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Pratiche di buona amministrazione
> Capannori
Capannori è
considerato un modello internazionale di buona amministrazione
ambientale. Analizziamo nel dettaglio le politiche lungimiranti che gli
sono valse questo prestigioso riconoscimento.
Prosegue
il nostro viaggio tra i comuni che si distinguono per il loro
virtuosismo. Parliamo di
Capannori,
comune di poco meno di 50 mila abitanti in provincia di Lucca nel cuore
dell'Appennino toscano. A partire dal 2005, l'amministrazione guidata anni
fa dal
sindaco Giorgio Del Ghingaro, e ora da Luca
Menesini è passata dalla raccolta differenziata
fatta attraverso i cassonetti al porta a porta, che in poco tempo ha fatto
impennare la percentuale di rifiuti differenziati fino all'82%,
risultato che lo porta al primo posto nella Regione.
Perché ci interessa questo comune?
Per le buone pratiche in
materia di:
La raccolta differenziata a
Capannori
Una raccolta regolamentata giorno per giorno: il
lunedì si parte con l'organico, ovvero i resti alimentari (oltre ai
pannolini per chi vive con anziani o bimbi piccoli); martedì è il turno del
multi-materiale (come per esempio plastica
e vetro); mercoledì carta e nuovamente frazione organica; il giovedì si
smaltisce il materiale non riciclabile; il venerdì tocca nuovamente al
multi-materiale, mentre il sabato si effettua una terza raccolta
dell'organico. L'ultimo venerdì del mese
viene poi conferito l'olio da cucina "esausto", per intenderci quello
utilizzato per le fritture. La raccolta degli ingombranti avviene su
appuntamento e in modo rigorosamente gratuito. Con il tempo sono stati
migliorati anche altri servizi. Per esempio è possibile portare i rifiuti
direttamente presso l'isola ecologica.
Tutto questo ha portato per casse
comunali un risparmio di 1 milione e 900 mila euro, derivanti
semplicemente dall'abbattimento costi dello smaltimento dei rifiuti
direttamente in discarica. Un risparmio che ha consentito per esempio
l'assunzione di 50 nuovi operatori ecologici e soprattutto il
risparmio sulla tassa dell'immondizia. Questi operatori ecologici, come
tanti altri lavoratori comunali operano, inoltre, solo con mezzi a metano,
infatti, tutti i vecchi mezzi del comune sono stati sostituiti da nuovi
mezzi a metano, che inquinano di meno. La città, come si accennava in
precedenza, possiede anche un'isola ecologica, dove i cittadini
dotati di una tessera magnetica, possono recarsi per scaricare i
propri rifiuti differenziati e registrare il tutto sulla tessera stessa.
Ogni 500 punti, si ottiene un assegno di 20 euro. L'obiettivo
dichiarato dal Comune è quello di raggiungere quota "rifiuti zero".
Il progetto
rifiuti zero, 7 passi verso l'eliminazione dei rifiuti
Capannori è infatti il primo Comune italiano ad
unirsi al progetto internazionale rifiuti zero, che prevede appunto
l'azzeramento della produzione di immondizia entro il 2020 attraverso passi
ben precisi:
1. la raccolta differenziata porta a porta
con calendario settimanale e divisione in organico, multi-materiale
riciclabile, secco non riciclabile e carta. Solo la separazione dei rifiuti
alla produzione garantisce rapidamente percentuali elevate di
differenziazione e l'aspetto fondamentale è l'organizzazione, il
coinvolgimento e la collaborazione della popolazione
2. dotarsi di impianti di riciclaggio dei
rifiuti per il loro reinserimento nel ciclo produttivo e di un impianto
di compostaggio, possibilmente in aree rurali e quindi nelle
vicinanze dei contadini che sono i destinatari delle sostanze frutto del
compostaggio
3. riduzione dei rifiuti, diffondendo il
compostaggio domestico (una compostiera costa 30 euro e produce compost per
l'orto, i vasi del terrazzo il giardino), eliminando per esempio l'utilizzo
di bottiglie e stoviglie di plastica, usando l'acqua del rubinetto (più sana
e controllata di quella in bottiglia), sostenendo l'uso dei pannolini
lavabili, l'acquisto di prodotti alla spina (latte, detersivi, vino ecc.),
utilizzando borse in tessuto piuttosto che in plastica o
bioplastica. Leggi anche i nostri articoli
Prevenzione dei rifiuti ed Eliminare
gli imballaggi.
4. riuso e riparazione dei beni durevoli
con la realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la
decostruzione di mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, che
una volta riparati ritornano sul mercato a prezzi più contenuti e sono
utilizzati da altre persone; si può in questo modo creare lavoro,
occupazione, ricchezza per le aziende e la comunità intera. Questo tipo di
materiali rappresenta circa il 3% del totale degli scarti ma ha valore
economico alto e può essere proficuamente riusato/riconvertito
5. far pagare ai cittadini una tariffa sui
rifiuti in proporzione ai rifiuti non riciclabili prodotti che devono
essere raccolti dal Comune, contribuendo così a stimolare acquisti più
consapevoli e comportamenti virtuosi nella differenziazione dei rifiuti
6. recupero dei rifiuti sfuggiti alla raccolta differenziata attraverso la
realizzazione di un impianto apposito dedicato alla selezione dei rifiuti
recuperabili e all'individuazione di rifiuti tossici eventualmente presenti
o di rifiuti erroneamente separati
7. realizzazione di un centro di ricerca per la riprogettazione degli
oggetti non riciclabili, per la fornitura di un feedback alle imprese
nell'ottica della Responsabilità Estesa del Produttore e per la promozione
di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.
La gestione dell'acqua a
Capannori
Capannori non è sinonimo solo di virtuosismo in
tema di rifiuti. Il Comune ha provveduto a rimettere in sesto gli
impianti idrici dove viene incanalata l'acqua potabile. Oltre alla
riduzione degli sprechi, questi interventi hanno fatto si che l'acqua
corrente sia usata nelle mense delle scuole elementari, il che ha
significato 100 mila bottiglie di plastica in meno nel giro di tre anni,
con un vantaggio sia economico che ambientale (il risparmio è quantificabile
in circa 5 tonnellate di plastica in meno). Passeggiando per le strade di
Capannori, è facile scorgere numerose persone che si recano presso varie
fontane con bottiglie o bidoncini da riempire d’acqua. L’acqua che scorre a
Capannori è un’acqua limpida, buona e controllata. Ci sono 15 fontane per
tutto il paese, a queste fontane l’acqua giunge dalla via dell’acqua, da
poco rimessa a posto, che fiancheggia la montagna.
La filiera Corta, un vantaggio per produttori, consumatori e ambiente
Sempre nella cittadina toscana è stato inoltre
inaugurato il primo negozio "Effecorta" (che sta per filiera corta),
un punto vendita dove è possibile acquistare prodotti alimentari prodotti
nel raggio di 70 km. 250 articoli diversi venduti rigorosamente "alla spina"
e che portano benefici economici sia ai produttori, che hanno a disposizione
un mercato in più, sia al consumatore che acquista cibo genuino e a prezzo
contenuto (perché in tal modo vengono abbattuti i costi del trasporto della
merce) e ne guadagna l’ambiente, perché qui tutto è sfuso, il consumo di
plastica è notevolmente ridotto, poiché ogni bene si acquista portando in
negozio il proprio contenitore, che viene così sfruttato più volte. Anche
per il latte funziona così; gli abitanti di Capannori, infatti, possono
avere il latte fresco ogni mattina, latte prodotto dalle mucche della zona.
Vi è nel paese un distributore di latte che permette il facile consumo di
questo alimento così importante. Questo distributore è stato realizzato
grazie all’aiuto, offerto dall’amministrazione comunale, all’imprenditoria
giovanile.
Il sostegno all'imprenditoria giovanile e la gestione finanziaria in
generale
Tra i vari settori nei quali si sono impegnati gli
amministratori comunali c'è anche l'imprenditoria giovanile, ambito nel
quale si sono concessi ai giovani imprenditori volenterosi un finanziamento
a tasso controllato, che ha permesso loro l’apertura delle diverse attività,
che vanno dall'attivazione di un distributore di latte, alla creazione di un
asilo nido comunale. Il giovane assessore alle finanze, Lara Pizza, ha
studiato le diverse normative e si è impegnata per "racimolare" quanti più
finanziamenti disponibili sul mercato messi a disposizione a livello
regionale, nazionale ed europeo e li ha sicuramente ben impiegati.
La spesa
sociale a Capannori: il 30% del bilancio
Gli aiuti sociali che questa
amministrazione sta elargendo sono uno dei suoi punti di forza, gli
amministratori di Capannori fanno a meno di molte spese di
rappresentanza pur di aiutare i più bisognosi. E così che vengono
elargiti aiuti alle famiglie meno abbienti con dei figli a carico, ma
anche agli studenti più meritevoli sono premiati, per permettere loro di
poter vivere una vita studentesca più tranquilla. Sempre a tal proposito
si sta istituendo nella cittadina un polo tecnologico in
collaborazione con l’università Normale di Pisa, polo che garantirà
sviluppo e futuro per decine di ragazzi e sosterrà i giovani
professionisti nelle loro scelte poiché questi avranno nel loro
territorio un punto di riferimento per la propria crescita personale e
professionale. Il comune investe, nella spesa sociale, il 30% del suo
bilancio. Questi fondi sono disponibili grazie ai risparmi che
derivano dalla raccolta differenziata, dall’acqua pubblica e
dall’energia solare. Molti di questi fondi vengono investiti nella
cultura, aiutando le scuole pubbliche e aumentando il grado di
alfabetizzazione di residenti e non. Sono garantite anche due lezioni
settimanali di italiano per sessanta donne straniere. Corsi del genere
sono molto rari se forniti gratuitamente agli stranieri.
Le case popolari a Capannori
Capannori è all'avanguardia anche nell’ambito
della bio-architettura applicata alle residenze pubbliche. Le
case popolari di Capannori, abitate da cinque famiglie, sono infatti
costruite interamente in legno, con impianti solari sul tetto e impianti
geotermici che permettono un notevole risparmio energetico nella
fornitura di energia elettrica e acqua calda.
Da novembre a fine dicembre il comune ha
emesso un ordinanza per mantenere i termostati nelle case a massimo 18
gradi e per un massimo di 9 ore giornaliere. Restano esclusi
dall'ordinanza ospedali, scuole e simili.
Capannori ascolta i suoi
cittadini
All’entrata del comune c’è un gran
tabellone sul quale si può leggere "Palazzo Ecologico", poiché
anche il palazzo del comune viene rifornito di energia solare, con i
pannelli posti sul suo tetto. Infine ci preme sottolineare che il Comune
non si è mai dimostrato autoreferenziale ma, al contrario, è sempre
stato disposto ad ascoltare i cittadini. L’amministrazione e i
cittadini hanno fatto infatti molteplici incontri, durante i quali si
discute insieme circa i punti dell’attività da svolgere e i cittadini
offrono vari suggerimenti agli amministratori. Contro i tagli alla
scuola il Comune ha, in accordo con genitori, associazioni e volontari,
trovato una soluzione per sopperire alle mancanze di risorse. Il
progetto "Scuola ti voglio bene comune" è nato con il "Patto per la
Scuola" siglato tra Comune, Istituti Comprensivi del territorio, liceo
scientifico "Majorana" e le famiglie come risposta ai tagli alla scuola
pubblica; nell'ambito del progetto i volontari hanno svolto loro stessi
il servizio di pre e post scuola non più garantito, esprimendo
simbolicamente la rabbia di un intero territorio nei confronti della
politica del governo e allo stesso tempo offrendo un servizio
indispensabile ai genitori lavoratori.
L'ultima idea che fa della cittadina lucchese
un vero e proprio caso nazionale è l'iniziativa "Dire, fare,
partecipare", che ha ottenuto anche un finanziamento di 45 mila euro
da parte della Regione Toscana. A fine dicembre verrà infatti data la
possibilità ad 80 abitanti estratti a sorte di votare i progetti
prioritari da realizzarsi per il 2012.
Davide Antonicelli, Maria Cianciaruso e Claire Hera
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