DURAZZO

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VISITARE DURAZZO - INFORMAZIONI E GUIDA. Città antichissima, Durazzo è stata per breve periodo anche la capitale dell’Albania. Oggi fà praticamente parte dell'area urbana di Tirana ed ha una bella spiaggia di 10km, ma deve fare i conti con uno sviluppo urbano incontrollato. Per chi li sa scovare, ci sono tuttavia luoghi che valgono la pena di essere visitati.

 

Durazzo è una delle città più antiche dell'Albania e grazie alla sua posizione sul mare Adriatico e anche una delle città più emergenti della nazione. Sorprende sicuramente la Riviera albanese per chi è alla ricerca di un viaggio inedito, e sorprende per le spettacolari baie, per i parchi naturali e i siti archeologici di cui è ricca. Attira poi quel misto di culture che hanno abitato la regione e la città stessa, avendone lasciato il segno non solo tra le strade e i monumenti storici, ma anche nello sguardo timido della gente.. eredità romana e bizantina, ottomana e greca e non ultima, italiana.

DurazzoCon i suoi 3.000 anni di storia, Durazzo si presenta al viaggiatore con un misto versatile di  fascino antico e moderno. In albanese è chiamata Durrës, o anche Durrësi, ed è una città di porto, il maggiore della nazione, posizionata a circa 34 km dalla capitale, Tirana. Venne fondata dai coloni greci di Corinto e di Corfù con il nome di Epidamnos (era il lontano 627 a.C.), e numerose sono le tracce storiche che ancora oggi la contraddistinguono. I siti archeologici e i reperti monumentali sono diversi, il più importante è l'Anfiteatro dell'imperatore romano Adriano (con i suoi 15.000 posti è considerato il secondo più grande anfiteatro nei Balcani). E si percorrono tutti i segni della storia a Durazzo, importanti vestigia nel centro urbano come nell'entroterra, con il classico esempio del castello dove l'icona nazionale albanese Skanderbeg (Giorgio Castriota in italiano) combatté per decenni contro gli Ottomani, impedendone l'avanzata verso l'Europa.

DurazzoNell'antichità Durazzo era conosciuta con il nome di Dyrrhachion e nella storia più recente è stata per molti anni l'unica destinazione turistica disponibile sia agli albanesi che ai loro cugini in Kosovo e in Macedonia. La città ospita dai 200.000 ai 300.000 abitanti, a seconda che si consideri  o meno l'area metropolitana al completo, e si trova in uno dei punti più stretti del mare Adriatico, verso sud e di fronte ai porti italiani di Bari e di Brindisi. Il porto di Durazzo si posiziona al 10° posto per dimensioni nel lungo tratto di adriatico e gestisce 3 milioni di tonnellate di carico merci all'anno.

DurazzoOggi il lungomare di Durazzo appare pieno di alberghi, bar e ristoranti e l'edilizia sembra essere sempre più frenetica, il che significa che si può godere di una vista frontale del mare ovunque uno si trovi a mangiare o a bere. Oltretutto, è da considerare che il rapporto d'acquisto è  molto positivo in confronto all'Euro, e una cena al ristorante risulta molto conveniente se rapportata all'Italia o all'Europa in genere. Anche l'intrattenimento serale è sempre più in voga, soprattutto nei mesi estivi.

Porto e città erano sicuramente molto frequentate nei lontani millenni della storia di Durazzo, sin da quando la città fu fondata dai greci nel VII secolo a.C. con il nome di Epidamn e da quando  divenne per lungo tempo la città con il più grande porto marittimo dell'Adriatico.

DurazzoNella storia furono frequenti i cambiamenti al potere e questo senza dubbio ha avuto un impatto sull'architettura di Durazzo. Arrivarono i Romani e le diedero il nome di Dirrahhi, costruendovi la Via Egnatia, 800 km fino a Salonicco e Costantinopoli (odierna Istanbul) e molti altri colossi edilizi sopravvissuti fino ai giorni nostri. Catullo la definiva come la Durrachium Hadriae tabernam, e cioè uno dei luoghi di sosta obbligata per un Romano in viaggio nell'Adriatico. Fu assediato nel 481 da Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti, e nei secoli successivi si dovete difendere dagli attacchi frequenti dei Bulgari, restando comunque indifferente alla caduta dell'Impero Romano Occidentale, considerando che sotto l'Impero Bizantino divenne un importante punto di congiunzione tra l'Impero e l'Europa occidentale, anche grazie al suo porto.

DurazzoNel XI secolo Durazzo fu conquistata dai Normanni di Roberto il Guiscardo al ritorno da una delle Crociate in Terra Santa, per poi ritornare nuovamente ai Bizantini, quindi al re Guglielmo II di Sicilia nel 1185, ai Veneziani all'inizio del XI secolo, al re Manfredi di Sicilia nel 1258, a Carlo I di Angiò re di Napoli e Sicilia nel 1272. Non finisce qui, perché dopo essere passata di mano ai vari principati susseguitesi nella zona, tra Serbi, Greci e Albanesi, passò nuovamente ai Veneziani nel 1392, come parte dei territorio di Albania Veneta, e quindi ai Turchi nel primo Cinquecento, rimanendovi per ben cinque secoli. Nel 1913 Durazzo diventò capitale di una Albania indipendente, benché le invasioni e il passo di mano non fu certo l'ultimo.

Gli italiani seguirono, con l'intera nazione che cadde sotto il governo fascista nel 1939 e fino al 1943, quando trovò posto l'occupazione nazista fino al 1944 (gravi i danni subiti dalla città durante i bombardamenti alleati e il ritiro dei tedeschi). La storia più recente di Durazzo, dal dopoguerra in poi, è stata caratterizzata dai numerosi sacrifici da parte dei suoi abitanti, pur sempre impegnati in una ricostruzione storico-culturale e sociale profonda. Le strade furono ricostruite, le linee ferroviarie collegate, soprattutto quelle tra il porto e Tirana, senza tralasciare altre parti interne. Le industrie si svilupparono ad includere la costruzione navale e la produzione di prodotti come tabacco, plastica e cuoio.

DurazzoOggi, passeggiando per le strade di Durazzo non emerge solo la storia variegata di una città dove passato e presente si intrecciano in modo inestricabile, ma anche una nazione, l'Albania, in continua crescita e proiettata al futuro, e senza per questo tralasciare la dura fragilità sociale degli ultimi 30-40 anni e lo strascico che questo ha portato. Colpisce la voglia di fare e soprattutto di diventare, insieme a quella di mostrare quanto ricca sia la cultura albanese. Iniziamo nell'apprezzare non solo le spiagge disseminate lungo la costa, o quelle in prossimità o poco lontano da Durazzo (più a sud per esempio, troviamo le belle località di Valona e Butrinto, a circa 180 km, passando per Golem e il Parco Nazionale di Divjaka-Karavasta), ma anche le sue attrazioni storiche ed architettoniche principali: il Castello di Durazzo è situato vicino al più grande anfiteatro nei Balcani, lungo il porto della città; ci sono poi gli stili architettonici tra i più diversi a rappresentare i periodi influenti della sua storia, da quella illirica, greca, romana a quella italiana. Ci sono poi numerosi musei, come il Museo archeologico di Durazzo, situato vicino alla spiaggia, teatri, chiese e moschee, un foro Bizantino e Bagni Romani, e pure quei bunker albanesi eredità del passato comunista: si tratta di fortini-bunker militari, edificati in gran segreto durante il governo comunista di Enver Hoxha fino agli anni '80; nel 1983 si contava un totale di 173.371 fortini di cemento in tutto il paese, oggi molti di questi sono abbandonati, altri riqualificati (* a dire il vero, nessuno sa quanti bunker siano stati costruiti in origine, le stime vanno da 150.000 a 750.000). La spiaggia di Durazzo è lunga 6 km, a tratti attrezzata con stabilimenti balneari, a tratti caratterizzata da venditori ambulanti locali, baracchini, comunque una miriade di ombrelloni, e alle spalle tanti hotel, bar, ristoranti e fast food.

DurazzoVedere il lungomare e la città da uno dei tanti punti panoramici non ha prezzo soprattutto al tramonto, quando in lontananza diventa facile seguire il perimetro di quel che resta delle mura bizantine, diventate poi veneziane e infine ottomane, e le torri pentagonali intervallate da grandi torrioni circolari. Provate il bar Kajser vicino alla Villa Kig Zog per una bella vista panoramica a Durazzo. Al di là del mare, il porto di Brindisi, e poco più su il Salento.

Massimo Serra

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