Carburanti da rami secchi e paglia con la pirolisi

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La pirolisi è un processo che permette di ottenere gas e oli combustibili partendo da biomasse come residui agricoli, rami secchi e paglia. Si tratta di una tecnologia promettente per produrre carburanti in modo eco-sostenibile. Analizziamo come funziona e le sue potenzialità.

 

La  notizia arriva da un'università americana dove è stato brevettato un processo che utilizza prodotti di scarto come rami secchi, potature di alberi, scarti di lavorazione dei cereali, scarti legnosi per produrre energia pulita. Si tratterebbe di produrre energia da prodotti di scarto e quindi non impattando sul prezzo dei cereali o di altri prodotti alimentari né sulle possibilità di alimentazione dei paesi più poveri. Il processo chimico si chiama pirolisi e consiste nel far decomporre i materiali di scarto organici con il calore in assenza di ossigeno. Gli scarti una volta disidratati e sminuzzati sono rotti in molecole con l'uso del calore, portate allo stato liquido e successivamente utilizzate come combustibili.

 

In Italia il potenziale da bruciare è molto con milioni di ettari di frutteti, oliveti, vitigni che producono enormi quantità di potature. Grandi potenzialità anche dai campi di frumento e avena per la paglia che residua dalle lavorazioni. Considerando che in Italia ci sarebbero circa 11 milioni di tonnellate di questo tipo di biomasse da scarto che non vengono utilizzate e valutando che per ogni 3 Kg di questa materia si ottiene l'equivalente potere calorifico di 1 litro di gasolio e togliendo l'energia necessaria per la lavorazione il risultato è impressionante ed è pari a 1,8 miliardi di litri di gasolio. Se non fosse chiaro, l'equazione è questa: pirolisi delle biomasse di scarto italiane = risparmio di quasi 2 miliardi di litri di gasolio.


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