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Come identificare una intolleranza
alimentare
I test per la rilevazione delle allergie non servono a
individuare una intolleranza perché sono in grado di individuare la presenza
solo di reazioni immediate e che coinvolgono le immunoglobuline.
Certi alimenti, consumati troppo abitualmente (ad esempio latte, pane,
formaggio, pasta, zucchero) creano uno stato di "sovraccarico" in certi
organismi che non sono in grado di adattarsi, di tollerare, di autoregolarsi. |
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I
sintomi di questo sovraccarico sono di vario tipo, quali la persistenza di
cistiti, dermatiti malesseri digestivi, cefalea, colite, pelle ruvida,
emorroidi, perdite vaginali, candidosi recidiva, rinite cronica, infezioni
ricorrenti, orticaria, facilità di arrossamento della pelle ad esempio a seguito
di un lieve graffio ecc. Non si deve trattare di fenomeni episodici ma di persistenza di questi fenomeni infiammatori.
I test per la diagnosi delle intolleranze alimentari non convenzionali
sono molti. Per "non convenzionali" s'intende non completamente accettati dalla
comunità medica. Indicheremo di seguito alcune tipologie di test, alcuni di
questi hanno a loro sostegno diversi lavori scientifici.
Test
dria:
evidenzia la reattività agli alimenti attraverso una reazione
muscolare. È sopportato da diversi studi clinici e si basa sulla valutazione
della forza muscolare una volta che una certa sostanza viene posta a contatto con
la mucosa respiratoria o sub linguale. Misurando le variazioni nella forza
muscolare si evidenziano cadute di forza ripetute ogni volta che si testa un
determinato elemento. È richiesta l'astinenza dall'utilizzo di alcune sostanze
il giorno prima dell'effettuazione del test e ovviamente ci sono farmaci che
interferiscono con l'esito della prova. Interviene anche la soggettività di chi
effettua il test.
Test di
valutazione delle immunoglobuline g4:
evidenzia la presenza nel sangue
di questo tipo di immunoglobuline, il test tende a dare un eccesso di risultati
positivi spesso falsi.
Test muscolare kinesiologico:
misura anch'esso la caduta di forza quando il
soggetto viene a contatto con l'elemento che genera l'intolleranza. L'elemento
viene mangiato dalla persona, tenuto in bocca o tenuto in mano. La caduta di
forza è certamente un indice di difesa del sistema immunologico nei confronti di
quel determinato alimento, ovviamente conta la soggettività dell'interpretazione
di chi effettua il test.
Test citotossico:
è effettuato esaminando il sangue del paziente a confronto in
laboratorio con una serie di sostanze alimentari. Al microscopio si verifica lo
stato di alcune cellule del sangue particolarmente attive nel rilevare livelli
di allergia. Rileva la soggettività nella valutazione da parte dell'esaminatore
del campione. Ci sono diversi falsi positivi per le sostanze solide mentre il
test è efficace per quelle idrosolubili come caffè, zucchero, sale
eccetera. L'esito del test porta spesso ad escludere alcuni alimenti accorpati
per categoria e quindi a prescrivere una dieta troppo restrittiva.
Test bioelettrici:
misurano la reattività elettrica dell'organismo a
contatto con certe sostanze. Le
variazioni elettriche indicano la presenza o meno di intolleranza.
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