Sei qui:
Glossario di Termini medici
>
Tachicardia
La Tachicardia un
aumento della frequenza cardiaca oltre i 100 battiti al minuto, a riposo:
può essere dovuto degli eventi fisiologici o ha delle cause funzionali:
gravidanza, problemi gastrici, sforzi fisici, consumo eccessivo di caffè,
oppure a cause cardiache come l'arteriosclerosi o l'insufficienza
coronarica. una forma frequente nella tachicardia parossistica, dovute a
stimoli ripetuti che partono da varie parti del cuore determinando accessi
con frequenze anche di 180/250 battiti al minuto. e non altra forma, la
tachicardia insorge quando il soggetto assume una posizione eretta, come
nell'ipotensione ortostatica, che gli Stati febbrili, nell'ipotiroidismo, in
periodi di eccitazione ed emotività.
In genere sopra le 200
pulsazioni al minuto si possono manifestare sudorazione fredda, svenimento,
perdita di conoscenza, vertigini, ipotensione marcata. Nei casi più gravi
può insorgere uno stato di incoscienza e il cuore potrebbe arrestarsi
(arresto cardiaco).
Occorre prima di tutto misurare la frequenza cardiaca rilevando i battiti al
polso (polso radiale), alle arterie del collo (polso carotideo) o al cuore.
Per convenzione si conta il numero di pulsazioni per 15 secondi e poi si
moltiplica per 4. In caso di tachicardia le pulsazioni possono arrivare a
180-300 al minuto. In particolare il polso carotideo ci fornisce
informazioni su un eventuale arresto cardiaco.
Le conseguenze più gravi della tachicardia riguardano lo scarso afflusso di
sangue e ossigeno al corpo. L’accelerazione cardiaca implica un pompaggio
ridotto di sangue: il cuore non ha tempo sufficiente per riempirsi di sangue
durante i battiti.
Le
informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere
accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il
parere medico
|