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Il Muro di Berlino, che ha diviso la città
tedesca per quasi trent'anni, è diventato, suo malgrado, uno
dei luoghi più iconici del XX secolo. Questo simbolo della
Guerra Fredda, per una generazione di berlinesi ha
significato oppressione, angoscia e paura ma,
paradossalmente, anche la speranza di abbatterlo. Questo
articolo è un viaggio nella storia di questa barriera fisica
e psicologica, dalla sua costruzione nel 1961 alla sua
caduta nel 1989, attraverso testimonianze di vita e immagini
che mostrano il dolore e la sofferenza che ha causato.
di Massimo Serra
Introduzione
Il muro di
Berlino è stato uno dei simboli più emblematici della guerra
fredda tra il blocco sovietico, rappresentato dalla l'Unione
Sovietica e dai paesi del Patto di Varsavia e il blocco
occidentale, con Stati Uniti e Europa dell'Ovest in primis.
Costruito nel 1961 per dividere la città di Berlino in due
settori, il muro ha rappresentato una barriera fisica e
ideologica tra il comunismo e il capitalismo. Per 28 anni,
il muro ha separato famiglie, amici e connazionali,
impedendo la libera circolazione delle persone e delle idee.
Il muro è stato anche teatro di drammatiche fughe, proteste
e scontri tra le forze di sicurezza delle due parti. Il 9
novembre 1989, il muro è caduto in seguito alla pressione
popolare e alla riforma politica nell'Europa orientale. La
caduta del muro ha segnato la fine della guerra fredda e
l'inizio di un nuovo periodo di integrazione e cooperazione
tra le nazioni europee. Il muro di Berlino è oggi un
monumento storico che testimonia la volontà di libertà e di
pace del popolo tedesco e del mondo intero.
Perchè Berlino venne divisa in due da un muro?
La
storia
del
Muro
di
Berlino
(Berliner
Mauer
in
tedesco)
comincia
nel
1961,
come
diretta
conseguenza
della
Seconda
Guerra
Mondiale
e
della
successiva
Guerra
Fredda
tra
i
due
blocchi
di
potere
che
governavano
il
mondo
in
quel
periodo:
quello
sovietico
e
quello
occidentale
a
comando
americano.
La
vittoria
degli
Alleati
e
dell'Armata
Rossa
sul
nazismo
era
ormai
lontana
e
la
Germania,
divisa
fra
est
filosovietico
e
ovest
filoccidentale,
stava
pagando
il
prezzo
più
alto.
Mentre,
nella
Repubblica
Federale
(Rft),
grazie
anche
ai
massicci
aiuti
americani,
le
condizioni
di
vita
stavano
migliorando,
nella
Repubblica
Democratica
(Ddr
o
Rdt)
l'insoddisfazione
della
gente
cresceva.
La
collettivizzazione
forzata
dell'agricoltura,
la
repressione
dell'industria
e
del
commercio
privati,
la
mancanza
di
risorse,
provocavano
un
vero
e
proprio
esodo
dall'est
verso
l'ovest
della
Germania:
nei
mesi
che
vanno
da
gennaio
ad
aprile
ben
160
mila
persone
fuggivano
dal
"paradiso
socialista".
Una
situazione
insostenibile
per
il
regime
di
Walter
Ulbricht,
Segretario
Generale
del
Partito
di
Unità
Socialista
della
DDR,
che
tuttavia
il
15
giugno
del
1961,
durante
una
conferenza
stampa
internazionale,
smentiva
seccamente
le
voci
sul
progetto
di
costruzione
di
un
muro
a
Berlino
per
dividere
in
due
la
città:
"Ho
sentito
anch'io
questi
pettegolezzi,
sono
falsi.
Nessuno
ha
intenzione
di
farlo".
La storia oggi ci dice che era
una menzogna. Infatti, la mattina del 13 agosto dello stesso
anno i berlinesi scoprono nel cuore della loro città
filo spinato, blocchi di cemento anti-carro e
barricate. La divisione è avvenuta quasi senza rendersene conto.
Non si può più passare liberamente da una parte all'altra. I collegamenti fra la zona est e quella ovest sono
bloccati; i cittadini della prima non possono più entrare nella
seconda. Sono le "prime pietre" del famigerato Muro,
che la propaganda dell'Est chiama "il muro di protezione contro i
fascisti".
Venne scelta non
a caso l'alba di una domenica d'estate, il 13 agosto 1961,
per dividere
Berlino. Nei giorni successivi gli
sbarramenti provvisori di filo spinato vennero sostituiti da un muro di
lastre di cemento. Da un giorno all'altro furono così separate
strade, piazze, case e interrotti i collegamenti. Emblematico
il caso di
Bernauer Strasse,
dove i marciapiedi appartenevano all'Ovest e gli
edifici all'Est, tanto che vennero murati gli ingressi e le
finestre al piano terra dei palazzi per evitare fughe.
Gli Alleati reagiscono con moderazione, troppa moderazione,
e la "protezione" comunista cresce in fretta, raggiungendo i 166
chilometri di lunghezza e i 4 metri di altezza. Centosessantasei
chilometri che tagliano 192 strade di Berlino, sancendo
la definitiva separazione fra i due blocchi. Passare
il Muro diventa impresa assai rischiosa, tanto che un
centinaio di berlinesi dell'est moriranno nel tentativo
di scavalcarlo, o di superarlo in qualsiasi modo,
uccisi dai poliziotti di guardia al confine i
famigerati Vopos.
Chi fu l'ultima vittima che tentò di attraversare il muro?
L'ultima
vittima è Chris Gueffroy,
morto il 6 febbraio del 1989. Non poteva saperlo:
gli sarebbe bastato pazientare ancora pochi mesi e sarebbe
ancora vivo e libero.
Chris
Gueffroy tentò la fuga insieme ad un amico, Christian Gaudian.
Confidavano sul fatto che le guardie di confine avevano l'ordine
di non sparare durante la visita di personalità straniere, e
in quei giorni a Berlino Est c'era il Primo Ministro svedese.
Ma non fu così. Le guardie aprirono il fuoco, Gueffroy fu colpito
al petto da dieci proiettili e morì miseramente sulla striscia fra il muro
esterno e quello interno. Il suo amico Gaudian venne ferito
gravemente e fu poi arrestato e condannato a tre anni di prigione.
Nel settembre del 1989 fu liberato, grazie a un "riscatto"
pagato dalle autorità occidentali alla Germania orientale. Oggi
Gueffroy avrebbe 50 anni.
Pochi mesi dopo
la sua morte, il 9 novembre di quell'anno, Günther Schabowski, leader della Sed (il
partito comunista) di Berlino est, annuncia la resa
con parole ambigue: il Muro viene aperto
per permettere "viaggi personali all'estero". Sono le
sette di sera e poco dopo scoppia una festa spontanea alla
Porta di Brandeburgo e nella
Kurfürstendamm di Berlino ovest.
Quel
9 novembre 1989, la Guerra Fredda era praticamente terminata
e cominciarono a dissolversi tutti i regimi comunisti dell'Europa orientale. A partire dalla mezzanotte di quel giorno,
i cittadini della DDR erano liberi di attraversare i confini
del paese. Da Est e da Ovest i berlinesi accorsero in massa,
euforici, eccitati ed increduli, verso il muro, bevendo birra e champagne, cantando "auf
Tor!" ("Aprire il cancello!"), piangendo,
urlando di gioia, abbracciandosi e baciandosi. A mezzanotte, tutti passavano
attraverso i checkpoint. Più di 2 milioni di persone provenienti
da Berlino Est andarono a visitare Berlino Ovest quel fine settimana
per partecipare a una festa che era, un giornalista ha scritto,
"la più grande festa di strada nella storia del mondo."
Ogni passo nella libertà sembrava a prima vista
irreale, gustoso e quasi rallentato per assaporarlo meglio.
Ogni passo aumentava la nitidezza e la consapevolezza della
realtà: finalmente l'incubo era finito.
La
gente prese martelli e picconi cominciando ad abbattere pezzo
dopo pezzo parti del Muro, alcuni in mancanza di attrezzi lo
graffiavano, lo scalciavano, portando via anche solo delle
briciole Questi pezzi della "barriera"
divennero noti come "mauerspechte" o "spicchi di parete"
mentre le gru e le ruspe a loro volta cominciarono ad abbattere
porzioni più ampie. Il Muro venne fatto a pezzi e distrutto in breve tempo
e Berlino si ritrovò unita per la prima volta dal 1945. "Solo
oggi", scrisse un berlinese su una parte del Muro che stava
per essere anch'essa abbattuta ", la guerra è davvero finita."
La riunificazione della Germania Est e Ovest divenne
ufficiale il 3 ottobre 1990, quasi un anno dopo la caduta
del muro di Berlino. Di lì a poco tutto il mondo del blocco
comunista sarebbe crollato a sua volta pezzo per pezzo.
In questi anni,
contraddizioni fuoriuscite dalla Riunificazione, fortemente
e velocemente voluta e realizzata dall'ex premier Kohl,
hanno funestato Berlino che poi tuttavia è riuscita a riprendersi
velocemente
diventando una delle capitali più attraenti del pianeta. Giovani
da tutto il mondo convergono nella rinata capitale tedesca,
nonostante fatti che saltuariamente accadono che vanno da episodi
di razzismo al ritorno nostalgico di fermenti comunisti o neonazisti.
La grande città tedesca rimane un cantiere aperto, in cerca
di una propria identità. Un processo difficile che la stessa
Berlino ha imposto a tutta l'Europa, da allora, dal preciso
momento iniziale della Caduta, alla ricerca di un equilibrio
e di un riassetto comune. Più di 28 anni sono ormai trascorsi
tra crolli ideologici e germinazioni di mercati nuovi, guerre
nel Vecchio Continente e proclami dal Nuovo Mondo.
5 fatti interessanti
sul muro di Berlino che forse non conoscete
1)
Le autorità della Germania orientale negarono fino all'ultimo
di avere in mente la costruzione del Muro. Il 15 giugno 1961
Walter Ulbricht, primo segretario del Partito di Unità
Socialista e presidente del Consiglio di Stato della Repubblica
democratica tedesca (DDR), disse in un comunicato durante una
conferenza stempa con i media internazionali: "hat die Niemand
Absicht, eine Mauer zu errichten" (Nessuno ha l'intenzione
di erigere un muro). Sabato 12 agosto 1961 lo stesso Ulbricht
firmò l'ordine di inizio della costruzione del muro. Nella foto,
visita di Martin Luther King al Muro di Berlino nel 1964.
2)
Il Muro fu spesso definito come la Parete di Protezione anti-fascista
o Antifaschistischer Schutzwall della DDR. Il governo
della città di Berlino Ovest a volte lo indicava come il "Muro
della Vergogna", un riferimento alla restrizione alla libertà
di movimento per i cittadini di Berlino Est. In questa foto
storica e molto famosa del 1961 si assiste alla defezione del
soldato tedesco orientale Hans Conrad Schumann
che salta sopra una barricata di filo spinato al settore della
Bernauer via a Berlino Ovest il 15 agosto. Schumann fece il
suo "salto" verso la libertà per unirsi alla sua famiglia, che
in precedenza era fuggita a ovest
3)
Vi è una malattia psicologica riconosciuta denominata "Mauerkrankheit"
Malattia del Muro, i cui malati hanno paura di spazi
chiusi e delle folle. Uno psichiatra in un ospedale psichiatrico
di Berlino Est, il dottor Dietfried Mueller-Hegemann,
ha definito questa patologia tipica della Germania Est, con
sintomi quali depressione, manie di persecuzione e ripetuti
tentativi di suicidio. In questa foto (a lato) molto significativa
del 1961 una giovane donna, accompagnata dal suo fidanzato,
si trova vicino alla parte superiore del muro di Berlino per
parlare a sua madre, dalla quale è stata divisa, che si trova
sul lato opposto della barriera.
4)
Tra le due pareti del muro che costituivano la barriera vi era
una zona che divenne tristemente nota come la striscia della
morte. La striscia era coperta di sabbia rastrellata o ghiaia
che rendevano le orme dei disertori facili da notare e offrivano
ai guardiani del muro una chiara linea di fuoco. I letti di
chiodi venivano posti sotto i balconi sovrastanti la Striscia
di Morte. La foto di lato si riferisce al Dicembre 1963
quando i berlinesi dell'est e dell'ovest poterono incontrarsi
di nuovo presso il valico di frontiera del Ponte Oberbaum.
Per la prima volta da quando la Germania dell'Est costruisce
il muro nel 1961, i berlinesi dell'ovest, grazie a passaporti
speciali, possono attraversare la frontiera per visitare i parenti
rimasti ad Est durante le festività natalizie.
5)
Un totale di 5.000 persone disertarono con successo da Berlino
Est a Berlino Ovest utilizzando una varietà di metodi
tra cui quello di scavare lunghe gallerie sotto il muro, alla
deriva su una mongolfiera o in viaggio con aerei ultraleggeri
e in un'occasione, semplicemente guidando un vettura sportiva
a tutta velocità attraverso le prime fortificazioni di base.
Nella foto a lato del 2004 si può ammirare il toccante e controverso
progetto artistico al Checkpoint Charlie. Sono state ricreati
130 metri del muro, e 1.065 croci di legno a commemorare le
altrettante persone uccise cercando di fuggire dalla Germania
orientale. La mostra è stata avviata dal direttore del Museo
del Muro, Alexandra Hildebrandt.
Sono
già passati più di 30 anni dalla caduta del muro
Nel
novembre 2014 il mondo ha celebrato il 25° anniversario
della caduta del muro di Berlino. La città ha trascorso
un quarto di secolo, ricostruendo e ridefinendo se stessa intorno
a questa dolorosa cicatrice storica. Mentre i berlinesi hanno
a lungo cercato di dimenticare questo periodo, per fortuna numerosi
musei, mostre e visite guidate si sono nel frattempo strutturate
e sviluppate per aiutare i giovani tedeschi e gli stranieri
che visitano la città a cercare di capire e a scavare più a
fondo nella storia complicata sia del Muro che della divisione
tedesca. Nella foto a sinistra scattata nell'agosto del 1961,
si può riassumere tutto il dramma dell'assurda divisione che
di lì si sarebbe creata in modo permanente; due
giovani ragazze parlano con i loro nonni divise da loro da un
recinto di filo spinato che diventerà poi il Muro vero e proprio.
Dove trovare le tracce "profonde" del Muro di Berlino
Come punto di partenza per qualsiasi comprensione più
profonda di quello che è stato Muro di Berlino andate nei pressi della stazione
ferroviaria di S-Nordbahnhof. Prima di uscire dalla stazione,
leggete i display informativi alle pareti che raccontano la
storia di questa e di altre e "stazioni fantasma". (La
DDR aveva bloccato l'accesso ai suoi cittadini ad alcuni tratti
delle rete metropolitana di Berlino che avrebbe potuto servire
come via di fuga diretta verso Berlino Ovest.). Una volta usciti
dalla stazione, troverete altri schermi informativi interni
ed esterni, compresi i film storici, documenti originali e numerose
trasmissioni e interviste che descrivono gli eventi che portarono
alla costruzione del Muro, le reazioni ed eventi drammatici
(tra cui numerosi tentativi di fuga) intorno alla sua costruzione
nell'agosto 1963 e quello che la divisione della città
ha significato per i suoi residenti (in particolare quelli all'ombra
del Muro), e ciò che la città sembrava nei giorni e mesi dopo
la caduta del muro.
Altri
luoghi da vedere in cui ci sono segmenti originali del Muro
di Berlino comprendono la celeberrima
East Side Gallery
(che corre lungo il fiume Sprea tra le metropolitane
di S-Ostbahnhof e S-Warschauer Str.) o la cosiddetta Topografia
del Terrore (tra
Potsdamer Platz
e il
Checkpoint Charlie),
o ancora
Bernauer Strasse.
Ci sono numerosi pezzi di muro che ora sono sparsi per Potsdamer Platz e Leipziger Platz, in genere non nella loro
posizione originale. Nella foto a sinistra il numero della rivista
Time del 31 agosto del 1962. Primo anniversario della costruzione
del Muro di Berlino.
Per capire meglio
gli sviluppi paralleli in Germania occidentale e orientale dopo
la fine della seconda guerra mondiale, compresi gli eventi che
portarono alla riunificazione, potete visitare il Museo Storico
Tedesco che sull'argomento ha una mostra permanente. Un intero
piano è dedicato a questo periodo, ed i visitatori grazie al
display ben congegnato allo scopo possono ottenere un eccellente senso
degli eventi che hanno portato alla divisione della Germania:
dal significato della costruzione del Muro di Berlino; il confine interno-tedesco per l'economia della DDR; le relazioni
Est-Ovest tedesco della metà fino alla fine del XX secolo. Per
informazioni: Deutsches Historisches Museum , Unter den
Linden 2. Aperto 10:00-06:00 tutti i giorni, ingresso € 8/4.
S-Friedrichstrasse., S-Hackescher Markt, S-Alexanderplatz, fermata
bus Unter den Linden / Staatsoper.
Dove
si trovava il Muro? Ebbene, nel centro di Berlino, la
parte più occidentale del Muro è spesso segnata da una linea di ciottoli,
con inserite lastre di rame e la scritta: "Berliner Mauer
1961-1989". Si può facilmente percorrere questo tracciato
storico sia dietro il
Reichstag
che intorno alla
Porta di Brandeburgo,
oltre il Memoriale dell'Olocausto, fino a Potsdamer Platz,
quindi oltre la Topografia del Terrore e il Checkpoint Charlie.
Oppure potete dirigervi nella già citata
Bernauer Strasse.
Può essere difficile da credere oggi, ma ovunque si stia in
piedi nella zona di Potsdamer Platz (ora sede del Sony
Center e di numerosi altri grattacieli) non c'era niente.
Era tutto vuoto, tutto compreso all'interno del complesso del
Muro. In altre sezioni di Berlino, il perimetro del Muro non
è stato segnato con la linea dei ciottoli. Il tracciato seguì i confini
dei quartieri tra Berlino Est e Ovest (che
tipicamente seguivano il borgo o i confini dei Bezirk
(quartieri)) che ancora
oggi dividono la città. Questo è il motivo
per cui uno dei tratti più importanti del muro si trovava
proprio
nella Bernauer Strasse cioè il confine tra i quartieri di
Mitte (Est) e Wedding (Ovest).
Incrocio tra
Berlino Est e la stazione di Friedrichstrasse
Se
vi trovate confusi e persi dal disegno complicato della stazione
di Friedrichstrasse, avete un buon motivo per esserlo. Questa
stazione è uno dei nodi di trasporto della città e quando Berlino
venne divisa fu riprogettata per mantenere i flussi dei passeggeri
separati per i viaggiatori occidentali e orientali. In seguito
divenne un valico di frontiera essenziale tra Berlino Est e
Ovest seguendo la costruzione del Muro. Si può vedere un modello
gigante di questo sistema elaborato nel blu brillante del
Tränenpalast, o Palazzo delle Lacrime, appena fuori
dalla stazione accanto alla Sprea.
Fu qui che molti berlinesi dell'Est uscirono dalla DDR; il
nome si riferisce alle lacrime che versarono le famiglie colpite
dalla divisione tedesca costrette a dire loro addio. L'edificio
ospita oggi una eccellente mostra storica sui valichi di frontiera,
con le testimonianze di coloro che hanno lasciato la Germania
Est legalmente e illegalmente. C'erano quelli coloro che
visitavano e passavano
attraverso rigorosi controlli il confine. C'era chi lo
faceva di contrabbando, e c'erano quelli
che eseguivano (spesso loro malgrado) i controlli. Grenzerfahrungen
- Tränenpalast a Bahnhof Friedrichstrasse, Reichstagufer
17 Orari 09:00-19:00 nei giorni feriali (lunedì chiuso), 10:00-18:00
nei fine settimana e nei giorni festivi, ingresso gratuito.
Massimo Serra per Informagiovani Italia
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Monumento al Muro di
Berlino
Il salto della Speranza di Conrad
Schumann
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