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VALENCIA - INFORMAZIONI E GUIDA.
La terza città più grande della Spagna è un luogo molto
vivibile, affacciata sul mare, con una bella scena
culturale, gastronomica e una "movida" che non ha nulla da
invidiare a Madrid. Una città antica con i tratti
sorprendentemente futuristici della Ciudad de las Artes y
las Ciencias, progettati dalla "Archistar" locale Santiago
Calatrava.
Frizzante
e vitale, Valencia è una bellissima città di circa 800
mila abitanti, la terza della
Spagna,
equidistante da
Madrid e
da
Barcellona
che distano entrambe 350 km. Fondata dai romani nel
138 a.C, spartiacque tra la cultura
catalana e quella della
Andalusia, Valencia è una delle città
più importanti del Mediterraneo, come
testimonia
il centro storico che conserva molti monumenti
costruiti nei suoi di 2.000 anni di storia.
Gli
ampi viali di palmeti e ficus abbracciano il quartiere
antico, con dimore gotiche e eleganti patii. Il quartier portuale, interamente rinnovato in
occasione della Coppa America del 2007 (America's
Cup a Valencia), ha ridato alla
città il suo sbocco sul mare. Il passato infatti non
bastava, la città negli ultimi anni ha saputo
rinnovarsi, cambiando drasticamente il suo profilo
per prendere un suo posto di rilievo sulla scena
internazionale. È stupefacente vedere come
negli ultimi anni il profilo della città è stato
letteralmente trasformato da una serie di
meravigliosi edifici pubblici di architetti come
Norman Foster, David Chipperfield
e il valenciano Santiago Calatrava.
Quindi
ora esistono tante città in un unico luogo. Esiste per esempio
una Valencia gotica testimoniata dalle due Torri del Serranos
(nella foto),
costruite nel XIV secolo che fanno parte di quello che resta
delle mura medievali, o la Plaza de la Virgen che sta
proprio alle spalle della imponente
Cattedrale di Santa
Maria, ed esiste una
Valencia moderna, proiettata verso il futuro, con nuove e creative
architetture e che ha ospitato negli scorsi anni avvenimenti sportivi di livello internazionale
come la Coppa America o il Gran Premio di Formula
1.
Ai monumenti gotici e rinascimentali nel tempo si
sono aggiunti gli eleganti edifici in stile liberty che
costeggiano alcune strade di inizio Novecento e poi le
costruzioni moderne e futuristiche di fine e inizio
millennio. Passato e futuro convivono felicemente e per la
terza città più popolosa della Spagna gli ultimi 15 anni
sono stati un periodo di grande sviluppo economico, sociale
e culturale: musei dinamici di fama internazione, una
gastronomia e una ristorazione fiorente, una
scoppiettante e vivace vita notturna, negozi di qualità e
chilometri di spiagge.
Valencia è famosa in tutto il mondo culinario per la Paella.
Immaginate un posto dove cresce il riso, dove si allevano gli
animali e
si
pesca il pesce, dove si coltivano tutti i tipi di ortaggi freschi
in piccoli e grandi appezzamenti, fertili e rigogliosi. È con
tutti questi ingredienti che si forgia la cucina espressione
di questa terra, ed in particolare espressione della zona di
Albufera, la zona lagunare appena a sud di Valencia.
Bisogna venire fin quaggiù per conoscere il più famoso dei piatti
della cucina spagnola, l'autentica "paella valenciana", con
il suo sapore originale.
La paella non poteva nascere in altro
luogo, perché furono gli arabi che importarono il riso
e lo coltivarono, ma gli altri prodotti che completano la ricetta,
erano già tutti li. Si dice che i valenciani, per natura,
non si mettono mai d'accordo su niente, e anche con la paella
non poteva essere diverso. Ci sono quelli che difendono la tesi
che si tratta di un piatto popolare, e dunque ognuno l'ha sempre
fatta con quello che aveva a disposizione; per i puristi invece
ci sono due tipi di paella valenciana, la paella de marisco,
che si cucina con prodotti di mare e la paella mixta
dove si mischiano carne e
pesce.
Quest'ultima, la più conosciuta all'estero, viene considerata
dai valenciani, una aberrazione, un prodotto che ha perso la
sua anima. Comunque sia, fino al XIX secolo, il riso alla valenciana,
rimase un piatto dei paesi poveri di provincia finché, con l'arrivo
della ferrovia e le macchine, la ricetta sbarcò nel capoluogo
della regione, Valencia appunto, terza città della Spagna. Da
quel momento la paella raggiunse un grande successo fino a diventare
il piatto domenicale di ogni famiglia.
Il quartier portuale, interamente rinnovato in occasione
della Coppa America del 2007 (America's
Cup a Valencia), ha ridato
alla città il suo sbocco sul mare. Il passato infatti non bastava,
la città negli ultimi anni ha saputo rinnovvarsi, cambiando
drasticamente il suo profilo per prendere un suo posto di rilievo
sulla scena internazionale. È stupefacente vedere come
negli ultimi anni il profilo della città è stato letteralmente
trasformato da una serie di meravigliosi edifici pubblici di
architetti come Norman Foster, David Chipperfield
e il valenciano Santiago Calatrava.
Valencia offre molto, oltre ai
Ristoranti,
di notte, con una intensa vita notturna, con una varietà infinita
di
bar e discoteche,
tanto divertimento per tutti i gusti. Proprio
alle spalle della cattedrale, nella Calle de los Caballeros,
i turisti che passeggiano vengono invitati fin dall'ora dell'aperitivo
a provare la celeberrima Agua de Valencia che in realtà
è un Cocktail fatto di succo di arancia, Cointreau, Vodka e
Cava, lo spumante locale. È facile poi tirare tardi, tra un
ristorante, una birra e poi ballare nella notte in uno dei tanti
locali trendy o caratteristici.
Valencia contende anche a Madrid e Barcellona il primato di
regina della
nightlife
o movida. Ma la movida valenciana è unica: più
discreta, meno esibita ed è per questo che é indispensabile
sapere dove andare. E quando. Perché certe zone vivono straordinariamente
una sera e quella dopo diventano un mortorio. Lo stesso locale
può cambiare aspetto anche 3 o 4 volte nell'arco di una giornata.
E quelli più cool, fino a mezzanotte (in alcuni casi fino alle
3 di notte) sono vuoti, o addirittura chiusi. Le zone più popolate
di bar, pub e club sono Cánovas, il Barrio del Carmen
(dove c'è il miglior assortimento di locali alternativi e modaioli)
e la Ciutat Universitaria, in particolare lungo Avenida
de Blasco Ibáñez e nelle vie che circondano Plaza de
Xuquer. Stagionalmente poi a Valencia si tengono interessanti
festivals
e manifestazioni.
Ma
sintetizzare l'anima di Valencia con lo stereotipo "movida,
sole e paella" è ingeneroso. Valencia ha un'antichissima
Storia che
si vede rappresentata nei tanti monumenti cittadini e si mostra
sovente come Valencia la colta, orgogliosa del suo passato
(il cuore storico risale al 400, quand'era il più grande insediamento
dell'Europa cristiana), ma sa anche guardare avanti senza timori.
I giornali spagnoli parlano di explosión valenciana.
L'economia funziona meglio che altrove e negli ultimi anni la
città è stata folgorata da un sussulto di energia e creatività
che l'ha
profondamente
trasformata. Nel centro storico numerosi restauri avveniristici
sono riusciti a far convivere avanguardia e tradizione. Sono
moltissimi e ben conservati i monumenti antichi e le
attrazioni da vedere
a Valencia.
Anche l'arte moderna è ben rappresentata come nel caso
dell'Instituto Valenciano de Arte Moderna (IVAM), entrato
nel gotha dei centri d'arte internazionali assieme al Centro
del Carmen, magnifico recupero di un monastero rinascimentale
ora consacrato all'arte contemporanea.
Ma
l'opera che più ha contribuito al rilancio di Valencia è la
Ciudad de las artes y la ciencias progettata da
Santiago Calatrava, il figlio più illustre della città, che
già nel 1995 aveva realizzato sul letto prosciugato del fiume
Turia uno dei più eleganti ponti europei e una stazione
del metrò che sembra un'opera d'arte. La Ciudad viene visitata
ogni giorno da migliaia di persone.
Pur
proiettata nel futuro, Valencia non rinuncia alle tradizioni.
Ogni giovedì, a mezzogiorno in punto, davanti alla Puerta
de los Apóstolos della cattedrale, si riunisce il Tribunale
delle acque, i cui giudici sono anziani contadini avvolti in
camicioni neri. Ascoltano le ragioni dei contendenti (le dispute
sono quasi sempre in materia di irrigazione) e poi, senza alcuna
autorità giuridica, emettono una sentenza. Inappellabile. Altri
omaggi alla tradizione sono la festa di San Juan
(24 giugno), quando decine di migliaia di persone trascorrono
la notte nella playa de la Malvarrosa attorno
a un falò, e la festa delle fallas (dal 12 al
19 marzo), in onore di San José.
Le fallas sono enormi statue
di cartapesta realizzate da artisti locali. Ogni quartiere costruisce
la propria, e le più alte misurano anche 15 metri. Bene: la
notte del 19 queste opere d'arte vengono tutte bruciate, un'enorme,
gigantesca pira che illumina a giorno la città. Spesso la follia
confina con il genio, dicono da queste parti...
Dove
dormire a Valencia? La scelta non manca, ma un luogo che
ci è piaciuto molto è un ostello ben curato che si chiama
Hôme Backpackers che si trova in Plaza Vicente Iborra,
con un rapporto prezzo qualità veramente interessante.
Come si arriva in
centro
L'aeroporto
de Manises (Tel. 961598500) dista 10 km dal centro, in direzione
ovest. Ci sono treni che partono ogni 30 minuti (ogni ora durante
il week-end) e che in circa 20 minuti raggiungono la Estación
del Norte. Come alternativa, la MetroBus offre un servizio
di autobus: ne parte uno ogni 10 minuti e in circa 45 minuti
raggiunge la stazione degli autobus in Avenida Menéndez Pidal.
Ovviamente il mezzo più comodo rimane il taxi: la corsa dura
15-20 minuti a seconda della destinazione e costa a partire
da 15 euro.
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