101 cose da fare e vedere in Sardegna

Dalle splendide coste alle zone interne montuose, la Sardegna offre infiniti spunti di visita tra siti archeologici, borghi medievali, parchi naturali, eventi folkloristici e prelibatezze enogastronomiche.  

 

La celebre Costa Smeralda, ma anche Costa Rei, Costa Paradiso e Costa Dorada, la Grotta del Bue Marino ma anche quelle del Miracolo e del Fico, le spiagge bianche e il mare caraibico ma anche le falesie più alte del mediterraneo e la voragine più profonda d'Europa, la filigrana in oro della fede sarda ma anche il bisso, la seta che viene dalla bava di un mollusco, Porto Cervo ma anche Tratalias, e poi cosa sono le barbagie, i cavallini della Giara, il pane frattau...

101 cose da fare e vedere in Sardegna - parte 1

101 cose da fare e vedere in Sardegna 2 - parte 2

101 cose da fare e vedere in Sardegna 3 - parte 3

101 cose da fare e vedere in Sardegna 4 - parte 4

  1. Abitanti. Pochi e di stirpe antichissima

  2. Alghero, l'isola catalana

  3. Animali che troverete in Sardegna

  4. Arbatax e le sue scogliere rosse

  5. Aree marine protette

  6. Asinara, da carcere a paradiso protetto

  7. Barbagie. Cosa sono le barbagie, perché visitarle?

  8. Barumini Patrimonio dell'Umanità Unesco

  9. Baunei

  10. Birdwatching in Sardegna

  11. Bosa

  12. Budelli, isola dell'Arcipelago della Maddalena

  13. Budoni

  1. Cabras

  2. Cagliari

  3. Cala Gonone, Dorgali, provincia di Nuoro

  4. Calasetta. Un borgo ligure su un'antica isola

  5. Pianura del Campidano

  6. Capo Caccia, falesie, grotte e panorami mozzafiato

  7. Capo Cavallo, tra Olbia e San Teodoro

  8. Caprera, Spargi, Budelli e altre isole della Maddalena

  9. Carloforte, un po' di Liguria nel mare di Sardegna

  10. Castello della Fava a Posada

  11. Castelsardo

  12. Cavallini della Giara 

 

101 cose da fare e vedere in Sardegna, dalla A alla Z.

 

Questa prima parte riguarda le lettere da A a C, 25 punti, tra mete imperdibili, cose da fare e da sapere!


1. Abitanti. Pochi e di stirpe antichissima

 

Bronzetti di antichi abitanti della SardegnaLa Sardegna è una regione con una bassa densità di popolazione (1,6 milioni di abitanti) e lo si capisce navigando lungo le sue coste, lo si vede attraverso le strade tortuose dell'interno. Oltre alle città principali (Cagliari, Olbia, Sassari, Oristano e Alghero) ai centri più piccoli, agli agglomerati turistici, c'è solo la macchia mediterranea e il mare infinito. Pur essendo il turismo diffuso, questa regione resta un paradiso selvaggio in tante zone, dove anche in pieno agosto e possibile trovare chilometri di spiaggia libera, dove gli ombrelloni sono così distanti tra di loro, che non si vede il vicino. Un esempio? La Costa Rei, nel sud (vedi alla lettera C). Continua a leggere Abitanti della Sardegna.


2. Alghero, l'isola catalana

 

Alghero al tramontoAffacciata sul mare e circondata dalle mura, Alghero, è la più marinara delle città sarde. I vicoli del centro, ma anche le spiagge che sono in città, le falesie di Capo Caccia, narrano di un legame fortissimo tra uomo e natura. La città mantiene ancora le mura catalane risalenti al 1500 che racchiudevano l'abitato. Alghero è una piccola cittadina in provincia di Sassari di circa 44.000 abitanti,  visitata da decine di migliaia di persone, che ne apprezzano le meraviglie del mare e una cultura particolare, unica nella regione, isola nell'isola, per il suo retaggio di isola linguistica catalana all'interno della Sardegna... Leggi la guida turistica di Alghero.

 

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3. Animali che troverete in Sardegna

 

Fenicotteri rosa a CagliariGli avvoltoi, l'aquila reale, il cavallino della Giara, i mufloni, i fenicotteri rosa... ecco gli animali che potrete vedere nell'isola. Gli avvoltoi, gli spazzini degli ambienti agropastorali, sono uno dei simboli dell'entroterra della Sardegna e della sua natura aspra. Oramai ce ne sono solo un centinaio nel tratto di costa che va da Bosa ad Alghero e si vedono anche dalle strade esibirsi in voli maestosi. L'aquila reale domina spesso i cieli occupata a scompigliare i branchi di mufloni, cercando di ghermire qualche agnello. Altro simbolo della natura sarda è proprio il muflone, ancora di casa sui monti della Sardegna centrale. Un tempo in pericolo di estinzione, oggi il cervo sardo popola di nuovo il sud dell'isola e il massiccio dei Sette Fratelli grazie anche alla protezione offerta dall'Oasi del WWF. Ci sono poi ovviamente i fenicotteri rosa, visibili negli stagni, anche quelli cittadini di Cagliari, l'airone cenerino... Ovviamente i fondali sono ricchi di pesce ed è possibile trovare coralli anche a solo 20 m di profondità. Anche a pochi metri dalla riva si possono vedere spigole, orate, acciughe e stelle marine (specialmente nelle spiagge in zone protette dove è vietato pescare).

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4. Arbatax e le sue scogliere rosse

 

Arbatax e le sue scogliere rosseArbatax famosa per sue rocce rosse di granito rosso che emergono dal mare, è un borgo marino di una suggestione unica che fa parte del Comune di Tortolì.  Il suo nome secondo la studiosa Mirella Loi deriverebbe dall'arabo e sarebbe forse l'unica voce della toponomastica che deriverebbe da quella lingua in Sardegna e significherebbe 14, forse a indicare, la Torre Spagnola di San Miguel che oggi domina il porto...Continua a leggere su Arbatax.

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5. Aree marine protette

 

Area marina protetta AsinaraArmati di pinne, maschera e boccaglio potrete ammirare nelle acque dell'arcipelago della Maddalena, a Tavolara, a Villasimius con Capo Carbonara, nel Sinis, a Capo Caccia, all'Asinara, fondali pieni di pesci e meraviglie naturali. Le aree protette in Sardegna sono molte: 3 parchi nazionali, 2 parchi naturali regionali, 4 aree protette marine, e diverse oasi WWF e Lipu. Pensate che in Sardegna ci sono diversi luoghi riconosciuti come "monumenti naturali" (vedi lettera M) per la loro bellezza e la loro unicità (falesie, voragini, picchi, stagni ecc.).

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6. Asinara, da carcere a paradiso protetto

 

Area marina protetta AsinaraLa meravigliosa Isola dell'Asinara di 52 km2, che per 100 anni ha ospitato nella zona di Fornelli il carcere più famoso d'Italia, che ospitava i criminali più noti e pericolosi in una sorta di "Alcatraz" italiana, è oggi un parco nazionale protetto. Di forma lunga e stretta è un paradiso naturale, tutelato dal 1997 (parte del sistema dei parchi nazionali d'Italia).  La costa est ha insenature dolci, come le famose Cala Sgombro e Cala Sant'Andrea, la costa ovest è invece frastagliata e selvaggia.

 

L'isola, la seconda più grande in Sardegna dopo l'Isola di Sant'Antioco, è praticamente disabitata, il censimento della popolazione del 2001 elenca un solo abitante stabile! Si trova al largo della punta nord-occidentale della Sardegna, ed è montuosa dal punto di vista geografico, con coste scoscese e rocciose. Poiché l'acqua dolce è scarsa, gli alberi sono radi e la macchia bassa è la vegetazione sono predominanti.

 

Dal punto di vista geologico, l'Asinara fa parte della Nurra della Sardegna nord-occidentale, costituita per oltre l'80% da rocce metamorfiche. Le rocce caratterizzano il paesaggio dell'isola insieme alla vegetazione boschiva, alcune di esse, risalenti a 950 milioni di anni di anni fa sono le rocce più antiche d'Italia.

 

La vegetazione dell'Asinara è una tipica macchia mediterranea, con lentisco, euforbia, erica arborea, Calicotome spinosa, fillirea angustifolia, ginepro fenicio e cisto. La flora è composta da 678 specie, 29 delle quali endemiche. Alcune, come la Centaurea horrida, Limonium laetum e Limonium acutifolium, sono esclusive della Sardegna settentrionale, mentre altre sono caratteristiche della regione sardo-corsa.

 

Per quanto riguarda la fauna, il Parco Nazionale dell'Asinara conta circa 80 specie, alcune delle quali molto rari. I mammiferi presenti sono la lepre, la donnola, il muflone, il cinghiale, il cavallo e i già citati e famosi asinelli bianchi che vivono allo stato brado. La loro presenza è documentata fin dal XII secolo quando l'Asinara veniva menzionata come "isola madre degli asini". Gli uccelli comprendono il raro gabbiano di Audouin, i cormorani, i falchi pellegrini e la pernice barbaro. L'Asinara è l'unico luogo in Sardegna dove è presente la gazza.

 

Nelle zone umide si trovano anfibi come il discoglosso sardo (in sardo rana de siccu), il rospo smeraldino e la raganella. I rettili sono 11; tra le più comuni vi è la Testuggine comune e Biscia viperina. Gli uccelli marini sono rappresentati dal Gabbiano corso, dal Marangone dal ciuffo e dalla Pernice Sarda. L’Asinara, inoltre, fa parte da tempo del cosiddetto "Santuario dei Cetacei", classificato come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo. I Cetacei che percorrono periodicamente quest’area sono: la Balenottera, il Capodoglio, il Delfino comune, la Stenella, il Tursiope, il Globicefalo, il Zinfio e il Grampo. Durante la navigazione in barca non è raro incontrare ed essere "accompagnati" dai delfini.

 

Ex carcere, diventato parco nazionale nel 1997, la bella isola è stata preservata da più di un secolo di isolamento. È uno dei luoghi più selvaggi della Sardegna. I suoi abitanti più famosi sono gli asini albini dagli occhi azzurri, ai quali l'isola deve il suo nome (ma un'altra ipotesi è che il nome deriverebbe dal latino "sinuaria", che significa sinusoidale). Su una superficie di 52 km², la flora e la fauna sono rimaste così intatte che il sito ha meritato una protezione speciale. Inoltre, nel 1997, il governo italiano ha creato il Parco Nazionale dell'Asinara. La legge protegge l'isola da interventi e operazioni turistiche. Il flusso turistico è regolato dal parco, che consente lo sbarco sull'isola solo per visite guidate di poche ore, da Stintino, Spiaggia di Pelosa o Porto Torres. Una volta sbarcati, potrete scoprire le sue spiagge preservate (Cala San Andrea, Cala d'Arena) e la sua fauna protetta (tra cui appunto l'asino albino dell'Asinara).

I Romani la chiamavano l'isola di Ercole. Nel Medioevo, quando vi si stabilirono un convento di monaci camaldolesi e poi una fortezza, si chiamava Azenara o Sinuria. Dal XVII secolo in poi, l'Asinara fu abitata da contadini, pastori e pescatori, come testimoniano i resti rinvenuti sul sito. Per quanto riguarda il penitenziario, installato qui nel 1885, esiste ancora. Ma oggi, le sue pareti grigie ospitano un centro didattico per l'informazione sulla tutela ambientale.

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7. Barbagie. Cosa sono le barbagie, perché visitarle?

 

Barbagia SardegnaBarbagia viene dalla parola "barbària", selvaggia... i romani chiamarono così il cuore dell'isola, la parte che non riuscirono a conquistare, terra di guerrieri e pastori orgogliosamente ostili. Le barbagie sarde sono 4: Barbagia di Ollolai, tra Nuoro e Fonni, Barbagia di Belvi, di Seulo e Mandrolisai. Qui batte il cuore dell'antica Sardegna, con i paesi disseminati sulle montagne, gole, grotte, foreste di lecci e castagni e poi i paesi dove le tradizioni sono sempre molto sentite e i costumi antichissimi s'indossano nelle feste.

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8. Barumini Patrimonio dell'Umanità Unesco

 

Barumini

Da Cagliari verso il Nord dell'isola, lungo la superstrada Carlo Felice, la 131, si raggiungerel'area più affascinante della vecchia Sardegna: il complesso nuragico di Barumini,  Su Nuraxi. Il punto focale è la torre del 1500 a.C., che in origine sorgeva da sola, ma in seguito è stata incorporata in un complesso fortificato. Molti degli edifici dell'insediamento sono stati eretti nell'età del ferro, ed è proprio questi che costituiscono l'alveare di edifici circolari ad incastro che cadono giù per la collina...Continua a leggere su complesso Su Nuraxi di Barumini.

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9. Baunei

 

Baunei mare e montagnaLocalità in provincia dell'Ogliastra, si sviluppa su un costone calcareo e offre paesaggi di incredibile bellezza, un angolo incontaminato di Sadegna, dove mare e montagna s'incontrano. E poi la voragine di Su Sterru, profonda circa 300 m è la più profonda in Europa, l'altopiano carsico di Golgo merita una visita, così come la costa con le falesie più alte di tutto il Mar Mediterraneo. Da vedere la Guglia di Pedra Longa, Capo Montesanto, Portu Quau e Portu Pedrosu e le famosissime Cala Goloritzé, Cala Mariolu, Cala Biriala, Cala Sisine e Cala Luna (quest'ultima ritenuta da molti la più bella in Sardegna, vedi lettera S "Spiagge più belle").

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10. Birdwatching in Sardegna

 

Birdwatching in SardegnaGli stagni sardi sono un paradiso per gli amanti degli uccelli (fenicotteri, cormorani, cavalieri d'Italia, aironi cenerini, falchi di palude ecc.), i principali sono nell'Oristanese: lo stagno di Cabras, Santa Giusta, S'Ena Arrubbia e Marceddì. Nel Cagliaritano, importanti sono gli stagni di Cagliari, Santa Gilla, Molentàrgius e Quartu. In tempi abbastanza recenti i fenicotteri hanno scelto le lagune di Cagliari per riprodursi, e sono visibili ogni giorno semplicemente passando sul litorale del Poetto; potete ammirarli soprattutto la sera mentre, con la testa immersa nelle acque dello stagno, mangiano. Un fenomeno incredibile è quando i fenicotteri si alzano tutti insieme e cominciano a girare sulla città, uno spettacolo imperdibile! Per vederli ovviamente dovete chiedere a un cagliaritano Doc l'orario e il luogo migliore per l'avvistamento! Altra rarità sarda è il pollo sultano, con il piumaggio blu, rosso e bianco, padrone degli stagni sardi dove il canneto domina.

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11. Bosa

 

BosaBosa è una cittadina a circa 30 chilometri da Alghero fu fondata dai genovesi sulla foce del fiume Terno; il centro storico presenta carruggi stretti (viuzze) ed è dominato dal Castello Malaspina, abbarbicato sopra un colle. Vanta grandi tradizioni di artigianato locale (oreficeria, lavorazione del corallo, del legno e del filet, un merletto). È rinomata per la lavorazione della filigrana in oro (intreccio di fili sottilissimi di oro o argento). Molto carina la turistica Bosa Marina, grande spiaggia frequentata anche da amanti del windsurf.

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12. Budelli, isola dell'Arcipelago della Maddalena

 

Budelli spiaggia rosaAll'interno del Parco nazionale della Maddalena Budelli è una piccola isola e una delle zone più protette di tutto il parco ; è vietato accedere anche con le barche. La famosa spiaggia Rosa di Budelli, Cala di Roto, ha una colorazione rosata unica, dovuta al deposito di piccoli organismi. Questa spiaggia è accessibile solo con guida ambientale, perché rischiava di scomparire a causa dei turisti che si portavano a casa come ricordo... proprio la sabbia rosa.

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13. Budoni

 

BudoniDa San Teodoro, scendendo a sud, si incontra la spiaggia di Budoni che si divide in varie zone: Agrustos, Li cucutti, Cala Ottiolu, Salamaghe, Sa Capannizza e Sant’anna, tutte spiagge fantastiche con caratteristiche differenti. Nei dintorni ancora favolose spiagge: Brandinchi, La Cinta, Porto Ottiolu, Santa Lucia, Berchida, Bidderosa, e tutto il Golfo di Orosei… ma oltre a queste ne troverete altre decine altrettanto belle e meno affollate...

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14. Cabras

 

CabrasIn provincia di Oristano è stata sin dal medioevo un borgo di pescatori dello stagno omonimo, che ha una superficie di 2200 ettari ed è oggi un paradiso per gli amanti del birdwatching. Nelle vicinanze, di particolare interesse a livello storico e archeologico è l'area di Tharros, che conserva numerose testimonianze del periodo nuragico, tra cui due nuraghi e il villaggio sulla collina di Muru Mannu e gli scavi archeologici di epoca romana.

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15. Cagliari

 

CagliariLa bella Cagliari, pur essendo una città grande ha caratteristiche molto particolari per la straordinaria commistione tra ambienti urbani e naturali, basti pensare alle saline, allo stagno di Molentargius, alla presenza dei fenicotteri sul litorale del Poetto, per arrivare infine a alle Oasi naturalistiche di Santa Gilla e Macchiarreddu, dove i voli dei fenicotteri si mescolano con il porto e le strutture industriali. Il cuore antico della città è racchiuso tra le mura del castello, con la Torre dell'Elefante, il Bastione di San Remi e tutt'intorno i quartieri antichi, Stampace, Marina, Villanova...Cagliari è una città speciale, cosmopolita e aperta al mondo, con un clima unico. Spesso, chi la visita anche brevemente, ritorna per mettere radici e non andarsene più. Capoluogo e porto principale della Sardegna, con circa 155 mila abitanti, la città sorge sulla costa meridionale dell'isola, nel Golfo degli Angeli. Leggi la guida di Cagliari.

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16. Cala Gonone, Dorgali, provincia di Nuoro

 

Cala GononeIl borgo marinaro è sovrastato da un'ampia catena di montagne calcaree, una sorta di anfiteatro naturale sul mare. Cala Gonone è famosa per i panorami incredibili, per le spiagge incastonate nelle rocce e per le grotte che sono nei dintorni del paese, raggiungibili tutte via mare. Alcune spiagge si raggiungono anche a piedi, ma con discrete camminate. La spiaggia più famosa è Cala Luna, spettacolare. Poi c’è la Grotta del Bue Marino, Cala Gabbiani, Cala Sisine, Cala Mariolu, visitabili anche con diverse minicrociere. Le escursioni per raggiungerle via mare costano una ventina di euro a persona.

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17. Calasetta.Un borgo ligure su un'antica isola

 

Calasetta. Un borgo ligure su un'antica isolaLa cittadina di Calasetta si trova in posizione panoramica sulla costa nord ovest dell'isola di Sant'Antioco ed è interessante per la sua struttura urbanistica settecentesca, ordinata. Un tempo piccolo porto di pescatori è oggi un centro molto carino e punto di partenza per i traghetti per l'Isola di San Pietro (Carloforte). Ricordi delle antiche origini liguri restano nel dialetto e nella cucina locale. Tradizionale e curioso il Museo del bisso, una fibra di seta estratta da molluschi locali dei quali si raccoglie la bava. Il filo di seta viene tessuto seguendo una tradizione e una tecnica millenaria.

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18. Pianura del Campidano

 

CampidanoIl Campidano è una grande pianura fluviale nella parte sud ovest della Sardegna, tra il golfo di Oristano e quello di Cagliari. È il territorio più fertile dell'isola, con tante fonti d'acqua, ed è da sempre coltivato in modo intensivo, un tempo, insieme alla valle del Nilo, granaio di Roma. Delimitata a est da alcuni monti non molto alti di origine vulcanica come il Monte Arci (importantissimo nella storia della Sardegna come preistorica miniera di ossidiana, più idonea della selce per fabbricare armi e utensili, grazie al cui commercio la Sardegna poté iniziare contatti con popoli lontani durante lo sviluppo la civiltà nuragica) e i Monti di Furtei, Serrenti, Monastir, ad ovest dal Monte Linas e a sud dai rilievi dell’Iglesiente. Il Campidano possiede una sua agricoltura dai caratteri molto distintivi, non  solo il grano duro intensamente coltivato, ma anche una notevole viticoltura, a ceppo basso, che da vini molto conosciuti come il cannonau, il girò, il monica; della parte sud della pianura, vicino a Cagliari. Nelle zone settentrionali predomina la vernaccia (Oristano). Altre culture caratteristiche includono il mandorlo nella zona di Sanluri e gli agrumi nelle zone di San Sperate e Milis. Nel nord del Campidano, attorno alla città di Oristano, ci sono anche importanti risaie. Sempre in questa zona sfocia il fiume Tirso, il più lungo di tutta la Sardegna, che irriga con le sue acque, trattenuta a monte dalla diga omonima che ha dato origini al lago Omodeo, alla piana di Arborea, un tempo terreno paludoso, bonificato negli anni '20 del Novecento, e colonizzato in parte da popolazioni di origine veneta ed emiliana.

 

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19. Capo Caccia, falesie, grotte e panorami mozzafiato

 

Capo CacciaCapo Caccia è un imponente promontorio di straordinaria bellezza, con falesie alte quasi 300 m a picco sul mare, si trova sulla costa nord ovest di Alghero. Una scalinata di oltre 650 gradini (la escala del Cabirol, la scala del capriolo) porta alla grotta di Nettuno, la più famosa della Sardegna insieme a quella del Bue Marino (vedi voce "Grotte"), raggiungibile altrimenti via mare. Superato l'ingresso stretto si aprono grandi spazi, e ci si trova in una enorme caverna dove dall'acqua s'innalzano possenti rocce. All'interno della grotta si trova il lago la Marmora, lungo oltre 100 m, alimentato dalle acque del mare. La Sala della Reggia presenta spettacolari stalattiti e stalagmiti. Di fronte alla grotta si trova l'isoletta di Foradada, la cui particolarità è quella di essere attraversata da una parte all'altra da una galleria naturale a fior d'acqua.

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20. Capo Cavallo, tra Olbia e San Teodoro

 

Capo CavalloLa Penisola di Capo Coda Cavallo è un angolo di paradiso naturale. Fa parte di un parco marino protetto (insieme alla vicina Isola di Tavolara). Per raggiungere Capo Coda Cavallo si percorre una strada che attraversa centinaia di ettari verdi dove vivono pini, corbezzoli, ginepri, gigli, tamerici, il famoso mirto per arrivare al mare con le sue spiagge bianche di sabbia fine circondate da scogli, calette, isolotti, lagune. La mole imponente dell'isola Tavolara e le isole Molara, Molarotto, Lu Furru e l'Isola Ruia davanti alla penisola catturano lo sguardo. Tutta l’area è riserva protetta, perciò è molto più facile avvistare pesci, stelle marine, conchiglie e alghe colorate. Oltre a Cala Brandinchi e Lu impostu, le più note, ci sono tante altre spiagge che meritano una visita.

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21. Caprera, Spargi, Budelli, Razzoli e le altre isole della Maddalena

 

Arcipelago della MaddalenaVisitate le isole dell'Arcipelago della Maddalena, non solo le due isole maggiori, La Maddalena e Caprera, rispettivamente circa 20 e circa 15 Kmq, ma anche le 5 isole più piccole: Spargi con incredibili spiagge (come Cala Corsara e Cala Conneri); Budelli con la famosa spiaggia rosa, così chiamata dal colore della sabbia formata da minuscoli frammenti di conchiglie e microrganismi marini; Razzoli, con coste scoscese e frastagliate; Santa Maria dove dietro la bella cala omonima si trova un piccolo stagno frequentato da uccelli di passo; Santo Stefano, la prima che si incontra venendo da Palau, dominata dal forte San Giorgio. Oltre a queste le piccolissime (meno di 1 Kmq), Giardinelli , Mortorio, Chiesa e Spargiotto. Attenzione al fatto che l'accesso alle isole è regolamentato e non libero.

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22. Carloforte, un po' di Liguria nel mare di Sardegna

 

Carloforte Isola di San PietroÈ l'unico centro abitato dell'isola di San Pietro, offre architetture e paesaggi molto particolari, frutto della sua storia originale, oltre ovviamente a bellissimi paesaggi. Carloforte ha una storia speciale in quanto fondata da profughi liguri in fuga dall'isola tunisina di Tabarka, supportati dal governo sabaudo nel 1700, che desiderava un ripopolamento dell'Isola di San Pietro (e anche della vicina Sant'Antioco dove lo stesso progetto riguardò il capoluogo, Calasetta). Carlo Emanuele III, voleva togliere l'isola di San Pietro ai corsari che qui avevano un importante punto d'appoggio, così concesse l'isola a Don Bernardino Genoves, che divenne Duca di S. Pietro, e ordinò il trasferimento dei Tabarkini nell'isola sarda. Il centro abitato fu originariamente costruito in legno a partire dal 1738 ma in seguito ad un disastroso incendio fu rinnovato con costruzioni in muratura. Le case sono molto belle, suggestivi i palazzetti colorati sul porto. I vicoli in salita e le gradinate rendono molto caratteristica la visita.  Curiosa la Chiesa parrocchiale di San Carlo Borromeo del 1700, che ricorda volontariamente quella di Pegli, in Liguria, omaggiando in questo modo le origini degli abitanti liguri provenienti da Tabarka che erano di Pegli. Anche la piazza cittadina si chiama Piazza Pegli. L'impronta ligure si sente oltre che nell'architettura, nel dialetto e nella cucina. Le locali sagre del Cuscus Tabarkino (il cous cous tunisino viene rivisitato in chiave ligure) e del tonno, il famoso Girotonno, attirano ogni anno tanti turisti. Le spiagge principali sono Guidi e La Bobba, scendendo a sud, inoltre la bella la caletta rocciosa di Cala Fico, i cui fondali ricchissimi di pesci stupiscono chiunque si immerga in queste acque. Lungo la costa si ergono due faraglioni alti 16 m circa, oggi protetti come monumento naturalistico.

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23. Castello della Fava a Posada

 

Castello di Posada, NuoroIl castello domina il bel borgo di Posada, lungo la costa nord ovest della Sardegna, che conserva la struttura medievale con le case in pietra e poi vicoli, scalinate, archi e piazzette. Al lato della chiesa di Sant'Antonio Abate (patrono )vedrete gli scalini per salire su. Il nome del castello deriva da una leggenda e dall'assedio che il castello subì da parte dei Saraceni. Gli abitanti di Posada, ormai allo stremo delle forze, affidarono l'ultima fava a un piccione viaggiatore che portava un messaggio nel quale rifiutavano i rinforzi. I Saraceni intercettarono il messaggio e si ritirarono. Il castello è stato sottoposto a restauro: una scala in legno porta alla sommità della torre quadrata da cui si gode un vasto panorama sul mare, sulla foce del fiume Posada e sulla pianura coltivata ad agrumi.

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24. Castelsardo

 

CastelsardoCastelsardo sorge alto sul mare, arroccato su una rupe e dominato da un antico castello. Si trova in provincia di Sassari e fondato dai Doria nel 1102; si chiamava Castel Genovese fin quando non venne mutato in Castello Aragonese, dopo la conquista da parte degli spagnoli nel 1438. Il nome attuale gli fu dato alla fine del 1700 quando passò di mano ai Savoia. Percorrendo la via principale si sale al borgo vecchio con il bello spiazzo panoramico. La struttura cittadina è rimasta quella di una roccaforte medievale, con imponenti bastioni, ripide scale e viuzze. Si sale al castello per strette vie, dove si incontrano negozi di artigianato e botteghe. Il castello conserva ben poco della costruzione originale medievale, ma salendo sulla terrazza si gode un bellissimo panorama. Il Castello dei Doria ospita oggi il Museo dell’intreccio mediterraneo. A breve distanza dal castello, si affaccia sul mare la Cattedrale di Sant'Antonio Abate, del XIV secolo, con un particolare campanile ricoperto da maioliche colorate, che sembrano formare una pelle di serpente variopinta. Questa cupola è molto fotografata. Castelsardo è famosa per le feste della Settimana Santa, durante il periodo prima di Pasqua, che richiama turisti ed ha evidenti influenze spagnole. Uscendo dall'abitato dopo circa 5 km si incontra sulla sinistra la Roccia dell'Elefante (località Multeddu), una curiosa formazione rocciosa che ricorda davvero in modo sorprendente nella forma un pachiderma con la proboscide sollevata.

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25. Cavallini della Giara

 

Cavallini della Giara GesturiAndate nella Giara di Gesturi, poco sopra Barumini, per vedere i cavallini selvaggi. Animale incredibile questo famoso cavallino della giara. Si tratta di un cavallo di piccole dimensioni, 1 m e 20 nella parte del garrese, con lunga criniera e occhi a mandorla. Questo della Giara di Gesturi, è l'unico branco italiano ed europeo di cavalli allo stato brado, noto in tutto il mondo. La Giara di Gesturi è un esteso tavolato di basalto praticamente disabitato. I cavallini sono stati probabilmente importati in epoche antiche e per molto tempo vennero usati in estate in agricoltura mentre in inverno vivevano in libertà. Erano diffusi in tutta la Sardegna. Nel 1900 con la meccanizzazione dell'agricoltura iniziarono a essere cacciati per la carne e per impedirne il declino furono imbastarditi con altre razze più grandi. Dal 1970 sono stati tutelati e si è ricostituita una discreta popolazione. A fine agosto la comunità montana locale marchia a fuoco i nuovi nati, "sa marca". Gli esemplari puri sono marchiati con una G e mantenuti nella giara, gli altri sono spostati fuori. A settembre i cavallini vengono liberati e raggiungono il loro branco. Questo ambiente è una riserva naturale dove la caccia è proibita e vi si trovano anche cinghiali, lepri, anatre, merli, colombacci, ghiandaie, picchi.

 

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