BARCELLONA

VISITARE BARCELLONA - INFORMAZIONI E GUIDA. Con il suo mosaico di culture Barcellona è una sinfonia di storie intrecciate. Le sue strade raccontano storie di navigatori, artisti e sognatori che hanno lasciato il segno. Qui, tra le spire di Gaudí e il ritmo dei mercati, si trova l'essenza e l'orgoglio dei catalani, l'anima di una città che invita a scoprire, riflettere e, soprattutto, a vivere. I suoi tesori architettonici abbracciano più di 2000 anni: dai resti romani, al medioevo, fino al modernismo.  

di Massimo Serra

 

Sono stato per la prima volta a Barcellona molti anni fa, poi ci sono ritornato altre volte, ma non ho mai finito di scoprirla. È una di quelle destinazioni dove è possibile fare diversi viaggi al suo interno senza mai lasciarne i confini, ed è esattamente quello che è successo a me quando ho iniziato a pensare a tutte le volte che l'avevo visitata. Barcellona ribolle di vita, c'è quasi sempre un evento o qualcosa che si festeggia da qualche parte, nei suoi stretti vicoli, nei viali pedonali, negli eleganti e moderni quartieri, negli angoli bohémien, nelle vivaci e colorare sale dei mercati o lungo la passeggiata sulla spiaggia punteggiata di invitanti ristoranti.

Plaça ReialDetto questo, senza volere dissuadere nessuno, se qualcuno viene da queste parti pensando che sia Ibiza, è meglio che compri il biglietto per un altra destinazione. La sera i locali, tranne alcuni, non chiudono tardi e se vi capita di passeggiare per queste le strade la domenica potreste trovarla semideserta. Ma se deciderete di venire in ogni caso non rimarrete delusi, anzi. Comincerete col ritrovare e vedere con i vostri occhi "parole chiave" di Barcellona che sono entrate nell'immaginario collettivo, prima ancora che abbiate pianificato del tutto un viaggio nel capoluogo della Catalogna: Sagrada Familia, Gaudí, Ramblas, Barrio Gotico, Mercato de La Boqueria, e perché no, Messi, anche se adesso non gioca più da queste parti. Ne hanno sentito parlare e sono rimaste lì, in attesa di materializzarsi (beh, forse solo Messi sarà un po' difficile da incontrare, ma mai dire mai).

Panorama dall'alto al tramonto a BarcellonaQuesta è una città che cambia spesso pelle, quindi anche chi l'ha già visitata magari un po' di anni fa, la troverà sicuramente un po' cambiata. Come sempre diciamo nelle nostre guide di viaggio, la vostra esperienza e le vostre sensazioni di un luogo saranno diverse da qualsiasi altra persona; quindi, speriamo solamente di creare in chi legge dei fili di curiosità da seguire.

La cosa principale appena arrivati è capire come muoversi, il più facilmente possibile. Barcellona è una metropoli, ma possiede una eccellente metropolitana che può farvi raggiungere la maggior parte dei posti, con autobus e tram a colmare le lacune, se ce ne fosse bisogno. I taxi sono e restano l'opzione migliore a tarda notte e, magari dividendo la spesa, restano l'opzione più veloce e sicura.  La metro è aperta dalle 5 del mattino a mezzanotte da domenica a giovedì, fino alle 2 del mattino il venerdì e 24 ore il sabato. Si possono prendere biglietto con più corse, come il Targeta T-10 (10 pass per 10 corse (10,20 euro) che possono essere utilizzati in metropolitana, autobus e funicolare.) per avere la tariffa migliore, altrimenti sono 2,20 euro a corsa. Per altre informazioni su come muoversi vi rimandiamo alle pagine dedicate (Come muoversi a Barcellona e Metropolitana di Barcellona).

Per spostarsi e muoversi agevolmente tenete conto anche dei ritmi della città e delle sue ore di punta, oltre a fatto che i luoghi più popolari potrebbe essere meno affollati in certe ore della giornata.  Per esempio, se andate la mattina presto o a fine giornata a vedere i luoghi di Gaudí e il Museu Picasso, troverete meno persone e vi potrete "gustare" di più questi posti. Per evitare le file, quando potete prenotare i biglietti dei vari luoghi online. Inoltre, tenete conto della pausa pranzo, la celeberrima "Siesta", falle 13 alle 16.

Definire Barcellona?

È difficile definire in poche parole una città conosciuta da tutti come questa. Oggi la conosciamo ancora prima di andarci per diversi motivi. La conosciamo, per esempio, per il Barcellona Football Club, la squadra che da sempre contende il titolo nel campionato spagnolo al Real Madrid in un derby infinito. La conosciamo o ne abbiamo sentito parlare per la sua fiabesca architettura  modernista (l'espressione catalana dell'Art Nouveau) e attraverso alcuni romanzi di scrittori come Manuel Vàzquez Montalban, Idelfonso Falcones e Carlos Ruiz Zafón solo per citarne alcuni.

Panorama dall'alto al tramonto a BarcellonaLa conosciamo anche perché è diventata un paradiso dei giovani, un rifugio di moltissimi artisti, un centro di opportunità, una città che ha saputo trasformarsi in uno dei luoghi più dinamici del mondo. Tutti prima o poi ci vogliono andare e assaporare un po' di tutte queste cose. Non c'è bisogno di una guida per capire qualcosa che, a mio avviso, fa la differenza tra una bella città e una città straordinaria. Se si possono percorrere interi quartieri guardandosi intorno senza perdere l'entusiasmo, siamo in una città del secondo tipo. Barcellona è così.

Perchè visitare Barcellona?

Casa BattloLa seconda città della Spagna  rivaleggia con Madrid come capitale intellettuale ed economica del Paese. In molti casi ha scavalcato Londra nell'immaginario giovanile, per le opportunità che offre, la sua dinamicità, il divertimento, la cucina, lo shopping, la bellezza medievale e un po' misteriosa del Barrio Gotico, le opere (sempre affollate) del suo famoso architetto Antoni Gaudì, le forme surreali e colorate di Joan Miró e il genio di Picasso, che da qui ha spiccato il volo come artista prima di trasferirsi a Parigi.

BarcellonaUna delle prime volte (forse la seconda) che venni a Barcellona, scesi, quasi per caso, alla fermata  Paseo de Gracia, il viale "Modernista" quasi ignaro di dove stavo andando e mi ritrovai davanti alla "Pedrera" il palazzo gaudiano e ai suoi balconi che qualche critico d'arte (di cui non ricordo il nome) aveva paragonato alle onde del mare. Conoscevo Gaudì, ma non così bene, e mi chiedevo un po' ingenuo e un po' sognante chi fosse veramente quell'architetto e se non fosse stato per caso un alieno. A nessuno sarebbe saltato in mente di non meravigliarsi per quelle curve, neanche al più arido e rigido dei passanti.

Le persone forse cercano i luoghi come Barcellona per meravigliarsi ancora. Tante, dopo averla visitata, sono rimaste qui per rifarsi una vita, qualcuno di sicuro lo conoscerete anche voi. Tra questi c'è un nutrito gruppo di creativi e giovani con qualche idea, provenienti da tutto il mondo, con una bella presenza di italiani, in un "melting pot" culturale assolutamente suggestivo e attraente.

Una città vivace tutto l'anno, che offre il massimo in fatto di arte, cibo, moda, stile, musica e divertimento. Musei, teatri, gallerie, ristoranti e locali notturni sono considerati di altissima qualità. Poi non bisogna scordarsi (soprattutto d'estate) che siamo sul mare, con il porto e la spiaggia della Barceloneta come ulteriori punti nevralgici di una città molto vasta anche dal punto di vista geografico. Si visita una attrazione e poi si fa un tuffo. Alla domanda, "Perché visitare Barcellona?", quello a cui ho accennato potrebbe essere già abbastanza per una valida risposta, non per uno, ma per più luoghi messi insieme... Ma c'è tanto altro da raccontare. Cercherò di farlo.

La sobrietà catalana

Barcellona Arco di TrionfoBarcellona con 1.6 milioni di abitanti può definirsi la metropoli del nord della Spagna e con orgoglio rivendica il suo essere non solo polo di attrazione turistica, ma anche primo centro industriale e finanziario del paese. I "barcellonesi", con un fare un po' snob (rivolto al resto della Spagna), si definiscono "seny", una parola catalana che descrive il loro sobrio approccio alla vita. Insomma, pensano di essere più seri e affidabili rispetto agli altri spagnoli. Un esempio, qui la maggior parte delle persone non ha mai amato la Corrida (vietata dal primo gennaio del 2012). Quelli che ancora l'apprezzano vanno paradossalmente nel sud della Francia, a poche ore di macchina, in posti come Béziers, Carcassonne e Arles. Altro esempio, qui non si può parlare di "Movida", come abbiamo già accennato, troppo rumorosa è mal sopportata, la mattina ci si deve alzare presto ed essere freschi per il lavoro.

Va detto, che questo atteggiamento è giustificato dal fatto, che per secoli, mentre Madrid era il cuore amministrativo del Paese, Barcellona era il centro economico più importante e prospero della nazione. Da qui una maggiore richiesta di attenzione da parte di Madrid, di autonomia decisionale e di identità. Non è un caso che qui si trovi il principale porto del Mediterraneo (pur in mancanza di un porto naturale), che qui nacque la rivoluzione industriale spagnola e che qui nascano tendenze che poi si riversano sul resto del paese. Proprio il porto ne ha sempre accentuato il suo indubbio cosmopolitismo rispetto a Madrid.  Qui si sentono più in sintonia con una città come Londra che con la capitale della Spagna. Fortunatamente, come vedremo, la sobrietà non ha impedito arte, eclettismo e fantasia e una cura particolare per il bello.

Partiamo per la nostra visita

Le Ramblas - BarcellonaLe Ramblas sono uno dei posti più famosi a Barcellona per rilassarsi (ammesso che non soffriate di agorafobia), con un caffè o una birra, prima di iniziare il viaggio alla scoperta della città. Si tratta dei famosissimi viali pedonali che si trovano nel Barrio Gotico (quartiere Gotico o Città Vecchia) con decine di bar all'aperto e un gran via vai incessante di persone di tutti i tipi. Qui si trova anche il Palau de la Generalitat, sede del governo catalano, un luogo inquadrato molte volte in questi anni da tutte le televisioni, quando le manifestazioni per l'indipendenza della Catalogna si facevano più accese. Siamo vicino al mare, si sente dal vento e dagli odori, ed è tutto un rincorrersi di voci allegre e di passi veloci.

RamblasLe Ramblas sono un luogo sicuramente turistico, ma non si può non passarci almeno un paio di volte. Sono famose per gli spettacoli e la musica da strada, per i giocolieri e i mimi, i venditori di animali domestici e quelli di fiori, il passeggio ininterrotto ad ogni ora, dei barcellonesi e delle migliaia di persone che ogni giorno visitano la città. Dopo aver bevuto qualcosa in totale relax potrete decidere, cartina alla mano, di buttarvi nelle stradine del Barrio Gotico oppure di farvi prima di tutto un'idea della città dall'alto.

La città dall'alto...

MontjuicLasciate le Ramblas e la loro vivacità è ora di vedere la città dall'alto. Se volete iniziare seguendo questa seconda possibilità, allora andate sulla collina del Montjuic, da dove potrete godrete di una bella vista panoramica su gran parte di Barcellona. Il Montjuic, oltre ad essere circondato dal quartiere olimpico, ospita musei e un bel parco con giardini. È un luogo molto frequentato, anche di notte.  Sulla cima della collina si trova il Castello, un'antica fortezza militare dove fu giustiziato dai franchisti nel 1940 l'eroe nazionale, Lluis Companys (fu Presidente de la Generalitat de Catalunya durante la dittatura franchista ed è considerato un martire). A lui è stato intitolato nel 2001 lo stadio olimpico "Estadi Olímpic Lluís Companys".

Da visitare, al confine tra il quartiere de la Francia Chica (nella parte nord del Pueblo Seco) e il parco del Montjuïc, la Città del Teatro, un complesso di strutture per la formazione teatrale e le rappresentazioni, attuale sede del Teatro Libero e del Mercato dei fiori. Altra bella veduta panoramica, in alternativa al Montjuic, è quella che si gode dalla collina del Tibidabo dove si trova un parco di attrazioni costruito oltre cento anni fa (il secondo Luna Park più antico in Europa dopo il Prater di Vienna) insieme a un piccolo belvedere con vista mozzafiato su Barcellona.

Barcellona della gente...

Mercato di BoqueriaSe vi interessa calarvi nella vita quotidiana della città, allora fate una visita ai mercati cittadini. Quelli di alimenti e delle pulci sono i migliori. A Barcellona si trova ad esempio il caratteristico e frequentato mercato della Boqueria, di cui si ha notizia già dal XIII secolo ed è davvero grande, 2500 mq. Visitatelo, ne vale la pena. Interessante anche il mercato di Santa Caterina, nel Born, un quartiere a ridosso del porto. Quest'ultimo era un tempo un dedalo di vicoli frequentato da brutta gente, ma oggi è un luogo alla moda, sempre al centro dell'attenzione. Il tetto della copertura del mercato coperto è colorato e molto particolare, sembra la pelle cangiante di un animale (è stato progettato dagli architetti Enric Miralles e Benedetta Tagliabue ed è comparso su tutte le riviste di architettura del mondo). Ne parleremo più approfonditamente trattando di Barcellona alternativa.

La gente sa che questa città è una patria che ciascuno possiede tramite l'egemonia della propria memoria.

Manuel Vàzquez Montalban (Barcelonas 1991)

Barcellona romantica...

Barcellona RomanticaVisitare qualsiasi luogo in due è sempre più bello, perché non iniziare con una passeggiata romantica al Parc de la Ciutadella? Si tratta di un parco percorso da viali alberati, con un lago dove si possono affittare piccole barche. Al suo interno sono inseriti anche diversi musei, la bella sede del Parlamento locale e lo zoo. Il parco si trova tra i quartieri de La Ribera (ad est) e della Barceloneta (a nord) ed è il luogo ideale per una sosta romantica o semplicemente per sfuggire ai rumori della città frenetica. Molto romantico anche il Parco labirinto d'Horta (Jardins del Laberint d'Horta) uno storico giardino nel distretto omonimo Horta - Guinardó, il più antico di questa tipologia in città, con il giardino neoclassico del 1700 e quello romantico risalente al 1800. Perdetevi insieme nel labirinto di siepi di questo bellissimo parco.

La Barcellona di Gaudì...

Sagrada FamiliaBarcellona è conosciuta per molti motivi, uno dei più importanti è il fatto che qui si trovano le opere architettoniche di Antoni Gaudì, uno dei più celebri architetti di tutti i tempi, esponente principale della corrente del Modernismo, la versione spagnola dell'Art Nouveau. Se, per puro caso, non avete finora mai sentito nominare Gaudì, allora la sorpresa sarà ancora più grande nel visitare ad esempio la la Sagrada Familia, un capolavoro assoluto dell'architettura moderna. Il suo nome completo è Templo Expiatorio de la Sagrada Familia.

La prima cosa che penso è che sembra un castello di sabbia, il tipo che fai quando sei un bambino sulla battigia, facendo scivolare la sabbia bagnata con la mano. È qualcosa di veramente bello. Nonostante le gru eterne, l'incompiutezza, le fila di turisti con cappellini e macchine fotografiche intorno al collo e l'attesa e un luogo da visitare in modo imprescindibile. Pare che i lavori di costruzione andranno avanti ancora per molto...È l'unico monumento che da solo vale la visita alla città, anche se l'entrata è cara. Al di là della religione, vale la pena visitarla per il suo concetto, per la sua architettura, per il modo in cui gli elementi giocano con la luce e fanno sentire la visita come se si entrasse in un caleidoscopio. Se riuscite a fuggire dalle persone, dimenticate per un momento che siete a Barcellona, in questo mondo, in questa vita, non è difficile stare dentro la Sagrada Familia e sentire che siete dentro i sogni di un'altra persona. Guardare il soffitto è come cambiare piano, sfidare la realtà, entrare in una dimensione fantastica. Per l'approfondimento doveroso vi rimando all'articolo  Sagrada Familia.

Casa Battlo BarcellonaSono innumerevoli le opere lasciate in "eredità" dal grande architetto a Barcellona. Tra queste, un parco cittadino panoramico, fino ad arrivare alle numerose case private progettate dallo stesso artista ed oggi ammirate da milioni di turisti. Gran parte delle opere sono state riconosciute come Patrimonio dell'Umanità Unesco, a cominciare da Casa Batlló (nel già citato Passeig de Gracia, n. 43) e dalla Pedrera (Casa Milà). La prima è un'abitazione originariamente costruita nel 1877 e poi ristrutturata da Gaudì ad inizio 1900, con il tetto, fatto da mattonelle di maiolica, che sembrano formare il dorso di un drago scintillante. È un'opera emblematica, che lascia volare l'immaginazione, dove lavorarono i migliori artigiani della città, che riflette al meglio lo spirito naturalistico di quel periodo del modernismo. Entrando si resta a bocca aperta (ancora meraviglia). Cerco di immaginarmi il frastuono (e la contrarietà di conservatori) che le idee d'avanguardia di questo architetto devono aver suscitato nella società.

Architettura di Barcellona - Palau GuellDella Pedrera, con le sue "onde del mare" ho già accennato. Si trova poco distante da Casa Batlló (al n. 93). Un'abitazione ristrutturata con il cemento, la maiolica, il ferro, il vetro armato e la pietra (pedrera appunto), nella quale i materiali duri s'incurvano dando una sinuosità incredibile alla struttura.  Alcuni appartamenti della casa sono privati e sono abitati (incredibile abitare in una casa fatta da Gaudì!), per cui non si possono vedere.  Si può visitare il tetto ed un appartamento con mobili d'epoca.

Per l'industriale e conte Eusebi Guëll Gaudì realizzò l'omonimo Palau Guëll: forme esasperatamente decorative, un gran salone a doppia cupola con fori stellati che creano l'impressione di un cielo notturno. L'inferriata del portone principale è un groviglio di rettili in ferro battuto e potrebbe essere considerata l'atto di nascita dell'Art Nouveau, secondo l'architetto e saggista italiano Paolo Portoghesi, il padre del neomodernismo italiano. Gaudì dopo quell'opera si buttò senza freni nella costruzione del nel Parc Guëll sulla Montana Pelada: una città giardino-incantato divenuta una dei simboli di Barcellona nel mondo.

Torre AgbarUna curiosità, in questa zona si trova anche la Torre Agbar una delle più moderne costruzioni del panorama urbano di Barcellona; edificata nel 2005 è simbolo dell'innovazione della città, che attraverso l'architettura d'avanguardia si proietta verso il futuro. Il progetto è dell'architetto francese Jean Nouvel(in collaborazione con lo studio spagnolob720 e i costruttori Dragados).

Ora una pausa meritata. Per qualcosa da bere o da mangiare, potete fare una sosta in Plaça Real, una delle mete preferite dai turisti. Disegnata da Daniel Molina in stile neoclassico, con fontane e lampioni di ferro battuto decorati finemente, la piazza offre veramente un bel colpo d'occhio.

Plaça Real con i lampioni di GaudìLa piazza è anche punto nevralgico della movimentata vita notturna di Barcellona e al centro presenta una fontana (ai cui bordi sono sempre sedute tante persone!). Ai lati, a conferirle un ché di esotico, una fila di palme. A proposito dei lampioni della piazza, anch'essi furono realizzati da Gaudì, come sua prima commissione da parte della città. Siamo vicino al già citato quartiere gotico medievale noto come Barrio Gotico: un dedalo di stradine strette vecchio di 500 anni che si chiude attorno alla Cattedrale di Barcellona. Se non ve la siete sentita di entrare in uno dei bar di Plaça Real perché vi sembravano troppo turistici, forse troverete qui qualche tapas bar e caffè che fa al caso vostro.  Qualcuno può anche non sapere cosa sono le tapas, in questo caso vi consiglio di leggere qui: Tapas, cosa sono e dove trovarle. Per quanto riguarda il grande architetto barcellonese, vedere anche : Tutte le opere di Gaudì a Barcellona.

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Barrio Gotico

Barrio GoticoNon ci sono più case colorate, non ci sono più piastrelle, non più pareti curve. Il "Quartiere Gotico" è un volto grigio e sovraccarico, ma allo stesso tempo affascinante per quello che rappresenta in sé: è la testimonianza di un'altra Barcellona, di una città del Medioevo, di un'altra realtà, di altri abitanti. Ci si perde volentieri in queste strade strette e labirintiche. Non mi interessano le voci critiche: alcuni dicono che parte di questo quartiere sia un falso completo, che ci siano facciate che sono state costruite all'inizio del XX secolo, imitando lo stile gotico per soddisfare la borghesia locale e per attrarre visitatori. Oppure, che ci siano elementi che non coincidono, che ci siano monumenti che non dovrebbero essere tali. Forse è vero, forse non vero. Non mi interessa perché, anche se fosse un'imitazione, è molto ben fatta e il Quartiere Gotico conserva, nonostante il tempo, i turisti e i dubbi, quell'alone medievale che lo separa dal resto della città.

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Raval

Quartiere di RavalAttraversiamo Las Ramblas e dall'altra parte incontriamo il Raval, un quartiere dove i muri parlano, dove gli immigrati sono la maggioranza e Barcellona diventa improvvisamente più multiculturale del solito. Ci sono più bandiere e graffiti a favore dell'indipendenza della Catalogna dalla Spagna, e più siti di kebab e arte di strada più concentrata di quella che si può vedere nel resto della città. Un turista si lascia scappare una frase, che risuona nell'aria, forse scontata, ma che condivido appieno: "C'è il mondo intero in queste strade".

C'è chi dice che il Raval è diventato di moda. Il quartiere, che in origine era segnato dalle mura che circondavano Barcellona e poi dagli ordini religiosi che vi si stabilirono, gradualmente cambiò. Da quartiere operaio, stigmatizzato per la criminalità e la prostituzione, da dove attingevano a mani basse gli scrittori "noir" barcellonesi per gli incipit delle loro storie, è diventato un centro di attrazione per gli immigrati e a poco a poco la sua immagine disallineata e il suo timbro di autenticità hanno attirato anche tanta altre gente. Personalmente, mi piace quel senso di realtà disordinato che si prova camminando per le sue strade.

Il carattere di Barcellona...

Els quatre gatsPer gli amanti dei bar e della vita notturna a Barcellona sappiate che zone interessanti si trovano un po' in tutti i quartieri. C'è sempre qualcosa da scoprire da soli o che ti fa scoprire un amico o la pura casualità. Ho trovato tanti locali dal gusto interessante e particolare nel quartiere de Gràcia, nella parte alta della città e nel quartiere di Poble Nou, nell'antica zona industriale, al nord della zona olimpica. Una curiosità: tra le attrazioni famose di Barcellona possiamo includere anche un caffè, l'Els Quatre Gats, un posto famoso perché frequentato da Pablo Picasso all'inizio della sua fortunata carriera (visitate a proposito il Museo Picasso, Montcada 15/19, Ciutat Vella, nel quartiere de La Ribera in cui spiccano alcune interessanti opere giovanili).

ChiringuitosNe abbiamo già accennato, ma a un certo punto vi verrà in mente che a Barcellona c'è il mare. È tipico, passa di mente. Quindi potete fare un'altra pausa rilassante a Barceloneta, anche se ci siete già capitati, con l'omonima spiaggia e il quartiere marino; celebrata dal regista spagnolo Almodóvar in tanti film, ospita un concentrato di ristoranti pronti a servire pesce freschissimo, piccoli chioschi (capanne) chiamati "chiringuitos", che servono bevande e alimenti di tipica cucina catalana.

Barcellona è bella e allegra e c'è sempre qualcosa da fare e da vedere, a qualsiasi ora. La gente è simpatica e aperta e conoscere persone nuove non è un problema. È una città dove si mangia e si beve in locali di ogni tipo e dove famiglie e persone di tutte le età si ritrovano nei bar per parlare di calcio, politica e di attualità e divertirsi. Per citarne giusto alcuni, luoghi classici, magari un po' turistici ma comunque buoni, facciamo il nome di Casa Leopoldo (frequentato da scrittori come Eduardo Mendoza e il grande Manuel Vazquez Montalban), e altri decisamente più "trendy" (se mi passate il termine ormai inflazionato), come il Salsitas, che durante il weekend, dopo la mezzanotte, si trasforma in un club alla moda, o il Bestial, giù alla Marina, subito diventato un ritrovo dove bisogna andare. In ogni caso ricordatevi che a Barcellona si cena tardi: alle 20.00 i ristoranti sono deserti, cominciano a riempirsi intorno alle 22.00.

La Barcellona di Montalbán...

Manuel Vázquez MontalbánA proposito di Manuel Vazquez Montalban, potreste visitare Barcellona dal suo punto di vista, o meglio, dal punto di vista del protagonista dei suoi romanzi, il detective privato Pepe Carvalho,  che si aggira per le strette vie della città, affollate di prostitute, poveri e immigrati. Carvalho era così catalano da soffrire d'insonnia quando aveva la "sfortuna" di visitare la "nemica" Madrid. La Barcellona di Montalbán è una città simbolo delle contraddizioni della modernizzazione, dove al progresso e ai cambiamenti sociali, urbani e culturali, culminati con le Olimpiadi del 1992, fanno da contrasto il persistere della povertà e l'immigrazione massiccia. "Ancora negli anni '80, in alcune zone di Barcellona si potevano trovare le stalle con le mucche", scrive Quim Aranda nel libro dedicato all'investigatore barcellonese Piacere, Pepe Carvalho. In 25 anni di romanzi, dal suo ufficio nella Rambla, Carvalho è stato testimone privilegiato della lenta trasformazione della sua città, in particolare del Barrio Chino, antico nome del Raval, zona delimitata dalla chiassosa Ramala, la commerciale calle Pelai e le circonvallazioni di Sant Antoni e Sant Pau.

In queste strade si svolgono le vicende di Pepe e i suoi rapporti con l'assistente e cuoco Biscuter e l'amante-prostituta Charo. Con una vena di malinconia e immagini di future nostalgie, Montalban da un lato denunciava l'ipocrisia di chi voleva dare di Barcellona una immagine di solo progresso, ignorandone i persistenti problemi (come le sacche di miseria e l'alienazione cittadina), dall'altro sperava che la città non si "normalizzasse" troppo, perché il fascino che da secoli essa ha sempre esercitato risiede anche nella sua "promiscuità". I più affezionati lettori di Montalban comprendono la natura di questo contrasto. Per coloro che sanno che il cocktail bar Boadas è stato scenario delle sue storie, non resta che assaporare un drink alla salute del loro beniamino.

La Barcellona di Zafon e di Ildefonso Falcones

Cattedrale del MareNegli ultimi anni la letteratura ha spesso descritto e raccontato Barcellona in epoche diverse, contribuendo, se mai ce ne fosse stato bisogno, ad aumentare la sua aurea e il suo fascino. Chi ha letto la Cattedrale del Mare di Ildefonso Falcones può passeggiare per le strade del Born immaginando la città medievale del XIV secolo, vissuta dal giovane personaggio Arnau Estanyol tra i pescatori della Ribera, o assaporare gli aneddoti riguardanti la costruzione della chiesa di Santa Maria del Mare ne "La Catedral Del Mar". Figlio di un servo, fuggiasco nella capitale catalana, Arnau trova a Barcellona rifugio e quella sospirata libertà che a tutt'oggi incarna lo spirito della città.

Un altro incredibile caso letterario è stato qualche anno fa il successo di due libri scritti da Carlos Ruiz ZafonL'Ombra del Vento e Il Gioco dell'Angelo, ambientati nella metropoli catalana in un periodo storico difficilissimo per tutta la Spagna, quello che va agli inizi del secolo scorso, fino al primo dopo guerra, caratterizzato da diverse crisi economiche e dalla terribile guerra civile.

L'Ombra del VentoIl personaggio principale, e voce narrante, de L'Ombra del Vento, è Daniel Sempere, accompagnato da personaggi minori molto caratterizzati, quali ad esempio Julian Carax, Fermín Romero de Torres, che vivono in scenari barcellonesi come la Calle Santa Ana, l'Arco del Teatro, la Plaza Real, Las Ramblas, la Plaza Sant Felip Neri o la calle Montcada dove si trova il Museo Picasso, il Mercato di Borne e la Ciutadela, la Plaza de Catalunya, i dintorni dell'Università e l'Ensanche, le ville de Sarriá, Pedralbes e il Tibidabo, i cimiteri e i palazzi moderni adornati dai dragoni di Gaudí. Il Barrio Gotico era, ed è in effetti, lo scenario ideale per una storia di suspense, amore e letteratura. Un romanzo gotico pieno di colpi di scena che ha come tema il mondo dei libri, anzi per essere precisi, il mondo dei libri dimenticati. Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui il padre invita il figlio, secondo una tradizione di famiglia, ad adottare uno dei libri e a promettere di averne cura per tutta la vita.

La scelta di Daniel ricade proprio su "L'ombra del vento" dello sconosciuto autore Julian Carax, un libro che poi si rivelerà "maledetto", che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi ma anche passioni, con la città sempre sullo sfondo, cruciale nella sua presenza. "Viviamo in un mondo di ombre, Daniel, e la fantasia è un bene raro. Quel libro mi ha insegnato che la lettura può farmi vivere con maggiore intensità, che può restituirmi la vista".

1966/1967, la città rifugio degli scrittori latino americani

1966/1967, la città rifugio degli scrittori latino americaniPrima degli scrittori che abbiamo citato, Barcellona nella metà degli anni '60 del 900 divenne approdo finale di una serie di autori sudamericani che fuggivano dalle dittature che si erano installate nei loro paesi e che sarebbero diventati poi conosciuti in tutto il mondo. Tra questi i futuri Premi Nobel peruviano Mario Vargas Llosa, e  colombiano Gabriel García Márquez. A chiamarli nella metropoli catalana una donna, che riuscì a cambiare rradicalmente il rapporto tra autori ed editori: Carmen Balcells...Continua a leggere su Barcellona 1966/1967, città rifugio degli scrittori latino americani.

Quando andare a Barcellona

Giorgio di Sant Jordi a Barcellona e in CatalognaNon c'è un periodo dell'anno per "non" visitare Barcellona. Quando potete, partite e andate. Molti vanno a Barcellona in occasione del Giorno di Sant Jordi (El día de Sant Jordi) il 23 aprile, in piena primavera in occasione delle celebrazioni per il Santo Patrono della Catalogna, festeggiato un po' ovunque nella regione. Questa bella festa è una sorta di Festa di San Valentino catalana, dove l'uomo regala una rosa alla propria compagna e lei regale a lui un libro (vedere l'articolo).

Castells - Le torri umane di Barcellona e della CatalognaSe proprio vogliamo scegliere un mese per visitare la città andate a settembre, quando si celebra, verso la fine del mese, la festa più grande, la Festa de La Merce, con quattro giorni di musica, danze, fuochi d'artificio, sagre e sfilate. In questi giorni si tiene il Festival Pirotecnico, dove espongono tanti artisti e il Festival degli spettacoli di teatro musica e danza di strada. Si può assistere in questa occasione anche ad una gara di nuoto intorno al porto, ad un Correfoc (corsa del fuoco) e alle famose sfide dei Castells, torri umane, che possono raggiungere anche i nove piani di altezza.

Per chi ama l'arte e la musica, l'estate è il periodo migliore per visitare Barcellona. Da giugno ad inizio agosto si tiene il Festival Grec, palcoscenico per le ultime tendenze delle arti sceniche e musicali. Il nome del festival deriva dall'anfiteatro greco che lo ospita. Verso la metà di agosto si apre la Festa Major de Gràcia. In autunno ha luogo il Festival Internazionale del Jazz (dalla fine di ottobre alla fine di novembre) con musica jazz e blues nelle vie della città.

Barcellona è gemellata con le seguenti città europee oltre alla connazionale Siviglia: Montpellier, Colonia, Danzica, Anversa, Istanbul, Dublino, Atene e Sarajevo.

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Bibliografia

Barcellona - Jules Brown - Guide Roung Guides - Feltrinelli, 2012

Barcellona e la Catalogna - Erica Zanei Guide Michelen - 2010

Barcellona e Catalogna - Guide Routard - 2003

Barcellona - Dan Colwell - 2012

El niño del balcón - La Barcellona di Manuel Vázquez Montalbán - Giuliano Malatesta 2017

La cattedrale del mare - Ildefonso Falcones - 2006

L'Ombra del Vento - Carlos Ruiz Zafón - 2001

Dove si trova?

 

 

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