Casa natale Gioacchino Rossini

Casa natale Gioacchino Rossini

 

L'edificio dove il grande compositore italiano Gioacchino Rossini nacque il 29 febbraio 1792, sorge sull'antica "Via del Duomo" , quelle che è oggi via Rossini. Nel 1892, cento anni  dopo la nascita del compositore, il Comune di Pesaro acquistò il palazzo e lo adibì a museo, mentre nel 1904 venne dichiarato monumento nazionale. L'edificio, composto di quattro piani e da un piano sotterraneo, venne realizzato per fasi successive tra il XV e il XVIII secolo.

 

Palazzo DucaleLa data di nascita di Rossini viene ricordata da una targa commemorativa posta sulla facciata. Nella stanza del primo piano dove effettivamente il compositore venne alla luce è scritto: "La divina arte della musica arrise in questa stanza alla nascita di Gioacchino Rossini". Qui Rossini trascorse i primi anni di vita assieme alla sua famiglia. Una famiglia dedicata alla musica, con il padre Giuseppe, suonatore di corno e tromba squillante e la madre Anna, cantante che si esibiva con successo nei teatri delle Marche e dell’Emilia Romagna tra il 1798 e il 1808. Della struttura originaria è possibile oggi ammirare le imposte delle finestre ad arco, i camini anneriti dal fumo e alcuni elementi di un’antica cucina.

 

L'edificio rinato quindi come Museo rossiniano, nasce da diverse donazioni. Il materiale esposto è costituito da un ricco patrimonio di stampe e da alcuni cimeli legati alla vita e all'opera di Rossini. Il percorso della visita è articolato secondo un itinerario biografico-creativo. La parte principale della raccolta è costituita dal lascito del grande collezionista parigino Alphonse Hubert Martel e dall'acquisto di alcuni spartiti e manoscritti di proprietà di Lord St. Davids (1.400 volumi di musica a stampa, manoscritta e autografa di Gioachino Rossini). La donazione di Martel avvenne intorno alla fine dell'800, mentre il museo fu organizzato e aperto al pubblico il 29 febbraio del 1904; nella stessa data l'edificio fu dichiarato monumento nazionale.


Il Museo è diviso in tre sezioni: il piano terra che è interamente dedicato agli interpreti rossiniani (le stampe, raccolte a partire dal 1825-30, illustrano gli interpreti protagonisti dell'ultima fase creativa del musicista), il piano superiore che ospita le stampe che ritraggono l'artista, tra cui un disegno di Gustave Doré del 1869 e due acqueforti di Rossini sul letto di morte ed una terza sezione dove si possono visionare filmati di opere rappresentate nelle stagioni del Rossini Opera Festival.  La visita può cominciare subito dal primo piano, dove si trovano le due stanze abitate dalla famiglia del compositore e suo luogo di nascita. Qui sono esposte numerose stampe che lo ritraggono in varie fasi della sua vita, dall’età giovanile fino alla morte, oltre a interessanti caricature, anche di altri celebri personaggi dell’epoca.

 

Tra le opere di maggior pregio, oltre al disegno di Doré, un dipinto a olio su tela che ritrae Rossini, realizzato da Marie Françoise Constance La Martiniére (1775-1821) e la spinetta appartenuta al compositore pesarese. Sono inoltre ospitate alcune fotografie e due ritratti ad olio: il primo, di incerta attribuzione, mostra un Rossini giovane in abito da viaggio, mentre il secondo risale al periodo fiorentino, tra il 1848 e il 1855. Un ambiente del piano è dedicato alla musica, con alcuni importanti autografi e la spinetta probabilmente utilizzata da Gioacchino nei primi anni di studi.

 

Come accennato sopra, il piano terra della Casa Natale è interamente dedicato agli interpreti rossiniani, molti dei quali nei costumi di scena delle varie opere. Tra loro il soprano Isabella Colbran, prima moglie di Rossini, Angelica Catalani, Henriette Sontag, il tenore Manuel Garcia e il soprano Maria Malibran, sua figlia, ai quali si deve lo sbarco della musica di Rossini negli Stati Uniti, il soprano Giuditta Pasta, ritenuta la maggiore cantante tragica del suo tempo, Giovan Battista Rubini, nominato "re dei tenori", oltre a Laure Cinthie-Damoreau, autrice di un celebre metodo di canto. Interessante è anche un’immagine di Re Giorgio IV d’Inghilterra, voce di basso, compare di duetti con il Maestro, tenore e accompagnatore al pianoforte. Durante una loro esibizione, in seguito ad un’interruzione da parte del sovrano a causa di un errore, Rossini osservò: "Sire, voi avete ben diritto di fare tutto ciò che vi piace. Fate pure: io vi seguirò sino alla tomba!". Dopo la breve parentesi di Londra il compositore si trasferisce a Parigi, dove dirige il Théâtre Italien e una scuola di canto francese, esercitando una profonda influenza sull'Opera francese. Nella città sulla Senna, vanno in scena i suoi ultimi capolavori. Torna in Italia nel 1836, dove vive tra Bologna e Firenze, ma si trasferisce definitivamente a Parigi nel 1855, dove trascorre gli ultimi anni accanto alla seconda moglie Olympe Pélissier, sposata nel 1846 dopo la morte della Colbran.

 

Rossini muore a Parigi il 13 novembre 1868 nella sua villa di Passy, presso il grande parco del Bois de Boulogne. Nella stanza dedicata alla sua morte, al primo piano della Casa Natale, sono conservate alcune fotografie dell’ultima parte della sua vita, della villa di Passy, dei funerali solenni e della ricognizione della salma, effettuata nel 1887, in occasione della traslazione in Italia per la tumulazione presso la Chiesa di Santa Croce a Firenze. Nel testamento redatto dieci anni le volontà del compositore furono: "nomino ed istituisco come erede usufruttuaria la mia carissima ed amatissima moglie, vita sua natural durante. Quale erede della proprietà nomino il Comune di Pesaro, mia patria, per fondare e dotare un liceo musicale in quella città dopo la morte di mia moglie".

 

La Città di Pesaro istituì il Liceo Musicale, individuando la sede nell’imponente Palazzo Olivieri, prestigioso edificio settecentesco opera di Gianandrea Lazzarini. Nel 1940 il Liceo Musicale assume la denominazione di Conservatorio.

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