Sei qui:
Cosa vedere a Torino
>
Galleria
Sabauda a Torino
La
Galleria Sabauda è una una delle più importanti collezioni
di arte pittorica presenti in Italia, con sede dal 2014 nella
Manica Nuova del Palazzo Reale a
Torino,
e prima di allora situata nel palazzo dell'Accademia delle
Scienze dal 1865, quando vi fu trasferita da Palazzo Madama, sua
primitiva sede.
|
|
La
sua eccezionale collezione comprende oltre 700 dipinti che spaziano dal XIII al XX secolo, con capolavori di maestri
italiani
Beato Angelico, Duccio di Boninsegna, Piero del
Pollaiolo,
Andrea Mantegna, Filippino Lippi, Veronese,
Tintoretto,
Guercino,
Orazio Gentileschi, Giambattista Tiepolo e stranieni,
in particolare della Scuola Fiamminga, Rogier van der Weyden, Van Dyck,
Rubens,
Rembrandt, i
Brueghel, Memling e
Van Eyck.
Il museo assunse questa denominazione poiché il nucleo originario fu
costituito per iniziativa di Carlo Alberto di Savoia, che volle
riunire le opere d'arte raccolte dai princi-pi della famiglia Savoia sin
dalla metà del Cinquecento. I quadri avevano arredato in precedenza le
residenze sabaude e provenivano in particolare da Palazzo Reale,
dalla collezione dei Savoia-Carignano e dal Palazzo Durazzo a
Genova. Nel
nuovo allestimento promosso da Carlo Alberto la raccolta assunse una
connotazione già di carattere museale, ben diversa dalla destinazione ad
arredo che le opere d'arte avevano avuto fino ad allora.
Il 2 ottobre 1832, in occasione del compleanno di Carlo Alberto, la galleria
fu ufficialmente inaugurata e aperta al pubblico, in Palazzo Madama.
L'esposizione dei 364 quadri doveva, secondo una lapide apposta a
commemorare l'evento, "servire all'incremento delle arti belle" e
avere altresì un molo formativo ed educativo. La raccolta fu ben presto
incrementata, in particolare grazie a Roberto e Massimo d'Azeglio
che la diressero, il primo dal 1832 al 1854 e il secondo dal 1854 al 1866,
promuovendo nuove acquisizioni.
Importanti donazioni, come quella dei marchesi Falletti di Barolo,
accrebbero il numero dei dipinti di autori piemontesi, mentre l'acquisto di
opere rappresentative dell'arte italiana del
Rinascimento e
di opere fiamminghe ed olandesi contribuì ad inserire la galleria nel novero
dei musei nazionali. Nel 1860 la collezione fu donata allo Stato da
Vittorio Emanuele II, assumendo il nome di Regia Pinacoteca Nazionale
e nel 1865 fu trasferita nella sede del Palazzo delle Scienze, con un
allestimento che seguiva un ordine cronologico e di scuole pittoriche.
Le collezioni si arricchirono di nuove opere durante la seconda metà
dell'Ottocento tanto che, nel 1909, si potevano contare ben più di seicento
pezzi esposti. Nel 1928 un'importante donazione effettuata dall'industriale
torinese Riccardo Gualino incrementò notevolmente la raccolta con
opere di grande valore artistico, ma del tutto estranee al criterio con cui
fino ad allora la galleria si era andata formando. Risale agli anni
Cinquanta un radicale intervento di riordinamento dovuto all'architetto
Piero Sanpaolesi, che per ottenere nuovi spazi creò un piano intermedio
al secondo piano raddoppiando la superficie espositiva e sistemando i quadri
senza cornici e per scuole, tenendo separata la raccolta Gualino.
La disposizione successiva, insieme alla ristrutturazione dell'edificio del
Palazzo delle Scienze e al restauro di molte opere, fu attuata seguendo i
raggruppamenti 'storici' delle raccolte, per sottolineare gli interessi
artistici dei vari principi sabaudi, il loro gusto collezionistico, le loro
committenze. Le opere del museo sono state suddivise rispettando i vari modi
e le diverse epoche della sua formazione; il nucleo originario di
provenienza sabauda, le successive integrazioni come museo statale, la
raccolta Gualino e le opere del Novecento. Vennero sistemate al secondo
piano del palazzo, le collezioni dinastiche, ordinate secondo la loro
formazione, seguendo un ordine cronologico e raggruppate in base alla loro
primitiva destinazione. La disposizione fu mantenuta anche nella sede attuale
presso il Palazzo Reale. Nel primo settore si trova la prima fase del
collezionismo sabaudo, con quadri raccolti dall'epoca di Emanuele
Filiberto (metà del Cinquecento) ai tempi di Carlo Emanuele I
(1630). Vi sono ritratti di famiglia e un capolavoro di Andrea Mantegna
e aiuto, la Madonna col Bambino fra i Santi Giovannino e Caterina
d'Alessandria.
Segue una sala dedicata ai maestri veneti del secondo Cinquecento, con tele
commissionate per l'arredo di Palazzo ducale da Carlo Emanuele I. Fra queste
è degno di nota il quadro di Paolo Veronese con La cena in casa di
Simone, dalla raccolta Durazzo. In un'altra sala sono esposti i quadri
del Cinquecento eseguiti da pittori di corte fra cui Antonio Tempesta
e il pittore di Guglielmo Caccia detto Moncalvo. Vi sono anche
esemplari del manierismo italiano ed estero e del naturalismo seicentesco,
come Il figliol prodigo del Guercino
e L'Annunciazione di Orazio Gentileschi.
Una sala è dedicata agli artisti lombardi e alla pittura religiosa del primo
Seicento. Significativi sono la grande tela con la rappresentazione
allegorica della Provincia di Susa del
Morazzone (1618-23), un tempo sulle pareti della sala delle Province
nel Palazzo ducale, e dipinti di Giovan Battista Crespi detto il Cerano
e di
Giulio Cesare Procaccini. Il gusto di Carlo Emanuele I è
esemplificato da un gruppo di quadri di pittori caravaggeschi: fra questi si
deve citare
San Pietro con il gallo ascritto a
Giovanni Baglione, San Giovanni evangelista attribuito a
Hendrijk Terbrugghen e Sansone arrestato dai Filistei di
Matthias Stomer.
La grande pittura fiamminga del Seicento è presente con importanti opere,
fra cui Deianira tentata dalla Furia e Ercole nei giardini delle Esperidi,
di
Peter Paul Rubens e quadri di Anton van Dyck. Il secondo
settore è collocato in una vasta galleria e documenta il periodo del
collezionismo sabaudo da
Vittorio Amedeo I a Vittorio Amedeo II (1630-1730). Vi sono
opere già appartenute al principe cardinal Maurizio di Savoia, fra
cui un suo busto in marmo eseguito da Francis Duquesnoy (1635) e un
quadro di Francesco Albani
raffigurante I quattro elementi (1625-28) che indicano il gusto
estetico del principe e la sua preferenza per artisti di cultura
classicista. Alcuni dipinti di Francesco Cairo documentano l'attività
di questo pittore alla corte di Vittorio Amedeo I e di Cristina di Francia,
mentre i ritratti del Principe Tommaso di Savoia-Carignano (1634) e
dei Figli di Carlo I d'Inghilterra (1635), chiaramente ispirati a
tipologie di van Dyck, sono esempi dei consueti scambi di effigi di sovrani
fra una corte e l'altra, spesso e volentieri in vista di matrimoni fra eredi
di dinastie regnanti.
Il gusto collezionistico di questo periodo, a differenza dell'epoca
precedente, che vedeva un forte preponderanza di quadri a soggetto religioso
o allegorico, annovera anche soggetti più disimpegnati come i quadri
cosiddetti "di genere" raffiguranti fiori, frutti, animali, nature morte, o
soggetti mitologici. Tra i pittori specializzati in questi generi sono da
citare Michelangelo Cerquozzi e
Pier Francesco Cittadini, che lavorarono per Cristina di Francia.
Non mancano tuttavia anche quadri religiosi, fra cui la Madonna della
Rosa del Sassoferrato, il
Battesimo di Cristo di Salvator Rosa, legati in particolar
modo alla figura di Carlo Emanuele I. Fra gli esempi dell'arte tardobarocca
si segnala il Cristo morto sorretto dagli angeli di Daniel Seyter,
e fra i quadri di veduta dell'epoca di Vittorio Amedeo II, Il Colosseo e
il Foro Romano di Gaspard van Wittel (1711).
Nel terzo settore trovano collocazione opere eseguite tra i regni di Carlo
Emanuele Il e Carlo Felice, dal 1730 al 1831. Prevalgono i soggetti
mitologici e allegorici come le Nozze di Bacca e Arianna di
Bernardino Galliari e il Trionfo della Pace di
Claudio Francesco Beaumont, entrambi eseguiti intorno alla metà del
Settecento. La pittura romana di metà Settecento è documentata da dipinti di
Sebastiano Conca e del grande pittore di
Lucca
Pompeo Batoni ed è qui esposta inoltre una serie di vedute in cui la
precisione topografica si fonde con effetti di romantica suggestione.
Fra queste ricordiamo due Paesaggi di Giuseppe Pietro Bagetti e di
Dénis van Loo. Nel quarto settore sono esposti pezzi provenienti dalle
collezioni del principe Eugenio e che arredavano la dimora del
Belvedere a
Vienna, fra
cui una serie di quadri dedicati alle imprese militari del principe stesso:
varie scene di Battaglie di Jan van Huchtenburg e l'imponente
Ritratto equestre del Principe Eugenio di Savoia-Soissons eseguito da
Jacob van Schuppen. Vi sono raccolte inoltre opere di pittura fiamminga
e olandese, alcune delle quali facevano parte delle collezioni sabaude già
dal Seicento, altre della collezione del principe Eugenio e altre ancora
acquistate in seguito dai vari diettori della galleria.
Sono presenti i tipici soggetti della pittura nordica, quali paesaggi,
nature morte, scenette di genere realizzati da pittori come Jan Bruegel
il Vecchio,
Cornelis de Heem, David Teniers il Giovane. Di straordinaria
importanza, in questo settore, sono il Ritratto di vecchio che dorme di
Rembrandt, Le stigmate di San Francesco di Jan van Eyck e
la Passione di Cristo di Hans Memling, acquistati per la Regia
Pinacoteca Nazionale.
In settori separati dalle collezioni dinastiche sono allestite le raccolte
statali, iniziate dal 1832 con acquisizioni promosse inizialmente per
accrescere il numero dei dipinti di scuola piemontese del XV e XVI secolo.
Vi sono rappresentati i pittori Defendente Ferrari,
Macrino d'Alba, Giovanni Martino Spanzotti, Ottaviano Cane,
i Giovenone, Bernardino Lanino. Per favorire inoltre
l'inserimento della Galleria Sabauda nel novero dei grandi musei nazionali,
furono fatti acquisti di opere delle varie scuole italiane dal Tre al
Cinquecento. Si devono ricordare la Madonna col Bambino del Beato
Angelico, Giovane olandese alla finestra di
Dou Gerard e la Leda del Tiziano (collezione Gualino),
Tobia e gli Arcangeli di Filippino Lippi, l'Annunciazione
del
Franciabigio per quanto concerne la scuola toscana.
Fra i veneti una Madonna col Bambino di Giovanni Bellini e l'Adorazione
dei pastori del
Savoldo; fra i lombardi la Predicazione di Sant'Ambrogio e la
Consacrazione di Sant'Agostino del Bergognone. Fra i pittori
manieristi si deve citare la presenza di Luca Cambiaso con un'Adorazione
dei Magi, di Daniele da Volterra con San Giovanni Battista
decollato e di Polidoro da Caravaggio
con Sant'Alberto Carmelitano.
Un settore a parte è riservato alla collezione Gualino, allestita,
per volontà del donatore, come "casa-museo" e comprendente gli oggetti più
vari. Dipinti di alta epoca, come la Madonna col Bambino e due angeli
attribuita a Duccio di Buoninsegna e la
Madonna col Bambino e santi di Taddeo di Bartolo, si
affiancano a pitture del Rinascimento, fra cui Marte e Venere,
capolavoro del Veronese, il presunto
Autoritratto di Tiziano, un Ritratto di giovinetto di
Lorenzo di Credi. Vi sono sculture come il Volto di donna
attribuito al Laurana e la bronzea
Madonna col Bambino di Jacopo Sansovino. La raccolta annovera
inoltre mobili, oggetti di oreficeria, tessuti, sculture egiziane,
ellenistiche e romane nonché alcune opere di arte cinese e giapponese. Della
Galleria Sabauda fa parte anche un gruppo di opere del Novecento,
soprattutto di artisti piemontesi attivi in Italia nel periodo fra la prima
e la seconda guerra mondiale.
Galleria Sabuada
Piazzetta Reale, 10122 Torino
Telefono: 011 564 1749
Orari: aperto tutti i giorni tranne lunedì (giorno di chiusura) dalle 9 alle
19
Copyright
© Informagiovani-italia.com. La riproduzione totale o parziale,
in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo
è proibita senza autorizzazione scritta.
Se questa pagina ti è piaciuta e ti è stata utile, per favore prenota con noi un hotel o un ostello ai link che trovi in questa pagina, è un servizio di Booking, non spenderai un euro in più, ma ci aiuterai ad andare avanti, per quanto possiamo e a scrivere e offrire la prossima guida gratuitamente. Oppure se vuoi puoi offrirci un caffè (ma non ci offendiamo se ci offri una pizza :) ) con una piccola donazione:.:
Paypal
☕
Dove si trova?
Ostelli Torino
Ostelli Italia
Auberges de Jeunesse Italie
Hotel Torino
Carte Turin
Karte von Turin
Mapa Torino
Map of Turin
Carte Piémont
Karte von Piemont
Mapa Piemonte
Map of Piedmont
Carte d'Italie
Karte von Italien
Mapa Italia
Map of Italy |