Il Volto Santo

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Conservato nel Duomo di Lucca, il Volto Santo è una scultura lignea di Cristo ritenuta miracolosa, che secondo la leggenda fu scolpita da Nicodemo e portata fino a Lucca nel 788 d.C. Sa sempre è uno dei simboli della città nel mondo. In questo articolo vi racconteremo la sua lungo storia arrivata fino a noi.  

 

Da oltre 1000 anni l'icona più sacra e preziosa di Lucca, oggetto di venerazione e fulcro della vita spirituale locale è il Volto Santo (o Santa Croce). Il 13 settembre si celebra la Luminara di Santa Croce, una processione religiosa, la cui storia va indietro di tanti secoli, durante la quale si rende omaggio a questo volto ligneo di cristo, protettore dei lucchesi.

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La venerazione del Volto Santo esiste dalla notte del tempi, fin dal tardo XI secolo... si pensi che re Guglielmo II d'Inghilterra, il figlio di Guglielmo il Conquistatore, giurò sul "Volto Santo di Lucca". La sacra icona ebbe un'importanza notevolissima per lo sviluppo religioso, artistico, economico e politico della città. La festa della Santa Croce, il 13 settembre divenne l'emblema stesso del comune lucchese, ritratta in tutto ciò che aveva a che fare con Lucca, dalle monete, alle effigi, alle bandiere. Tutti i paesi e i villaggi assoggettati a Lucca erano obbligati a inviare rappresentati e a offrire candele nella processione di Santa Croce. Quando i famosi mercanti lucchesi, come i famosissimi Coniugi Arnolfini, stabilivano colonie commerciali in molte parti d'Europa, in Nord Africa o Estremo Oriente,  costruivano sempre, autotassandosi, una cappella dedicata al Volta Santo.

Al tempo della Stato lucchese, che perse la sua indipendenza solo nel 1847 (per entrare a fare parte del Granducato di Toscana per pochi anni e poi del nascituro Regno d'Italia), tutti i cittadini tra i 14 e i 70 anni dovevano partecipare alla processione in onore del Volto Santo. I trasgressori pagavano multe molte cospicue e subivano il pignoramento dei beni. Ad ogni comunità e parrocchia del contado lucchese poi, veniva comunicato il peso dei ceri da portare in dono al volto santo, proporzionalmente alla loro importanza e anche in questo caso non erano ammessi errori.

Condanne erano previste, poi, per gli "speziali" che non avevano fabbricato i ceri in modo corretto e per chiunque danneggiava gli stessi ceri, i "castelli fioriti" costruiti ogni anno per rappresentare le fortificazioni del territorio lucchese. Per Santa Croce nessuno poneva essere incarcerato per debiti e il governo concedeva l'amnistia per i reati minori: i detenuti venivano liberati, durante una cerimonia pubblica davanti che si  svolgeva davanti al Volto Santo. Gli unici esclusi dall'amnistia erano coloro che avevano subito condanne di tipo corporale, chi non aveva scontato almeno tre mesi di carcere e i bestemmiatori.

Cosa è il Volto Santo?

Il Volto Santo a LuccaIl "Volto", così chiamato, altro non è che un grande crocefisso ligneo, anche noto come "Cristo nero dei lucchesi" (nero poiché il colore della pelle è marrone scuro), riccamente adornato durante le celebrazioni. Secondo la leggenda, chiamata legenda Leobiniana (da Diacono Leobino, scrittore vissuto verso il secolo undicesimo), la storia del Volto Santo ebbe inizio in Palestina: si narra che venne scolpito su legno di cedro del Libano, o di noce secondo alcuni, da Nicodemo, che fu discepolo di Gesù, fariseo e membro del Sinedrio di Gerusalemme. Nicodemo viene anche spesso citato come il "discepolo occulto", ed è colui che insieme a Giuseppe d'Arimatea si occupò della deposizione del corpo di Cristo dalla croce e della sua sepoltura; non a caso è anche indicato come uno dei primi custodi del leggendario Santo Graal, il calice che Cristo usò durante l'Ultima Cena.

Nicodemo per la riproduzione nel legno l'immagine del Cristo morto in Croce, ma siccome era difficile riprodurre il volto, fu in questo aiutato dagli angeli. L'intervento divino farebbe del Volto una scultura acheropita, cioè "non prodotta solo dall'uomo" ma creata grazie anche ad un intervento divino e quindi di origine miracolosa. Il Volto Santo di Lucca è per questo considerato una reliquia.

La croce, alta 2 metri e 45 cm, è rivestita all'arrivo in Cattedrale dei suoi ornamenti più preziosi, con il Cristo vestito a 'colobium', cioè eccezionalmente vestito da una tunica manicata che arriva a coprire tutto il corpo. In effetti si tratta di un Gesù inconsueto quello che appare nella Santa Croce: ha i capelli lunghi e sciolti, baffi e barba, naso lungo e aquilino, piedi raffigurati non incrociati, come nella maggior parte dei Crocefissi, ma distesi, dritti e piuttosto lunghi. Gli occhi sono aperti e rotondi, quasi pensosi, e sembrano seguirti con lo sguardo, in posizione sia frontale che laterale. La testa appoggia su una sorta di cassettino, oggi vuoto, che un tempo probabilmente poteva contenere una qualche reliquia.

Dante e il Volto Santo

Dante e il Volto SantoDante ha citato il Volto Santo nel XXI Canto, parlando di un magistrato lucchese, tal Martin Bottaio, accusato come tanti altri suoi colleghi, di mettere avanti alla giustizia i suoi interessi personali. Dante lo getta per questo nella pece nera bollente, accomunandolo nei suoi limiti e vizi ai governanti lucchesi tutti... Questione storica del resto, poiché Dante era fiorentino e ghibellino e ce l'aveva con i lucchesi guelfi e i loro governanti tanto da condannarli a sguazzare per l'eternità nella pece rovente. Il primo ad esserci buttato fu proprio Martin Bottaio, anziano magistrato, che nel cercare salvezza invocò in suo aiuto, proprio il Volto Santo. I demoni gli risposero che l'inferno non è un luogo dove c'è il Volto Santo e che si doveva rassegnare a nuotare nella pece per l'eternità, pece bene diversa dalle acque fresche del Serchio a cui era abituato! Qui non ha loco il Santo Volto! I versi 48, 49, 50 e 51 del canto XXI dell'Inferno, così citano

gridar: Qui non ha loco il Santo Volto!
Qui si nuota altrimenti che nel Serchio!
Però, se tu non vuo’ di nostri graffi,
non far sovra la pegola soverchio.

Come è arrivato a Lucca il Volto Santo?

Il Volto Santo a LuccaLa leggenda di Leobino viene narrata in tre antichi testi manoscritti, oggi conservati nella Biblioteca Statale di Lucca, nell'Archivio di Stato e nel Museo dell'Opera del Duomo. I testi narrano che dopo essere stato custodito, e poi abbandonato per oltre sette secoli nella città di Ramla, in Palestina, il Volto venne ritrovato dal Vescovo di Lucca Gualfredo, allora pellegrino in Terrasanta. Il ritrovamento della preziosa reliquia fu possibile grazie ad un angelo che in sogno gli rivelò della sua presenza in città. La storia "rocambolesca" narra che fu stabilito di mettere il Volto Santo senza equipaggio, spinta solo dal vento. Sarebbe stata la provvidenza a deciderne il luogo di approdo. La nave, spinta solo dalle sue vele, salpò da Ioppe, odierna Giaffa, con il carico sigillato da bitume e affidato al mare. Dopo aver attraversato il Mediterraneo arrivò nella fascia costiera della Liguria, nelle terre appartenenti a Luni (vicino all'odierna Sarzana). Luni fu anche una importante diocesi cristiana, Dioecesis Lunensis, già al centro degli interessi di Carlo Magno nell'anno 773.

Il Volto Santo a LuccaNello stesso periodo, San Giovanni I, allora vescovo di Lucca, ebbe in sogno una visione nella quale vide l'imminente arrivo del Volto Santo nella costa vicino alla città. Insieme a fedeli e cittadini Lucchesi si recò nel porto di Luni dove assistette al tentativo dei Lunensi di arrivare alla nave. Quest'ultima però pareva allontanarsi sempre più e solo quando il vescovo esortò l'aiuto di Dio, la nave si diresse spontaneamente al suo cospetto (leggenda che in qualche modo giustifica il possesso del Volto Santo da parte dei Lucchesi). Con i Lunensi vi fu subito una lunga contesa sulla legittimità della reliquia, in seguito risolta con l'intervento dello stesso vescovo che decise di spartire il 'tesoro' affidando a Lucca la Santa Croce ed una delle ampolle contenente il sangue di Cristo, anch'essa presente nel carico, e a Luni la seconda ampolla. Dopo un primo consenso i Lunensi ebbero un ripensamento, poi definitivamente risolto attraverso la nota 'prova delle giovenche indomite': il crocefisso sarebbe andato nella direzione decisa da due giovani buoi non ancora aggiogati; neanche a dirlo la direzione presa dalle bestie fu quella di Lucca.

La scomparsa del Volto Santo

Il Volto Santo a LuccaIl Crocefisso e il resto del prezioso carico arrivarono quindi a Lucca in processione e il Volto Santo venne collocato nella Chiesa di San Frediano. Il giorno dopo si assistete a quello che la tradizione identifica come un altro evento miracoloso: la reliquia scomparve dalla chiesa originaria per essere ritrovata in un cortile accanto ad un'altra chiesa, l'attuale Cattedrale di San Martino (allora la cattedrale era l'attuale Chiesa dei Santi Giovanni e Reparata). Si decise così che, per segno divino, dovesse rimanere in quest'ultima struttura.

Non passò molto tempo e la fama del Volto Santo arrivò oltre i confini del territorio e dell'Italia intera, anche grazie alla Via Francigena, una delle più note vie Romee di pellegrinaggio, quelle cioè usate dai fedeli per raggiungere i luoghi santi di culto come Roma, Santiago de Compostela e Gerusalemme. La fama del Volto Santo arrivò anche in Inghilterra, ed è noto che il re Guglielmo il Rosso, figlio di Guglielmo il Conquistatore e regnante tra l'anno 1087 e 1100, usasse fare giuramento sotto il "Vultum Sanctum de Luca".

San Frediano LuccaL'arrivo del Crocefisso Sacro a Lucca è datato 742 (o 782, secondo alcuni, per un errore di trascrizione del copista del tempo) e la tradizione del suo culto è accompagnata dalla processione della Luminaria, che si svolge ogni anno la sera del 13 settembre con l'accensione di ceri votivi. La consuetudine della celebrazione risale al XII secolo, periodo di nascita dei Comuni. Come detto, ogni cittadino sopra i 14 anni doveva partecipare alla processione, era un obbligo, con una candela accesa in onore del Volto Santo; alla fine della celebrazione si potevano contare anche 2 tonnellate di cera.

Il percorso della Processione, la Pontificale

Il percorso storico della processione della Santa Croce riprende quello compiuto dalla reliquia al suo arrivo a Lucca e la successiva traslazione, dalla Basilica di San Frediano fino alla Cattedrale di San Martino. L'itinerario prevede l'uscita del Volto in piazza San Frediano con partenza dal sagrato, via Fillungo, via Roma, piazza San Michele, via Vittorio Veneto, piazza Napoleone, piazza del Giglio, via del Duomo, piazza San Giovanni, piazza San Martino, dove l'Arcivescovo all'interno della Cattedrale dà inizio alla benedizione finale. La solenne Pontificale con l'Esaltazione della Croce si tiene il 14 settembre alle 10 nella Cattedrale di San Martino.

Luci pubbliche spente e migliaia di lumini accesi

Durante i festeggiamenti le luci pubbliche vengono spente e le facciate di case e palazzi sono adornate di candele e lumini accesi. È uno spettacolo davvero suggestivo, sembra di tornare indietro nel tempo. Si riesce a immaginare nel buio della città come fosse la processione un tempo. L'accensione dei ceri era già da allora, come lo è ancora, regolata da una Ordinanza che portava il nome di 'Census candeli'. L'attuale Ordinanza comunale impone che dalle ore 20.00 tutte le illuminazioni pubbliche, quelle degli esercizi commerciali, delle case, ecc. vengano spente, pena una multa di 500 euro. A questo si accompagnano altri divieti, come per esempio quello di posizionare banchi di vendita ambulante lungo il percorso o il divieto di transito di veicoli a motore e biciclette per le stesse vie della processione... Continua a leggere sulla Luminara di Santa Croce.

Stendardi, confraternite, musiche e il concerto del Mottettone

La folla assiste all'inizio delle celebrazioni con grande partecipazione: l'innalzamento dello stendardo raffigurante il Volto Santo e a seguire tutti gli altri stendardi dei rappresentanti delle confraternite lucchesi e toscane. Ad essi si aggiunge ormai da tempo la comunità dei lucchesi all'estero, tradizione che testimonia l'usanza dei ricchi Il Volto Santo a Luccamercanti di un tempo, residenti all'estero, di inviare denaro alla natia città per finanziare la festa. Per tradizione alla processione accorrevano i musici di tutta la Toscana e pure quelli delle regioni oltre confine. Fanfare e bande musicali, valletti trombettieri, alabardieri e mazzieri in costume medievale, rallegrano la parata e fanno da colonna sonora alle luci che lentamente si muovono lungo le antiche vie della città. La celebrazione termina nella Cattedrale con il tradizionale concerto del Mottettone, una cantata corale di tipo polifonico e strumentale molto suggestiva, composta ogni anno da musicisti diversi. Intanto i fedeli in chiesa rendono omaggio alla Croce, rimasta nella sua piccola cappella decorata a festa, il Tempietto del Volto Santo, così chiamato, eretto nel 1484 da Matteo Civitali.

I miracoli del Volto Santo

Al Volto Santo vengono attribuiti diversi miracoli, tra cui quelli noti come Miracolo della Mannaia e Miracolo della Ciabatta: il primo accadde a Pietralunga, in Umbria, nel 1334, e ha per oggetto la brutta avventura di un pellegrino francese (certo Giovanni di Lorenzo di Picardia), che nella sua via per raggiungere Lucca si ritrovò invischiato in un omicidio e quindi condannato a morte nonostante fosse innocente. Si racconta che durante l'esecuzione la lama della mannaia si rivoltò indietro, con grande stupore di tutti. La mannaia dei miracoli pare sia la stessa che ancora oggi si conserva appesa vicino al Tempietto. Il secondo miracolo è legato ad un menestrello che usava esibire le proprie doti al cospetto del Volto Santo, destando l'ira dei prelati. La Sacra reliquia lasciando cadere una delle sue ciabatte dorate poté a sua volta esprimere apprezzamento per l'arte del giullare, che però venne incarcerato perché creduto colpevole di tentato furto. Il tentativo dei prelati di rimettere la ciabatta al suo posto, e cioè al piede del Cristo in croce, risultò tuttavia vano. Questo spiega perché, ancora oggi, la statua sia priva della scarpa sinistra, che infatti risulta appoggiata e sorretta da un calice dorato.

Il profano: fiera, luna park, fuochi d'artificio

Il Volto Santo a LuccaIn città prima e dopo la processione si tengono varie manifestazioni. La fiera si tiene a partire dalla metà di settembre fino alla fine del mese in diversi luoghi della città: il Foro Boario (sulla via per Camaiore, stesso luogo dove si tiene il mercato contadino), Borgo Giannotti (storico quartiere degli artigiani lucchesi poco fuori dalle Mura); Area delle Tagliate. La fiera degli uccelli si tiene il 14 settembre nel parco fluviale del Serchio. Nel centro storico si tiene il mercato dell'antiquariato e dell'artigianato. Il luna park si tiene nell'area di Via delle Tagliate (Piazzale Don Baroni) per tutto il mese di settembre. In via delle Tagliate, poco dopo il luna park, trovate anche un grande parcheggio a pagamento sulla sinistra. La notte del 14 settembre spettacolo di fuochi d'artificio, visibile dalle mura, a partire dalle 23.30.

Approfondimento sulle due chiese al centro della processione

La Basilica di San Frediano è il punto di partenza della processione. ?una delle più antiche chiese della Toscana, con il suo incredibile mosaico esterno e la bella struttura interna di stampo paleocristiano. Al suo interno si avrà modo di ammirare la fonte battesimale, la cappella e il corpo mummificato di Santa Zita, oltre che diversi affreschi e dipinti di prestigio artistico, tra cui quelli di Jacopo della Quercia, Amico Aspertini, Aurelio Lomi, Pietro Sorri, Mattia della Robbia, Giovanni Baratta, Paolo Guidotti. Potrebbe interessarti la lettura dell'articolo dedicato alla Chiesa di San Frediano.

Il Duomo di Lucca, splendido, dedicato a San Martino, è a nostro avviso una delle chiese più belle d'Italia. Di architettura gotico-romanica si presenta esternamente in modo quasi austero, con un portico riccamente decorato da bassorilievi raffiguranti tra gli altri le storie di San Martino e la Deposizione di Nicola Pisano, datata XIII secolo. All'interno, oltre al Tempietto con il Volto Santo, troviamo anche il monumento funebre a Ilaria del Carretto, opera di Jacopo della Quercia. Forse molti di voi noteranno anche il misterioso labirinto presente nello stesso portico dell'edificio, è simile a quello della famosa Cattedrale di Chartres, in Francia, o a quello del Chiostro di San Francesco ad Alatri, che molti fanno risalire ai templari ed esattamente ai cicli di pitture all'Ordine dei Pauperes Commilitiones Christi Templique Salomonici. Potrebbe interessarti la lettura dell'articolo dedicato alla Cattedrale di San Martino.

 

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