VISITARE
ABETONE -
INFORMAZIONI E GUIDA.
La stazione di sport invernali più vicina a Firenze, con le sue sei
seggiovie che possono far fronte a una capacità oraria di 14.000 persone,
richiama sempre tanti visitatori e sportivi. Anche d'estate ci sono
tante persone che vanno a respirare l'"aria buona e fresca" e non si trova
c'è molto spazio nei trenta e passa alberghi della zona.
Il centro dell'Abetone
è stato fondato
nella seconda metà del 700, ed è comune dal 1936. Si trova a quasi 1400
metri di altezza e da sempre è una delle località turistiche invernali di punta
nella regione Toscana e di tutto l'Appennino tosco-emiliano, con numerose
telecabine, seggiovie e sciovie. La grande foresta dell'Abetone, di
ben 3700 ettari, con abeti, larici, pini silvestri, faggi, aceri e betulle,
è ricchissima di funghi ed è un luogo pieno di fascino. Famosa è poi la Val di Luce
dove si scia e si praticano sport in inverno, che diventa meta ideale per
gite in
estate. |
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Il comprensorio sciistico dell'Abetone
è
amato dagli appassionati degli sport alpini, dal principiante
all'esperto, che potranno sfruttare i 50 chilometri di piste e gli oltre
20 impianti
di risalita. Per gli amanti dello sci di fondo, sono presenti due piste ad
anello per un totale di di 15 chilometri.
Si distinguono 3 zone: la prima
costituita prevalentemente dagli impianti storici, ovvero Selletta,
Fivizzani, Riva; la seconda comprende le piste sul versante
emiliano, Stucchi e Pulicchio, e le piste Zeno ideate
dal famoso sciatore Zeno Col, nato all'Abetone nel 1920, uno dei più
grandi sciatori italiani di tutti i tempi, vincitore dell'oro mondiale e
olimpico (diversi bambini portavano il suo nome da queste parti); nella terza zona rientrano le piste della Val di Luce.
Il centro turistico è situato lungo la statale 66
dell'Abetone e del Brennero, presso l'omonimo valico, dove si trovano due
piramidi commemorative dell'apertura della strada del 1778.
Da vedere il piccolo Orto
Botanico con le piante dell'Appennino Toscano. Si tratta di una
struttura gestita da volontari appassionati che spiegano le caratteristiche
delle piante e sono disponibili a rispondere ad eventuali domande e a
arricchire i racconti con curiosità. Prezzo sui 2 euro.
Un'escursione da non perdere, tempo permettendo, è quella al
Lago Nero, incredibile
oasi di pace, una pace che si trova solo in montagna. Dal parcheggio
dell'Orto Botanico, sopra citato, partono diversi sentieri. Il sentiero n.
104 in particolare, nella parte finale, offre una vista stupenda. Arrivati
al lago fermatevi a contemplare la natura. C'è un rifugio dove riposarsi e
rifocillarsi. È consigliato compiere l'escursione nelle mezze
stagioni e in estate. Da li, volendo camminare un po' di più si arriva al
Passo di Annibale, così chiamato perchè Annibale ci passò davvero con i suoi
elefanti. Per chi non vuole camminare il Lago Nero si può raggiungere anche
usando l'ovovia.
La Via Francigena
passa di qua
La Via Francigena, la strada percorsa dai pellegrinaggi, che collegava Roma
a Santiago de Compostela, passa proprio nei dintorni dell'Abetone. In
particolare si tratta della "Via Francesca della Sambuca", un
percorso di 2,5 km (un'ora di cammino) che parte dal Piazzale della Chiesa
di Pavana o da Bellavalle, raggiungibile dal Castello di Sambuca seguendo la
statale 64 "Porrettana".
Originariamente l'Abetone faceva parte del
territorio di Cutigliano da una parte e di quello di Fiumalbo
(Modena)
dall'altra, diventando comune autonomo solo nel 1936. L'attuale
abitato nacque in seguito alla costruzione della strada di collegamento fra la
Toscana e il territorio del ducato di Modena e Reggio, come stazione
commerciale e di posta (1766-1779); l'avvenimento è ancor oggi ricordato
dalle due citate piramidi in pietra poste in onore di Francesco III di
Modena e di Pietro Leopoldo I di Toscana, entrambi della famiglia
Asburgo. La
leggenda vuole che durante la costruzione della strada fu abbattuto un abete
talmente grande da non poter essere abbracciato neppure da sei persone. Da
questo episodio nacque il nome Abetone.
La strada, inaugurata il 1 maggio 1781, ebbe
grande importanza nel collegare la Toscana, non solo a Modena, ma anche a
Mantova e all'Austria.
In occasione dell'apertura della strada vennero ultimati gli edifici delle
stazioni di posta de Le Piastre, di San Marcello, di
Pianosinatico e di Boscolungo. Dotate di locande e di scuderie
per la sosta dei cavalli, le poste divennero ben presto centri intorno ai
quali crebbero gli abitati che ancora oggi definiscono il comprensorio
dell'Alto Appennino Pistoiese. La prima "stazione" che s'incontra salendo da
Pistoia ?il villaggio delle
Le Piastre. Un tempo
centro climatico con ben 12 locande, oggi paese tranquillo e caratteristico,
vivace sia in estate che in inverno, che sale alla ribalta con la il
Campionato della Bugia in Estate e la mostra dei presepi in inverno.
Napoleone entrò in
Italia con le sue truppe passando proprio per il valico dell'Abetone.
Purtroppo la strada non contribuì all'incremento commerciale desiderato e
dopo l'unificazione italiana decadde anche come itinerario di transito.
La via Modenese è oggi una strada frequentata, ancora in grado di offrire
begli scorci sulle verdi dorsali appenniniche, e paesi e villaggi
caratteristici. È
stato dunque solo nell'ultimo quarantennio che il comune dell'Abetone,
grazie al turismo, si è progressivamente sviluppato.
Nel passato la principale attività economica era
quella silvo-pastorale, legata all'utilizzo del bosco. L'economia del territorio
subì una radicale
trasformazione. A un vistoso abbandono delle attività agricole (nel 1951 gli
occupati nell'agricoltura erano il 46,1%), ha fatto riscontro un
moderato sviluppo delle attivit?industriali e artigianali e un
massiccio impiego di lavoro nel settore terziario.
A 15 km a sud essere dell'Abetone si trova la
cittadina davvero incantevole di Cutigliano, che sorge nella valle
della Lima e che è diventata nel corso degli anni un centro di soggiorno
estivo molto apprezzato. Nel centro del paese si possono ammirare la bella
chiesa parrocchiale, quella della Madonna della Piazza che ospitano
pregevoli dipinti e il Palazzo Pretorio del quattordicesimo secolo.
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