Guernica
di Pablo Picasso
Guernica è
il nome di una cittadina spagnola nei paesi baschi,
che diede il nome, attraverso un tragico evento
durante la Guerra Civile Spagnola, a uno dei
dipinti più conosciuti nella Storia dell'Arte,
eseguito da Pablo Ruiz Picasso, il maggiore
esponente del cubismo e uno dei più importanti
pittori del XX secolo; testimonia la partecipazione
del grande pittore nativo di
Malaga alla sofferenza
umana e il suo giudizio oppositore, senza se e senza
ma, ad ogni tipo di violenza. |
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Correva l'anno 1937, in occasione dell'Esposizione
Universale di Parigi il Governo Repubblicano spagnolo commissionò a
Picasso un'opera che rappresentasse la Spagna ed egli scelse di raffigurare
il bombardamento aereo di quell'anno a Guernica, piccola cittadine dei Paesi
Baschi spagnali, nel nord-est del paese, nonché città simbolo per i
repubblicani.
Picasso
dopo l'indecisione iniziale nel scegliere il soggetto del quadro, scelse con
fermezza di rappresentare Guernica e impiegò 5 settimane per finire l'enorme
tela che misura 3,49 x 7,76 metri e che attualmente si trova al
Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía a
Madrid
ed è ogni giorno visitato da migliaia di turisti per il suo forte impatto
visivo e per il suo messaggio. È inoltre presente un arazzo raffigurante la
Guernica che si trova all'ONU, nel corridoio davanti alla Sala del
Consiglio di Sicurezza. Ad ogni conferenza stampa, dietro il
rappresentante dell’ONU, si ricorda la crudezza della guerra e
l'insensatezza della guerra attraverso questo arazzo. Durante il periodo in
cui si discuteva la guerra in Iraq, però, l’immagine di Guernica fu coperta
con un drappo blu perché i vertici ONU non ritennero opportuno farsi
riprendere con un tale manifesto simbolo anti-bellico.
La sera del 26 Aprile 1937, durante la Guerra Civile Spagnola,
Guernica venne bombardata dalla legione Condor della Luftwaffe (aviazione
tedesca), alleata insieme ai "volontari" fascisti inviati da Mussolini, con
il Generale Francisco Franco, che cercava di usurpare il potere al legittimo
governo repubblicano. Della cittadina, dopo ore di bombardamento, non
restavano che macerie, di uomini, donne e bambini che fino al giorno prima
avevano abitato lì non restavano neanche i brandelli dei corpi. Molti civili
innocenti morirono ignari del pericolo imminente, così Picasso decise di
denunciare al mondo questo terribile fatto. La funzione del quadro è infatti
esortativa, cioè ha l'intenzione di condannare la guerra ed esortare alla
pace, non può esistere nessun motivo valido, mai, per una guerra.
Picasso per dipingere Guernica usò toni acromatici per accentuare la
tragicità di quanto rappresentato, un capolavoro privo di colore a
sottolineare l’autodistruzione dell’uomo. Partendo da sinistra la prima
figura che vediamo è una donna che tiene in grembo il figlio morto e piange,
rappresentando il dolore psichico, la sofferenza estrema di una madre, il
dolore universale dell'uomo e suggerisce l'iconografia di una Pietà. Il suo
collo si protrae verso l'alto ed ha la lingua a forma di triangolo,
acuminata, come se urlasse al cielo con tutte le sue forze; è
un’invocazione, una disperata richiesta d’aiuto ma anche una condanna: gli
assassini arrivano dal cielo. Dietro la donna possiamo vedere un toro che
rappresenta la Spagna, ma anche la forza.
Il soldato caduto è il simbolo della gioventù distrutta dalle atrocità della
guerra. Le donne, tra le quali una che scappa, una che regge un lume e
un'altra che grida dall'interno di una casa, sono altri segni di dolore e
rassegnazione.
Al centro del dipinto possiamo vedere un
cavallo che sembra impazzito, sconvolto da ciò che sta succedendo. Il
cavallo è ferito con una lancia, che rappresenta la regressione dell'uomo
quando si scatena una guerra. La ferita del cavallo, la spada spezzata in
mano al soldato caduto, le bocche spalancate in un grido di dolore rendono
ancora di più la tragicità dell'evento. La luce non è più quella solare ma è
artificiale. La lampadina dai raggi potenti come un sole illumina l'orgia di
distruzione umana, lo sterminio di persone “macellate? innocenti, può essere
interpretato come l'occhio di Dio che vede la scena. Il fiore in mano al
soldato, rappresenta, infine, una piccola, lieve speranza, nonostante tutto.
Durante la realizzazione di Guernica Picasso restò nel suo atelier a
Parigi
e non rimise piede in Spagna fino al 1939, quando terminò la guerra civile.
Un giorno quando l'artista ricevette la visita nel suo studio nella
capitale francese, di un ufficiale
tedesco, che vedendo l'opera chiese: "Avete fatto voi quest’orrore,
maestro?". Con onestà Picasso rispose: "No, è opera vostra".
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