Storia di Reykjavik

Storia di Reykjavik  

 

La maggior parte dei visitatori in Islanda si reca in soggiorno a Reykjavik, la capitale più settentrionale del mondo, come diversivo all'incredibile paesaggio naturale della costa e dell'interno, completando un'esperienza di viaggio unica al mondo. Sole di mezzanotte, aurora boreale, bagni geotermali, whale watching, e tanto ancora, trovano in città base ideale per la maggior parte degli spostamenti nell'isola. Reykjavik è anche la più antica città dell'Islanda, il primo insediamento abitativo.

Secondo la leggenda furono gli dei norreni a guidare il primo colonizzatore,  Ingolfur Arnarson, capo di una tribù vichinga norvegese. Egli chiamò la zona Reykjavik (baia fumosa), per via dei vapori geo-termici che vide provenire dal suolo. Oggi, questi stessi vapori riscaldano abitazioni e piscine all'aperto in tutta la città: una fonte di energia che lascia l'aria incredibilmente fresca, pulita e non inquinata.

 

La storia dell'Islanda racconta che furono tuttavia alcuni monaci irlandesi ad essere giunti per primi nell'isola del nord Atlantico, nonostante ad oggi non esista alcuna testimonianza archeologica della loro presenza (alcuni scavi recenti hanno tuttavia riportato alla luce oggetti non identificabili al periodo di colonizzazione norrena). Il Libellus Islandorum, l'antico libro che racconta della storia degli islandesi, e successivamente il Landnámabók, il libro medievale sugli Insediamenti nell'isola, parlano di un gruppo di persone facente capo ai Papar, un ordine monastico irlandese, presente nell'isola all'arrivo dei vichinghi norvegesi (874) e probabilmente insediatosi poco tempo prima, intorno al VIII secolo. Poco dopo, i coloni fondarono il primo parlamento democratico (probabilmente il primo al mondo), chiamato Althingi (in islandese  Alþingi). L'assemblea si riuniva periodicamente nella zona di Thingvellir (nel 2004 dichiarata dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità), a poca distanza da Reykjavik e situata nell'odierno Parco Nazionale di Þingvellir, una delle principali attrazioni del cosiddetto Golden Circle d'Islanda. Il governo dell'isola era amministrato da una Costituzione basata sulla libertà individuale, sulla proprietà terriera e su leggi ereditarie. Fu lo stesso Althingi ad adottare pacificamente il cristianesimo intorno all'anno 1000. Fino al XIII secolo l'isola era conosciuta come Stato libero d'Islanda (in islandese: Þjóðveldið), composto da una struttura civile e sociale democratica, costituita da numerosi clan o alleanze guidate da capi chiamati 'goðar', tutti governati dall'Althingi.

Le guerre civili durante il periodo chiamato Sturlung, che vide per circa 44 anni le lotte interne più feroci della storia dell'Islanda, portarono nel 1262 alla firma del Gamli sáttmáli (e cioè al Vecchio Patto islandese, noto anche come Patto di Gissur, dal nome del capo sovrano del principale clan islandese, gli Haukdælir). Il patto sanciva l'unione dell'Islanda al Regno di Norvegia. Nel 1380 l'Islanda divenne parte integrante dell'Unione di Kalmar, che vedeva riuniti i regni di  Norvegia, Danimarca e Svezia sotto una stessa corona. I secoli successivi non furono fortunati per l'isola, che quasi abbandonata a se stessa, in un clima e in una terra spesso estremi, divenne uno dei paesi più poveri d'Europa. Nel XVI secolo, durante la successiva esclusiva dominazione danese, l'Islanda divenne ufficialmente luterana. Nel 1783 l'eruzione del vulcano Laki (Lakagígar), una delle più grandi di tutti i tempi, lasciò tragiche conseguenze devastatrici in Islanda, e in tutto il mondo vicino, a causa dei fumi solforici nell'atmosfera. Il periodo è noto con il nome di Móðuharðindin (tradotto: disagi di fumo).

Il 1786 è considerato l'anno ufficiale di fondazione della moderna città di Reykjavik, grazie a Skúli Magnússon, figura preminente dell'amministrazione locale, che nel tentativo di aggirare l'embargo imposto dal regno di Danimarca durante gli anni cinquanta del secolo, gettò le basi per la crescita economica della città, dirigendo l'operosità della sua gente su attività economiche di traino commerciale (per lo più tessitura, concia e tintura della lana e successivamente estrazione mineraria, pesca e cantieristica navale). Con lui Reykjavik si sviluppò in un rinomato centro urbano.  Un secolo dopo, l'Islanda ottenne dalla Danimarca il controllo delle proprie finanze, grazie anche ai movimenti nazionalisti nati sotto la guida di  Jón Sigurðsson. Reykjavik, da unica grande città, divenne il crogiolo delle idee indipendentiste. I sostenitori di uno Stato indipendente d'Islanda non tardarono a rendersi conto che avere una città forte era fondamentale per il raggiungimento dell'obiettivo. Il trasferimento del Parlamento Althingi a Reykjavík effettivamente nominava simbolicamente la città come capitale. Il passo fondamentale verso l'indipendenza venne intrapreso il 1 dicembre 1918, quando l'isola divenne paese sovrano sotto la Corona danese, con il nome di Regno di Islanda. Formalmente, la Repubblica d'Islanda nasce il 17 giugno 1944.

L'occupazione delle truppe britanniche e americane durante la Seconda guerra mondiale ebbe un impatto positivo per la nuova nazione che andava formandosi. Gli alleati costruirono numerose basi nella capitale islandese, tanto che il numero dei soldati stranieri divenne più o meno uguale a quello della popolazione locale. Seguì la costruzione di numerose infrastrutture, come strade, ponti, aeroporti (gli inglesi per  quello urbano, gli americani a 50 km di distanza, con quello di Keflavìk). L'economia di Reykjavik e della nazione incominciarono a svilupparsi, anche grazie all'industria cantieristica e logistica e l'isola divenne dimora ideale per gli americani anche durante il periodo della Guerra Fredda. Da allora, il villaggio rurale di una volta andò rapidamente trasformandosi in una città moderna, attirando numerosi abitanti delle zone limitrofe, interne e costiere, e diventando sempre più conosciuta a livello internazionale e turistico. Nel 1986 il Vertice di Reykjavík (disarmo ed altri punti caldi del periodo) tra il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan ed il Segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica Mikhail Gorbaciov, si svolse nella famosa casa di Höfði, nella costa della capitale. Nel 2000 Reykjavik è stata nominata Capitale della Cultura insieme ad altre città d'Europa e nel 2009 è stata indicata come una delle città più ricche del mondo dal gruppo editoriale The Economist.

 

 

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