VISITARE BELLINZONA
: INFORMAZIONI E
PICCOLA GUIDA
   
Bellinzona, la
capitale del Canton Ticino, è una cittá dalle origini
antichissime, abitata sia dai tempi del
Neolitico Antico,
termine con cui si identifica il periodo che si colloca tra
il 5300 e il 5000 avanti Cristo
e al quale risalgono dei
resti di edifici di forma quadrangolare. Gli uomini
primitivi scelsero questo luogo a causa della sua posizione
favorevole, facilmente difendibile ma al tempo stesso posta
al riparo delle inondazioni. La sua ubicazione strategica,
tra la Pianura Padana e i passi alpini del
Lucomagno, Novena, San Bernardino e del San Gottardo
fece di Bellinzona un'importante linea difensiva
in epoca romana. |
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Per
chi proveniva da sud la cittá veniva considerata come la “chiave
delle Alpi�?,
mentre per chi proveniva da nord Bellinzona era
soprannominata la “porta
d'Italia�?
Nell'epoca imperiale romana, la cittá divenne la base delle
truppe romane che costruirono un castello sulla collina del
Castelgrande.
Resti di questo castello sono stati rinvenuti nel 1967,
quando vennero portati alla luce i resti di un'imponente
muro difensivo. Il castello venne successivamente
abbandonato e un nuovo castello venne edificato a metá del V
secolo d.C. Quando ne venne costruito uno di grande
dimensioni che in caso di emergenza avrebbe potuto
accogliere fino a 1000 uomini. Di questo castello sono stati
rinvenuti i resti del muro di cinta.
L'importanza
strategica di Bellinzona come avamposto difensivo si rivelò
in tutta la sua efficacia in diverse occasioni: nel 475
venne respinta l'offensiva di 900 alemanni che giungevano
probabilmente dal valico del San Bernardino, mentre nel 590
una colonia di Franchi incontrò una forte resistenza da
parte dei Longobardi. Di questo episodio esistono anche
precise testimonianze letterarie grazie a Gregorio
di Tours che descrisse
la calata dei franchi provenienti dal Lucomagno.
Questo fu il primo documento in cui comparve il nome di
Bellinzona, nominata come “castrum
Bilitionem in Caninis campis situm�?-
Nel periodo della dominazione franca nell'ottavo secolo d.C.
il nucleo del Castel Grande città subì numerosi interventi
architettonici: vennero infatti costruite abitazioni,
oratori e torri, attività edilizia che riprese intensamente
nei primi anni del I millennio allorquando Bellinzona venne
ceduta al Vescovo di Como. Con l'apertura del
passo del San Gottardo nel XIII secolo
l'economia di Bellinzona conobbe un importante sviluppo
grazie all'intensificazione dei traffici commerciali. In
questo periodo Bellinzona venne contesa tra Milano e Como.
Dapprima conquistata da Milano nel 1242
tornò sotto l'egemonia di Como nel 1249,
salvo poi venire nuovamente riconquistata da Milano nel
1340. Durante l'epoca di dominio Visconteo
crebbe l'importanza di Bellinzona che divenne capoluogo dei
territori alpini e un importante transito doganale
e i due castelli esistenti vennero trasformati in fortezze
statali sulle quali governavano i Castellani, ufficiali
stimati per la loro fedeltà.
Tra il 1400 e il 1500 Bellinzona fu teatro di lotte tra
Milano e i Cantoni Uri e Obvaldo, che nel frattempo avevano
conquistato la valle Leventina, la valle a nord di
Bellinzona. Per difendere la città di Milano procedette
all'edificazione di un terzo castello, Sasso
Corbaro, mentre la
Murata,
ovvero la lunga muraglia eretta a metà del 1300 per
proteggere la valle del Ticino, venne ulteriormente
rinforzata e venne costruito un ponte sul fiume
Ticino, inaugurato da Ludovico il Moro.
Con la discesa in Lombardia del Re di Francia e la fuga di
Ludovico il Moro, Bellinzona fu occupata dalle truppe
francesi che tuttavia dopo poco tempo vennero respinte dalla
popolazione. Dopo la cattura di Ludovico il Moro, Bellinzona
decise tuttavia il 14 aprile del 1500 di
sottomettersi alla Lega Svizzera.
Il trattato di Pace di Arona
nel 1503 sancì il passaggio di Bellinzona tra i possedimenti
amministrati dai tre cantoni elvetici di Nidvaldo, Svitto e
Uri. Sebbene mantenne una certa autonomia, la città visse
tuttavia un difficile periodo sotto il profilo economico
dato che gli introiti fiscali provenienti dai dazi venivano
quasi interamente riversati ai tre cantoni, mentre a carico
di Bellinzona rimanevano le ingenti spese per la
manutenzione delle importanti vie di comunicazione.
Nel 1803 con la creazione del cantone Ticino Bellinzona ne
divenne la capitale, ruolo che tuttavia tra il 1815 e il
1878 esercitó in alternanza con Locarno e Lugano. Un
importante punto di svolta nella vita economica di
Bellinzona si ebbe nel 1882 con l'entrata in
funzione della Ferrovia del Gottardo.
Se altre zone del Ticino, come ad esempio Locarno e Lugano
ne beneficiarono sotto un profilo turistico, dato che la
ferrovia portava viaggiatori provenienti da nord attirati
dalle favorevoli condizioni climatiche, a Bellinzona la
ferrovia del San Gottardo diede un notevole impulso
economico grazie all'insediamento di nuove industrie e alla
creazione di aziende legate al settore dei servizi come ad
esempio le agenzie di assicurazioni o le banche. Si pensi ad
esempio che agli inizi del 1900 a Bellinzona svolgevano le
loro attività ben tre banche. Lo sviluppo economico e
demografico che ne fece seguito modificò la città anche
sotto un profilo urbanistico dato che vennero create nuove
porte di accesso alla città e le costruzioni iniziarono ad
espandersi anche oltre le mura.
I tre castelli di Bellinzona si
offrono al visitatore come uno dei piú straordinari esempi
di architettura fortificata medioevale e sono stati
dichiarati Patrimonio dell'Umanitá dall'Unesco nel
2000. Castelgrande è anche noto come Castel
Vecchio, castello di San Michele o Castello d'Uri e
l'intero complesso e domina un promontorio roccioso. Oggi i
turisti possono raggiungere il castello attraverso un comodo
ascensore oppure percorrere in alternativa le strette viuzze
che conducono a quella che nel Medioevo era la porta di
accesso al castello. Il secondo complesso fortificato risale
al XIII secolo ed è quello del Castello di Montebello,
noto in passato anche con i nomi di castello di Svitto e
castello di San Martino. Il castello oggi ospita il
Museo Civico, dove si possono ammirare importanti reperti
archeologici provenienti dalle necropoli preistoriche
ticinesi. Il terzo castello è quello di Sasso Corbaro,
che oggi ospita spazi espositivi e di incontro.
Oltre ai tre castelli,
è l'intero
centro a destare stupore e a riportare alla mente del
visitatore l'importante eredità storica di un luogo che
è
stato il crocevia tra il nord e il sud. Una splendida
descrizione di Bellinzona ci è stata lasciata dallo
scrittore e critico d'arte inglese John Ruskin, che
la definì “la più pittoresca delle città in Svizzera,
incoronata da tre fortezze che si ergono su roccie isolate e
di nobile forme, mentre gli edifici risplendono nel loro
tipico stile italiano�? mentre in un altro passo Ruskin
cosí descriveva il panorama dalle finestre dell'albergo nel
quale alloggiava: “un mare verde di viti incorniciato da
grandi e soffici montagne di colore oro pallido, verde e
viola-grigio�?. Se Ruskin ci ha lasciato testimonianze
letterarie della sua esperienza bellinzonese, un altro
grande artista, il grande pittore inglese William J.
Turner, soprannominato il “pittore della luce�?,
di Bellinzona ci ha lasciato splendidi acquarelli, come ad
esempio “Il Ponte sopra il Ticino�?, “Bellinzona da
sud-ovest, sulla strada per Locarno�? o “Cittá e Castello di
Bellinzona�? o “scena fluviale con chiesa, vicino a
Bellinzona�? che oggi fanno parte della collezione della
Tate Gallery.
Decisamente caratteristici sono i
mercatini che si svolgono in città, da quello
tradizionale che si tiene ogni sabato mattina nel centro
storico, al Mercantico, un mercato che si tiene in
diverse occasioni dell'anno a pochi passi dalla splendida
cornice della Rocca di Castelgrande, con espositori
provenienti da tutta la Svizzera Italiana e dal Nord Italia
che presentano la loro merce, tra vecchi mobili, tappeti,
acquarelli, libri antichi, vecchie stampe, lampade e
lampadari e molto altro ancora.
Se durante l'anno, sia per
l'aspetto imponente dei suoi monumenti, sia per il fatto che
essendo la capitale del Cantone Ticino, qui sorgono gli
uffici amministrativi, la città ha un aspetto piuttosto
maestoso e severo, nel periodo del carnevale, qui chiamato “Rabadan�?
la città si trasforma. Il Rabadan, di cui nel 2013 si è
festeggiata la centocinquantesima edizione, è uno
dei carnevali più famosi di tutta la Svizzera. Il nome
Rabadan è comparso per la prima volta nel 1874 e deriva da
un termine piemontese che ha un doppio significato. Il primo
significato è quello di baccano, frastuono e
l'origine risale addirittura all'epoca delle Crociate,
quando i Piemontesi appresero che nei paesi arabi i
Mussulmani nel periodo del Ramadan, di giorno pregavano e
digiunavano, mentre di notte celebravano con canti e feste.
Considerando di quell'usanza solo la parte serale, diedero
appunto il nome Rabadan a ció che aveva a che fare con il
baccano e i bagordi. Il secondo significato di Rabadan è
invece quello che indica un uomo mal ridotto e al quale
mancano le forze, come appunto accade ad una persona che
digiuna. Il Rabadan inizia ogni anno il giorno di giovedì
grasso quando vengono consegnate le chiavi della città al Re
del Rabadan e si conclude il martedì grasso. Nell'arco di
questi sei giorni si svolgono concerti vari, cortei delle
musiche ticinesi e delle Guggen d'oltralpe, il corteo
mascherato con oltre 50 soggetti tra carri e gruppi, oltre
ad alcuni appuntamenti gastronomici, come la grande
risottata del Martedì grasso.
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