Sei qui:
Cosa
vedere ad Aosta
>
Cattedrale di Aosta - Santa Maria Assunta
  
La storia architettonica e artistica della Cattedrale di
Aosta dedicata a Santa Maria Assunta è frutto di
innumerevoli sovrapposizioni dall'epoca paleocristiana fino al
secolo scorso, non sempre ben definibili cronologicamente. Non
si conosce con esattezza la data di fondazione dell'edificio,
tuttavia le ricerche condotte nell'ultimo decennio hanno
rivelato, al di sotto delle attuali strutture, le fondazioni di
un edificio risalente al 400 d.C. circa, di fronte al quale
sorgeva una chiesa dedicata a San Giovanni Battista, di cui si
ha notizia fino al XVI secolo.
|
|
Forse rimaneggiata in epoca carolingia, la Cattedrale fu
interamente ricostruita dal vescovo Anselmo tra la fine
del X e l'inizio dell'XI secolo. Le forme dell'edificio odierno
coincidono in buona parte con quelle della Cattedrale anselmiana,
che constava di tre navate con soffitto ligneo concluse da tre
absidi semicircolari parallele. Due massicce torri campanarie,
decorate da archetti ciechi e lesene e dotate al piano terreno
di due absidiole, si affiancavano alle absidi laterali della
chiesa secondo un modello proto romanico importato dal nord
germanico. Al di sotto del presbiterio soprelevato si stende la
cripta a oratorio, con tre navatelle absidate, dove si trovano
interessanti capitelli di spoglio romani e altri risalenti alla
fine dell'XI secolo, quando fu risistemata la parte orientale
dell'ambiente. Le pareti interne della navata centrale dovevano
essere decorate, similmente alla Collegiata, da un ciclo di
affreschi venuto recentemente alla luce al di sopra delle volte
gotiche. Nella seconda metà del secolo XII fu eseguito il
Mosaico con i Dodici Mesi che decora il pavimento del
presbiterio; questo è uno dei rari esemplari ancora in sito
nell'Italia settentrionale, notevole sia per la qualità dello
stile sia per le condizioni di conservazione che ne hanno
mantenuta intatta la vivace cromia.
Nel coro è visibile un altro litostrato mutilo, di
fattura meno pregevole, con figure di animali mostruosi e due
fiumi del Paradiso, forse duecentesco. A partire dal XIII secolo
si moltiplicano gli interventi di rimaneggiamento ? che portano
alla trasformazione della chiesa alsemimiana ? e gli
abbellimenti interni. Nell'ultimo quarto del Duecento venne
costruito il deambulatorio con tre cappelle radiali poligonali,
demolendo le absidiole delle navate laterali per permetterne
l'accesso; furono aperte cinque grandi arcate nel muro
perimetrale dell'abside maggiore e fu costruito un jubé
policromo, ristrutturato probabilmente nella prima metà del
XV secolo.
La decorazione monumentale di questa epoca è andata del tutto
perduta, tranne la statua in pietra di un vescovo benedicente,
identificato nel beato Bonifacio di Valperga, murata in
fondo alla navata meridionale.
Il Trecento conta innumerevoli fondazioni di altari e donazioni
che vanno ad arricchire il tesoro. I capolavori di questo secolo
sono, nel campo della scultura litica, la tomba del vescovo
Emerico Il di Quart, sistemata sotto un arcosolio nel
deambulatorio, datata da un'iscrizione al 1371 e, nel campo
della scultura lignea, il monumentale Crocifisso che
pende dalla volta del coro, benedetto nel 1397 dal vescovo
Giacomo Ferrandini.
Il periodo di maggior splendore della Cattedrale è il XV secolo,
nel corso del quale si avvicendarono vescovi e rappresentanti
della nobiltà locale nella committenza di importanti imprese
artistiche. Nel 1420 il vescovo Oger Moriset fondava una
cappella nel deambulatorio, affidandone a Stefano Mossettaz
la decorazione scolpita di cui resta soltanto la tomba con il
suo gisant; un decennio dopo si provvedeva alla
ricostruzione della guglia del campanile meridionale. Lo stesso
Mossettaz è autore probabilmente della statua tombale di
Tommaso II di Savoia, collocata a sinistra dell'altare
maggiore e, tra 1429 e 1434, del monumento funerario del
conte Francesco I di Challant al centro del coro; di esso
resta il gisant mutilo, attualmente visibile nel
deambulatorio. Sotto il vescovo François de Prez, tra e
1511, e con il contributo di Giorgio di Challant,
arcidiacono della Cattedrale, l'edificio fu completamente
rimaneggiato fino ad assumere l'assetto attuale.
Il corpo longitudinale venne allungato di due campate; fu
rifatta la copertura a volte costolonate, con fasce affrescate
nei sottarchi; le finestre del coro e delle navate furono
restaurate e dotate di vetrate dipinte, opera forse di
maestranze lionesi. Oggi ne restano ventitré, costituenti un
corpus di importanza eccezionale nell'area transalpina per la
vastità e per la qualità dello stile. Intorno al 1468-70 si
colloca anche l'esecuzione degli stalli lignei del coro, firmati
dagli intagliatori savoiardi Jean de Chetro e Jean
Vion.
L'ultima impresa di rilievo nella storia architettonica della
Cattedrale è la decorazione della facciata, realizzata tra 1522
e 1526 per iniziativa del canonico Giovanni di Gombandel
in forme rinascimentali. Ai gruppi in terracotta policroma con
l'Adorazione dei pastori nella lunetta del portale e
dell'Assunzione nel lunettone e nel timpano, si
affiancano gli affreschi con l'Annunciazione e la
Circoncisione al di sopra dei portali laterali. Coevo alla
facciata è l'affresco con la Madonna col Bambino e Santi
che sovrasta l'altare di Santa Lucia all'inizio della navata
meridionale. L'altare maggiore in marmi policromi, di gusto
tardobarocco, è del 1758.
Agli interventi ottocenteschi risalgono la struttura neoclassica
che ha inglobato la facciata rinascimentale (1848); la
costruzione della Cappella del Rosario in stile neogotico
sul lato settentrionale della chiesa; la distruzione del jubé e
il tamponamento delle arcate del coro, ripristinate nel corso
dei recentissimi restauri.
Il tesoro della Cattedrale custodisce oggetti di notevole
pregio. Addossato al lato settentrionale della chiesa sorge il
bel chiostro gotico, commissionato nel 1442
all'architetto savoiardo Pierre Berger di Chambéry in
sostituzione del primitivo chiostro romanico. Le quattro
gallerie coperte da volte a crociera sono sostenute da coppie di
colonnine cilindriche e ottagonali e da capitelli decorati con
elementi vegetali, talvolta con i nomi dei canonici che
contribuirono alla sua realizzazione. Su un capitello compare
anche il nome dell'architetto Marcel Gérard, che
probabilmente succedette al Berger nella direzione dei lavori
terminati, sempre secondo l'iscrizione, nel 1460. Il chiostro
trova paralleli molto stretti in quelli coevi della
Cattedrale di Saint-Jean de Maurienne e del Priorato di
Bourget du Lac, forse progettati egualmente dal Berger. Nel
1860 il lato meridionale del chiostro fu demolito per fare
spazio alla Cappella del Rosario, che ne ha invaso buona parte
dello spazio interno. Lungo le pareti delle gallerie sono murati
alcuni frammenti litici di varie epoche.
Copyright © Informagiovani-italia.com. La riproduzione totale o parziale, in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza autorizzazione scritta.
Se questa pagina ti è piaciuta e
ti è stata utile a trovare qualche informazione interessante
e a farti risparmiare un po' di tempo, offrici un caffè (ma non ci offendiamo se ci offri una pizza :) ), così ci aiuterai ad andare avanti per quanto possiamo e a scrivere e offrire la prossima guida gratuitamente.:
Paypal
☕
Dove si trova?
Torna su
Ostelli Italia
Auberges de Jeunesse Italie
Hotel Aosta
Carte Aoste
Karte von Aosta
Mapa Aosta
Map of Aosta
Carte
Vallee d'Aoste Karte von Valle
d'Aosta Mapa Valle d'Aosta
Map of Aosta Valley
Carte d'Italie
Karte von Italien
Mapa Italia
Map of Italy |