Cosa vedere San Giovanni Rotondo

Cosa vedere San Giovanni Rotondo

Il nome di San Giovanni Rotondo ed il suo sviluppo turistico è indissolubilmente legato al nome di San Pio, uno dei Santi più amati di tutti i tempi. Anche se c’è da dire che la religiosità in questo luogo ha radici ben più antiche, si narra, infatti, che nel 49 d.C. in una grotta a Monte Sant’Angelo apparve San Michele Arcangelo, da allora iniziarono i pellegrinaggi verso questo luogo, che continuano ancora oggi.

I luoghi da visitare a San Giovanni Rotondo sono tutti legati a San Pio ed ora scopriremo quali sono:

La Cripta di Padre Pio

La nuova cripta, nella quale ci sono le spoglia di Padre Pio venne terminata il mese di luglio del 2009. Prima le spoglia del Santo erano ospitati nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie e la traslazione del corpo è stata effettuata il 19 aprile 2010. La cripta, interamente realizzata in oro si trova nella nuova chiesa di San Pio. Durante l’inaugurazione l’allora Papa Benedetto XVI affermò : “Non solo e’ un’opera di straordinaria bellezza ma costituisce una lezione di teologia magistrale?. Anche il soffitto della cripta è interamente dorato, quest’oro proviene da tutti gli ex voto donati dai fedeli, per ringraziare San Pio delle numerose grazie ricevute. Per accedere alla cripta bisogna percorrere un corridoio, interamente ricoperto da mosaici, i famosi mosaici di Rupnik, lungo questo percorso vi sono ben 36 nicchie, quelle dal lato sinistro raccontano la vita di San Francesco d’Assisi, mentre quello destro la vita di San Pio da Pietralcina. Questi mosaici stati realizzati da Marko Ivan Rupnik un gesuita, proveniente dalla Slovenia, al suo fianco hanno lavorato i suoi collaboratori, provenienti da otto Paesi, che hanno decorato alcune delle chiese più belle di tutto il mondo. Il ciclo di mosaici sul santo di Pietralcina ripercorrono la sua esistenza focalizzandosi sugli aspetti relativi alla vocazione e sulla sua volontà di seguire il Cristo. Prima di arrivare alla tomba, inoltre, possiamo ammirare anche alcuni mosaici sulla vita di Gesù Cristo. In tutto la superficie ricoperta da mosaici è di 2000 metri quadrati ed in parte anch’essi sono dorati.

La Chiesa di San Pio

La nuova chiesa di San Pio è stata progettata da uno degli architetti italiani più grandi di tutti i tempi, ovvero Renzo Piano. Essa può ospitare ben 6500 fedeli ed è costituita dalla Chiesa Superiore e dalla Chiesa Inferiore. Nella prima troviamo una splendida croce bronzea, realizzata da Arnaldo Pomodoro, la cappella dell’eucarestia e tre navate. Gli archi della Chiesa Superiore sono realizzati con blocchi di pietra proveniente dal Gargano, molto imponente è l’organo a canne, realizzato interamente a mano. Le arcate si sviluppano a forma di raggio a partire dall’altare e dal presbiterio e decrescono sia in altezza, sia con giochi di luce verso la cappella dell’Eucarestia. Una particolarità di questa chiesa è che l’altare rovesciato si trova in basso, rispetto ai fedeli. La grande croce bronzea è illuminata da un raggio di luce che arriva ad essa attraverso un’apertura, creando uno splendido effetto scenografico. Nella Chiesa Inferiore, invece, troviamo la Cripta dove riposano le spoglia del Santo. Sempre qui vi sono tre sale destinate alle conferenze, una sala dove poter accogliere i Pellegrini e la Penitenzeria, ovvero il luogo dove vi sono31confessionali, interamente insonorizzati. I lavori per la costruzione di questa chiesa iniziarono nel 1994 e finirono esattamente dieci anni dopo, la chiesa venne inaugurata, infatti, il 1 luglio 2004. Alla celebrazione dell’inaugurazione era presente Monsignor Domenico Umberto D’Ambrosio vescovo di San Giovani Rotondo e Manfredonia, accompagnato da 7 diaconi, 150 cardinali e vescovi e 500 preti. L’edificazione di questa chiesa avvenne per ragioni essenzialmente pratiche, ovvero, la chiesa esistente, dedicata a Santa Maria delle Grazie, non era più sufficiente ad accogliere tutti i pellegrini. La chiesa assomiglia ad una grande conchiglia di 6000 metri quadri, una cosa che colpisce i visitatori è il grande sagrato dove è presente una croce alta ben 40 metri, la croce è composta da 56 blocchi di pietra ed è nello stesso tempo simbolo di sofferenza e di redenzione . Il campanile, invece, è formato da 8 campane. Dalla parte opposta, rispetto al sagrato troviamo 12 vasche di acqua e tanti alberi di ulivo.

La Via Crucis

Alle pendici del Monte Castellano si trova una spettacolare Via Crucis formata da 14 stazioni, interamente in bronzo, realizzate da Francesco Messina. Le stazioni sono immerse nel verde della pineta e lungo di esse troviamo molte rocce rosse, caratteristiche del Gargano. Molto suggestivo è il quinto pannello, nel quale è inserita la figura di San Pio nell’atto diaiutare Gesù Cristo a sollevare la Croce. Il Viale della Madonna è formato da una scalinata, composta da 152 gradini. Percorrendo la Via Crucis e questa scalinata si arriva sul Piazzale della Resurrezione, dove campeggia una bellissima statua di Gesù Risorto. La Via Crucis si trova tra la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza e venne inaugurata nel 1971, dopo la morte di San Pio. Gli orari della Via Crucis sono, nel periodo invernale dalle 07,00 alle 16,30 nel periodo estivo dalle 07,00 alle 18,45.

La Cella di Padre Pio

Durante il viaggio a San Giovanni Rotondo, è d’obbligo la visita alla Cella, nella quale il Santo ha vissuto dal suo arrivo in città, fino alla sua morte. La Cella di San Pio è la numero 5, è qui che il Santo ha sofferto, ha pregato, ha affrontato le tentazioni del Demonio. Per raggiungere la Cella bisogna recarsi nella cripta della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la cella è visibile attraverso un vetro. Ciò che maggiormente colpisce i visitatori è l’umiltà del Santo, che si riflette anche nell’umiltà della piccola cella, con un letto, sul quale campeggia il crocifisso, un comodino, una piccola statua della Madonna ed alcune immagini sacre. Vicino al letto, in una teca sono conservate le ciabatte del Santo e sono ancora lì anche le bombole di ossigeno, grazie alle quali San Pio riusciva a respirare,durante la sua malattia. È presente anche un tavolo, due sedie, l’inginocchiatoio e il fazzoletto usato per la benedizione dei fedeli dalla finestra. Quando si sentiva stanco, usava sedersi nella piccola poltroncina, vicino alla quale vi è un tavolo dove aveva posto i guanti e le calze, nei quali è possibile vedere il sangue che fuoriusciva dalle sue mani e dai suoi piedi, mediante le stimmate. Il tutto è conservato sotto teche di vetro, in ogni caso, è qualcosa assolutamente da vedere, solo così si può comprendere la grandezza di questo Santo.

Casa Sollievo della Sofferenza

Padre Pio ha sempre avuto un sogno, quello di costruire un ospedale, fin dal suo arrivo a San Giovanni Rotondo, infatti, si rese conto che il paese aveva bisogno di una struttura, nella quale i suoi abitanti potessero curarsi, per tale ragione, nel 1925, realizzò l’Ospedale Civile “San Francesco? restaurando un vecchio convento. I posti letto disponibili, però in questa piccola struttura erano solo 20. Purtroppo la costruzione venne distrutta dal terremoto del 1938. Nel 1947, grazie a numerose offerte, provenienti dai fedeli di ogni parte del mondo, iniziarono i lavori per la costruzione dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza. La struttura venne inaugurata nove anni dopo, il 5 maggio 1956. San Pio ha sempre ritenuto questo luogo la sua Opera più importante e sovente la nominava “ la pupilla dei miei occhi?. L’ospedale venne progettato dall’architetto Sirio Giametta e inizialmente doveva ospitare 250 posti letto, sul tetto, ancora oggi, campeggia la statua di San Francesco. Il sogno di San Pio, però non era quello di costruire solo un ospedale, bensì quello di “ curare contemporaneamente il corpo e l’anima di ogni uomo?. Per questo Santo, in ogni sofferente si celava la sofferenza di Cristo. Durante l’inaugurazione queste sono state le parole che Padre Pio rivolse ai medici : “ Voi avete la missione di curare il malato; ma se al letto del malato non portate l’amore, non credo che i farmaci servano a molto… Portate Dio ai malati; varrà di più di qualsiasi altra cura? . Qui dovevano essere curati tutti, dal povero al ricco, senza distinzione alcuna. Per tale ragione, ben presto, la struttura venne ampliata, nel 1960 vennero aggiunti i reparti di Pediatria, Ortopedia, Otoiatria e venne ampliato quello di Medicina. Sempre negli stessi anni venne realizzata la struttura che ospitava le infermiere, che volessero studiare in convitto. Quando Padre Pio morì nel 1968, nel suo ospedale vi erano 600 posti letto ed oggi ha una capienza di 1200 posti letto. Nel 1991 è diventato “Istituto di Ricovero e Cura a carattere Scientifico?. Per tutti coloro che vogliono visitare questa struttura, sono disponibili le visite guidate dalle 08.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.00. Durante il tour viene illustrata la storia del nosocomio, sarà possibile ammirare la parte vecchia e la mostra di pittura, formata da 25 dipinti, realizzata da Giuseppe Afrune, intitolata “Volti di Padre Pio? . Al piano terra dell’ospedale si trova un museo, che è aperto tutti i giorni dalle ore 07,30 alle ore 19,30 qui sono esposti gli oggetti e i documenti che ripercorrono la storia di questo luogo, dalla prima moneta donata come offerta, agli strumenti della sala operatoria. Chi volesse prenotare la visita guidata, dovrò chiamare in anticipo ai seguenti numeri 0882410202 o 0882410940.

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie è un punto di riferimento per i fedeli e per i turisti di San Giovanni Rotondo. Si può iniziare la visita di questa chiesa partendo dalla Cripta, dove ci sono delle immagini che ritraggono i vari conventi, nei quali Padre Pio ha vissuto. Una parte importante è dedicata all’infanzia del Santo, quando era piccolo e viveva a Pietralcina, con i suoi genitori. Continuando il percorso ci si trova davanti ad un confessionale, dove era solito sedersi Padre Pio e successivamente un museo dove è presente una reliquia e diversi oggetti sacri accanto a numerose lettere che i fedeli indirizzavano a quest’uomo straordinario. Le foto sono presenti in tutto il percorso, comprese quelle nelle quali si vedono le stimmate e quella che ritrae il Santo nell’ultima messa, durante la quale le sue stimmate erano sparite. Da qui, poi si arriva alla cella. In questa chiesa, per quarant’anni, i fedeli sono venuti a visitare e a pregare sulla tomba di Padre Pio,prima che la salma fosse trasferita nella nuova chiesa. La tomba era posta sotto un blocco marmoreo ed era interamente circondata di grate. Nel 2008, per la prima volta, il corpo di San Pio venne esumato ed esposto per circa 17 mesi. Ancora oggi è possibile ammirarlo, nella chiesa a lui dedicata. In questa chiesa è ancora visibile il blocco marmoreo e numerose iscrizioni sugli avvenimenti più importanti, come la visita di Papa Giovanni Paolo II. Al di fuori della chiesa, invece possiamo ammirare un presepe permanente. L’edificio venne realizzato sul progetto di Giuseppe Gentile nel 1959, il suo aspetto è molto lineare e sul tetto campeggia una statua alta 2,80 metri raffigurante la Madonna delle Grazie. All’entrata è presente un enorme mosaico, che ritrae sempre la Madonna, circondata dagli angeli, con gli stemmi di San Giovanni Rotondo e Pietralcina che sono, rispettivamente le città dove San Pio è vissuto e dove è nato. Questo mosaico venne iniziato quando il Santo era ancora in vita, ma i lavori per la sua realizzazione finirono nel 2002, quando Padre Pio venne canonizzato, per tale ragione, al progetto originario venne aggiunta la figura di Padre Pio e di un Angelo che gli porge una corona di rose, come simbolo della sua Santificazione. La navata centrale contiene l’Altare Maggiore con sei statue bronzee che ritraggono : San Francesco, San Lorenzo da Brindisi, San Bonaventura, San Giuseppe da Leonessa, San Camillo de Lellis e San Corrado da Parzham. Lungo le navate laterali ci sono nove altari con numerosi mosaici che riproducono le immagini dell’Angelo Custode, di Santa Veronica Giuliani, di San Michele, di San Francesco d’Assisi, della Madonna del Rosario, di Santa Margherita Alacoque, della Crocifissione, del Sacro Cuore e di San Giuseppe.

La Statua Bronzea di San Pio

La statua in bronzo, che ritrae San Pio è stata realizzata da Pericle Fazzini. In questa scultura il Santo è poggiato su alcune nuvole che lo portano verso il cielo, per celebrare la sua glorificazione, il saio sembra sia mosso dal vento e il volto del Santo è rivolto verso l’alto. Se si guarda bene, ci si accorge che nei vuoti ci sono sei profili di Padre Pio, in sentimenti di gioia, di dolore, in raccoglimento, in confessione, in preghiera. I vuoti sono il simbolo della bilocazione, San Pio nonostante fosse rimasto sempre a San Giovanni Rotondo, visitava colori i quali soffrivano. In questa scultura sono rappresentati gli elementi umani e spirituali della figura del Santo, come le tentazioni e il raccoglimento. La statua venne inaugurata il 28 luglio 1978 e si trova in Piazza Padre Pio.

La Chiesa di San Giacomo

Questa chiesa, un tempo apparteneva all’ospedale di San Giovanni Rotondo, non conosciamo la data esatta della sua edificazione, ma sappiamo che la stessa esisteva già nel 1304. Durante il 1718 venne assegnata ai Gesuiti che la ampliarono e qui realizzarono la Congregazione di Maria Santissima della Purità. Questa chiesa è entrata nella storia per un tragico evento che qui si svolse nel 1860, quando il “Consiglio subitaneo di guerra? condannò a morte tredici abitanti colpevoli di incitamento verso la guerra civile.

La Chiesa di San Giovanni Battista

Questa chiesa oggi è sconsacrata, ma rappresenta un tassello importante per la storia di San Giovanni Rotondo, essa, infatti venne realizzata tra il 500 e il 600, per tale ragione è l’edificio religioso più antico della città. Secondo la tradizione, nel luogo dove oggi sorge la struttura vi era un tempio pagano dove si venerava il dio Giano, i fedeli di Giano si convertirono al cristianesimo grazie alla predicazione dei monaci del convento di San Giovanni in Lamis ed una volta convertitisi dedicarono il luogo a San Giovanni Battista. La forma di questa chiesa, infatti, essendo stata un tempio,è circolare e proprio da qui deriva il nome San Giovanni Rotondo. In questo luogo si fermavano i pellegrini che andavano al Santuario di San Michele, poiché la chiesa è una tappa della Via Sacra Longobardorum. Al suo interno è possibile ancora oggi ammirare un fonte battesimale, risalente al Medioevo e numerosi affreschi.

Chiesa di San Nicola

La costruzione di questa chiesa risale al 1500. Due secoli più tardi la stessa divenne sede della Congregazione dei Sette Dolori. Nel 1726 giunse qui, da Napoli, la statua della Madonna dei Sette Dolori, una bellissima statua che ritrae l’ultimo respiro di Gesù. Nel corso degli anni la chiesa ha subito numerosi crolli, sono andati perduti infatti molti dipinti di Natale Penati e un dipinto che ritrae la Deposizione di Gesù. Al suo interno, oggi, è possibile ammirare due tele nelle quali è dipinta Santa Rita.

Chiesa di Santa Caterina

Questa chiesa è molto antica, ma nel corso degli anni i numerosi restauri le hanno fatto perdere l’aspetto originario. Non sappiamo esattamente la data della sua edificazione, ma essa compare, per la prima volta in uno scritto del 1176 per il quale Guglielmo il Buono dichiara che la costruzione, con il nome di Santa Maria, appartenesse al Monastero di San Giovanni in Lamis. Nel 1286 la chiesa venne dedicata a Santa Maria Maggiore, mentre nel corso del 1600 venne definitivamente consacrata a Santa Caterina.

Chiesa Madre di San Leonardo

Questa è la chiesa Matrice della città e venne realizzata durante il Medioevo, anche se della costruzione originaria non è rimasto quasi nulla. Nel corso della storia la chiesa è sempre stata al centro dell’attenzione; durante il 1600 Vincenzo Maria Orsini, Arcivescovo di Mandredonia, colui che divenne Papa Benedetto XIII ordinò di demolire la chiesa e di costruirne una nuova, totalmente a carico della popolazione di San Giovanni Rotondo. Il popolo ribellatosi a tale scelta, venne scomunicato e una pestilenza, del tutto misteriosa colpì la popolazione, con ben 500 vittime. Tutti si convinsero che questo fosse un castigo divino e l’Arcivescovo revocò la scomunica. I lavori per la nuova chiesa iniziarono nel 1678. Oggi la struttura è suddivisa in due navate, e al suo interno è conservata una statua una statua di San Michele Arcangelo. Gli altari sono dedicati alla Madonna del Rosario, al Sacro Cuore di Gesù, a San Michele Arcangelo, a San Giovanni Battista, a San Leonardo Abate e a San Giuseppe. Il fonte Battesimale è dedicato a San Giovanni Battista. Al centro della chiesa vi è una lastra con la scritta : DOM ? Deo Optimo Maximo ? A Dio, il più buono, il più grande.

Chiesa di Sant’Onofrio

Questa chiesa venne edificata in epoca medievale ed ha ancora oggi uno stile essenziale, tipico dell’Ordine dei Mendicanti. Venne realizzata per volere di Federico II di Svevia che dichiarò San Giovanni Rotondo “luogo regio?. La sua facciata è in stile romanico ? gotico, sul portale è presente la data di edificazione 1231. Al suo interno possiamo ammirare alcuni resti di affreschi risalenti al XIV secolo. In questa chiesa si venera la Madonna del Monte Carmelo, la cui festa ricorre il 16 luglio, mentre la festa in onore di Sant’Onofrio ricorre l’11 giugno.

Chiesa di Sant’Orsola

Questa chiesa è conosciuta da molti come la Chiesa del Purgatorio e si trova nel centro storico cittadino. Da sempre è stata ritenuta una delle chiese più belle della città. Venne edificata alla fine del XVI secolo per volere di Don Donato Verna, nel 1638 passò all’Arciconfraterniat dei Morti. Nel portale possiamo ammirare due statue in pietra che raffigurano Sant’Antonio da Padova e San Francesco d’Assisi. La facciata si presenta in tipico stile barocco. La chiesa è stata restaurata ed oggi si può ammirare in tutta la sua bellezza originaria. Al suo interno è possibile ammirare diversi dipinti della scuola napoletana come la Madonna con il Bambino, i Santi Vescovi, San Gaetano da Thiene e le Anime del Purgatorio. Questo ultimo dipinto venne realizzato nel 1707 da Nunzio de Nunzi ed è posto sul Coro. Molto particolare il dipinto della Deposizione del 1500, i pulpiti in legno dorato, l’organo e il Coro. Nella chiesa è possibile ammirare anche diverse tele realizzate con la tempera che ritraggono il Martirio di Sant’Orsola ed episodi della vita di Sant’Antonio da Padova, opera dell’artista Natale Penati, realizzati nel 1928.

Il Bosco Quarto

Per tutti coloro che amano la natura, consigliamo la visita del Bosco Quarto, da molti definito uno dei polmoni verdi della Puglia, proprio per la sua natura del tutto incontaminata, nel cuore del Gargano. Il Bosco si trova tra Monte Sant’Angelo e San Giovanni rotondo e si arriva ad esso attraverso una piccola stradina. Molto bella la sua “cerreta? di ben ottomila ettari, con alberi che sono lì da secoli. Gli anni che sono passati su questi alberi sono visibili attraverso le fessure che nella loro corteccia creano bellissimi effetti. Il bosco è popolato da tassi, cinghiali e volpi , ma anche diverse specie di uccelli autoctoni.


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