Palazzo Ducale - Palazzo dei Dogi a
Venezia
Lo splendido
e antico Palazzo Ducale, anche chiamato
Palazzo dei Dogi è originario del X secolo.
Insieme alla
Basilica di San Marco è il luogo-simbolo della città. Per ottocento anni,
nelle diverse fasi del suo sviluppo,
fu sede dei Dogi e anche antica sede della
Magistratura veneziana, rappresentazione altissima
della civiltà veneziana, della sua storia culturale,
artistica, militare, politica, economica.
|
|
Tutte le epoche storiche vi sono rappresentate in una
straordinaria stratificazione di elementi
costruttivi e ornamentali: dalle antiche fondazioni
originarie al magnifico assetto gotico dell'insieme. Dalle
enormi sale della vita istituzionale della città, superbamente
decorate da grandi maestri - tra cui
Tiziano, Veronese,
Tiepolo, Tintoretto -, alle preziose stanze
dell'Appartamento del Doge; dalle inquietanti prigioni, dove
venne imprigionato tra gli altri Giacomo Casanova, alle luminose
logge sulla Piazza e sulla laguna. L'uso delle arcate sembra
quasi sfidare la legge di gravità, e ci si accorge che l'intero
palazzo è un gioiello di architettura civile. I contrasti di
colore visibili difficilmente si possono catturare con la
macchina fotografica. Oggi il Palazzo ospita il museo più
visitato di Venezia, il Museo Civico di Palazzo Ducale,
con oltre un milione e mezzo di visitatori l'anno.
Il Palazzo Ducale, già residenza dogale e palazzo di giustizia,
oltre che sede di organi preposti alla guida della città,
attraverso la sua articolata architettura, emblematicamente
rivela la storia della vita pubblica e politica di Venezia.
All'origine, quando il governo si stabili nell'area prospiciente
la laguna, aveva struttura fortificata con torri di avvistamento
agli angoli ed era costituito all'interno da un gruppo di
edifici adibiti alle diverse funzioni.
Durante
il XII secolo, venne in gran parte ricostruito a causa di un
grave incendio che lo aveva distrutto; pérse così la sua
connotazione di fortilizio e venne conformandosi alle
architetture con loggiati aperti, già realizzate in città,
legate a canoni stilistici veneto-bizantini. La ristrutturazione
procedette senza soluzione di continuità fino alla fine del XIV
secolo, quando il palazzo si imponeva sul bacino con la sua
vasta fronte porticata ed aperta da una loggia continua. Ancora
incompleto era invece il prospetto verso la Piazzetta che venne
realizzato nel secolo successivo quando, ampliando la struttura
originaria, assunse le dimensioni attuali.
Le
due facciate porticate, decorate dal motivo geometrico ripetuto
in pietra bianca e rosa e coronate dalla merlatura, denotano la
raffinata ricercatezza dell'impianto architettonico,
impreziosito dagli interventi scultorei, opere di insigni
maestri lapicidi. L'interno del palazzo, cui si accede
attraverso l'imponente Porta della Carta, realizzata dai
Bon ed originariamente policroma, oltrepassando il porticato
Foscari, è organizzato intorno allo splendido cortile su cui
prospettano le articolate facciate e la Scala dei Giganti,
così chiamata per le due statue di Mercurio e Nettuno,
realizzate da Jacopo Sansovino nel 1566. L'insieme aulico
e fastoso, con l'imponente facciata in pietra progettata da
Antonio Rizzo, cui succedettero il Longhena e lo
Scarpagnino, e le altre gotiche in cotto, aperte con un
porticato del Monopola del XVI secolo, è il risultato
eclatante di una volontà di esaltazione della ricchezza e della
potenza del governo cittadino.
Parte
integrante di questo programma celebrativo è il complesso
interno del palazzo, vale a dire l'appartamento ducale e tutta
la serie di sale che costituiscono il primo e il secondo piano
nobile. Esse, per la ricchezza e la molteplicità delle opere che
vi sono conservate, ci forniscono un immagine davvero unica
della civiltà artistica di Venezia nel corso del XVI secolo;
civiltà espressa qui, nel massimo tempio laico della
Serenissima, quasi a voler nobilitare, attraverso lo
splendore di una irripetibile stagione dello spirito, la
effimera concretezza delle sue fortune politiche.
Più
che la scultura — pure rappresentata a livelli ottimali dall'Adamo
e dall'Eva di Antonio Rizzo, capolavori assoluti del
primo Rinascimento veneziano (1468); dalla raffinata eleganza
dei Lombardo padre e figli (bassorilievo con il doge Leonardo
Loredan, di Pietro, i camini marmorei di Tullio e Antonio);
dalla eccellenza ritrattistica di Alessandro Vittoria (busto
del generale Sebastiano Venier, 1577) — è la pittura a
darci, emblematicamente, la misura di questa eccezionalità.
Attraverso le opere dei due Palma (Jacopo Palma il
Giovane e Jacopo Palma il Vecchio), di Giovanni
Antonio de' Sacchis, detto il Pordenone, di Jacopo
Bassano e di Bonifacio Veronese, essa tocca le sue
punte massime con la grande tela di Tiziano raffigurante
Il doge Grimoni presentato do San Marco alla Fede (Sala
delle Quattro Porte) e con la luminosa, solare Apoteosi
di Venezia di Paolo Veronese nella Sala del
Maggior Consiglio. Sempre in questo ambiente, la
monumentale, abnorme composizione del Paradiso, compiuta
da Jacopo Tintoretto con la collaborazione del figlio
Domenico tra il 1588 e il 1590, assurge quasi a patetico
testamento della città, nel tentativo di esorcizzare le oscure
forze di una parabola discendente ormai in atto.
Palazzo dei Dogi
Piazza San Marco
Orari: aperto tutti i giorni dalle 08:30–19
Il biglietto di ingresso costa 13 € per il biglietto intero, e
7.50 € per il ridotto.
Copyright © Informagiovani-italia.com.
La riproduzione totale o parziale, in
qualunque forma, su qualsiasi supporto e
con qualunque mezzo è proibita senza
autorizzazione scritta.
Se questa guida vi è piaciuta e
volete dare una mano a
Informagiovani-italia.com aiutateci a
diffonderla.
Dove si trova?
Ostelli Venezia
Ostelli Italia
Hotel a Venezia
Carte
de Venise
Karte von Venedig
Mapa
Venecia
Map
of Venice
Carte
de Venetie
Karte von Venetien
Mapa
Veneto
Map
of Veneto
Carte
d'Italie
Karte von Italien
Mapa
Italia
Map
of Italy
|