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CHAMBERY - INFORMAZIONI E GUIDA. Nascosta tra i parchi regionali
Chartreuse e Massif des Bauges, quella che è stata la capitale della Savoia
(poi trasferita a Torino) dal XIII secolo fino al 1563 è un'attraente
città, spesso dimenticata dai visitatori delle Alpi francesi. I secoli
passati hanno arricchito l'abitato, 12 km a sud del Lac du Bourget, con
elaborati hôtels particuliers (grandi case di città), un castello medievale
e una cattedrale unica nel suo genere decorata con trompe l'œil.
Chambéry è un piccolo gioiello tutto da scoprire, con
una vallata alpina circondata dalle catene montuose del Bauges e del
Chartreuse e con una vista mozzafiato delle Alpi francesi.
Francese lo è la città, così come anche un po' italiana. La città ha una
lunga storia legata a quella della vicina Italia, essendo stata capitale del
Ducato di Savoia (e avendo ospitato anche la
Sacra Sindone) e
solo nel 1861 il territorio del ducato, in base al Trattato di Torino,
stipulato tra Napoleone III e Cavour, entrò a far parte del
territorio Francese.
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La sua vicinanza
alla Svizzera ne assicura il mix di culture e tendenze lungo la
storia. In poche parole, una città sicuramente da scoprire. La conoscono
bene gli studenti universitari iscritti alla sede distaccata del famoso
istituto di ingegneria, l'ENSAM École Nationale Supérieure d'Arts et
Métiers ParisTech. La conoscono forse un po' meno i viaggiatori, che di
passaggio al confine, ci passano accanto. Gli abitanti sono oggi poco più di
60mila, insediati in un'area di 20.99 km2.
La città dei Duchi (di Savoia appunto), è una città d'arte con una storia
che risale al Neolitico, idealmente situata al crocevia dei principali assi
economici europei. Jean-Jacques Rousseau, il famoso filosofo
dell'illuminismo, è una delle personalità più famose che l'hanno
segnata. Dal 1975, la città ospita il Festival Internazionale del Fumetto in autunno e molti altri festival ed eventi. È un piacere
scoprire le sue strade, le piazze, i monumenti e il patrimonio, senza
dimenticare il "Quatre sans cul", una fontana costruita nel 1838, un
insieme di quattro imponenti pachidermi che è diventato un forte simbolo
visivo della città. Vicino al più grande lago naturale della Francia (Lac
du Bourget), a due catene montuose e ai rispettivi parchi naturali:
Les Bauges e La Chartreuse, la città è attraversata dal fiume
Leysse.
Il nucleo urbano di Chambéry si caratterizza a sua volta per
posizionarsi in un'area densamente popolata, il cosiddetto Solco alpino
delle Alpi francesi, a confine tra Francia e Svizzera (allo stesso
tempo vicinissimo all'Italia) in continua evoluzione e sviluppo
metropolitano. Il Lago di Bourget è a nord, con le sue belle località, tra
cui soprattutto
Aix-les-Bains,
a soli 18 km di distanza.
Grenoble,
a sud, dista 58 km circa, mentre
Lione
è a 180 km a nord-ovest.
Sin dal XIII secolo Chambéry resta ancora oggi una delle
principali testimonianze della storica regione della Savoia e per
questo si distingue in arte e cultura, oltre che per un territorio di grande
bellezza paesaggistica. La città è parte della lista delle città d'arte e
storiche di Francia sin dal 1985 (Ville d'art e d'histoire de
France). Ospita un bel centro storico, piccolo, da fare con passo
breve tra i vicoli medievali, dove si respira tanta storia e curiosità
culturale. E poi ci sono i dintorni, davvero spettacolari, come quelli del
lago di Bourget, a 12 km a sud della città, che già passarci accanto
prima di arrivare in città esercitano un fortissimo richiamo. Le cime
innevate e gli alti alberi fanno da cornice ai palazzi d'epoca dai tetti
grigi, quasi a venire scambiati per quelli di un unico, grande castello. Il
nome si dice derivi da un antico signore della città, noto come "Cambarius",
che abitò l'antico forte difensivo intorno al X secolo. Della Savoia fu
capitale dal XIII secolo e fino al 1563, quando i duchi ebbero a trasferirsi
in quel di
Torino.
A quel tempo la città era chiamata "Ciamberì" in italiano.
Si può sicuramente dire che Chambéry porta con se radici tanto
francesi quanto italiane, considerando che fu annessa dalla Francia solo nel
1861, dopo il Trattato di Torino. Amedeo V, conte di Savoia, nel 1288 unì il borgo di
Villeneuve de Chambéry al nucleo storico, ancora oggi così ben
conservato tra edifici medievali e le cosiddette 'traboule',
come quelle di Lione (oltretutto poco distante), antichi passaggi
pedonali coperti, sinuosi e nascosti tra un edificio e l'altro, un portone
ed un cortile, tanto da sembrar quasi segreti, in chiaroscuro. Vicoli e
passaggi sono urbanisticamente governati da un castello, lo stesso usato dai
duchi per comandare la vasta porzione dell'Europa centrale; vicoli e
passaggi che ora troviamo a pochi metri da bar e ristoranti, caffetterie e
negozi più caratteristici. Quasi non si contano le volte che Chambéry è
stata italiana e poi francese e poi nuovamente italiana, e infine francese.
Era sicuramente sotto il dominio francese al tempo di Luigi XIV e poi
nuovamente nel 1713 con il Trattato di Utrecht, ma fu anche spagnola,
nel 1742 e quindi nuovamente francese con Napoleone, quindi italiana
nel 1815 con il Trattato che la riconsegnò nelle mani dei Savoia. Nel 1861
venne ceduta definitivamente alla Francia.
Place Saint-Léger rappresenta il cuore storico di
Chambéry. Un'area effettivamente lunga, una via più che una piazza;
curatissima e fortemente medievale, con quei palazzi colorati, i negozi e il
mercato d'antiquariato ogni secondo sabato del mese. Ai suoi lati troviamo
gli antichi palazzi (XVI - XVIII secolo) dell'Hôtel Dieulefis, l'Hôtel
de Montjoie e l'Hôtel du Bourget. Poco distante, a soli 140
metri, troviamo la Cattedrale di San Francesco di Sales, in Rue
Métropole, che scopriamo ospitare tra i più grandi esempi di dipinti in
Trompe L’oeil d'Europa. Sono tante le scoperte che si fanno mentre si
cammina per la città, magari seduti in uno dei tanti cafes intenti a
studiare le direzioni della mappa. Fu qui per esempio che
Jean-Jacques
Rousseau, il ben noto filosofo francese, scrisse la sua
Dichiarazione dei diritti dell'uomo, proprio mentre viveva a Chambéry.
La chiesa più antica a Chambéry è però la chiesa Saint-Pierre di Lémenc,
in gran parte del XV secolo. La troviamo fuori dal centro, a circa 15 minuti
a piedi, a nord del centro: al suo interno si trova la cripta du Lémenc,
ancora più antica, la cui data e funzione restano tutt'oggi sconosciute.
Il castello di Chambery, un tempo residenza dei duchi
di Savoia e la cui cappella ospitava la
Sacra Sindone di
Torino, è situato al lato opposto di Place Saint-Léger (a
circa 180 metri). Ci si arriva facilmente attraverso varie strade, ma ancor
meglio da quelle strette viuzze come la Rue Basse du Château e il
passaggio Rue Morand, che portano direttamente a Place du Château.
Il castello si caratterizza in particolare per tre torri, costruite nei
secoli XIV e XV, e per la Sainte-Chapelle, che ospitava il sacro telo
di Cristo. Della cappella si ammirano soprattutto la facciata, capolavoro
barocco dell'architetto torinese Amedeo di Castellamonte, e le
vetrate del XVI secolo. Il campanile (conosciuto come torre di Yolande)
ospita quello che viene definito come il gruppo di campane (70) tra le più
grandi al mondo.
La Rue de Boigne la si deve comunque visitare per non
perdere la Fontana dell'Elefante, un incredibile scultura con quattro
elefanti, alta quasi 18 metri e costruita nella prima metà dell'Ottocento in
onore di Général de Boigne, che donò il suo patrimonio alla città di
Chambéry. La gente del posto la chiama la fontana de 'quatre sans cul'
(i quattro senza sedere), perché gli elefanti sono raffigurati a mezzo
busto. Ci sono poi altre cose da vedere a Chambéry, sicuramente i
suoi musei (come il
Museo di Belle arti di Chambéery), così come Les
Charmettes, che fu dimora per 6 anni del filosofo Jean Jacque Rousseau.
Ci sono poi altre vie, come Rue Croix d’Or, una strada pedonale
abbellita da palazzi un tempo abitati dalla nobiltà di casa Savoia e oggi
altrettanto ricca di creperie, gelaterie e caffetterie.
Poco fuori la città, i dintorni di Chambéry regalano
esperienze e panorami mozzafiato. Lac du Boruget, Aix-les-Bains, Mont
Granier, la Certosa d'Aillon, l'Oratorio di San Bernardo, tra
i tanti. Prima di lasciarci un ultimo consiglio, tra sapori e colori,
agli amanti del formaggio consigliamo la Fromagerie, uno dei
migliori negozi di formaggi locali a Chambéry... e poi anche La Forge Des
Halles, molto più di un semplice ristorante (anche negozio a km zero). E
poi c'è il Natale a Chambéry, ma questo lo raccontiamo in altro
luogo. Cercateci.
L'arrea metropolitana di Chambéry comprende altri 23 comuni: Barberaz,
Barby, Bassens, Challes-les-Eaux, Cognin, Jacob-Bellecombette,
La Motte-Servolex, La Ravoire, Saint-Alban-Leysse,
Saint-Baldoph, Saint-Jeoire-Prieuré, Sonnaz,
Verel-Pragondran e Vimines ma anche Saint-Jean-d'Arvey,
Curienne, Les Déserts, Montagnole, Puygros,
Saint-Cassin, Saint-Sulpice, Thoiry e La Thuile.
Dal punto di vista amministrativo, stiamo parlando della Grand Chambéry,
perché la comunità dei comuni dell'agglomerato di Chambéry si è fusa con
quella del Coeur des Bauges nel 2017, cioè 38 comuni e 137.000 abitanti.
Nei dintorni di Chambery è possibile visitare i seguenti luoghi:
Jardin des Cèdres: questo giardino botanico si trova a 3 km dal
centro di Chambéry e offre una vasta collezione di cedri del Libano e altre
piante esotiche. In auto si raggiunge in circa 10 minuti dal centro.
Abbaye de Hautecombe: situata a 13 km dal centro di Chambéry,
raggiungibile in circa 25 km dal centro di Chambery, questa abbazia
medievale si trova in una posizione panoramica sulla riva del lago di
Bourget.
Parco Nazionale delle Alpi Francesi: questo parco offre una varietà
di attività outdoor, come escursioni, arrampicate e sport invernali. Dista
circa 100 km (1 ora e 30 minuti di macchina dal capoluogo della Savoia).
Aix-les-Bains: questa città di cui abbiamo già parlato in una nostra
guida dista, a circa 20 km da Chambéry. È una città famosa per le sue terme
e i suoi casino. Ci si arriva in circa mezz'ora. Non dimentichiamo che
Grenoble,
a sud, dista 58 km circa.
Altri luoghi interessanti da visitare nei dintorni di Chambery includono il
Castello di La Roche-de-Glun a 15 km (20 minuti in auto), che offre
una bella vista panoramica sulla valle del Rodano; il Museo Savoisien
a 19 km (25 minuti in auto), che presenta una vasta collezione di oggetti e
reperti storici della regione della Savoia; e il Parco Naturale Regionale
del Massiccio del Beaufortain a 50 km (circa 1 ora in auto), un'area
protetta con sentieri escursionistici, passeggiate in mountain bike e
attività all'aria aperta.
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