Basilica
di Superga
Situata a 10
km da
Torino,
in cima alla collina da cui prende il nome, la Basilica di Superga,
è uno di quei luoghi in cui tante storie e la Storia con la "S" maiuscola si
incontrano. Fu il luogo di sepoltura della famiglia reale Sabauda, ma fu anche
il luogo di un giuramento regale, di una terribile tragedia, del tragico
schianto dell'aereo che trasportava la squadra del "Grande Torino" che nessuna
persona di quella generazione ha mai più dimenticato; infine è anche un luogo di
commemorazioni internazionale...Ma c'è dell'altro. Ora vi raccontiamo perché
dovete "scalare" questa collina almeno una volta nella vita. |
|
La
Basilica di Superga fu commissionata dal duca di Savoia Vittorio Amedeo II,
in un momento abbastanza critico del suo regno, durante l'assedio francese
nel 1706. La leggenda vuole che il duca (che sarebbe poi diventato re di
Sicilia, poi Re di Sardegna) salì in cima alla collina di Superga per
controllare la posizione dell'esercito francese che assediava la città da
quattro mesi. Pregò la Madonna per chiedere aiuto e fece voto solenne che se
la città si fosse in qualche modo salvata, avrebbe fatto erigere sulla
collina un santuario dedicato alla Santa Madre delle grazie. Alla fine i
piemontesi ruppero l'assedio francese, Torino fu salva e Vittorio Amedeo fu
incoronato re di Sicilia. Il re mantenne la sua promessa affidando la
costruzione della nuova chiesa proprio a un architetto siciliano,
Filippo Juvarra (lo stesso dell'Escorial di Madrid).
I lavori di costruzione iniziarono nel 1717 e terminarono 14 anni dopo. La
punta della collina dovette essere abbassata di circa 40 metri per creare
una vasta zona pianeggiante, sufficientemente ampia per ospitare la nuova
chiesa. La forma della basilica, come progettata da Juvarra era destinata a
fondersi con la forma della collina su cui sorgeva. Costruito seguendo un
piano circolare, l'edificio ha due cappelle principali e quattro cappelle
secondarie. Su ogni lato della chiesa si trova un campanile simmetrico.
All'ingresso principale della chiesa si trova una lungo pronao (porticato)
con otto colonne corinzie.
All'interno
della Basilica, sulla destra, una scalinata conduce alla cupola da cui si
gode una vista mozzafiato su Torino, il Po con il cerchio delle vette alpine
all'orizzonte. Il panorama qui è ancora più impressionante di quello che si
può ammirare dalla cima della Mole Antonelliana. Questo panorama fu
descritto da
Jean-Jacques Rousseau come "lo spettacolo più meraviglioso
che può colpire l'occhio umano". Alla sinistra dell'altare si trova la
cappella del voto, che è diventata un centro di pellegrinaggio. Il voto di
Vittorio Amedeo II viene celebrato anche in un affresco e in un quadro nella
chiesa di Santa Cristina in Piazza San Carlo, nel centro della città.
Sotto
la basilica si trova la Cripta Reale, con le tombe di molti dei principi e
dei re di Casa Savoia che furono sepolti qui dal 1731 in poi. Prima il luogo
di sepoltura si trovava a
Aix-les-Bains
in Savoia, nella Abbaye de Hautecombe (in italiano la Abazia di Altacomba).
Tuttavia, Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, fu sepolto nel Pantheon
di Roma. Nella Basilica di Superga si trova anche la cappella centrale, che
ospita splendide sculture monumentali, e la Sala dei Papi, con i ritratti di
tutti i papi che sono ascesi al soglio pontificio dopo San Pietro.
Duecentocinquanta anni dopo l'assedio dei francesi, il 7 settembre 1956, si
tenne a Superga una celebrazione per commemorare i soldati che persero la
vita in quella lontana guerra che fu la Guerra di Successione Spagnola. La
celebrazione si è svolta alla presenza dei Consoli delle quattro nazioni
coinvolte (Italia, Spagna, Austria e Francia). Una lapide piana all'interno
della basilica recita:
"Qui riposa un soldato degli eserciti di Austria, Francia, Piemonte e
Spagna, che è caduto durante il 1706 nell'assedio di Torino. Due secoli e
mezzo più tardi, il 7 settembre 1956, le sue spoglie mortali sono state
rimosse dai santuari della pianura e messe qui in segno di rinnovata
amicizia tra i popoli. Custode della Santa Vergine, per la Gloria di Superga
".
La tragedia di Superga
C'è
anche un'altra ragione per cui non si può restare indifferenti di fronte a
questo imponente edificio. Nel 1949, l'aereo che trasportava la leggendaria
squadra di calcio del Torino di quegli anni, da tutti conosciuta come il
Grande Torino, si schiantò contro la base della parete posteriore della
Basilica. Quella squadra di calcio era diventata una leggenda dopo aver
vinto 5 campionati consecutivi di serie A, tra il 1942-1943 e il 1948-1949
(tenendo conto della interruzione dovuta alla seconda guerra mondiale). La
grande squadra era formata da Bacigalupo, Ballarin, Maroso, Grezar
(Martelli), Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola e Ossola;
allenata dall'inglese Leslie Lievesley con direttore sportivo l'ungherese
Ernő Egri Erbstein. Nella tragedia aerea l'intera squadra perse la vita,
insieme a tutto lo staff tecnico e tre conosciuti giornalisti sportivi del
tempi: Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport), Renato Tosatti (della
Gazzetta del Popolo, padre di un altro grande giornalista sportivo Giorgio
Tosatti) e Luigi Cavallero (La Stampa). L'aereo stava per atterrare
all'aeroporto di Torino sulla via del ritorno da una partita amichevole in
Portogallo contro il Benfica, quando si schiantò contro il complesso della
basilica a causa delle condizioni di nebbia e di scarsa visibilità di quel
maledetto 4 maggio 1949.
Al
momento dello schianto, il Grande Torino era ancora in testa alla classifica
di Serie A con quattro partite da giocare nella stagione. Dopo la morte di
tutta la squadra nello schianto, il club decise di giocare le restanti
quattro partite mettendo in campo la sua squadra giovanile, la Primavera. In
segno di rispetto le quattro squadre contrò cui il Torino giocò (Genova,
Palermo, Sampdoria e Fiorentina) schierarono a loro volta le loro squadre
primavera. La primavera del Torino vinse tutte le partite che rimanevano
aggiudicandosi anche lo scudetto di quell'anno. Questo avvenimento commosse
non solo tutta l'Italia, ma gran parte del mondo.
Il
disastro distrusse un'intera e gloriosa squadra ma indebolì anche seriamente
la nazionale italiana, che aveva dentro fino a 10 giocatori del Torino.
Valentino Mazzola, era il capitano sia dell'Italia che del Torino. Dopo la
tragedia il Torino avrebbe rivinto lo scudetto solo nel 1976. L'impatto
emotivo della vittoria di questa squadra negli anni successivi alla guerra,
e la successiva caduta, fu enorme. Mezzo milione di persone parteciparono ai
funerali in onore delle vittime. L'anno successivo, la squadra nazionale,
che doveva partecipare alla Coppa del Mondo in Brasile, decise di non
prendere l'aereo, ma di andare in nave. Il viaggio durò tre settimane. Tre
stanze all'interno del chiostro della Basilica ora ospitano il Museo del
Grande Torino. Un monumento dietro la chiesa, approssimativamente dove
l'incidente ebbe luogo, rende omaggio alla squadra leggendaria, che è stato
sconfitta solo dal destino.
Copyright © Informagiovani-italia.com. La
riproduzione totale o parziale, in qualunque forma, su
qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza
autorizzazione scritta.
Se questa pagina ti è piaciuta e ti è stata utile, per favore prenota con noi un hotel o un ostello ai link che trovi in questa pagina, è un servizio di Booking, non spenderai un euro in più, ma ci aiuterai ad andare avanti, per quanto possiamo e a scrivere e offrire la prossima guida gratuitamente. Oppure se vuoi puoi offrirci un caffè (ma non ci offendiamo se ci offri una pizza :) ) con una piccola donazione:.:
Paypal
☕
Dove si
trova?
Torna su
Ostelli Torino
Ostelli Italia
Auberges de Jeunesse Italie
Hotel Torino
Carte Turin
Karte von Turin
Mapa Torino
Map of Turin
Carte Piémont
Karte von Piemont
Mapa Piemonte
Map of Piedmont
Carte d'Italie
Karte von Italien
Mapa Italia
Map of Italy
|