Venerdì 17, la storia. Siete superstizioni?

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Breve excursus della genesi e diffusione della credenza infausta per cui questo specifico giorno della settimana porterebbe particolare sfortuna, con risvolti psicologici e antropologici. 

 

Siete superstiziosi? Alzi la mano chi veramente non lo è. Scriviamo queste poche righe oggi, venerdì 17, una data considerata da sempre particolarmente sfortunata. E perché mai? Vi starete a chiedere. Essere superstiziosi in effetti porta a 'credere in un sistema 'supernaturale' di casualità, a qualcosa che accade in modo sicuramente inspiegabile. Per dirla in altre parole: un evento che provoca un ulteriore evento senza alcun processo logico o naturale che infatti legherebbe i due e che in effetti contraddirebbe la scienza conosciuta.

Venerdì 17Ora, quante superstizione esistono al mondo? Non si contano. Ne esistono alcune tuttavia di portata comune e legate non solo alla credenza popolare, o alla pratica religiosa. Quella del venerdì 17 è certo una delle superstizioni più conosciute, e certo capita di pensarci in un giorno come oggi (per l'appunto). Per molti 'superstizione' significa 'paura', tanto da arrivare ad una vera e propria fobia: quella del venerdì 17 si chiama esattamente 'eptacaidecafobia'. Lo sapevate? Esiste quindi un termine vero e proprio per definire la 'paura del venerdì 17'. Pensate che qualcuno arriva persino a chiudersi in casa in questo giorno, vinti dalla paura che qualcosa di nefasto possa loro accadere (giusto fuori casa?).

Cerchiamo di capirci di più. Questa è una paura, se non una fobia, a cui possiamo comunque porre dei confini territoriali e storici. In effetti, bisogna tornare indietro nella storia e considerare i il mondo greco-latino di un tempo (Italia compresa quindi). Forse pochi sanno che i seguaci di Pitagora disprezzavano il numero 17 (così come ci tramanda Plutarco) in ritenuto di troppo alla rappresentazione del calcolo quadrilatero (che considera il 16 e il 18). Qualcuno di voi potrebbe invece essere a conoscenza del fatto che la religione cristiana indica il venerdì come giorno in cui morì Gesù (da qui nasce il Venerdì Santo), mentre l'antico testamento racconta che il diluvio universale accadde proprio il giorno 17 del mese di febbraio). Anni, decenni e secoli: un po' come accade per ognuno di noi, così anche nella società e nella storia, la sfortuna del numero 17 sembra essersi perpetuata nel tempo: così è accaduto nelle grandi sconfitte militari, come quella che si testimonia essere avvenuta nella cosiddetta 'Clades Variana' e cioè nella Battaglia della foresta di Teutoburgo (IX secolo), in Bassa Sassonia, dove vennero annientate tre intere legioni (la 17a per l'appunto, ma anche la 18a e la 19a) ed è considerata importante in quanto pose fine all'espansione romana oltre il Reno.

Venerdì 13Sembrerebbe quindi che la superstizione del venerdì 17 sia nata in momenti storici ben precisi. Si pensi tuttavia che in ambienti anglosassoni è il venerdì 13 che pare portare sfortuna (ebbene si, lo stesso numero che invece da noi è considerato un portafortuna). E anche qui, le ragioni possono essere diverse (anzi, pare anche più numerose): nell'Ultima Cena i commensali non erano 13 (e Giuda era il 13° uomo)?; le leggende norrene parlano sempre di 12 divinità sedute al tavolo di un banchetto, perché non era di buon auspicio invitare la 13a (Loki, il dio del caos e dell'inganno); l'unica missione sulla luna non riuscita è stata per l'appunto quella di Apollo 13; all'alba di venerdì 13 ottobre del 1307 gli agenti di re Filippo IV di Francia, detto il Bello, arrestarono simultaneamente decine e decine di cavalieri templari, poi torturati e condannati a morte nella torre del Castello di Chinon; il venerdì 13 del 1972 è un brutto giorno anche nella storia dell'aviazione (un aereo della Air Force uruguaiana si schianta nelle Ande, uccidendo tutte e 29 le persone a bordo; nello stesso giorno in Russia muoiono 174 persone su un aereo della Aeroflot schiantatosi al suolo).

Ora sta a voi pensarla da superstiziosi o meno, essere scaramantici o meno. Magari potreste sempre continuare a giocare il totocalcio e fare un bel 13, oppure giocare al lotto e lasciarvi guidare dalla smorfia napoletana, e magari giocare un bel 17 (a voi scoprire per cosa sta, indovinate?). A proposito, sapevate che il re titolare Luigi XVII di Francia non riuscì mai a salire al trono, e anzi morì in carcere? Era il figlio di Maria Antonietta.

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