DOVE MANGIARE A BOLOGNA
La cucina bolognese
è espressione di un'arte culinaria profondamente radicata nel territorio
italiano. Si potrebbe forse iniziare dal delicato profumo di una fetta di
mortadella, affettata rigorosamente sottile, oppure da quello più forte di
un succulento ragù alla bolognese. Qualcuno suggerisce i tortellini, altri
le lasagne verdi, altri ancora una galantina di pollo (ovvero il cappone). E
poi la pasta reale, le tagliatelle... le mitiche polpette.
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Qualsiasi la scelta, siamo tutti d'accordo nel dire che a piatti
tipici la città non si fa mancare proprio niente. Non per altro la conosciamo
anche come Bologna la grassa.
Eccola
Bologna,
una città schietta e amichevole anche in materia di cibo. Conviviale nella
condivisione e allo stesso tempo esigente nello scegliere e proporre la propria
eccellenza culinaria, al residente come al visitatore occasionale. Certo è che
mentre si passeggia tra i vicoli del centro o magari tra i 40 km (tutti da fare)
dei
portici bolognesi,
non bisogna farsi prendere la mano dal primo negozio che capita. Il bolognese,
infatti, sa per certo dove andare a comprare il tortellino o il salume migliore,
peregrinando da negozio a negozio in cerca dell'eccellenza.
Bologna La Dotta (altro soprannome, considerato
che l'Università
di Bologna è la più antica università dell'emisfero occidentale) è una città
consapevole e fiera della propria atmosfera medievale... sono questi i pensieri
che passano in mente quando si arriva in
Piazza Maggiore
e ci si ritrova davanti la
Basilica di San
Petronio. Dopo tutto la mescolanza dei numerosissimi studenti e
professori di nazionalità diverse lungo i secoli di storia della città ha
sicuramente arricchito la cultura gastronomica di Bologna. Man mano che
si visita il centro, si assapora la cultura di cui la città è ricca, anche
quella gastronomica. Si prenda la salumeria di Via Guglielmo Oberdan, a
due, tre isolati da Piazza Maggiore e poco sotto la Torre Uguzzoni:
stretta, acciottolata, è una di quelle vie pedonali dello shopping di Bologna
che sicuramente si avrà occasione di percorrere, anch'essa a tratti
caratterizzata da portici. Uno sguardo alle vetrine del negozio e si capisce da
subito di cosa stiamo parlando, tra un tipico salame rosa (che si dice
essere il vero antenato della mortadella) e una salsiccia passita, cioè
piuttosto stagionata.
E a proposito di salumi bolognesi: il prodotto tipico
per eccellenza, la Mortadella di Bologna può fregiarsi del marchio IGP,
da quanto nel 1998 le è stata riconosciuta la denominazione (di conseguenza,
tutte le altre produzioni possono essere commercializzate solo come 'mortadella
comune'). Una curiosità in più: nel
museo archeologico di
Bologna è conservata la prima traccia della produzione di
mortadella locale, raffigurata in una stele d'epoca romana. C'è anche da notare
come durante il medioevo la mortadella venisse prodotta solo a Bologna;
all'epoca già esisteva la Corporazione dei Salaroli (corporazione di
salumieri che utilizzavano il sale per la conservazione della carne di maiale),
una delle più antiche a Bologna, che aveva il compito di porre i sigilli di
garanzia alle lavorazioni prodotte. La prima testimonianza scritta della ricetta
della mortadella risale al 1644, documentata da Vincenzo Tanara nel
trattato L'economia del cittadino in villa; altri ritengono invece sia
stata documentata un secolo prima, nel Libro novo di Cristoforo di
Messisbugo, che infatti venne pubblicato nel 1557.
Ora, sicuramente vi state chiedendo dove acquistare /
mangiare la migliore mortadella a Bologna. Ebbene si, non c'è che
l'imbarazzo della scelta. Oltre a La Salumeria di via Oberdan, rinomata
in città, si consigliano comunque tutti quei rivenditori che espongono le
migliori mortadelle artigianali di Bologna, tra cui la Bonfatti
(la salumeria la trovate in via Alberelli 28); quella chiamata Sette chiese
del laboratorio di Silvio Scapin (in via Santo Stefano 88/A); quella del
Laboratorio Felsineo 1963, in zona Zola Predosa, quella dello storico
salumificio artigianale di Pasquini e Brusiani (via delle Tofane).
Se poi vi ritrovate in Via Pescherie Vecchie, in completo stile street
food, potreste farvi preparare un 'mitico' panino con Mortadella, magari
accompagnato da un calice di Sangiovese. E se proprio si vuole 'osare' di più,
sono da provare anche le 'mortadellerie a Bologna', quella di Via De'
Pignattari è una, e c'è ne sono diverse altre tutte pronte ad offrire il
migliore Street food bolognese tipicamente locale.
Consiglio:
la salsina rosa che accompagna i piatti è la spuma di mortadella,
tipicamente bolognese, una sorta di mousse da gustare con i crostini, il pane,
le tigelle e i salumi vari. Ottima.
Dopo tutto lo street food non poteva non avere successo in
una città come Bologna, dove il mondo è in continuo movimento e dove
tutto gira intorno al cibo e al buon mangiare. Qui c’è sempre un ottimo
motivo per fare uno spuntino, prendere un aperitivo con gli amici e fermarsi a
stuzzicare qualcosa ad ogni ora della giornata. É questo vale non solo per un
classico panino con affettato, ma anche per sua maestà il 'tortellino': i
negozi di pasta fresca a Bologna sono luoghi di culto, ricercati, luoghi
dove primeggia la pasta sfoglia tirata a mano dal classico colore paglierino, e
che permette di preparare i veri pezzi dal minuscolo taglio (il costo dei
tortellini? Quelli veri artigianali arrivano a circa €37 al kg). Non scordiamo
poi, ancora una volta, che la mortadella è anche ingrediente del ripieno dei
tortellini.
La passione per il buon cibo bolognese è riconosciuta anche a
livello internazionale. A livello regionale la paternità sull'origine del
piccolo tortello è invece contesa tra bolognesi e modenesi (in dialetto
bolognese il tortellino lo chiamano turtlén, in quello modenese
turtlèin). Numerose restano comunque le leggende della tradizione locale
sull'origine dei tortellini: una tra tutte riferisce della cittadina di
Castelfranco Emilia (ma anche alla città di Modena) e niente meno che
all'immagine di un ombelico, quello di una giovane aristocratica dell'epoca. Nel
1974 due associazioni di cultura gastronomica italiana e locale ovvero, l'Accademia
italiana della cucina e la Dotta Confraternita del Tortellino,
hannodeposito alla Camera di Commercio la ricetta ufficiale del
tortellino e del suo ripieno. Comunque sia, neanche a dirlo, secondo la
tradizione bolognese, i tortellini vanno cotti e mangiati rigorosamente in un
buon brodo di carne.
Tra gli altri prodotti tipici della cucina bolognese troviamo
anche il ragù di carne alla bolognese, che conosciamo bene nella
cucina italiana classica per servire da condimento alle tagliatelle all'uovo
(e cioè alle tagliatelle tipiche alla bolognese). Anche questa ricetta,
nel rispetto della continuità e a garanzia della vera tradizione gastronomica
bolognese, è stata depositata alla Camera di Commercio dalla delegazione
locale dell'Accademia italiana della cucina: è preparata con polpa di manzo
(ricercata in un taglio di carne piuttosto grasso, chiamato 'cartella'),
pancetta di maiale dolce, vino bianco secco, brodo di carne, concentrato di
pomodoro, cipolla, carota, sedano e facoltativa della panna da affioramento)...
sembra di sentirne già il profumo... Altro primo piatto tipico è quello delle
lasagne alla bolognese, la cui ricetta originale prevede la sfoglia di pasta
verde (ottenuta dagli spinaci) e comunque condite con i soliti ingredienti, ragù
e besciamella (provate quelle della trattoria in via Stendhal,
semplicemente ottime). Tra i primi piatti spiccano anche la zuppa imperiale,
un preparato a base di semolino e parmigiano, con uovo e mortadella e cotte nel
brodo di cappone, e i Passatelli e cioè un composto per minestra
preparato dal pane comune grattugiato, uova e formaggio, passato nell'apposito
stampo (di solito uno schiaccia patate) per ottenere la forma allungata.
Tra i secondi piatti, troviamo la cotoletta alla bolognese
(vitello o pollo fritto nello strutto, inumidito nel brodo e quindi al forno con
tanto di parmigiano reggiano e una fetta di prosciutto, e spesso anche trifolata
con del tartufo); il Friggione è invece usato come contorno (anche se è
più simile ad una densa zuppa) ed è tipico della tradizione contadina bolognese:
si tratta di un misto di cipolle del tipo dolce, macerate nello zucchero prima
della cottura e può essere usato come antipasto, piatto a sé, oppure contorno
per secondi di carne, in particolare bolliti.
Nei ristoranti a Bologna non mancheranno poi
crescentine e tigelle: le prime anche note come 'gnocchi fritti',
sono un prodotto alimentare tipico dell'Emilia, usate da sole oppure come panino
da farcire per salumi e formaggi; le seconde, il cui nome è forse più conosciuto
nel panorama gastronoico nazionale, sono anche chiamate crescentine modenesi
e sono tipiche della provincia. Nelle trattorie bolognesi non mancheranno
mai ad accompagnare taglieri di affettati e formaggi. Così come non mancherà il
Fritto misto alla bolognese, la cui ricetta ufficiale dell'Accademia
Italiana della Cucina si compone di costolette di agnello, crocchette di pollo,
cervella, stecchi di mortadella, animelle, zucchine, carciofi, patate,
cavolfiore, pomodori, fiori di zucca, melanzane, crema fritta, mele, e altre
varie.
Tra i dolci, non si manchi di assaggiare il Certosino
bolognese (anche noto come Panspeziale), un tipico dolce natalizio a
base di mandorle, pinoli, canditi e cioccolato fondente. La frutta candita è in
effetti 'materia prima' di diversi dolci bolognesi, tra cui il
Panone, un dolce natalizio. Tra i dolci troviamo anche le Raviole
Bolognesi (o Di San Giuseppe), biscotti tipici di Bologna preparati con
ripieno a base di mostarda bolognese e confettura di prugna nera.
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