sempre, invece...Ora tutti ridono delle capigliature degli anni 80, ma all'epoca sembrava impossibile per molti pettinarsi diversamente e non puzzare di lacca.

Spitefields MarketE così via. Altre zone, altre strade, altri quartieri, altri locali, altri modi per differenziarsi che finiscono per diventare stili di vita di molti, quasi di tutti, uscendo dalla esclusività, e allora è il momento di andare via. I quartieri dove i mods scorrazzavano in vespa o lambretta esistono ancora, solo che si sono trasformati, insieme alla città. A Londra hanno fatto dell'archeologia industriale un valore architettonico e della sostenibilità dello sviluppo un punto di merito politico.

Questi insieme di fattori hanno fatto si che luoghi come Brick Lane, diventassero da quartieri strappati all'abbandono, ripuliti senza sfarzo, a meta privilegiata. Luogo  di artisti con i loro atelier e progressisti con le loro iniziative culturali e imprenditoriali a favore dei giovani emarginati, bar, negozietti di antichità e modernariato, decine di ristorantini indiani e internazionali e un mercato, chiamato Spitefields, diventato alternativa alle frenesie turistiche di Portobello. Senza nessun danno alla multi etnicità della popolazione originaria e tutto all'ombra dell'ex fabbrica di birra Truman, monumento di mattoni rossi, affumicati dallo smog nel corso dei decenni, che offre le sue immense pareti bianche degli interni a mostre d'arte di beneficienza.

Londra e la musica

Guida di LondraIl segreto culturale di una vecchia città come Londra apparentemente quasi mai fuori moda, ha tanti ingredienti, ma uno di questi è sicuramente la musica sempre in armonia, è proprio il caso di dirlo, fra tradizione e trasgressione: i Beatles e Rolling Stones, sono ormai miti congelati, ma come parecchi di voi sanno, la scena musicale inglese ha sfornato altre star piccole e grandi a getto continuo negli ultimi 50 anni e la loro base era ed è Londra. La musica qui è  un grande livellatore sociale: non è proprio il caso di credersi snob se una sera il caso ci spingerà alla Royal Albert Hall per un po' di buona musica. L'abitudine ad assistere ai concerti è così popolare nel Regno Unito che da un secolo  la stessa sede ospita i Promenade Concerts, familiarmente Proms, concerti a prezzi stracciati da ascoltare in piedi "passeggiando" nella grande sala svuotata dalle poltrone, creati apposta per far conoscere i classici ad un pubblico il più ampio possibile.

Southbank CentreI luoghi sacri della musica, in una città che è il simbolo della tradizione, non muoiono mai: piuttosto, ai vecchi se ne affiancano di nuovi. È stato il caso del South Bank Arts Centre, il centro artistico nazionale sulla riva Sud (del Tamigi) costruito negli Anni Cinquanta per rivitalizzare un'area che aveva bisogno di essere rivitalizzata e che oggi al suo interno ospita anche il mitico London Opera Festival, ed è visto da molti come un esempio del trionfo dell'architettura nuda e cruda (non a caso chiamata brutalista) su quella un po' più morbida di linee: cemento grezzo e grandi vetrate per le tre sale da musica, tra cui la Royal Festival Hall, considerata a suo tempo da Arturo Toscanini la sala con la miglior acustica del mondo, capace di 3 mila posti, con aree pubbliche, vista sul fiume, bar, ristoranti, gallerie d'arte ed un teatro. Una vacanza a Londra sulle tracce della musica porterà inevitabilmente ad altri  come questo, come il Barbican Center, in Silk Street, sede della London Symphony Orchestra, ma anche di una scuola che dà concerti di musica classica aperti al pubblico, o al London Coliseum, in St. Martin's Lane, il cui globo illuminato spicca nel profilo della città dalle cartoline illustrate.

Scorci di LondraE infine, naturalmente, il tradizionale approdo a Covent Garden, città di spettacolo, musica e teatri. Nome prestigioso, Covent Garden riserba ancora qualche sorpresa. Anche se molto cambiata da quando, cento anni fa, teatri e bancarelle di frutta e verdura davano uno scorcio suggestivo sulla vita della capitale, la zona ancora adesso brulica di vita notturna, wine bars e mercatini sull'area che ospitava nel 1200 il giardino del convento di St. Peter. La passione per la musica sarà soddisfatta alla Royal Opera House, centro motore del mondo musicale, con la facciata su Bow Street. Oggi è una delle sedi più prestigiose al mondo, costruita nel 1858 sulle ceneri di due precedenti teatri distrutti dalle fiamme.

Per chi ama il Jazz obbligatoria una serata al Ronnie Scott's, nella storica sede Frith Street 47, dove si cena fino a notte fonda ascoltando jazzisti di livello internazionale. Perché jazz e tavola sono spesso inscindibili a Londra, come al Pizza Express, a Dean Street 19, a Sono, o al Pizza on the Park, Knightsbridge 11, dove si esibiscono jazzisti inglesi di fama. Si possono ascoltare gruppi dal vivo per tutti i gusti in tantissimi locali storici o o improvvisati come i pub,  le offerte non mancano, al riguardo potete dare un'occhiata per le ultime novità appena arrivare a Londra al numero in edicola di Time Out o all'Eving Standard, diventato da qualche tempo giornale gratuito.

Vecchia Londra e nuova Londra

Docklands ieri

Londra ha cambiato tante volte aspetto nel corso dei secoli, a volte per evoluzione naturale a volte costretta dal destino, come nel caso del Grande Incendio del 1666. Negli ultimi 40 anni tante zone un tempo svantaggiate, snobbate, periferie dormitorio o solo dedite al commercio sono state rilanciate e rinnovate fino a diventare altri centri della stessa città. Questo è stato il caso di Notting Hill, di Islington, di Brixton e Clapham, ma anche di Brick Lane insieme a tante parti dell'East London. Quello che si è fatto poi nella zone della banchine del porto di Londra, le Docklands, un tempo le banchine del porto dell'Impero più vasto mai visto nella storia, ha dell'impressionante. In quelle zone al di là del Tower Bridge vagava la fantasia omicida di Jack lo Squartatore, ma la paura è passata da un pezzo, ed ora per gli amanti dei giallo si organizzano tour del più famoso serial killer della zona. Tra le stesse nebbie, vere o letterarie che fossero, diluite nella birra consumata in chiassosi pub, si alimentava la fantasia romanzesca di Charles Dickens.

Canary WharfAnche di Dickens si allestiscono dei tour guidati, così come di Sherlock Holmes, di Shakespeare (primo fra tutte la visita al Shakespear's Globe), di Marx e di altri personaggi della storia e del costume di Londra. Può essere interessante ripercorrere i passi di qualcuno di qualcuno di questi personaggi. In fondo se si riesce a penetrare la "babele" di Londra, magari si riuscirà a capire meglio anche il nostro paese.

Che dite? A parte le utopie, in quegli stessi pub del vecchio porto di Londra, pieno di tutto, esotico come un romanzo di Salgari, approdavano, oltre a merci di ogni profumo e colore, viaggiatori come Daniel Dafoe che poi, chissà come ebbe l'ispirazione da qualche marinaio di scrivere il suo Robinson Crusoe (vedere a riguardo anche la nostra guida di Bristol) ed altri grandi viaggiatori come l'esploratore James Cook il primo europeo ad andare in Australia e Nuova Zelanda e le Hawaii, tra ladri, puttane, marinai ubriachi, trafficanti d'ogni specie.

Docklands oggiOggi è passato i momento buio delle docklands, quando la fine dell'impero aveva fermato i traffici e portato il silenzio nel vecchio porto di Londra, i magazzini in disuso, le ditte di import-export smantellate e una città di bacini artificiali ed edifici di mattoni bruni grande quanto Venezia che, dagli anni 60 in avanti era precipitata nel totale abbandono, trasformandosi in una città fantasma sospesa su pontili fradici, in balìa delle maree. Neanche i tassisti ci andavano più, sconsigliando di andarci anche all'eventuale cliente. Il grande regista Stanley Kubrick aveva scelto questa zona come location perfetta per alcune scene di Full Metal Jacket, talmente decrepito che poteva benissimo passare per il Vietnam in guerra. Ma lì le cose hanno ripreso a vivere, si sono messi d'impegno, ci hanno creduto, aggiungendo l'high-tech ai mattoni divorati dallo smog, trasformando l'abbandono in riscoperta e sperimentando una architettonica futuribile. Oggi il miracolo è stato compiuto, e quando alzate gli occhi al cielo e vedete un gruppo di grattacieli verso sud-est sappiate che è lì, in quella zona che si trovava il vecchio porto. Vi verrà in mente che non stona nemmeno come panorama col resto della città. È quello che pensano tutti.

Sulla metropolitana di Londra osservando la gente

Leggere nella metropolinata di Londra

E il sinuoso e antico serpente della metropolitana londinese si tuffa nel sottosuolo di Londra, accoglie rappresentanti di tutti i gruppi sociali, di tutte le età: dagli scolari ai pensionati, dagli operai ai banchieri, dalle casalinghe ai funzionari dello stato. Talvolta i vagoni sono così affollati che non sembra possibile fare altro che fissare la pubblicità alle pareti. Molti, la maggioranza, legge giornali vari e libri. La ragazza di fronte legge "Cento anni di solitudine" e il suo sguardo è lontano migliaia di chilometri da quel sottosuolo. Uno sguardo sereno e molto bello. Basterà un libro come quello, letto in comune, per una affinità elettiva? La risposta non arriverà, il vagone si ferma e la gente, gli sguardi lontani e i titoli delle loro letture, svaniscono e si ricompongono con i nuovi venuti.

Trasporti londonesiPer girare e visitare Londra l'unica opzione ragionevole è quella di usare i mezzi pubblici, iniziando da quel serpente affascinante che si insinua nel sottosuolo londinese che è la metropolitana, le cui linee di colori diversi portano in ogni angolo della città (ci sono 273 stazioni ogni anno in aumento). Fa parte della rete di trasporti metropolitani anche la Docklands Light Railway (DLR), una metropolitana leggera che collega le Docklands alla City. Tenete conto che i prezzi delle singole corse sono cari, quindi fatevi un abbonamento appena possibile (Travel Card o Oyster Card): quello valido un giorno per le zone 1 e 2, per esempio permette di viaggiare su tutta la rete, compresi gli autobus, dopo le 9,30 con poco più di 5 sterline (vedere il sito dei trasporti londinesi per i prezzi esatti). I turisti fanno di solito la Travelcard, di durata diversa a seconda del soggiorno: un giorno, il week end, una settimana. Chi è più esperto fa invece la Oyster Card; si tratta di una scheda magnetica sulla quale viene accreditata una somma (una specie di carta di credito per i trasporti prepagata). Per avere la card alla biglietteria delle stazioni) dovrete versare una piccola somma a deposito.

 

Guida di LondraLa Oyster card si deve appoggiare sul logo presente sulla barriera di entrata della metro. Per chi preferisce non cacciarsi nel sottosuolo, nella capitale inglese ci sono quasi 8000 autobus a uno o due piani (i cosiddetti single-decker e double-decker), per un totale di 19.000 fermate. Fate attenzione al fatto che quelli notturni sono contraddistinti dalla scritta N e funzionano dalle 23 alle 6. Una corsa breve costa 90 p, mentre il One Day Bus Pass per tutte le zone costa circa £ 3 (ma controllate i prezzi sul sito della London Transport). I taxi qui li chiamano black cabs. Se volete fermarli per strada controllate che la scritta "For hire" sia accesa; se è spenta, vuol dire che il taxi è occupato. Se invece volete prenotarli, le compagnie più grandi sono Dial a Cab (020 - 72535000) e Radio Taxi (020 - 72720272). In alternativa, potete usare i più economici Minicabs; oppure i Taxi Bike, cioè i moto-taxi (020 - 75813535).

 

Se volete prenotare un taxi in italiano che vi porti all'aeroporto, in giro per la città o per una gita nei dintorni della "Greater London" potete chiamare questo numero 347 1098290 (Andrea). Noi ci siamo affidati ad Andrea diverse volte, il servizio è ottimo, da Vip (ci sono passati tutti gli italiani più famosi quando sono andati a Londra) e si spende poco di più che andare con i trasporti pubblici per stare 1000 volte più comodi, consigliatissimo.

Essendo praticamente impossibile (e comunque carissimo) parcheggiare, è sconsigliato l'uso dell'auto. In ogni caso sono tutte le maggiori compagnie di autonoleggio: i prezzi variano a seconda dell'auto e del periodo. Se desiderate affittare un motorino, potete rivolgervi da Scootabout, 1-3 Leeks Street, WC1 † 020 - 78334607.

 

Vita a LondraQuanto infine a cosa vedere e visitare a Londra, i luoghi e le attrazioni sono moltissime, dai classici Westminster Abbey, Buckingham Palace, Tower Bridge, ai parchi, dai Musei, ai mercati, come quelli celebri quello di Camden Town e di Portobello, dalle gallerie di arte moderna (leggi Tate Gallery la galleria per antonomasia), passando per la London Eye, il cimitero di Highgate, il villaggio di Greenwich, il bosco di Hampstead, fatevi guidare dai vostri gusti e dal fato... e se non vi piacciono troppe informazioni spiattellate e preferite esplorare e cercare da soli, leggete semplicemente le 101 cose da fare e vedere a Londra prima di morire per prendere spunti.

 

Ugo Foscolo a Londra

Né più mai toccherò le sacre sponde...

Ugo FoscoloUgo Foscolo, che in tanti abbiamo studiato a scuola,  il principale esponente letterario italiano del periodo, a cavallo fra Settecento e Ottocento, nativo dell'isola Zante, o Zacinto (vi ricorda qualcosa?), arrivò in Inghilterra nel settembre del 1816 per l'ultima tappa del suo pellegrinaggio da esule in fuga dagli austriaci e non solo. Riverito dapprima da nobili e poeti di grido, presto ne fu schivato per i suoi inconciliabili furori e il prepotente egocentrismo. E si sa in quale arcigna solitudine, tra quali vicende stravaganti di lusso e di miseria trascorse poi gli ultimi anni di vita. Una vita al di sopra delle sue possibilità e alcuni affari finiti male ridussero il poeta in quasi completa rovina, al punto che nel 1824 venne per breve tempo incarcerato per debiti. Uscito di prigione fu costretto a sopravvivere in stato di quasi completa indigenza, celandosi spesso sotto falso nome per sfuggire ai creditori. La figlia Floriana,  che lo aveva raggiunto lo assistette con amore durante i suoi ultimi anni.

Tomba di Ugo Foscolo a Turnham GreenLa sua produzione letteraria, in quel periodo,  fu di erudizione e di critica, e fra l'altro comprendeva quelle osservazioni sulle società e le lettere che costituiscono gli abbozzi del Gazzettino del Bel mondo: carte rimaste incomplete, righe lacunose con cui nonostante tutto si riesce a mettere insieme una sorta di cronaca inglese. Dalle sue memorie traspare una Londra e un'Inghilterra per gli italiani, quasi esotica, tanto da essere paragonata alla Cina più che inquadrata nell'Europa. Si cominciò proprio col rito del tè e con l'etichetta mattutina degli inglesi, distante dalla sbracata prima colazione dei continentali (ancora oggi) in berretta e pantofole, per finire per il disgusto (e qui scappa da ridere), "dell'infedeltà delle mogli". Nei suoi diari s'infittiscono i tocchi romantici o galanti sulle donne, le sferzate ai nobili e a Bonaparte (che aveva posto fine alla Repubblica di Venezia), intervallati da scatti di malinconia tetra, dalla ricerca di affetto nelle sere londinesi (forse nebbiose, ma dicono che la nebbia a Londra sia un'invenzione di Dickens), così mirabile in un uomo tanto sicuro di sé, e anche abbastanza violento.

Placca commemorativa in onere di Ugo FoscoloI quadretti di Dover delle inglesi al mare anticipano gli impressionisti; i turisti del bel mondo britannico alle terme di Aquisgrana o tra la "patriarcale integrità degli Svizzeri" (nel XVIII secolo s'intende, forse oggi un po' meno) contrastano col vagabondaggio degli Italiani cui si chiede dovunque e solo di cantare (ma ora che ci chiedono?). Le pagine delle sue memorie così strane, confuse, danno gli ultimi tocchi al ritratto del Foscolo, incalzato ancora da un furore prepotente: "So bene per esperienza che le mie idee m'escono tutte dal calamaio, e scrivendo mi par di scoprire cose delle quali io sapeva d'essere al tutto ignorate" com'era, con rimpianto, ignorante della chimica, che lassù avrebbe potuto servire a schiudergli la conversazione (e non si sa mai cos'altro) delle signorine londinesi. Povero e debole, alla fine Foscolo si ritirò nel piccolo sobborgo londinese di Turnham Green dove, ammalato di idropisia dovuta all'aggravarsi della malattia, morì e lì fu sepolto il 10 settembre del 1827 a quarantanove anni. Anche la figlia Floriana si ammalò e mori solo due anni dopo, il tempio delle itale glorie che aveva celebrato nel carme Dei Sepolcri. Del Foscolo ci resta un ricchissimo "Epistolario", documento molto importante della sua vita tumultuosa. La "blue plaque" la targa commemorativa che vedete nella foto si riferisce all'edificio di Kensington dove Foscolo visse per un anno a partire dal 1817 al numero 19 di Edwardes Square, Kensington.

Nel 2011 dopo quasi due secoli di degrado e di colpevole silenzio delle autorità italiane, la tomba di Foscolo nel cimitero della chiesa di St. Nicholas a Chiswick  è stata restaurata per merito di un’associazione di beneficenza, il "Foscolo Appeal Fund", formata da italiani che risiedono a Londra, anche se bisogna ricordare che le spoglie del poeta  ora si trovano Basilica di Santa Croce, a Firenze, dove furono traslate nel 1871, nel tempio delle italiche glorie che aveva celebrato nei Dei Sepolcri. La tomba londinese del Foscolo fu realizzata dallo scultore torinese Carlo Marochetti su incarico di Hudson Gurney, amico del poeta, politico e anch'egli compositore di versi, che finanziò la sua costruzione visto che Foscolo lasciò ben pochi averi. Il poeta, come forse vi ricorderete da reminiscenze scolastiche, credeva che le tombe dei  grandi uomini fossero da sprono a tutti gli altri a compiere nobili imprese che potessero cambiare in meglio il mondo. Se capitate da queste parti pensate a queste parole.

Sigmund Freud a Londra

Casa Museo Freud Se siete appassionati di tutto ciò che riguarda la psicologia, Londra offre un panorama di tratti psicologici variegati, multi culturali, per tutti i gusti, si può semplicemente cominciare fermandosi da qualche parte a bere qualcosa guardando il mondo (letteralmente) che vi scorre davanti. A parte questo, a Londra passò l'ultimo hanno della sua vita Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi, e vale la pena, se avete tempo di andare a visitare la sua casa in città nel quartiere di Hampsted. Parlando ai suoi seguaci due giorni dopo l'entrata a Vienna delle truppe naziste, nel 1938, Freud fece questo paragone: "Dopo che Tito ebbe distrutto il Tempio di Gerusalemme, il rabbino Jochanan ben Sakkai chiese il permesso di aprire una scuola a Jabneh per lo studio della Torah. Noi faremo la stessa cosa". La Jabneh di Freud era la sua abitazione londinese. Per una speciale disposizione del governo britannico, di solito poco ospitale con i rifugiati politici, neppure sei mesi dopo aver pronunciato questa frase, Freud, che all'epoca aveva 82 anni, andò a vivere in una casa spaziosa a Maresfield Gardens, con la famiglia, i libri più preziosi, il famosissimo divano e la collezione di antichità egizie e classiche. Qui visse, ricevendo pazienti e seguaci, per un anno meno quattro giorni: il 23 settembre 1939 mori di un cancro che gli aveva intaccato la mascella. La casa fu per quarant'anni una sorta di quartier generale del Movimento freudiano, trasformata in un santuario vivente da Anna, la più giovane dei sei figli di Freud, che continuò a vivere lì fino alla morte, nel 1982, all'età di 86 anni.

Freud a LondraFigura chiave del movimento per meriti suoi e non per diritto di eredità, Anna Freud alimentò il collegamento fra Hampstead e la psicanalisi facendone la sede della Clinica Hampstead, dove venivano insegnate e divulgate le sue tecniche di analisi infantile. Alla fine della sua vita, cedette la casa a una fondazione che si impegnava a gestirla, dopo la sua morte, come museo e centro di studi freudiani. La casa museo può essere visitata dal mercoledì alla domenica dalle 12 al 17 e al momento in cui scriviamo l'ingresso costa 6 sterline per gli adulti, 3 i ridotti, con i minori di 12 anni che non pagano. Soltanto le stanze al pianterreno sono rimaste esattamente come Freud le aveva lasciate. Dalle porte dello studio il professore austriaco poteva guardare il giardino mentre ascoltava i pazienti distesi sul divano. Anna non ha mai toccato lo studio del padre e raramente ha usato la biblioteca comunicante. In un certo senso, era un museo già allora. Con una differenza rispetto a oggi: che era privato. Sulla scrivania del professore si allineano file di statuette, per lo più egizie, come soldatini sull'attenti. Due ritratti importanti, quello del suo maestro Jean Martin Charcot e della sua allieva prediletta Marie Bonaparte (suo bisnonno era Luciano Bonaparte, fratello di Napoleone), si contendono l'attenzione insieme a stampe di monumenti sul Nilo, esattamente come accadeva nella casa di Vienna (anch'essa museo, ma priva degli oggetti originali). Secondo una moda ormai consolidata in tutti i musei, non manca neppure qui una Freud boutique,, dove si vendono distintivi, francobolli commemorativi, libri, poster e borse di plastica con un motivo stilizzato ricavato dalla famosa coperta persiana che copriva il divano dell'analisi.

 
La Londra di Karl Marx

Karl Marx a Londra Londra e la Gran Bretagna da sempre attirano visitatori di memorie letterarie, con speciale predilezione per certe stanze povere e a volte un po' squallide (ma molto ispiranti), in cui hanno vissuto celebri personaggi. Spesso gli itinerari turistici obbligano a compiere lunghi giri per arrivare al cottage con il tetto impagliato in cui è vissuto Thomas Hardy, l'autore di Tess dei D'Urbervilles, nel Dorset o alla residenza nel lake District in cui si è ritirato il poeta romantico William Wordsworth (leggetevi se non la conoscete la bellissima Intimations of Immortality). C'è però un famoso scrittore, autore di un libro che ha avuto grandi conseguenze, il quale fino a pochi decenni fa fa era sfuggito all'attenzione dei visitatori letterari di Londra. Il libro, un'opera estremamente famosa e controversa, non certo narrativa, ha per titolo "Il Capitale" (l'avevate intuito cari giovani infornati?) e il suo autore era un londinese adottivo di nome Karl Marx, morto a Londra il 14 marzo 1883. Alla fine i londinesi hanno ammesso il filosofo tedesco nel pantheon culturale nazionale. Il consiglio municipale di Londra proclamò proclamato solennemente nel centenario della sua morte, nel 1983, un'anonima casa dove visse Marx, passata fino a quel momento inosservata, a edificio storico. Furono molte le case e gli alloggi che permettono al turista di fare il giro della Londra di Marx, da Soho, a Blomsbury e al viali spaziosi della prima periferia. Un Itinerario che permette anche di gettare uno sguardo sulla vita della piccola borghesia londinese del Diciannovesimo secolo. Marx arrivò a Londra da Parigi nel 1849. Trentunenne e radicale, fuggiva dall'ondata conservatrice che stava spazzando l'Europa. Arrivando qui gli sembrò di approdare in un'isola tollerante e in un ambiente tollerabile.

Ci passò 34 anni, perfezionando le sue teorie e studiando l'economia industriale che stava nascendo in Inghilterra (vedere al riguarda la nostra guida di Manchester). Come molti eminenti letterati inglesi del tempo, Marx non aveva quel che si dice un aspetto brillante. Non era certo raffinato Lord Byron. Il più delle volte lo si trovava seduto tranquillamente in qualche biblioteca (frequentava quasi giornalmente la biblioteca del British Museum) o a casa circondato dal suoi sei figli e dalla moglie Jenny. Nonostante Marx abbia scritto molto sul proletariato, i Marx hanno fatto di tutto per non appartenervi e avevano sempre l'occhio puntato su dintorni e vicini migliori. Per quasi tutta la durata del suo soggiorno a Londra, la famiglia Marx era stata sostenuta economicamente da parenti che stavano in Germania, dall'industriale di sinistra di Manchester, Friedrich Engels e dai guadagni da quelle che Marx definiva "porcherie da giornali". A quel tempo, per esempio, il New York Daily Tribune pubblicava i suol commenti su avvenimenti d'attualità come la guerra di Crimea. Un luogo ideale per iniziare il «Marx-tour» è Leicester Square, dove Marx andava in cerca di amici politici rifugiati. Stava in una locanda malandata di Leicester Street che si chiamava German Hotel.

Quando abitava lì, Marx partecipava alle assemblee della comunità per l'educazione degli operai tedeschi in una stanza al piani superiori del Red Lion Pub in Great Windmlll Street, pochi isolati più avanti. In seguito i Marx si trasferirono un po' più  in una casa del Diciottesimo secolo in Dean Street 28, a Soho. L'appartamento era piccolo e sacrificato: due stanze in un edificio; popolare. L'edificio comunque si è assicurato un posto nella storia, grazie a una targa della facciata che annuncia ai visitatori: "In questa casa ha vissuto Karl Marx dal 1851 al 1856".

Quando fu messa, l'allora proprietario del vicino ristorante Quo Vadis (che esiste ancora), l'italiano Peppino Leoni, protestò furiosamente, sostenendo che la targa riduceva drasticamente l'afflusso della miglior parte della sua clientela. L'interno degli alloggi non era ammobiliato con mobili particolari, ed era decisamente sciatto. Lo si apprende in parte leggendo Tomba di Karl Marx nel cimitero di Highgateil rapporto di un agente di polizia prussiano in missione segreta che riuscì ad entrare nella casa di Dean Street e che, evidentemente, era rimasto più impressionato dalle abitudini dei Marx che dalle opinioni politiche del filosofo. L'agente segreto scrisse infatti che Marx era solito dormire vestito sul divano e che «in tutto l'appartamento non c'è un solo mobile che sia pulito e intero». Da Dean Street, Marx andava a piedi alla biblioteca del British Museum per i suol studi. Alla ricerca di Marx a Londra si può cosi ripercorrere Soho Square. attraversare Oxford Street ed entrare nel quartiere di Bloomsbury, che un tempo era una zona prediletta dagli artisti di avanguardia. Il posto in cui si sedeva solitamente Marx al nella biblioteca del British Museum è contrassegnato con il numero 07. Anche oggi, come al suoi tempi, è difficile visitare la sala di lettura del museo, comunque gruppi di massimo 12 persone possono entrare con una guida ogni giorno dalle 11 alle 16.

Ma tutto ciò che nella biblioteca ricorda Marx è soltanto una copia del primo volume della prima edizione del Capitale pubblicata in Germania nel 1867, tradotta in inglese nel 1887, quattro anni dopo la sua morte. Da Dean Street i Marx acquistarono una casa a Kentish Town, al numero 46 di Grafton Terrace, vicino all'attuale fermata di Chalk Farm della metropolitana. In fondo alla strada c'era e c'è ancora un pub, il Lord Southampton, che si dice fosse frequentato da Marx. Come per molti altri casi, la fama del filosofo fu postuma. Mori nel 1883 e fu sepolto nel cimitero di Highgate. La sua tomba è ovviamente meta di frequenti pellegrinaggi.

 

E infine una pinta al pub

 

Una pausa al pub

Non dimenticate di fare un salto in uno degli storici Pub londinesi, per bere qualcosa e riposarvi durante la vostra visita. I pub inizialmente, durante il medioevo, erano circoli parrocchiali,  strategicamente situati lungo le varie vie di pellegrinaggio, poi diventarono luoghi di riunione degli operi che nel XIX secolo cominciavano a riunirsi in sindacati. I pub hanno spesso conservato tracce della loro storia: vetrine con vetri smerigliati, rivestimenti di legno anneriti e patitati, luci smorzate come hai tempi delle candele e dei bellissimi ottoni. I pub tra cui scegliere sono migliaia, non c'è che l'imbarazzo della scelta. Vedete qui di seguito un articolo di approfondimento sul tema: I pub londinesi

 

Guida di LondraSe volete approfondire le informazioni su questa città unica, andate sul sito Londraweb.com la bibbia italiana sulla capitale inglese dove troverete centinaia di pagine per  approfondire la vostra conoscenza in materia. Nello stesso sito se avete intenzione di fare un soggiorno studio o una esperienza lavorativa e volete affittare una camere per studenti andate su questa pagina, alloggio a Londra. Infine se avete bisogno di scegliere una scuola di inglese e avere anche uno sconto visite questo sito: Corsi di inglese a Londra (Londonschools.info).

 

Ringraziandovi per il vostro continuo supporto, Informagiovani Italia vi augura Buona Londra!

 

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