Cadaqués

VISITARE CADAQUÉS - INFORMAZIONI E GUIDA Questo piccolo borgo sul mare di casette bianche è un luogo di una bellezza particolare, che si incunea tra colline preambolo dei Pirenei orientali. Da piccolo villaggio di pescatori quale era, divenne fonte d'ispirazione di artisti di fama internazionale, come Dalí, Picasso, Meifrèn, Miró, Duchamp, è oggi una delle località turistiche più ricercate della Costa Brava.

Siamo arrivati a Cadaqués da una strada brulla, che si incunea dalla costa di Roses (dove avevamo preso una casa in affitto per visitare la zona). Siamo stati colti di sorpresa dalla sua bellezza, nonostante molte letture ci avevano "avvisato" per tempo. Oltre che dalle tante belle foto che si possono trovare in giro, eravamo, come è ovvio, attirati dal mito di  Salvador  Dalí. Siamo andati, in una sorta di pellegrinaggio, nei sui luoghi, da Figueres, a Port Lligat, al Castello di Pubol quindi non potevamo non venire a Cadaqués.

Cadaqués PanoramaUn villaggio di un bianco quasi accecante, che è cresciuto fuori dal mondo, protetto da una conchiglia a forma di montagna (o viceversa a seconda di come gira la fantasia) inaccessibile. Camminare per le sue strade è come tornare indietro nel tempo di 100 anni, tornare a un tempo in cui non era necessario controllare la Whatsapp ogni 2 minuti o aggiornare Instagram a ogni respiro.

Cadaqués era talmente vicino alla nostra base in Costa Brava (circa 20 minuti), che dopo averla gustata e scoperta una volta, in un mese ci siamo tornati con varie scuse molte altre volte (una cena, un aperitivo al tramonto, scattare altre foto, etc). Cadaqués sorge nel cuore del Parco Naturale di Cap de Creus un posto placido d'estate, ma sferzato da venti freddi e violenti di tramontana che calano dai Pirenei d'inverno, come delle frecce acuminate. Di questa cittadina, Dalì disse che "è il più bel villaggio del mondo". Facendo revisione di questo articolo dopo un po' di mesi mi sono accorto che questa citazione, anche abbastanza banale, è poi comparsa in altri 20 siti che parlano di questa cittadina (proprio così). La differenza è che noi ci siamo, per fortuna, andati. Lì per lì la volevo togliere, ma poi ho pensato che andava bene così.

Le case bianche di CadaquésA Cadaqués non ci si arriva per caso, bisogna volerlo. Effettivamente non è proprio facile da raggiungere, a meno che non vi fermiate da qualche parte nella zona, come abbiamo fatto noi. La si scorge dopo tante curve, bellissima, come un quadro, con le case bianche a ridosso del mare e le piccole barche che punteggiano l'acqua calma della baia. Potete parcheggiare all'inizio del paese, al Parking Saba Riera Sant Vicenç, e poi da lì inoltrarvi tra le sue stradine, che vi portano piano piano verso il mare. Si sentono gli odori tipici di un porto, cosa che personalmente mi ha sempre fatto venire fame. I portoni azzurri delle abitazioni ricordano tanto le isole della Grecia e le bougainville rosa fucsia colorano le strette strade acciottolate. Si capisce subito che il villaggio è diventato, forse con la figura di Dalì a fare da calamita, un paese di artisti e buon gustai, con botteghe d'arte, negozi originali, ristorantini e caffè all'aperto con vista mozzafiato.

Volete sapere cosa sentirai quando visiterai Cadaqués?

Le case bianche di CadaquésProviamo a fare questo giochino. Visualizza te stesso/stessa seduto/seduta, la mattina, su una terrazza (la sedia è morbida e comoda naturalmente) con una ricca colazione, ancora calda, di fronte te. Sono le 7.30 del mattino e la brezza del Mar Mediterraneo accarezza il tuo viso e il tuo senso dell'olfatto si attiva immediatamente con quel caratteristico odore. Chiudi gli occhi e respira profondamente. Può bastare, ho resto l'idea?

Paese di artisti, vip e viaggiatori

Cadaqués PanoramaSi dice che fino al XX secolo gli uomini di Cadaqués avessero visitato più la lontana Avana, nell'isola di Cuba, che Figueres, che dista appena 33 km da qui. Le orde di turisti qui non sono mai arrivate, ma la sua salvezza, non è dovuta alla geografia, ma proprio a quel geniaccio (o folle, a seconda dei punti di vista) di Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí i Domènech, figura principale del surrealismo. Grazie a lui e alla sua fama, Cadaqués è stata protetta nel corso del tempo, ha evitato la cementificazione selvaggia ed è rimasta un paradiso naturale e un luogo molto interessante per viaggiatori, artisti e curiosi. Nei mitici anni d’oro, di questa cittadina Dalì passeggiava sul lungomare (facendo di tutto per essere notato) tenendo a guinzaglio un elefantino, Marcel Du Champ giocava a scacchi in un caffè e, seduto a un tavolino affacciato sul mare, Gabriel Garcia Marquez scriveva le pagine più intense di "Cent’anni di solitudine". Pensate che atmosfera...

La gente famosa continua a venire a Cadaqués perché sa che qui nessuno la disturba e nel mitico ristorante Casa Anita, in una viuzza secondaria, fa bella mostra un cartello che recita "Proibita l’entrata ai paparazzi". Negli anni '60 il borgo, dove erano ancora di casa quasi solo pescatori, divenne il paradiso degli hippy. Ancora oggi, da quell'esperienza, trovate ancora ristoranti che servono ottimi piatti vegetariani, libanesi e indiani.  "È merito di Dalì se Cadaqués non è cambiata" dicono da queste parti "lungo tutta la Costa Brava hanno costruito grandi alberghi e palazzi di dieci piani. Ma qui la magia è rimasta. Ed è stato Dalì a lottare perché il piccolo centro storico si mantenesse intatto". Qui i vecchietti ti parlano del grande artista come amico con cui prendevano qualcosa al bar e fa una certa impressione, era eccentrico ma alla portata di tutti (almeno nel suo paese).

Cadaqués il lungomareDalí, passò qui diverse estati fin da bambino dove rimase ammaliato dalla luce, dalle rocce e dal mare. Sempre a Cadaqués, incontrò per la prima volta, nel 1929 a 25 anni, la compagna della vita e sua musa ispiratrice, Gala, la russa Elena Ivanovna Diakonova, sposata e più grande di lui di 10 anni. Il destino li fece incontrare proprio nella casa di vacanza Salvador aveva invitato diversi amici a trascorrere l'estate. Lei era all'epoca sposata con l'amico ed ospite di Dalì Paul Eluard. Galeotta fu (così si dice) la vacanza e "invincibile" il destino: l’amore divampò tra i due, al primo sguardo. Lui ammaliato e devoto, lei condottiera e possessiva, da quel momento soggetto principale di molti dei suoi quadri. Leggi la storia di Dalì e Gala.

La natura, la costa, le spiagge

Cadaqués SpagnaLa costa qui è rocciosa, con splendide insenature, piccole e isolate spiaggette di sabbia, baie tranquille e l'acqua cristallina. Il centro storico è piccolo e pieno di angoli e strade caratteristiche. Sul bel lungomare del pause si può passeggiare e fermarsi in uno dei tanti bar, magari sulla spiaggia, a bere una birra o un cocktail. Il paese originariamente era circondato da una muraglia protettiva di cui rimane un baluardo, oggi incorporato nell’edificio che ospita il comune. Le salite e le  discese delle stradine acciottolatesi si alternano alle case bianche, ai locali alla moda, ai ristorantini, ai negozietti di alta qualità. Osservate dove mettete i piedi arrampicandovi in paese, la pavimentazione, il rastell, è davvero  caratteristico, fatto a mano con sassi estratti dal mare, modellati nel corso di tanto tempo dal movimento delle onde e collocati a formare una specie di spiga di grano per consentire alla pioggia di essere assorbita ed evitare alle persone di scivolare. La via dove il rastell è conservato meglio è Carrer Call, in pieno centro.

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La chiesa di Santa Maria e il suo belvedere 

 

Cadaqués Chiesa di Santa MariaArrivando da Cadaqués una delle prime cose si vedono, dominando l'abitato dall'alto è la chiesa di Santa Maria, con la facciata imponente e il campanile che funge (suo malgrado) anche da romantico faro nella notte. La "Eglesia Parroquial de Santa Maria", così si chiama per intero, è di origine tardo gotica (XVI secolo). Davanti all'entrata c'è un piccolo belvedere che offre una fantastica vista sulla baia. In estate la chiesa ospita eventi e concerti. Approfondisci leggendo Cosa vedere ad Cadaqués.

 

La casa azzurra e il modernismo

Cosa vedere a CadaquesNon siamo molto distanti da Barcellona (circa due ore) e l'architettura modernista ha lasciato la sua impronta anche qui, su alcuni degli edifici più importanti, come la Casa Serinyana (Casa azzurra ovvero Casa Blau). Non potrete fare a meno di notarla, imponente con la facciata rivolta verso il mare e le decorazioni azzurre di ceramica invetriata. Fu costruita a partire dal 1910 da Salvador Sellés I Baró. La casa è collegata a un magazzino tramite un ponticello che richiama lo stesso stile dell’edificio principale.

Centro culturale internazionale nel 1900 

Nei primi anni del 1900 Cadaqués divenne un importante centro culturale europeo. Molti celebri artisti, come Picasso, Chagall, Garcia Lorca, Miró, Luis Bunuel e Paul Eluard, trovarono la loro particolare fonte di ispirazione in questo splendido angolo di mondo. Da ricordare anche il soggiorno di Walt Disney che con Dalí collaborò alla progettazione di film di animazione. Altri artisti hanno dimorato per molti anni a Cadaqués: i pittori Ramon e Antoni Pitxot, Maurice Boitel, il poeta francese Jean Aubert e qui hanno soggiornato anche Joan Miró, Marcel Duchamp, Richard Hamilton, Albert Ràfols-Casamada, Henri-François Rey e Melina Mercouri. Tuttavia, come ho già scritto e fatto capire chiaramente in queste pagine è stato Salvador Dalí che ha dato a quello che era solo un pittoresco borgo di pescatori la fama internazionale. Non lontano da qui costruì la sua casa (oggi Casa museo a Port Lligat) dove ogni anno, per 50 anni, trascorse gran parte dell'estate. Il mio pellegrinaggio nei luoghi di Dalì mi ha portato anche in quella casa sul mare. Con un po' di fantasia, oltre a vedere gli oggetti di uso quotidiano dell'artista, ci si può fermare a osservare il mare da quella casa, pensando al fatto che quello stesso mare fu la cosa più ispirante e allo stesso  tranquillizzante per Dalì, un contrappeso fondamentale al debordare della sua follia.

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Arte, design e cultura oggi

La vita artistica e culturale di Cadaqués è ancora oggi molto intensa. Se vi interessa potete approfondire alla pagina sui musei e gallerie d'arte a Cadaqués. In particolare il "Museu More d'Art Grafic Europeu" ricco di disegni di grandi artisti come Dürer, Raffaello, Caravaggio, Rubens, Goya, Picasso, Matisse e altri, e il "Museu d'Art" che espone paesaggi di Cadaqués. Gli amanti del surrealismo non possono perdersi una visita al Teatro Museo Dalì a Figueres, di per sé "il più grande oggetto surrealista del mondo" e una visita al Castello di Púbol (a circa 50 km di distanza) che Dalí ha progettato ancora per la sua musa Gala.

Raggiungere Cadaqués

Raggiungere Cadaqués in auto permette di godere di viste mozzafiato sul Parco Naturale di Cap de Creus, ma si può arrivare anche in treno fino a Figueres (città natale di Dalì) e poi salire su un autobus locale che in un'ora porta a Cadaqués. Leggi come arrivare a Cadaqués.

Mangiare a Cadaqués, cucina locale e molte sorprese

Da provare la cucina locale, dove protagonisti sono il riso e il pesce. Famosa la paella mista con pollo, riso, frutti di mare e la paella negra con nero di seppia e pesce. E poi ancora tanti gamberi, calamari fritti, il gazpacho e insalate miste (amanida mixta).  Godetevi qualche "tapas" mentre guardate la gente passare o assaggiate la paella di marisco (riso, pesce e crostacei) a pranzo. L'essere stata meta degli hippy in passato, ha lasciato il segno e a Cadaqués trovate anche ristoranti che servono ottimi piatti vegetariani e vegani, indiani ed etnici in genere!

Curiosità

Cadaqués è citata anche nella storia "Tramontana" di Gabriel García Márquez. Sul promontorio di Cap de Creu soffia, come vi ho accennato, proprio questo vento freddo, la tramontana, che affascina o fa impazzire per il fastidio, a seconda della sensibilità di ognuno. Le rocce assumono le forme più strane, il mare canta forte. Il faro locale ha fatto da set nel film del 1971 "Il faro alla fine del mondo" tratto Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Jules Verne, oggi è un hotel/ristorante.

Cadaqués è la prima città della penisola iberica ad essere colpita dai raggi del sole. È infatti la città più orientale della penisola iberica e riceve quindi i primi raggi di sole ogni alba. Il borgo venne attaccato dal famigerato pirata Barbarossa, che lo bruciò e lo rase al suolo nel XVI secolo.

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Indicazioni pratiche

Il lunedì vicino al parcheggio principale si tiene un mercato cittadino. In alta stagione il parcheggio è un bel problema. C'è un grande parcheggio all'ingresso del paese, piuttosto caro ma molto comodo. A seconda del periodo si può passare con la macchina sul lungo mare. Passato il paese si trovano posti auto gratuiti lungo la strada, ma bisogna essere fortunati. È molto bello parcheggiare qui e poi tornare indietro costeggiando il mare verso il centro. Leggi anche come arrivare a Cadaqués.


È opinione unanime di chi c'è stato che questo posto è incantevole in ogni stagione, anche in inverno o primavera, quando non ci sono troppi turisti e la bellezza infinita del mare e di certi luoghi è amplificata dal silenzio.

Dalì e Gala

Dalì e Gala 1930Come dicevamo Dalì incontrò Gala proprio a Cadaqués nel 1929. Di lei Dalì disse: "Amo Gala più di mia madre, più di mio padre, più di Picasso e perfino più del denaro" e ancora: "Poteva essere la mia Gradiva (colei che avanza), la mia vittoria, la mia donna. Ma perché questo fosse possibile, bisognava che mi guarisse. Lei mi guarì, grazie alla potenza indomabile e insondabile del suo amore: la profondità di pensiero e la destrezza pratica di questo amore surclassarono i più ambiziosi metodi psicanalitici." Continuò per tutta la vita ad amarla e a dipingerla con un’enfasi assoluta, mettendola al centro del suo universo sentimentale e creativo. Gala non era oggettivamente bella, era una figura austera, era manipolatrice, nei tratti somatici anche arcigna, ma era piena di fascino, magnetica. Esercitava un fascino irresistibile soprattutto su uomini dotati e molto sensibili, "senza pelle" ovvero senza barriere all'esterno, pronti ad abbandonarsi, disposti a perdersi. Nonostante la debordante personalità di entrambi, il loro amore non si spezzò mai. Nel ‘68 Dalì acquistò per lei un castello a Púbol, dove venne sepolta dopo la sua morte, nel 1982. Lui restò a Púbol 2 anni dopo la sua morte a vegliare la salma imbalsamata e morì sette anni dopo, divorato dalla depressione.

Di M.Serra per Informagiovani Italia

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