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CHÂTILLON - INFORMAZIONI E GUIDA.
Conserva intatto il fascino medievale Chatillon, dominata dall'omonimo
castello. Base ideale per escursionismo estivo e sci alpino in inverno. In
autunno ideale per ammirare il foliage dei boschi della Valle d'Aosta.
In una bella
conca soleggiata, sovrastata dal monte Zerbion (2719
metri), a 549 metri di altitudine, Châtillon
si sviluppa su entrambi i lati della Dora Baltea e
del torrente Marmore, con il monte Zerbion a
nord e Barbeston e la Cima Nera a sud.
Il paese si è sviluppato all'ingresso della
Valtournanche, aggrappato in parte alle rive del
torrente e in parte ai piedi della collina su cui si
ergono la chiesa e il castello. Il grande villaggio
di Chameran, invece, si è sviluppato
interamente sulla riva destra del torrente Marmore.
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Già
abitata in epoca preromana e poi insediamento romano,
divenne nel Medioevo una ricca roccaforte della degli
Challant, dominatori della Valle d'Aosta, che vi lasciarono
importanti tracce. Circondato da un parco, l'attuale Castello Passerin d'Entrèves
poco conserva delle antiche strutture. Citato cerne proprietà della famiglia
Challant nel 1242,
ritornò ai Savoia nel 1364, in seguito all'estinzione del
ramo. Riacquistato da Ibleto di Challant nei 1366
venne, ricostruito dal figlio
Giovanni. Nel 1456 fu teatro dell'assedio posto a
Caterina di Challant. Dell'epoca medievale si
conservano nella biblioteca pregevoli pitture che non si
discostano da quelle dello stesso periodo nel Castello di
Fenis. Più tarda è la decorazione ad affresco della
cappella, compiuta per il battesimo di Renato di Challant.
Il Castello venne totalmente rimaneggiato nel corso del
Settecento: ai lavori condotti nel 1717 seguì, nel 1769, un
secondo intervento diretto dall'architetto Giulio Pistono da
Mongrando, a cui sì deve il sontuoso salone. L'arredamento è in stile Impero, come la tappezzeria della sala da pranzo con la
raffigurazione delle campagne napoleoniche.
Il Castello di Ussel, costruito nella prima metà del '300 da
Ebalo II, sulla cima di un impervio dosso roccioso
raggiungibile da un unico lato, domina la conca di
Saint-Vincent e di Chàtillon. L'edificio a pianta
rettangolare, dotato di torri aggettanti — cilindriche sul
lato sud e quadrangolari sul lato nord — costituisce un
primo esempio di castello a monoblocco. Abbandonata la
pluralità degli edifici attorniati dalla cinta esterna, il
mastio viene inglobato nel corpo unico. La costruzione perde
quindi l'aspetto difensivo che pure è presente nella scelta
del luogo, in favore di soluzioni diverse tra cui prevalgono
esigenze di tipo residenziale. L'attenzione ai particolari
decorativi è evidente nella fascia di archetti ciechi che
corre lungo i quattro lati e nelle belle finestre a bifora
che presentano una grande varietà nell'ornamentazione delle
colonnine e
dei capitelli. Il Castello, ben presto abbandonato dagli Challant e già ridotto a rudere nel Settecento, è stato
poi alla fine del '900 oggetto di restauri volti a
consolidare le
strutture esistenti.
L'aspetto attuale della chiesa parrocchiale è dovuto al
rifacimento del 1902 che ha inglobato parte della precedente
chiesa barocca. Il campanile (XV secolo) presenta sull'architrave litico la
data 1607, relativa ingrandimento della porta,
destinata a ingresso principale della chiesa. Nel 1673 il
campanile venne notevolmente rialzato, fino ad assumere
l'altezza attuale. Dalla cella campanaria provengono le tre
statue lignee quattrocentesche raffiguranti San Giovanni
Battista e San Paolo, conservate ad Aosta, e San Pietro in
cattedra, pervenuta nel 1956 al Museo Civico di Torino, in
seguito ad acquisto sul mercato antiquario. Probabilmente
alle tre statue citate si accompagnava un quarto rilevo,
oggi disperso.
Le più antiche notizie relative alla chiesa precedente
risalgono al '500, e riguardano la costruzione ad unica
navata, ricostruita in stile barocco nel 1661, con il
campanile innestato al centro della facciata. La chiesa
venne ulteriormente ingrandita nel 1902, su progetto
dell'architetto Saroldi che mutò l'orientamento est-ovest,
innestando la nuova costruzione su quella precedente, di cui
si conserva l'antico coro, inglobato nella Cappella del
Sacro Cuore. La realizzazione del progetto venne ostacolata
da alcuni abitanti che, opponendosi alla demolizione del
corpo centrale dell'antica chiesa, richiesero all'architetto Boggio — autore del rifacimento del Castello di Saint-Pierre
e della Chiesa di Saint-Vincent — un diverso progetto.
L'ampliamento del locale si sarebbe potuto ottenere, secondo Boggio,
rendendo la chiesa ad unica navata in seguito alla demolizione dei grandi
pilastri centrali e prolungandola verso la facciata, fino a portarla sulla
stessa linea del campanile.
Il paese di Châtillon ha ancora un gruppo di case del XVI e
XVII secolo. Le abitazioni rurali e le numerose torri medievali sono ancora
visibili e ben conservate in alcuni villaggi (Conoz, Néran,
La Tour).
Ci sono tre castelli che caratterizzano il paesaggio di Châtillon. Oltre
al già citato Castello Challant, ricordiamo il Castello del Barone
Gamba, dello stesso Saroldi, citato sepra, immerso in un grande parco,
futura sede della galleria d'arte regionale e il Castello di Ussel,
che si trova subito dopo la Dora e che fu costruito da Ebal de Challant
nel 1350, accuratamente restaurato ed è ora sede di mostre temporanee
durante l'estate.
Il ponte sul torrente Marmore è un'opera monumentale di epoca
romana, con una campata unica e di dimensioni spettacolari. Sono ancora
visibili le tracce, grazie ad un arco superstite, di un altro ponte romano
sul quale passava la via consolare romana.
Châtillon dispone di un moderno centro sportivo e di una prestigiosa
scuola alberghiera. In passato, il borgo ha svolto un ruolo di primaria
importanza anche dal punto di vista commerciale, per la sua posizione
geografica all'ingresso della Valtournenche, nota anche come Krämerthal
(dal tedesco "valle dei mercanti"), in virtù degli scambi con il Vallese
attraverso il passo di Saint-Théodule. Châtillon si è così affermata come
sede di importanti fiere commerciali e zootecniche.
Dal XIX secolo, il turismo ha svolto un ruolo importante, con la costruzione
di numerosi alberghi e locande, che ospitavano gli alpinisti prima della
salita alla Valtournenche e al Cervino, ma anche diversi turisti, grazie
alla vicinanza di Saint-Vincent, rinomato centro di svago e termale.
Una curiosità. Oltre al giornalista e scrittore Furio Colombo, è
nata nel comune di Châtillon Denise Grey, all'anagrafe Jeanne
Marie Laurentine Édouardine Verthuy, un'attrice emigrata e
naturalizzata francese molto conosciuta in Francia. La Grey, dopo avere
cominciato nell'era del cinema muto, fece una carriere lunghissima, che andò
da Fernandel a Sophie Marceau (dove interpretò la bisnonna della
protagonista nel Tempo delle Mele), fino al suo ultimo lavoro
cinematografico risale al 1991 quando, a 95 anni (!), accanto a Marcello
Mastroianni e a Julie Andrews nel film nel film Cin cin.
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