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Charles Dickens (1812-1870) è stato uno degli scrittori inglesi
più famosi del XIX secolo. Nato in una famiglia di umili origini,
ha lavorato come impiegato in giovane età prima di diventare
uno scrittore a tempo pieno. Le sue opere, spesso ispirate alle
difficili esperienze della sua vita, hanno affrontato temi sociali
come la povertà, la disuguaglianza e l'ingiustizia. Tra queste,
le più famose annoverano capolavori entrati nell'immaginario
collettivo come "Oliver Twist", "David Copperfield" e "Il
Canto di Natale". Dickens è stato anche un sostenitore attivo
della riforma sociale e dei diritti dei lavoratori.
Charles
Dickens, è generalmente considerato il più grande
scrittore dell'epoca vittoriana. Ha goduto di una
grande popolarità durante la sua vita rispetto a qualsiasi altro
autore precedente. I suoi lavori attiravano un pubblico variegato,
i semplici e i sofisticati, i poveri e gli aristocratici, e
gli sviluppi tecnologici del tempo, oltre alla qualità dei suoi
scritti, permisero alla sua fama di diffondersi in tutto il
mondo molto rapidamente. La sua lunga carriera vide alternanze
nell'accoglienza e nel successo dei suoi romanzi, ma nessuno
di essi è stato ignorato e, sebbene oggi sia ammirato per aspetti
e fasi del suo lavoro a cui i suoi contemporanei dettero meno
peso, la sua popolarità non è mai cessata. Il più comico degli
autori inglesi come si può definirlo, in realtà è stato molto
più di un grande intrattenitore, un conoscitore fine della società
e dei suoi protagonisti del tempo. La compassione e l'intelligenza
nell'analisi della società con le sue carenze e debolezze, la
luce gettata sui vinti, i diseredati, i disperati, arricchirono
i suoi scritti, facendo di Dickens un grande della letteratura
ottocentesca e un influente portavoce della coscienza del suo
periodo.
Primi anni
Dickens, che era nato il 7 febbraio 1812 a Portsmouth, lasciò
presto la sua città natale. Gli anni più felici della sua infanzia
li trascorse a Chatham, nel Kent (1817-22), una
zona che ritornerà spesso nella sua narrativa. Dal 1822 visse
a Londra, dove rimase per quasi quarant'anni, fino a quando,
nel 1860, si trasferì definitivamente in una casa di campagna,
Gad's Hill, vicino a Chatham. La sua capacità di
osservazione unica gli permise di descrivere la città di Londra
come nessun altro aveva e ha mai fatto.
A Londra Dickens trascorse gran parte della
sua vita, camminando ogni giorno per miglia e sperimentando
tutti gli aspetti della metropoli, le luci, i suoni, i colori,
gli odori. La sua abilità principale era ed è senz'altro quella
di far immergere il lettore in un contesto che sembra quasi
materializzarsi: la Londra autentica della metà del 1800, tempi
duri, storie di gente sopraffatta dal destino, in lotta ogni
giorno per sopravvivere.
Di ceto medio, era nato in una famiglia dalla ritrovata ma
precaria rispettabilità; un nonno era stato un domestico e l'altro
un malversatore (la malversazione è un reato a danno dello Stato
commesso da chi, avendo ottenuto contributi pubblici per finalità
di interesse generale, li distrae o li usa indebitamente a fini
personali). Il padre, un impiegato dell'ufficio stipendi della
marina, era ben pagato, ma la sua stravaganza e la sua inettitudine
portavano spesso la famiglia ad avere difficoltà finanziarie
e rischiare il fallimento. La famiglia passava da una
casa all'altra fuggendo da sfratti e debitori. Alcuni
di questi fallimenti sono drammatizzati nel Signor Micawber,
nel parzialmente autobiografico David Copperfield.
Nel 1824 la famiglia si ritrovò in una gravissima crisi finanziaria.
Charles, che aveva 12 anni ed era il figlio maggiore, fu costretto
a crescere molto velocemente e ad abbandonare l'esperienza della
giovinezza prima del dovuto. Si ritirò da scuola e venne messo
a lavorare in una fabbrica mentre il padre andava in prigione
per debiti. Fu sfruttato e umiliato in una fabbrica di
lucido da scarpe dove fu assunto per incollare etichette.
Questi shock emotivi colpirono profondamente il futuro
scrittore. Pur odiando questa breve discesa nella classe operaia,
cominciò ad acquisire quella conoscenza fondamentale delle
difficoltà e delle privazioni che la vita metteva davanti
a molti e che sarebbe emersa nei suoi scritti. Si materializzò
nella sua mente il bisogno di osservazione dell'"l'uomo della
strada", un prototipo di personaggio, la cui anima nasconde
il segreto di un'aspirazione lontana, la pena di un'angoscia
a lungo patita, il mancato conforto di una carezza o di una
mano tesa in soccorso. In particolare stringe il cuore l'immagine
della prigione e del bambino smarrito, oppresso e disorientato,
immagini che ricorrono in molti romanzi. Molto altro del suo
carattere e della sua arte scaturì da questo periodo. Come sostenne
il romanziere del XX secolo Angus Wilson, anche la sua
successiva difficoltà, come uomo e autore, a comprendere le
donne, si radica probabilmente in questo periodo. La difficoltà
nel comprendere l'universo femminile può essere ricondotta al
risentimento nei confronti della madre, che in quel periodo
aveva, a suo avviso, fallito disastrosamente nel capire le sue
sofferenze. La stessa madre che avrebbe voluto che rimanesse
al lavoro quando avvenne il rilascio del padre dal carcere.
Fortunatamente il punto di vista del padre prevalse e il miglioramento
delle sorti della famiglia resero possibile il ritorno a scuola
del ragazzo, presso la Wellington House Accademy.
La sua formazione scolastica, interrotta e poco significativa,
si concluse a 15 anni. Divenne impiegato in uno studio legale,
poi stenografo in tribunale (acquisendo così una buona conoscenza
del mondo giuridico spesso utilizzata nei romanzi), e infine,
come altri membri della sua famiglia, un reporter parlamentare
e giornalista. Il lavoro impersonale cui era adibito nello studiò
legale lo appassionò molto poco ma trovò sollievo nello studio
della stenografia, tanto che divenne uno dei reporter più veloci
del suo tempo.
Gli anni nel giornalismo gli lasciarono un duraturo affetto
per la professione e il disprezzo sia per la legge che per il
Parlamento. Il lavoro presso il The Morning Chronicle
(1834-36), influenzò notevolmente le sue prospettive politiche.
Un altro evento che influì sulla sua personalità fu il rifiuto
di Maria Beadnell, o meglio della famiglia di lei, che
non accettò il corteggiatore per la sua famiglia di provenienza
e per le prospettive insoddisfacenti che Dickens offriva alla
ragazza. Le speranze di guadagnare credibilità presso la famiglia
di Maria e il suo dispiacere di perderla per motivi economici
e sociali, acuirono la sua determinazione ad avere successo.
I suoi sentimenti nei confronti della Beadnell e il suo successivo
disilluso rientro nella sua vita senza di lei, si riflettono
nell'adorazione di David Copperfield per Dora Spenlow
e nel romanzo La piccola Dorrit (Little Dorrit).
In questo romanzo c'è un episodio particolare infatti, nel quale
il personaggio di mezza età Arthur Clennam si rende conto
che Flora Finching, che anni prima sembrava incantevole,
era "svitata e sciocca", e che la Flora, "che aveva
lasciato giglio, era diventata una peonia".
Inizio della carriera letteraria
Molto attratto dal teatro, Dickens divenne quasi un attore professionista
nel 1832. Nel dicembre 1833 cominciò a scrivere su The
Monthly Magazine ritratti di persone e descrizioni,
impressioni sulla vita londinese, percezioni, così come li avrebbe
potuti ricavare da un vecchio taccuino, riempito quand'era ancora
ragazzo. Più tardi nel febbraio 1836, questi "sketches"
(quasi schizzi di un pittore si potrebbero definire), furono
raccolti e pubblicati sotto il nome di Sketches by Boz
(Boz era lo psudonimo che Dickens usava). Con essi Dickens
entrò nel mondo della letteratura, se non altro per l'originalità
che li distingueva, per la convincente anche se esasperata descrizione
della classe più povera.
Nello stesso periodo fu invitato a scrivere un racconto comico
in serie, per accompagnare le incisioni di un noto artista;
sette settimane dopo apparve la prima puntata del Il Circolo
Pickwick (The Pickwick Papers). John Forster
— suo biografo — racconta che alcuni giorni prima dell'annuncio
del suo matrimonio (2 aprile 1836), il quotidiano The
Times annunciò che il 31 del mese sarebbe uscito il primo
numero del racconto. FNel giro di pochi mesi Il Circolo
Cickwick fu un successo e Dickens divenne popolare. Nel corso
del 1836 scrisse anche due opere teatrali e un opuscolo su un
numero d'attualità (Come si dovrebbe permettere ai poveri
di godersi il Sabbath) e, dimettendosi dal suo lavoro di
giornalista, si impegnò a dirigere un mensile, Bentley's
Miscellany, in cui serializzò uno dei suoi più celebri romanzi,
Oliver Twist (1837-39). Aveva quindi due puntate da scrivere
ogni mese. Nel frattempo, dal matrimonio con Catherine,
sposata appunto nell'aprile del 1836, era già nato il primo
dei suoi nove figli sopravvissuti. Catherine sua moglie era
la figlia maggiore di un rispettato giornalista scozzese e letterato,
George Hogarth, direttore di un giornale su cui aveva
pubblicato Dickens.
Il famoso romanzo Oliver Twist descriveva
la frustrazione e la difficoltà delle classi povere in una Londra
d'altri tempi, crudele e triste, attraverso le vicende del piccolo
orfano Oliver, alle prese con criminali, canaglie, vagabondi
e prostitute. Leggere Oliver Twist oggi da un'idea realistica
di come potesse essere Londra nel 1800, con i problemi sanitari,
l'acqua inquinata, gli escrementi degli animali a insozzare
quotidianamente le strade pericolose.
Per diversi anni la vita di Dickens continuò con grande
intensità. Trovando la "serializzazione" (produrre scritti in
serie sullo stesso argomento, come nel caso dei romanzi a puntate)
congeniale e redditizia, ripeté il modello Pickwick con la suddivisione
in 20 parti, pubblicate una al mese, in Nicholas Nickleby
(1838-39); poi sperimentò la pubblicazione con cadenze settimanali
più brevi per lo scritto La bottega dell'antiquario (The
Old Curiosity Shop -1840-41) e Barnaby Rudge (1841).
Esausto dal tanto scrivere, alla fine, si prese una vacanza
di cinque mesi in America, girando in lungo e in largo il paese
e ricevendo onori quasi reali come celebrità letteraria, ma
offendendo la sensibilità nazionale con una protesta contro
l'assenza di protezione del copyright. Fu anche un critico radicale
delle istituzioni britanniche. Alcuni di queste critiche appaiono
in America (American Notes-1842) e in Vita
e avventure di Martin Chuzzlewit (Martin Chuzzlewit-1843-44).
Romanzi di successo, Pickwick, Oliver
Swist, le illustrazioni e il teatro
La sua scrittura
in questi anni prolifici fu molto varia. Il Circolo Pickwick,
una farsa umoristica, conteneva molti pezzi comici convenzionali
e barzellette tradizionali; come altri primi lavori, era manifestamente
ispirato ai romanzieri inglesi del XVIII secolo e ad alcuni
classici stranieri, in particolare al Don Chisciotte
di
Cervantes.
Oltre a dare nuova vita a vecchi stereotipi, Il Circolo Pickwick
mostrava, anche se a volte in embrione, molti dei tratti che
avrebbero caratterizzato la sua carriera: attacchi, satirici
o denuncianti, ai mali sociali e alle istituzioni inadeguate,
riferimenti all'attualità, una conoscenza enciclopedica di Londra,
pathos, una vena di macabro, l'attenzione alle gioie popolari
del Natale. La sua genialità si manifestava negli inesauribili
poteri di creazione dei personaggi, nel fortissimo impulso narrativo
e in uno stile di prosa altamente personale e creativo.
Il Circolo
Pickwick venne "improvvisato", scritto con poche settimane
di anticipo rispetto alla sua pubblicazione in serie, e pur
avendo alcuni passaggi "deboli", si affermò rapidamente. Dickens
stava migliorando e sviluppando il suo talento di romanziere
mentre lo scriveva e lo pubblicava. Ciò che è degno di nota
è che un primo romanzo, scritto in tali circostanze, non solo
lo affermò da un giorno all'altro e creò una nuova tradizione
di letteratura popolare, ma è anche sopravvissuto, come uno
dei romanzi più conosciuti al mondo.
L'autostima
e la sua ambizione artistica apparvero in Oliver Twist,
dove respinse la tentazione di ripetere la formula vincente
de Il Circolo Pickwick. Pur contenendo ancora molta comicità,
Oliver Twist è più centrato sul male sociale e morale
(il mondo del lavoro e il mondo criminale), e culmina con un
omicidio. Quest'ultimo episodio è stato memorabilmente rappresentato
in un'incisione di George Cruikshank. C'è da dire che
la potenza dei personaggi e delle ambientazioni di Dickens deve
molto, infatti, ai suoi illustratori (Cruikshank per
gli schizzi di "Boz" e Oliver Twist, "Phiz" [Hablot K. Browne]
per la maggior parte degli altri romanzi fino agli anni Sessanta
del XIX secolo). La ricchezza della sua narrativa doveva molto
anche alla sua facilità di adattamento in versioni sceniche
efficaci. Per fare capire quale fosse il suo successo, basti
pensare che capitata che 20 teatri londinesi producessero contemporaneamente
adattamenti della sua ultima storia, così che anche chi non
leggeva le sue opere imparò a conoscerne le versioni semplificate.
La narrativa come denuncia
Il teatro fu
spesso anche un soggetto della sua narrativa, come in Vita
e avventure di Nicholas Nickleby. Questo romanzo tornò alla
forma e all'atmosfera de Il Circolo Pickwick, anche se
l'accusa alle brutali scuole dello Yorkshire (Dotheboys Hall)
continuò l'importante opera di denuncia della sua narrativa
già vista in Oliver Twist, dove dominava il duro spettacolo
del bambino perduto e oppresso come occasione di pathos e di
critica sociale. Questo aspetto venne amplificato in La bottega
dell'antiquario (The Old Curiosity Shop), dove la
morte della piccola Nell, trovata esagerata all'epoca, decenni
dopo divenne un canone, una costante di quello che venne definito
il "sentimentalismo vittoriano".
In Barnaby
Rudge lo scrittore tentò un altro genere, il romanzo
storico. Come per il suo tentativo successivo, Racconto
di due città (A Tale of Two Cities), ambientato alla
fine del XVIII secolo, dove presentò con grande vigore (e una
certa ambivalenza di atteggiamento) lo spettacolo della violenza
della folla su larga scala.
In Vita
e avventure di Martin Chuzzlewit cercò di resistere
alla tentazione della "serializzazione" attraverso numeri mensili,
e di mantenere una visione più generale dell'insieme del romanzo,
così come l'autore scrisse nella prefazione. Nel romanzo successivo,
Dombey e Figlio (Dombey and Son- 1846-48), il
disegno dell'intero romanzo fu più efficace; l'esperienza di
scrivere i libri di Natale, più brevi e non serializzati, lo
aveva aiutato ad ottenere una maggiore coerenza.
L'invenzione dei libri di Natale
Il Canto
di Natale (A Christmas Carol), improvvisamente
concepito e scritto in poche settimane alla fine del 1843, fu
il primo di questi libri sul Natale (un nuovo genere letterario
così creato per inciso). Buttato giù mentre era impegnato a
scrivere Vita e avventure di Martin Chuzzlewit, questo
genere ebbe un risultato straordinario: l'unico grande mito
natalizio della letteratura moderna. La sua visione della vita
fu in seguito descritta o liquidata come "filosofia del Natale";
Dickens stesso parlò di questa filosofia natalizia come
base di un'opera più complessa. La sua "filosofia", si basava
sul desiderio che lo spirito natalizio prevalesse durante tutto
l'anno. Il suo grande attaccamento al Natale (nella vita familiare,
come nei suoi scritti) fu davvero significativo e contribuì
alla sua popolarità.
Il Canto
di Natale entrò subito nella mentalità generale; William
Makepeace Thackeray, in una recensione contemporanea, lo
definì "un dono nazionale, e per ogni uomo e donna che lo
legge una grazia personale". Altri libri, saggi e racconti
natalizi seguirono annualmente (tranne che nel 1847) fino al
1867. Nessuno riuscì a eguagliare Il Canto di Natale
in potenza, anche se alcuni raggiunsero una grande popolarità.
Il prodotto della sua epoca
Dickens era
una figura pubblica, attivamente coinvolta nel suo mondo, e
un uomo importante nella società vittoriana. Era considerato
il miglior oratore dell'epoca (era già stato definito "il miglior
stenografo" dalla stampa londinese e il "miglior attore dilettante"
sul palcoscenico). Più tardi divenne uno dei redattori di periodici
di maggior successo e il miglior attore drammatico dell'epoca.
La vita familiare nei primi tempi
Privatamente,
in questi primi anni, era sia uomo che amava stare a casa, che
personaggio cha amava stare in società. Gli piacevano la casa
e la vita familiare ed era un efficiente padrone di casa; una
volta gli venne in mente di scrivere anche un libro di cucina,
per l'epoca un'idea incredibile. Per i suoi numerosi figli fu
un padre devoto, almeno fin quando erano piccoli; i rapporti
con i figli si rivelarono meno felici durante l'adolescenza.
A parte i periodi in Italia (tra il 1844-45 visitò tante città
tra cui,
Ferrara,
Venezia,
Milano,
le
Cinque Terre,
Bologna,
Roma,
Genova,
Napoli)
e in Svizzera e Francia (1846-47), viveva ancora a Londra, passando
dall'appartamento a Furnival's Inn a case più grandi,
man mano che il suo reddito e la sua famiglia crescevano. Qui
intratteneva i suoi numerosi amici, per lo più autori popolari,
giornalisti, attori o artisti, persone di varia provenienza,
uomini di legge o esercenti altre professioni o dal commercio
e alcuni dall'aristocrazia. Alcune amicizie risalenti alla sua
giovinezza durarono fino alla fine della sua vita e, sebbene
spesso esasperato dalle richieste finanziarie dei suoi genitori
e di altri parenti, era molto affezionato ad alcuni della sua
famiglia e fedele alla maggior parte degli altri. Alcuni battibecchi
letterari sono venuti dopo, ma era in buoni rapporti di amicizia
con la maggior parte dei suoi colleghi autori, sia della vecchia
generazione che della propria. Necessariamente solitario mentre
scriveva e durante le lunghe passeggiate (soprattutto di notte
per le strade) che divennero essenziali per i suoi processi
creativi, in altri tempi era generalmente socievole. Gli piacevano
le conversazioni sensate, ma non troppo intellettuali o esclusivamente
letterarie. Generalmente evitava l'alta società che e odiava
essere trattato con condiscendenza.
Tutti erano colpiti dalla brillantezza dei suoi occhi e dal
suo aspetto intelligente, era orgoglioso della sua arte e si
dedicava a migliorarla e ad usarla a buon fine.
Dombey e Copperfield
Dombey e
suo figlio (1846-48) è stato un romanzo cruciale, un lavoro
che ebbe una pianificazione approfondita, dove il pensiero più
maturo si rivolgeva al disagio generale sulla società contemporanea,
prendendo il posto alla trattazione di specifici torti sociali.
Le domande poste nel romanzo toccavano temi cruciali, morali
e religiosi, a partire dalle prime parole del figlio Paul nella
storia, che chiede: "Papà, cos'è il denaro?". Vengono
esplorati i temi del denaro, dell'orgoglio, dei valori "rispettabili"
e la virtù e la decenza umana affiorano il più delle volte tra
i poveri, gli umili e i semplici.
David Copperfield
(1849-50) è stato descritto come una "vacanza" da queste grandi
tematiche sociali. Per questo motivo e per il suo carattere
autobiografico, è sempre stato tra i suoi romanzi più popolari
ed è stato il "figlio prediletto" di Dickens. Incorpora
materiale tratto dall'autobiografia scritta in prima persona,
tecnica nuova per lui, e presto abbandonata. Il personaggio
David si differenzia dal suo creatore per molti aspetti, tuttavia,
Dickens usò molte delle prime esperienze significative nel testo:
il suo periodo di lavoro in fabbrica mentre suo padre era in
carcere, la sua formazione scolastica e la lettura, la sua passione
per Maria Beadnell, e il passaggio dal reportage parlamentare
alla scrittura di romanzi di successo. Nel personaggio di
Micawber il romanzo presenta uno dei "personaggi di Dickens"
la cui potenza immaginativa si estende ben oltre le narrazioni
in cui sono inseriti; Pickwick, Sam Weller, la signora Gamp
e il signor Pecksniff, e Scrooge sono alcuni degli altri.
Giornalismo
Le ambizioni
giornalistiche di Dickens trovarono finalmente forma nel periodico
settimanale Household Words (1850-59), una rivista che
pubblicava sia opere di narrativa che saggi (sulle questioni
sociali del tempo) e nel successivo, All the Year Round
(1859-88). Le più popolari miscellanee settimanali di narrativa,
poesia e saggi su un'ampia gamma di argomenti ebbero una notevole
e crescente diffusione, raggiungendo le 300.000 copie per alcuni
dei numeri natalizi. Dickens contribuì con alcune serie -
Storia dell'Inghilterra per ragazzi (1851-53), Tempi
duri (1854), Racconto di due città (1859)
e Grandi speranze (1860-61) - e con alcuni saggi. Diversi
di questi furono raccolti in Reprinted Pieces (Pezzi
ristampati - 1858) e in Un viaggiatore senza scopo
(The Uncommercial Traveller - 1861). In particolare nel periodo
1850-52 e durante la guerra di Crimea, Dickens contribuì con
molti articoli su questioni politiche e sociali; negli anni
successivi scrisse meno - molto meno sulla politica - e anche
la rivista fu meno politica come approccio. Alle redazioni di
queste riviste parteciparono alcuni illustri romanzieri di quel
tempo con delle serie. La poesia viceversa era una parte debole.
Il reportage, spesso basato su solide basi, era brillante (a
volte dolorosamente) nel descrivere la realtà. Come redattore
si assunse la responsabilità di tutte le opinioni espresse nel
giornale e selezionava e modificava i contributi altrui di conseguenza;
in questo modo i commenti su eventi e in generale sull'attualità,
possono essere generalmente considerati come rappresentativi
delle sue opinioni, indipendentemente dal fatto che li avesse
scritti lui o meno.
Nessun autore
inglese di così alto livello ha dedicato 20 anni della sua maturità
a un lavoro editoriale così intenso. Il successo dei suoi settimanali
era dovuto non solo al suo nome illustre, ma anche alla sua
sagacia, al senso pratico e alla sua notevole produttività.
Sempre nel 1850 con l'aiuto di Lord Bulwer Lytton realizzò
e mise in scena un testo teatrale del '700, Not so bad as
we seem (Non così male come sembra). Dopo il 1850 la moglie
si ammalò ed una figlia morì all'improvviso.
Romanzi da Casa Desolata a
La Piccola Dorrit
I romanzi di
questi anni, Casa Desolata (Bleak House-1852-53),
Tempi difficili (Hard Times - 1854) e La
Piccola Dorrit (Little Dorrit - 1855-57), erano molto
più "oscuri" dei precedenti, presentando un quadro sempre più
cupo della società. In questi romanzi era difficile stabilire
come l'immaginazione di Dickens avesse trasformato attraverso
la sua visione artistica l'immediato contesto storico. Questioni
simili erano sollevate suoi personaggi e sui luoghi narrati.
Una volta lo scrittore parlò della sua mente, dicendo che in
essa scattava "una fotografia fantasiosa" di una scena,
con una continua interazione tra realismo fotografico e "fantasia"
(o immaginazione). Come osservò il giornalista ed economista
inglese Walter Bagehot, nel National Review (una
rivista trimestrale britannica pubblicata tra il 1855 e il 1864)
il 7 ottobre 1858, Dickens "descrive Londra come un corrispondente
speciale per i posteri", e i posteri hanno certamente trovato
nella sua narrativa la risposta di un osservatore acuto, consapevole
e preoccupato degli sviluppi sociali e politici di un'epoca
in movimento.
Nei romanzi
degli anni Cinquanta del XIX secolo, Dickens era politicamente
più scoraggiato ed emotivamente più tragico. La satira era dura,
l'umorismo meno geniale, i "lieto fine" più sommessi che nella
prima narrativa. I temi sono spesso espressi attraverso un uso
insistente di immagini e simboli (anche simboli cupi, come la
nebbia in Casa Desolata o la prigione ne La Piccola
Dorrit). La sua arte qui è più simile alla poesia che ai
lavori narrativi o giornalistici. La caratterizzazione "dickensiana"
continuò nelle figure grottesche e comiche nettamente definite
e semplificate, come Chadband nella Casa Desolata o la
signora Sparsit in Tempi Duri, ma le figure di questo
tipo sono meno frequenti nei suoi romanzi (i Gamps e i Micawbers
appartengono alla prima metà della sua carriera). Anche la caratterizzazione
divenne più subordinata alla "finalità e al disegno generale".
Anche i protagonisti giovanili, sono ora spesso più complicati
e meno facilmente ricompensati dalla fortuna. Con il venir meno
delle sue speranze laiche, Dickens si preoccupò maggiormente
del "grande segreto finale di tutta la vita" - una frase
de La Piccola Dorrit, dove la dimensione spirituale del
suo lavoro è più evidente. Anche questi romanzi, essendo un
tentativo ambizioso di esplorare le prospettive dell'umanità,
sollevano interrogativi, ancora molto dibattuti, sulla capacità
e profondità della comprensione/interpretazione della società
da parte di Dickens.
Infelicità coniugale: Catherine Dickens
e Ellen Ternan
Nei due
anni dal 1855 al 1856 visse in Francia, a
Parigi, in inverno
e, a Boulogne-sur-Mer, in estate. Sempre nel 1856 acquistò
la proprietà di Gad's Hill, vicino a Chatham
nel Kent, una proprietà che ammirava sin da bambino.
La fiducia di
Dickens nel futuro era progressivamente diminuito. La Guerra
di Crimea (1853 – 1856), oltre a smascherare l'inefficienza
del governo, distolse l'attenzione dai problemi sociali concreti
come, fame, povertà e disperazione. Ne La Piccola Dorrit,
"ho sfogato un po' di indignazione che altrimenti mi avrebbe
fatto saltare in aria...", scriveva Dickens, "ma non
ho nessuna fede o speranza politica presente - non un granello".
Non solo l'attuale governo e il Parlamento sono spregevoli,
ma "il governo rappresentativo è diventato con noi un totale
fallimento, ... tutto è andato in pezzi ... e non ho alcuna
speranza". Questa disperazione per l'andamento della politica
e della società, coincise con uno stato di infelicità personale.
La breve tragicommedia del ritorno per un incontro dopo tanti
anni, dell'amata Maria Beadnell, la donna della sua giovinezza,
nel 1855, mostrò tutta la sua pericolosa immaturità emotiva.
Maria non era più la stessa giovane donna di un tempo e Dickens
ne sfu stupidamente deluso. Si identificò apertamente con alcuni
dei dolori drammatizzati nell'adulto David Copperfield. In una
lettera nel 1855 scrisse al suo amico e consigliere John
Forster (figura di spicco della Londra letteraria della
metà del XIX, nonché biografo ufficiale di Dickens): "Perché,
come per il povero David, mi viene sempre un senso di nostalgia,
ora, quando cado in depressione, come di una felicità che mi
è mancata nella vita, e di un amico e compagno che non mi sono
mai fatto?"
Nelle corrispondenze
tra Dickens e Forster traspaiono le ammissioni dell'infelicità
coniugale dello scrittore. Dal maggio 1858, la moglie Catherine
viveva separata da lui. La cerchia delle sue amicizie si restrinse
anche se sorprendentemente questo non danneggiò la sua popolarità
presso il pubblico.
La passione
delle scrittore per Ellen Ternan (detta Nelly), un'attrice 27
anni più giovane di lui, fece precipitare il matrimonio. Fu
una passione travolgente e il loro amore clandestino durò per
ben tredici anni, e spinse Dickens a separarsi dalla moglie
dopo oltre 20 anni di matrimonio. La relazione tra lo scrittore,
all’epoca all’apice della popolarità, e la giovane attrice,
restò sempre segreta, e il nome di Nelly non compare nemmeno
una volta nella monumentale biografia di Dickens redatta dall’amico
Forster, che pure la conosceva bene. Nelly rappresentava una
macchia al buon nome di Dickens e fu dunque costretta ad accettare
l’impossibilità di condividere apertamente la loro relazione.
In quel periodo
(1857) Dickens scrisse una commedia dal titolo The Frozen
Deep (Congelato in profondità) in cui lui e Nelly
(come veniva chiamata Ellen) si erano esibiti insieme nell'agosto
del 1857. La Ternan, che apparteneva a un'antica famiglia di
teatranti, aveva 18 anni quando lo conobbe; i resoconti parlano
di lei come di una persona intelligente e attraente. La
relazione è rimasta segreta fino agli anni Trenta, e le prove
al riguardo rimangono scarse; Dickens era profondamente legato
a lei e la loro relazione durò fino alla sua morte. Le affermazioni
secondo cui Nelly avrebbe dato alla luce un figlio non sono
state provate. Allo stesso modo, la supposizione che l'angoscia
vissuta da alcuni degli amanti nei romanzi successivi possa
riflettere i sentimenti di Dickens resta una speculazione. Il
nome di Ellen Ternan venne "usato" per alcune delle sue eroine,
Ellen Lawless, Estella, Bella, e Helena Landless - ma non si
sa nulla di preciso, anche perché nessuna corrispondenza tra
i due amanti è sopravvissuta.
Letture pubbliche
La popolarità
di Dickens presso il suo pubblico fu sempre alta. Questo affetto
proveniente dal pubblico assunse una nuova forma, all'epoca
della separazione di Dickens dalla moglie. Nelle sue letture
pubbliche delle sue opere lo scrittore percepiva l'affetto del
suo pubblico, non solo come stimolo alla creatività e condizione
per il suo successo commerciale, ma anche come una sorta di
sostituto dell'amore che non riusciva a trovare in casa. Aveva
riflettuto sull'idea di offrire letture a pagamento fin dal
1853, quando iniziò a fare occasionali letture a scopo di beneficenza.
La serie di letture a pagamento iniziò nell'aprile del 1858,
con l'idea di trovare qualche distrazione dall'infelicità coniugale.
Le letture esaltavano il suo talento istrionico e il suo amore
per il teatro. Inoltre Dickens si rese conto che poteva guadagnare
di più leggendo che scrivendo, e certamente era più facile ripetere
uno spettacolo che creare un nuovo libro.
Il suo repertorio
iniziale era costituito interamente da libri di Natale, ma fu
presto ampliato a ricomprendere episodi tratti dai romanzi.
Una performance consisteva in diversi elementi che si concludevano
con i pezzi più popolari, Il Circolo Pickwick e Il
canto di Natale. La commedia predominava, anche se il pathos
era importante nel repertorio, e le cose più crude furono introdotte
in modo sorprendente nell'ultima lettura da lui ideata, "Sikes
and Nancy", tratto da Oliver Twist, con il quale pietrificò
il suo pubblico. A intermittenza, fino a poco prima della sua
morte, tenne stagioni di letture a Londra e fece tournée, nel
1867-68, negli Stati Uniti. Complessivamente si esibì circa
471 volte.
Fu un magnifico
interprete, e in queste rappresentazioni dimostrò notevoli capacità
orali e drammatiche. Il suo intuito e la sua abilità rivelavano
nelle letture sfumature nella narrazione e nella caratterizzazione
dei personaggi, che pochi lettori avevano notato. Necessariamente,
tali estratti o racconti, adatti a un intrattenimento di due
ore, escludevano alcuni degli aspetti più profondi - soprattutto
la critica e l'analisi sociale. Dickens si godette manifestamente
l'esperienza delle letture fino a quando, verso la fine, si
ammalò e si esaurì.
Negli anni Sessanta
del XIX secolo scrisse molto meno. Le letture esaurivano le
sue energie, fornivano un bel reddito, ma la soddisfazione creativa
che aveva ottenuto in precedenza attraverso i romanzi era lontana.
L'unica figura paragonabile a Dickens è il suo contemporaneo,
Mark Twain, che ha riconosciuto Dickens come il "pioniere".
Gli ultimi romanzi
Per quanto stanco
e malato, Dickens rimase inventivo e avventuroso anche nei suoi
ultimi romanzi. Racconto di due città (1859)
era un esperimento, che si basava meno di prima sulla caratterizzazione
dei personaggi, sul dialogo e sull'umorismo. Grandi Speranze
(1860-61) assomiglia a David Copperfield nell'essere
una narrazione in prima persona e nell'attingere a parti della
personalità e dell'esperienza di Dickens. La mente dell'eroe
Pip è esplorata con grande sottigliezza, e il suo sviluppo,
attraverso un'infanzia e una gioventù assediate da dure prove,
è tracciato in modo critico ma simpatico. Diverse "aspettative"
del libro si rivelano mal fondate - e questo vale per i valori
dell'epoca quanto per le debolezze e le disgrazie dei personaggi.
Il nostro comune amico (1864-65), l'ultimo romanzo completato
di Dickens, continua la critica dei valori del denaro e dell'appartenenza
di classe. Londra era più grigia che mai, e la corruzione, la
compiacenza e la superficialità della società "rispettabile"
erano ferocemente attaccate.
Non si sa come
si sarebbe sviluppato l'incompiuto Il mistero di Edwin Drood
(1870). La figura centrale doveva essere John Jasper,
la cui eminente rispettabilità come organista di cattedrale
era in contrasto con le sue frequentazioni delle fumerie d'oppio
cinesi e l'omicidio a sfondo sessuale di cui si era macchiato.
Sarebbe stata la trattazione più completa delle tematiche del
crimine, del male e della devianza. Dickens era grande celebratore
della vita, ma era anche ossessionato dalla morte.
Quanto Dickens
fosse cambiato personalmente negli ultimi anni appare nei commenti
degli amici che lo incontrarono di nuovo, dopo molti anni, durante
il tour di letture americano del 1867-68. "A volte penso...",
scrisse uno, "Devo aver conosciuto due persone con lo stesso
nome, in diversi periodi della mia vita". Ma così, come
la finzione nonostante i molti sviluppi, conteneva ancora molti
tratti stilistici e narrativi continui con l'opera passata,
così anche l'uomo rimaneva un "uragano umano", anche se invecchiato
notevolmente e precario di salute.
La sua fama
rimase intatta anche se per molti aspetti Dickens fu un uomo
triste negli ultimi anni. Non fu mai tranquillo o rilassato.
Diversi vecchi amici si erano ormai allontanati o erano morti
o per altri motivi erano meno disponibili; ora conduceva una
vita sociale molto meno attiva e passava più tempo con giovani
amici di uno spessore intellettuale inferiore, rispetto agli
amici della sua cerchia precedente. I suoi figli gli causavano
molte preoccupazioni e delusioni. La sua vita non era però tutta
triste. Amava la sua casa di campagna, Gad's Hill, e
sapeva ancora "scaldare l'atmosfera sociale ovunque si presentasse
con quel bagliore estivo che sembrava portare". T.A. Trollope
(collaboratore del Dickens's All the Year Round e fratello del
romanziere Anthony Trollope).
La sua salute
rimase precaria dopo l'ultimo tour americano. Cominciò a scrivere
un altro romanzo e diede una breve stagione di letture d'addio
a Londra, terminando con il famoso discorso "Da queste luci
sgargianti svanisco ora per sempre..." - parole ripetute,
meno di tre mesi dopo, sul suo biglietto funebre. Morì improvvisamente
a causa di una emorragia celebrale il 9 giugno del 1870 e fu
sepolto nell'Abbazia
di Westminster nell'angolo dei poeti, il
celebre Poet's Corner. Aveva 58 anni.
Il mondo
minuziosamente descritto da Dickens pian piano fortunatamente
scomparve. Con l'avvento del 1900 e la morte della Regina Vittoria,
nel 1901, il periodo vittoriano volgeva al termine. Molte delle
malattie del 1800 furono superate grazie all'educazione, alla
tecnologia, alle riforme sociali ed anche grazie al rinforzarsi
della coscienza sociale alimentata anche dagli scritti di Dickens,
racconti veri oramai popolarissimi parte dell'immaginario inglese
e non solo.
Un necrologio
uscito sul quotidiano The Time il 10 giugno del 1870
recitava: "Anche a prescindere dal suo genio letterario era
un uomo abile e forte, che sarebbe riuscito in quasi tutte le
professioni a cui si fosse dedicato".
Leggere anche
l'articolo su: "Storia
dell'Inghilterra per ragazzi" di Charles Dickens.
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