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Dalle
splendide coste alle zone interne montuose, la Sardegna offre infiniti
spunti di visita tra siti archeologici, borghi medievali, parchi naturali,
eventi folkloristici e prelibatezze enogastronomiche.
La celebre Costa Smeralda, ma
anche Costa Rei, Costa Paradiso e Costa Dorada, la
Grotta
del Bue Marino ma anche quelle del Miracolo e del
Fico,
le spiagge bianche e il mare caraibico ma anche le falesie
più alte del mediterraneo e la voragine più profonda
d'Europa, la filigrana in oro della fede sarda ma anche il
bisso, la seta che viene dalla bava di un mollusco, Porto Cervo ma anche
Tratalias, e poi
cosa sono le barbagie, i cavallini della Giara, il pane
frattau...
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Abitanti. Pochi
e di stirpe antichissima
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Alghero, l'isola catalana
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Animali che troverete in
Sardegna
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Arbatax e le sue scogliere
rosse
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Aree marine protette
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Asinara, da carcere a
paradiso protetto
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Barbagie.
Cosa sono le barbagie, perché visitarle?
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Barumini Patrimonio
dell'Umanità Unesco
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Baunei
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Birdwatching in Sardegna
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Bosa
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Budelli, isola
dell'Arcipelago della Maddalena
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Budoni
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Cabras
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Cagliari
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Cala Gonone, Dorgali, provincia di Nuoro
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Calasetta. Un borgo ligure su un'antica isola
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Pianura del Campidano
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Capo Caccia, falesie, grotte e panorami mozzafiato
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Capo Cavallo, tra Olbia e San Teodoro
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Caprera, Spargi, Budelli
e altre isole della Maddalena
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Carloforte, un po' di Liguria nel mare di Sardegna
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Castello della Fava a Posada
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Castelsardo
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Cavallini della Giara
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101
cose da fare e vedere in Sardegna, dalla A alla Z.
Questa prima parte riguarda le lettere da A a
C, 25 punti, tra mete imperdibili, cose da fare e
da sapere!
1.
Abitanti.
Pochi e di stirpe antichissima
La Sardegna è una regione con una bassa densità di popolazione (1,6 milioni
di abitanti) e lo si capisce navigando lungo le sue coste, lo si vede
attraverso le strade tortuose dell'interno. Oltre alle città principali
(Cagliari, Olbia, Sassari, Oristano e Alghero) ai
centri più piccoli, agli agglomerati turistici, c'è solo la macchia
mediterranea e il mare infinito. Pur essendo il turismo diffuso, questa
regione resta un paradiso selvaggio in tante zone, dove anche in pieno
agosto e possibile trovare chilometri di spiaggia libera, dove gli
ombrelloni sono così distanti tra di loro, che non si vede il vicino. Un
esempio? La Costa Rei, nel sud (vedi alla lettera C). Continua a
leggere
Abitanti della Sardegna.
2.
Alghero, l'isola catalana
Affacciata sul mare e circondata dalle mura,
Alghero, è la più marinara delle città sarde. I vicoli del centro, ma
anche le spiagge che sono in città, le falesie di Capo Caccia,
narrano di un legame fortissimo tra uomo e natura. La città mantiene ancora
le mura catalane risalenti al 1500 che racchiudevano l'abitato. Alghero
è una piccola
cittadina in provincia di
Sassari
di circa 44.000 abitanti, visitata da decine di
migliaia di persone, che ne apprezzano le meraviglie del mare
e una
cultura particolare, unica nella regione, isola
nell'isola, per il suo retaggio di isola linguistica catalana all'interno
della Sardegna... Leggi la guida turistica di
Alghero.
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3.
Animali che troverete in
Sardegna
Gli avvoltoi, l'aquila reale, il cavallino della Giara, i mufloni, i
fenicotteri rosa... ecco gli animali che potrete vedere nell'isola. Gli
avvoltoi, gli spazzini degli ambienti agropastorali, sono uno dei
simboli dell'entroterra della Sardegna e della sua natura aspra. Oramai ce
ne sono solo un centinaio nel tratto di costa che va da Bosa ad Alghero e si
vedono anche dalle strade esibirsi in voli maestosi. L'aquila reale
domina spesso i cieli occupata a scompigliare i branchi di mufloni,
cercando di ghermire qualche agnello. Altro simbolo della natura sarda è
proprio il muflone, ancora di casa sui monti della Sardegna centrale.
Un tempo in pericolo di estinzione, oggi il cervo sardo popola di
nuovo il sud dell'isola e il massiccio dei Sette Fratelli grazie anche alla
protezione offerta dall'Oasi del WWF. Ci sono poi ovviamente i
fenicotteri rosa, visibili negli stagni, anche quelli cittadini di
Cagliari, l'airone cenerino... Ovviamente i fondali sono ricchi
di pesce ed è possibile trovare coralli anche a solo 20 m di
profondità. Anche a pochi metri dalla riva si possono vedere spigole, orate,
acciughe e stelle marine (specialmente nelle spiagge in zone protette dove è
vietato pescare).
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4.
Arbatax e le sue scogliere
rosse
Arbatax
famosa per sue rocce rosse di granito rosso che
emergono dal mare, è un borgo marino di una
suggestione unica che fa parte del Comune di Tortolì.
Il suo nome secondo la studiosa Mirella Loi deriverebbe dall'arabo
e sarebbe forse l'unica voce della toponomastica che
deriverebbe da quella lingua in Sardegna e
significherebbe 14, forse a indicare, la Torre
Spagnola di San Miguel che oggi
domina il porto...Continua a leggere su
Arbatax.
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5. Aree marine protette
Armati di pinne, maschera e boccaglio potrete ammirare nelle acque
dell'arcipelago della Maddalena, a Tavolara, a Villasimius con Capo
Carbonara, nel Sinis, a Capo Caccia, all'Asinara, fondali pieni di pesci e
meraviglie naturali. Le aree protette in Sardegna sono molte: 3 parchi
nazionali, 2 parchi naturali regionali, 4 aree protette marine, e diverse
oasi WWF e Lipu. Pensate che in Sardegna ci sono diversi luoghi riconosciuti
come "monumenti naturali" (vedi lettera M) per la loro bellezza e la
loro unicità (falesie, voragini, picchi, stagni ecc.).
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6.
Asinara, da carcere a paradiso protetto
La
meravigliosa Isola dell'Asinara di 52 km2, che per 100 anni ha
ospitato nella zona di Fornelli il carcere
più famoso d'Italia, che ospitava i criminali più
noti e pericolosi in una sorta di "Alcatraz"
italiana, è oggi un parco nazionale protetto.
Di forma lunga e stretta è un paradiso naturale,
tutelato dal 1997 (parte del sistema dei parchi
nazionali d'Italia). La costa
est ha insenature dolci, come le famose Cala Sgombro e Cala Sant'Andrea, la costa
ovest è invece frastagliata e selvaggia.
L'isola, la seconda più grande in Sardegna dopo l'Isola
di Sant'Antioco, è praticamente disabitata, il
censimento della popolazione del 2001 elenca un solo
abitante stabile! Si trova al largo della punta
nord-occidentale della Sardegna, ed è montuosa dal
punto di vista geografico, con coste scoscese e
rocciose. Poiché l'acqua dolce è scarsa, gli alberi
sono radi e la macchia bassa è la vegetazione sono
predominanti.
Dal punto di vista geologico, l'Asinara fa parte
della Nurra della Sardegna nord-occidentale,
costituita per oltre l'80% da rocce metamorfiche. Le
rocce caratterizzano il paesaggio dell'isola insieme
alla vegetazione boschiva, alcune di esse, risalenti
a 950 milioni di anni di anni fa sono le rocce più
antiche d'Italia.
La vegetazione dell'Asinara è una tipica macchia
mediterranea, con lentisco, euforbia,
erica arborea, Calicotome spinosa,
fillirea angustifolia, ginepro fenicio e
cisto. La flora è composta da 678 specie, 29
delle quali endemiche. Alcune, come la Centaurea
horrida, Limonium laetum e Limonium
acutifolium, sono esclusive della Sardegna
settentrionale, mentre altre sono caratteristiche
della regione sardo-corsa.
Per quanto riguarda la fauna, il Parco Nazionale
dell'Asinara conta circa 80 specie, alcune delle
quali molto rari. I mammiferi presenti sono la
lepre, la donnola, il muflone, il
cinghiale, il cavallo e i già citati e
famosi asinelli bianchi che vivono allo stato
brado. La loro presenza è documentata fin dal XII
secolo quando l'Asinara veniva menzionata come
"isola madre degli asini". Gli uccelli comprendono
il raro gabbiano di Audouin, i cormorani,
i falchi pellegrini e la pernice barbaro.
L'Asinara è l'unico luogo in Sardegna dove è
presente la gazza.
Nelle zone umide si trovano anfibi come il
discoglosso sardo (in sardo rana de siccu),
il rospo smeraldino e la raganella. I
rettili sono 11; tra le più comuni vi è la
Testuggine comune e Biscia viperina. Gli uccelli
marini sono rappresentati dal Gabbiano corso, dal
Marangone dal ciuffo e dalla Pernice Sarda.
L’Asinara, inoltre, fa parte da tempo del cosiddetto
"Santuario dei Cetacei", classificato come Area
Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo. I
Cetacei che percorrono periodicamente quest’area
sono: la Balenottera, il Capodoglio,
il Delfino comune, la Stenella, il
Tursiope, il Globicefalo, il Zinfio
e il Grampo. Durante la navigazione in barca
non è raro incontrare ed essere "accompagnati" dai
delfini.
Ex carcere, diventato parco nazionale nel 1997, la
bella isola è stata preservata da più di un secolo
di isolamento. È uno dei luoghi più selvaggi della
Sardegna. I suoi abitanti più famosi sono gli
asini albini dagli occhi azzurri, ai quali
l'isola deve il suo nome (ma un'altra ipotesi è che
il nome deriverebbe dal latino "sinuaria", che
significa sinusoidale). Su una superficie di 52 km²,
la flora e la fauna sono rimaste così intatte che il
sito ha meritato una protezione speciale. Inoltre,
nel 1997, il governo italiano ha creato il Parco
Nazionale dell'Asinara. La legge protegge
l'isola da interventi e operazioni turistiche. Il
flusso turistico è regolato dal parco, che consente
lo sbarco sull'isola solo per visite guidate di
poche ore, da Stintino, Spiaggia di Pelosa
o Porto Torres. Una volta sbarcati, potrete
scoprire le sue spiagge preservate (Cala San Andrea,
Cala d'Arena) e la sua fauna protetta (tra cui
appunto l'asino albino dell'Asinara).
I Romani la chiamavano l'isola di Ercole. Nel
Medioevo, quando vi si stabilirono un convento di
monaci camaldolesi e poi una fortezza, si chiamava
Azenara o Sinuria. Dal XVII secolo in
poi, l'Asinara fu abitata da contadini, pastori e
pescatori, come testimoniano i resti rinvenuti sul
sito. Per quanto riguarda il penitenziario,
installato qui nel 1885, esiste ancora. Ma oggi, le
sue pareti grigie ospitano un centro didattico per
l'informazione sulla tutela ambientale.
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7.
Barbagie.
Cosa sono le barbagie, perché
visitarle?
Barbagia viene dalla parola "barbària", selvaggia... i romani chiamarono così il cuore
dell'isola, la parte che non riuscirono a conquistare, terra di guerrieri e
pastori orgogliosamente ostili. Le barbagie sarde sono 4: Barbagia di Ollolai, tra Nuoro e Fonni, Barbagia di Belvi, di Seulo e Mandrolisai. Qui
batte il cuore dell'antica Sardegna, con i paesi disseminati sulle
montagne, gole, grotte, foreste di lecci e castagni e poi i paesi dove le tradizioni
sono sempre molto sentite e i costumi antichissimi s'indossano nelle feste.
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8.
Barumini Patrimonio
dell'Umanità Unesco

Da Cagliari verso il Nord dell'isola, lungo la
superstrada Carlo Felice, la 131, si
raggiungerel'area più affascinante della vecchia
Sardegna: il complesso nuragico di Barumini,
Su Nuraxi. Il punto focale è la torre del
1500 a.C., che in origine sorgeva da sola, ma in
seguito è stata incorporata in un complesso
fortificato. Molti degli edifici dell'insediamento
sono stati eretti nell'età del ferro, ed è proprio
questi che costituiscono l'alveare di edifici
circolari ad incastro che cadono giù per la
collina...Continua a leggere su complesso
Su Nuraxi di Barumini.
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9. Baunei
Località in provincia dell'Ogliastra, si sviluppa su un costone calcareo e
offre paesaggi di incredibile bellezza, un angolo incontaminato di Sadegna,
dove mare e montagna s'incontrano. E poi la voragine di Su Sterru,
profonda circa 300 m è la più profonda in Europa, l'altopiano carsico di
Golgo merita una visita, così come la costa con le falesie più alte di tutto
il Mar Mediterraneo. Da vedere la Guglia di Pedra Longa, Capo Montesanto,
Portu Quau e Portu Pedrosu e le famosissime Cala Goloritzé, Cala Mariolu,
Cala Biriala, Cala Sisine e Cala Luna (quest'ultima ritenuta da molti la più
bella in Sardegna, vedi lettera S "Spiagge più belle").
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10.
Birdwatching in Sardegna
Gli stagni sardi sono un paradiso per gli amanti degli uccelli (fenicotteri,
cormorani, cavalieri d'Italia, aironi cenerini, falchi di palude ecc.), i
principali sono nell'Oristanese: lo stagno di Cabras, Santa Giusta, S'Ena
Arrubbia e Marceddì. Nel Cagliaritano, importanti sono gli stagni di
Cagliari, Santa Gilla, Molentàrgius e Quartu. In tempi abbastanza recenti i
fenicotteri hanno scelto le lagune di Cagliari per riprodursi, e sono
visibili ogni giorno semplicemente passando sul litorale del Poetto; potete
ammirarli soprattutto la sera mentre, con la testa immersa nelle acque dello
stagno, mangiano. Un fenomeno incredibile è quando i fenicotteri si alzano
tutti insieme e cominciano a girare sulla città, uno spettacolo imperdibile!
Per vederli ovviamente dovete chiedere a un cagliaritano Doc l'orario e il
luogo migliore per l'avvistamento! Altra rarità sarda è il pollo sultano,
con il piumaggio blu, rosso e bianco, padrone degli stagni sardi dove il
canneto domina.
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11. Bosa
Bosa
è una cittadina a circa 30 chilometri da Alghero fu fondata dai genovesi sulla
foce del fiume Terno; il centro storico presenta carruggi stretti (viuzze)
ed è dominato dal Castello Malaspina, abbarbicato sopra un colle. Vanta
grandi tradizioni di artigianato locale (oreficeria, lavorazione del
corallo, del legno e del filet, un merletto). È rinomata per la lavorazione
della filigrana in oro (intreccio di fili sottilissimi di oro o argento).
Molto carina la turistica Bosa Marina, grande spiaggia frequentata anche da
amanti del windsurf.
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12.
Budelli,
isola
dell'Arcipelago della Maddalena
All'interno del Parco nazionale della Maddalena Budelli è una piccola isola
e una delle zone più protette di tutto il parco ; è vietato accedere anche
con le barche. La famosa spiaggia Rosa di Budelli, Cala di Roto, ha una
colorazione rosata unica, dovuta al deposito di piccoli organismi. Questa
spiaggia è accessibile solo con guida ambientale, perché rischiava di
scomparire a causa dei turisti che si portavano a casa come ricordo...
proprio la sabbia rosa.
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13. Budoni
Da
San Teodoro, scendendo a sud, si incontra la spiaggia di Budoni che si
divide in varie zone: Agrustos, Li cucutti, Cala Ottiolu, Salamaghe, Sa
Capannizza e Sant’anna, tutte spiagge fantastiche con caratteristiche
differenti. Nei dintorni ancora favolose spiagge: Brandinchi, La Cinta,
Porto Ottiolu, Santa Lucia, Berchida, Bidderosa, e tutto il Golfo di Orosei…
ma oltre a queste ne troverete altre decine altrettanto belle e meno
affollate...
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14.
Cabras
In provincia di Oristano è stata sin dal medioevo un borgo di pescatori
dello stagno omonimo, che ha una superficie di 2200 ettari ed è oggi un
paradiso per gli amanti del birdwatching. Nelle vicinanze, di particolare
interesse a livello storico e archeologico è l'area di Tharros, che
conserva numerose testimonianze del periodo nuragico, tra cui due nuraghi e
il villaggio sulla collina di Muru Mannu e gli scavi archeologici di epoca
romana.
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15. Cagliari
La
bella Cagliari, pur essendo una città grande ha caratteristiche molto
particolari per la straordinaria commistione tra ambienti urbani e naturali,
basti pensare alle saline, allo stagno di Molentargius, alla presenza dei
fenicotteri sul litorale del Poetto, per arrivare infine a alle Oasi
naturalistiche di Santa Gilla e Macchiarreddu, dove i voli dei fenicotteri
si mescolano con il porto e le strutture industriali. Il cuore antico della
città è racchiuso tra le mura del castello, con la Torre dell'Elefante, il
Bastione di San Remi e tutt'intorno i quartieri antichi, Stampace, Marina,
Villanova...Cagliari è una città speciale,
cosmopolita e aperta al mondo, con un clima unico.
Spesso, chi la visita anche brevemente, ritorna per
mettere radici e non andarsene più. Capoluogo e porto principale della
Sardegna, con circa 155 mila abitanti, la città sorge sulla costa
meridionale dell'isola, nel Golfo degli Angeli. Leggi la
guida di Cagliari.
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16. Cala Gonone,
Dorgali, provincia di Nuoro
Il borgo marinaro è sovrastato da un'ampia catena di montagne calcaree, una
sorta di anfiteatro naturale sul mare. Cala Gonone è famosa per i
panorami incredibili, per le spiagge incastonate nelle rocce e
per le grotte che sono nei dintorni del
paese, raggiungibili tutte via mare. Alcune spiagge si raggiungono anche a
piedi, ma con discrete camminate. La spiaggia più famosa è Cala Luna,
spettacolare. Poi c’è la Grotta del Bue Marino, Cala Gabbiani, Cala Sisine,
Cala Mariolu, visitabili anche con diverse minicrociere. Le escursioni per
raggiungerle via mare costano una ventina di euro a persona.
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17.
Calasetta.Un borgo ligure su un'antica isola
La
cittadina di Calasetta si trova in posizione panoramica sulla costa nord ovest
dell'isola di Sant'Antioco ed è interessante per la sua struttura
urbanistica settecentesca, ordinata. Un tempo piccolo porto di pescatori è
oggi un centro molto carino e punto di partenza per i traghetti per l'Isola di San Pietro (Carloforte).
Ricordi delle antiche origini liguri restano nel dialetto e nella cucina
locale. Tradizionale e curioso il Museo del bisso, una fibra di seta
estratta da molluschi locali dei quali si raccoglie la bava. Il filo di seta
viene tessuto seguendo una tradizione e una tecnica millenaria.
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18.
Pianura del Campidano
Il
Campidano è una grande pianura fluviale nella parte sud ovest della
Sardegna, tra il golfo di Oristano e quello di Cagliari. È il territorio
più fertile dell'isola, con tante fonti d'acqua, ed è da sempre coltivato in
modo intensivo, un tempo, insieme alla valle del Nilo, granaio di Roma.
Delimitata a est da alcuni monti non molto alti di origine vulcanica come il
Monte Arci (importantissimo nella storia della Sardegna come
preistorica miniera di ossidiana, più idonea della selce per fabbricare armi
e utensili, grazie al cui commercio la Sardegna poté iniziare contatti con
popoli lontani durante lo sviluppo la civiltà nuragica) e i Monti di
Furtei, Serrenti, Monastir, ad ovest dal Monte Linas
e a sud dai rilievi dell’Iglesiente. Il Campidano possiede una sua
agricoltura dai caratteri molto distintivi, non solo il grano duro
intensamente coltivato, ma anche una notevole viticoltura, a ceppo basso,
che da vini molto conosciuti come il cannonau, il girò, il
monica; della parte sud della pianura, vicino a Cagliari. Nelle zone
settentrionali predomina la vernaccia (Oristano). Altre culture
caratteristiche includono il mandorlo nella zona di Sanluri e
gli agrumi nelle zone di San Sperate e Milis. Nel nord
del Campidano, attorno alla città di Oristano, ci sono anche importanti
risaie. Sempre in questa zona sfocia il fiume Tirso, il più lungo di
tutta la Sardegna, che irriga con le sue acque, trattenuta a monte dalla
diga omonima che ha dato origini al lago Omodeo, alla piana di
Arborea,
un tempo terreno paludoso, bonificato negli anni '20 del Novecento, e
colonizzato in parte da popolazioni di origine veneta ed emiliana.
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19.
Capo Caccia,
falesie, grotte e panorami mozzafiato
Capo
Caccia è un imponente promontorio di straordinaria bellezza, con
falesie alte quasi 300 m a picco sul mare, si trova sulla costa nord ovest
di Alghero. Una scalinata di oltre 650 gradini (la escala del Cabirol, la
scala del capriolo) porta alla grotta di Nettuno, la
più famosa della Sardegna insieme a quella del Bue Marino (vedi voce "Grotte"), raggiungibile altrimenti via mare. Superato
l'ingresso stretto si aprono grandi spazi, e ci si trova in una enorme
caverna dove dall'acqua s'innalzano possenti rocce. All'interno della grotta
si trova il lago la Marmora, lungo oltre 100 m, alimentato dalle acque del
mare. La Sala della Reggia presenta spettacolari stalattiti e stalagmiti. Di
fronte alla grotta si trova l'isoletta di Foradada, la cui particolarità è
quella di essere attraversata da una parte all'altra da una galleria
naturale a fior d'acqua.
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20. Capo Cavallo,
tra Olbia e San Teodoro
La Penisola di Capo Coda Cavallo è un angolo di paradiso naturale. Fa
parte di un parco marino protetto (insieme alla vicina Isola di
Tavolara). Per raggiungere Capo Coda Cavallo si percorre una strada che
attraversa centinaia di ettari verdi dove vivono pini, corbezzoli, ginepri,
gigli, tamerici, il famoso mirto per arrivare al mare con le sue spiagge
bianche di sabbia fine circondate da scogli, calette, isolotti, lagune. La
mole imponente dell'isola Tavolara e le isole Molara, Molarotto, Lu Furru e
l'Isola Ruia davanti alla penisola catturano lo sguardo. Tutta l’area
è riserva protetta, perciò è molto più facile avvistare pesci, stelle
marine, conchiglie e alghe colorate. Oltre a Cala Brandinchi e
Lu impostu, le più note, ci sono tante altre spiagge che meritano una
visita.
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21.
Caprera, Spargi, Budelli, Razzoli e le altre
isole della Maddalena
Visitate le isole
dell'Arcipelago della Maddalena, non solo le due isole maggiori, La Maddalena
e Caprera, rispettivamente circa 20 e circa 15 Kmq, ma anche le 5 isole più
piccole: Spargi con incredibili spiagge (come Cala Corsara e Cala Conneri);
Budelli con la famosa spiaggia rosa, così chiamata dal colore della sabbia
formata da minuscoli frammenti di conchiglie e microrganismi marini;
Razzoli, con coste scoscese e frastagliate; Santa Maria dove
dietro la bella cala
omonima si trova un piccolo stagno frequentato da uccelli di passo; Santo
Stefano, la prima che si incontra venendo da Palau, dominata dal forte San
Giorgio. Oltre a queste le piccolissime (meno di 1 Kmq), Giardinelli ,
Mortorio, Chiesa e Spargiotto. Attenzione al fatto che l'accesso alle isole
è regolamentato e non libero.
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22. Carloforte,
un po' di Liguria nel mare di Sardegna
È l'unico centro abitato dell'isola di San Pietro, offre
architetture e paesaggi molto particolari, frutto della sua storia
originale, oltre ovviamente a bellissimi paesaggi. Carloforte ha una storia
speciale in quanto fondata
da profughi liguri in fuga dall'isola tunisina di Tabarka, supportati dal
governo sabaudo nel 1700, che desiderava un ripopolamento dell'Isola di San
Pietro (e anche della vicina Sant'Antioco dove lo stesso progetto riguardò
il capoluogo, Calasetta). Carlo Emanuele III, voleva togliere l'isola
di San Pietro ai corsari che qui avevano un importante punto d'appoggio,
così concesse l'isola a Don Bernardino Genoves, che divenne Duca di S.
Pietro, e ordinò il trasferimento dei Tabarkini nell'isola sarda. Il centro
abitato fu originariamente costruito in legno a partire dal 1738 ma in
seguito ad un disastroso incendio fu rinnovato con costruzioni in muratura.
Le case sono molto belle, suggestivi i palazzetti colorati sul porto. I
vicoli in salita e le gradinate rendono molto caratteristica la visita.
Curiosa la Chiesa parrocchiale di San Carlo Borromeo del 1700, che ricorda
volontariamente quella di Pegli, in Liguria, omaggiando in questo
modo le origini degli abitanti liguri provenienti da Tabarka che erano di
Pegli. Anche la piazza cittadina si chiama Piazza Pegli. L'impronta ligure
si sente oltre che nell'architettura, nel dialetto e nella cucina. Le locali
sagre del Cuscus Tabarkino (il cous cous tunisino viene rivisitato in chiave
ligure) e del tonno, il famoso Girotonno, attirano ogni anno tanti
turisti. Le spiagge principali sono Guidi e La Bobba,
scendendo a sud, inoltre la bella la caletta rocciosa di Cala Fico, i
cui fondali ricchissimi di pesci stupiscono chiunque si immerga in queste
acque. Lungo la costa si ergono due faraglioni alti 16 m circa, oggi
protetti come monumento naturalistico.
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23. Castello della Fava a Posada
Il castello domina il bel borgo di Posada, lungo la costa nord ovest della
Sardegna, che conserva la struttura medievale con le case in pietra e poi
vicoli, scalinate, archi e piazzette. Al lato della chiesa di Sant'Antonio Abate
(patrono )vedrete gli scalini per salire su. Il nome del castello deriva da una
leggenda e dall'assedio che il castello subì da parte dei Saraceni. Gli
abitanti di Posada, ormai allo stremo delle forze, affidarono l'ultima fava
a un piccione viaggiatore che portava un messaggio nel quale rifiutavano i
rinforzi. I Saraceni intercettarono il messaggio e si ritirarono. Il
castello è stato sottoposto a restauro: una scala in legno porta alla
sommità della torre quadrata da cui si gode un vasto panorama sul mare,
sulla foce del fiume Posada e sulla pianura coltivata ad agrumi.
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24. Castelsardo
Castelsardo sorge alto
sul mare, arroccato su una rupe e dominato da un antico castello. Si
trova in provincia di Sassari e fondato
dai Doria nel 1102; si chiamava Castel Genovese fin quando non venne mutato
in Castello Aragonese, dopo la conquista da parte degli spagnoli nel 1438.
Il nome attuale gli fu dato alla fine del 1700 quando passò di mano ai
Savoia. Percorrendo la via principale si sale al borgo vecchio con il
bello spiazzo panoramico. La struttura cittadina è rimasta quella di una
roccaforte medievale, con imponenti bastioni, ripide scale e viuzze. Si sale al castello per strette vie, dove si
incontrano negozi di artigianato e botteghe. Il castello conserva ben poco della
costruzione originale medievale, ma salendo sulla terrazza si gode un
bellissimo panorama. Il Castello dei Doria ospita oggi il Museo
dell’intreccio mediterraneo. A breve distanza dal castello, si affaccia
sul mare la Cattedrale di Sant'Antonio Abate, del XIV secolo, con un
particolare campanile ricoperto da maioliche colorate, che sembrano formare
una pelle di serpente variopinta. Questa cupola è molto fotografata.
Castelsardo è famosa per le feste della Settimana Santa, durante il periodo
prima di Pasqua, che richiama turisti ed ha evidenti influenze spagnole. Uscendo dall'abitato dopo circa 5 km si incontra sulla
sinistra la Roccia dell'Elefante (località Multeddu), una curiosa formazione rocciosa che
ricorda davvero in modo sorprendente nella forma un pachiderma con la proboscide sollevata.
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25.
Cavallini della Giara
Andate nella Giara di Gesturi, poco sopra Barumini, per vedere i
cavallini selvaggi. Animale incredibile questo famoso cavallino della giara. Si
tratta di un cavallo di piccole dimensioni, 1 m e 20 nella parte del
garrese, con lunga criniera e occhi a mandorla. Questo della Giara di Gesturi,
è l'unico branco italiano ed europeo di cavalli allo
stato brado, noto in tutto il mondo. La Giara di Gesturi è un esteso
tavolato di basalto praticamente disabitato. I cavallini sono stati
probabilmente importati in epoche antiche e per molto tempo vennero usati in
estate in agricoltura mentre in inverno vivevano in libertà. Erano diffusi
in tutta la Sardegna. Nel 1900 con la meccanizzazione dell'agricoltura
iniziarono a essere cacciati per la carne e per impedirne il declino furono
imbastarditi con altre razze più grandi. Dal 1970 sono stati tutelati e si è
ricostituita una discreta popolazione. A fine agosto la comunità montana
locale marchia a fuoco i nuovi nati, "sa marca". Gli
esemplari puri sono marchiati con una G e mantenuti nella giara, gli altri
sono spostati fuori. A settembre i cavallini vengono liberati e raggiungono
il loro branco. Questo ambiente è una riserva naturale dove la caccia è
proibita e vi si trovano anche cinghiali, lepri, anatre, merli, colombacci,
ghiandaie, picchi.
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