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Cosa mangiare in Friuli Venezia Giulia -
Piatti tipici    
Quasi in nessun altro luogo è così evidente il crocevia di
culture come in Friuli Venezia Giulia, là dove il passaggio di
frontiera del nord-est italiano riunisce memorie storiche, diventante nel
tempo radici spesso contrastanti. La cultura mitteleuropea si affianca a
tradizioni latine, lasciando fiorire estrosità culinarie di prima qualità. Da
Udine a Trieste, passando per Gorizia, Pordenone, la
Carnia, e anche oltre. |
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I piatti della tradizione sono lo specchio della storia
e della del Friuli Venezia Giulia. Dalle nebbie fredde dei paesaggi della Carnia
alle umide pianure friulane e fino ad arrivare alla luminosità delle acque del
triestino golfo adriatico. Non basta. A tutto questo si aggiungono i tentativi
più evidenti di intromissioni storiche, quelli balcaniche quasi ottomane, magari
poi quelle mediterranee, sicuramente quelle austriache e istriane. Un
caleidoscopio di sapori creato al servizio della voracità gastronomica del
visitatore più curioso, che mai rimane deluso.
Eppur il cuore regionale del territorio si distingue per la
semplicità delle ricette. Allo stesso tempo la qualità dei sapori rimane
alta, risultato di una altrettanto alta qualità di prodotti. Genuinità
sembra essere la parola d'ordine. Il Prosciutto di San Daniele è il
prodotto più conosciuto, poco meno (forse) quello del Montasio, l'ottimo
formaggio. Sono solo due dei numerosi Prodotti tipici del Friuli Venezia
Giulia.
Il detto popolare «Polente e so sûr» (tradotto in
polenta e sua sorella, nel senso di polenta e ancora polenta) ci porta a
considerare in primis per l'appunto la Polenta friulana, che cotta nel 'fogolar',
il focolare, diventa il vero collante della cucina tradizionale regionale:
farina di granoturco bianca o anche gialla, o di farine miste, come il grano
saraceno. La dieta dei contadini era costituita da polenta e pane fatto
con cereali poveri, e d'altronde anche la parola "blave" inizialmente
riferita a tutte le granaglie, ha man mano preso l'esclusiva d'essere associata
al mais. Bastava poco per preparare la polenta, allora come oggi: farina (gialla
di mais) a grezzo, acqua, olio, più la cura nel mescolare il composto che man
mano si forma.
Le verdure sicuramente abbondano nella
cucina contadina del Friuli Venezia Giulia.
Provate la 'brovada', un misto di rape inacidite con la vinaccia e poi
grattugiate, rigorosamente fermentare per qualche settimana dopo la fine della
vendemmia. Sono simili ai crauti, che invece troviamo più nello specifico nella
Val Degano, nella Carnia. Abbondano anche le erbette di campo,
usate ampiamente nella cucina regionale, in particolare nella preparazione delle
frittate di uova. D'altronde la frittata è sempre stata presente
nella cucina contadina friulana, per via della sua accessibilità,
semplicità nella preparazione e alta capacità nutritiva. Le varianti sono
numerose, da quella classica di sole uova di gallina o con uova di oca, a quelle
con la salsiccia, le lumache (tipica della zona di Pordenone, a quelle appunto
alle erbe, bieta o spinaci, cipolla, zucchine o patate). Proviamole ancora oggi
le frittate di erbe profumate: sclòpit (erba di silene),
melissa, menta, ortica, borragine. La frittata litùm o lidùm è per
l'appunto a base di erbe e germogli sbollentati, quindi strizzati e rosolati in
padella con poco condimento (solitamente burro chiarificato e qualche po' di
aceto o anche di siero di latte inacidito). Le stesse erbe che poi ritroviamo
anche nella preparazione di risotti e gnocchi di patate: il risotto di
sclopit è un piatto tipico diffuso in tutto il Friuli.
Cucina del Territorio
triestino
I piatti friulani rispondono ad esigenze territoriali
storiche. Molti provengono da influenze asburgiche, come riferito. Altri sono
prettamente di origine slava. Spiccano nomi come 'Gulash' , il
noto piatto speziato a base di carne di manzo e che segue nella regione un
percorso gastronomico particolare: è il caso di
Trieste, città multietnica
per eccellenza. L'eredità austriaca e ungherese ci lascia la possibilità di
gustarlo ancora oggi. Troviamo anche la meno conosciuta 'Jota',
niente meno che una minestra a base di crauti, patate e fagioli, aromatizzata da
cumino. Il focolare la fa sempre da padrona, tra minestre e i minestroni,
fagioli e pasta, in un mix di prodotti genuini dell'orto e lunghe preparazioni,
rituali che ancora oggi sanno tanto di 'casa'. Le tradizioni gastronomiche della
provincia triestina si possono provare tutte in una tipica 'Osmizza', la
tradizionale locanda istituita con decreto imperiale nel 1784. Certo, è bene
sapere che troverete compagnia, anche se arrivate in solitudine, perché si
mangia – e si beve – a volontà. E cosa si potrebbe trovare? Prosciutto, magari
anche pancetta, gustosi formaggi, piatti di polpette speziate che allontanano la
mente a luoghi ottomani, e immancabili i vini e le grappe. Le polpette di cui
sopra potrebbe essere dei tipici 'Ćevap?ići', a base di manzo e
maiale, o agnello, tipiche della cucina balcanica, ampiamente diffuse anche in
parte nelle province di Trieste, Gorizia, Udine, e che spesso troviamo
accompagnata dalla “salsa ajvar?, una salsa di peperoni, melanzane, aceto
e spezie. Vedi in dettaglio
Cosa mangiare a Trieste.
I prodotti tipici di
Udine e della provincia
si fanno notare in particolare per i prosciutti e per la produzione casearia.
Tra tutti spicca il prosciutto di San Daniele, prodotto da razze di suino
provenienti da diverse regioni ma lavorato esclusivamente nel territorio del
comune di San Daniele del Friuli: la tradizione vuole che proprio in
questo territorio – a metà strada tra il mare Adriatico e le Prealpi carniche -
si concentri una sorta di microclima ideale alla stagionatura(aria fredda dal
nord e aria caldo-umida dal sud ed entrambe moderate dal corso del
Tagliamento). Da non perdere solitamente nella terza settimana di giugno, la
Sagra del Prosciutto San Daniele a San Daniele del Friuli (circa 30
minuti in macchina da Udine, o 40 minuti in treno). Questa stessa zona è però
anche conosciuta per un altro prodotto tipico: la trota salmonata, che
infatti ha ottenuto la tutela DOP. Quello di San Daniele non è comunque l'unico
prosciutto che meriti d'essere citato, troviamo infatti anche il Prosciutto
di Sauris DOP, affumicato, e il Salame d'Oca. Nel territorio Udinese
spiccano anche in particolare i piatti a base di riso, asciutto o in
brodo; mentre i secondi si concentrano su piatti a base di carne, tra cui
selvaggina.
Tra i piatti tipici della
Carnia (territorio amministrativamente nella provincia di Udine e
storicamente ad includere parte di Carinzia e Carniola) troviamo invece
il fricò, solitamente servito come antipasto: un piatto a base di
formaggi vari stagionati, patate e cipolla (il formaggio viene cotto in padella
con burro o lardo e può essere servito nella versione friabile o morbida). La
tipicità del territorio ci porta a gustare anche i gnocchi, qui chiamati
'gnocs': ben noti sono i gnocchi pasquali Pistum, preparati
con pane, uova, erbe aromatiche, uva passa e poi cotti in brodo. Tra le montagne
della Carnia troviamo anche i Cjarsons (o Cjalsons), ravioli con
ripieno a base di mele, ricotta, patate, pere, uvetta, spinaci, pinoli, cannella
e cacao... che dire! Abbiamo una piccola sezione sui
Prodotti tipici della Carnia,
nella più sezione dedicata alla località e al territorio di
Prato Carnico.
La cucina
Gorizia risente di un
bagaglio di influenze asburgiche e slave, dove si evidenzia l'uso di spezie e
in generale dell'accostamento del dolce con il salato. Tra i prodotti tipici
risaltano le ottime ciliegie di Dolegna, il radicchio, gli
asparagi bianchi (soprattutto nella zona di Grado), l'Olio Extravergine.
Nel territorio vanno molto i risotti alle verdure o alle erbe, così come le
classiche minestre di legumi. Un piatto di pasta tipico sono i Biechi,
maltagliati all'uovo e farina di grano tenero (altrove si trova la variante con
grano saraceno). Non mancano i piatti di pesce, soprattutto in località come
Grado o Marano, tra i canali della laguna. Spicca il Boretto di
pesce, zuppa di pesce accompagnata da polenta; ne esistono diverse versioni:
“Boretto alla Graisana? tipico piatto della cultura lagunare Gradese
(preparato tra l'altro con pesce di rombo, cucinato in bianco e servito con
polenta bianca), alla triestina (si usa il pomodoro ed è servito con pane
o polenta a fette), alla maranesa (solitamente si dice essere il più
saporito, perché ottenuto da una preparazione più ricercata, non si usa il
pomodoro ed è servito con la polenta gialla).
La cucina di
Pordenone, la più giovane delle provincie friulane, si distingue
per l'anima duplice divisa tra il territorio udinese e il vicino Veneto. Non
mancherebbe sicuramente la Polenta tra i piatti suoi tipici. Tra i formaggi, il
Montasio (sopra menzionato), formaggio DOP di varia stagionatura e
tradizionalmente prodotto nell'altopiano omonimo, come avveniva nella Abbazia
di Moggio Udinese; oggi prodotto anche in altre zona ma solo secondo delle
rigide regole dettate dal Consorzio di Codroipo, in provincia di Udine.
Segue il Malga e il Latteria. Spicca inoltre il Radicchio rosso
di Chioggia, coltivato infatti al confine con il territorio veneto, e il
Musèt, cotechino da gustare con la 'brovada' (le rape bianche fermentate).
Tra i dolci del Friuli
la varietà di preparazioni è grande. Troviamo i vari Crostoli,
frittelle di mele, soprattutto la Gubana: un dolce antico, di origine
rinascimentale, sfoglia ripiena di noci, cioccolato, uvetta, pinoli e vino
liquoroso zibibbo. Ci sono anche la Torta di mandorle (molto in uso
in zona Spilimbergo e Gorizia), lo Strucolo dolce (Gorizia, Trieste). Non
manca lo Strudel, classica sfoglia ripiena a base di mele, pinoli, uvetta
e cannella, e il conosciutissimo Tiramisù, le cui origini sono dibattute
tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
Tra vini e liquori del
Friuli-Venezia Giulia c'è solo l'imbarazzo della scelta. I vigneti
friulani furono decantati di già dai tempi antichi: Plinio il Vecchio
elogiava le virtù del Pucino, vino allora chiamato 'pucinum' e
prodotto nella località di castellum Pucinum (attuale comune di
Duino-Aurisina). Si racconta che Livia, seconda moglie dell'imperatore
romano Augusto, ne facesse gran uso e per questo riuscì ad arrivare all'età di
86 anni (un traguardo improbabile per il periodo considerato). Nel territorio
tra le provincie di Udine e Pordenone troviamo i Doc Friuli Grave,
prodotti in una zona scarsa di acque (i bianchi: Chardonnay, Pinot, Tocai e
Traminer; e i rossi: Cabernet, Merlot, Pinot nero, Refosco). Verso la costa,
troviamo i Doc Latisana, Aquileia, Annia. Restano i Doc
Lison-Pramaggiore (Pordenone) e rossi Doc Colli Orientali del
Friuli Merlot, accanto i Colli Orientali del Friuli Picolit
(giallo-oro). Tra le bevande non si può non menzionare la 'Piarciolade',
solitamente estiva e a base pesche tagliate a pezzetti e affogate nel vino
bianco.
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