Introduzione alla filosofia

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La filosofia è lo studio di problemi riguardanti l'esistenza, la conoscenza, la verità, la morale e il senso della vita. Affonda le sue radici nel pensiero dell'Antica Grecia e implica un ragionamento logico e critico.  FacebookTwitterYoutubeScrivi a Informagiovani Italia

 

Il termine filosofia significa "amore per il sapere" ed è composto dalle parole greche philos, che significa amante o amico e sophia, che significa conoscenza. La filosofia esplora tutto ciò che non conosciamo del mondo intorno a noi e sul quale ci facciamo domande e cerchiamo risposte. La filosofia nasce dalla curiosità innata dell’essere umano per quanto lo circonda e gli succede intorno, dalla necessità di capire meccanismi e dinamiche, dalla voglia di trovare sempre spiegazioni. Da sempre le persone si sono fatte domande sul mondo in cui vivono e probabilmente da sempre sono esistiti grandi filosofi.

 

Altre definizioni di filosofia che vanno nella stessa direzione:

  • Lo studio della natura e del significato dell'universo e della vita umana -Dizionario Oxford University

  • Verità della ragione (proposizioni analitiche) - Immanuel Kant

  • La filosofia è uno studio sistematico e completo della verità sulla vita, sull'universo, e tutto ciò che include gli eventi, le relazioni e l'esperienza.

  • La filosofia è un processo di analisi, critica, interpretazione e speculazione.

  • La filosofia non serve a nulla, dirai; ma proprio perché essa è priva di legame di servitù è il sapere più nobile. (Metafica) Aristotele

Una comportamento ricorrente quando, specialmente in Italia, qualcuno decide di iscriversi alla facoltà di Filosofia, è il fatto di venire subito inserito da conoscenti e parenti nella categoria di coloro che probabilmente non troveranno mai lavoro. Non è così, è in realtà l’origine di questi pregiudizi non si riallaccia ai complicati sbocchi lavorativi di una persona che si laura in filosofia – che comunque non sono da sottovalutare – bensì alla difficoltà di comprendere l’utilità e la funzione della filosofia nella società moderna. La parola filosofia è spesso guardata con la diffidenza di chi vede qualcosa troppo distante da lui, appannaggio di persone "troppo colte", "troppo distanti", "troppo intelligenti" e così via. Quindi la domanda delle domande si riduce a una sola: "Ma a cosa serve la filosofia?".

 

EmpedoclePer comprendere fino in fondo i tratti della "nobiltà" di cui parla Aristotele, è necessario visualizzare la filosofia nella storia e il ruolo che ha avuto per l’umanità. Le domande su cui la filosofia s’interroga fin dai tempi dei tempi sono le più varie: perché esistiamo, cos'è realmente buono e cosa è realmente cattivo, esiste Dio, come è nato il mondo, di che cosa è fatto il mondo…  solo quando la filosofia riesce a dare una risposta allora essa diventa una scienza.

 

Nelle grandi civiltà occidentali del passato, a cominciare da quella greca, la filosofia rappresentava quindi una scienza primaria legata alla ricerca del principio delle cose. Ancora Aristotele ha posto la filosofia su un piano "superiore" rispetto alle altre scienze teoretiche, quelle che studiano gli oggetti nei loro tratti necessari, come la  matematica e la fisica, mentre la filosofia lo fa nella sua profondità più "intima". La ricerca filosofica si propone di andare "oltre le cose", basti pensare ai "sofisti" e alla loro indole di ribaltare un pensiero acquisito, metterlo in discussione. La loro era una critica che toccava la religione, l’etica, la politica, e che quindi non osservava pedissequamente la realtà di tutti i giorni, ma la scrutava attraverso un occhio diverso, quello capace di disintegrare una certezza acquisita e, magari, cambiarla radicalmente.

 

La filosofia invita a non accettare mai senza metterla prima in dubbio una qualsiasi verità che ci viene tramandata o che reputiamo vera per un principio di auctoritas (termine di origine romana che indica il fenomeno per cui un sapere veniva considerato incontrovertibile perchè decretato da un personaggio autorevole in materia), ma a mettere sempre in dubbio ogni certezza con l'obbiettivo di arrivare ad una vera conoscenza. Aletheia, verità in greco, si può infatti tradurre come "non più nascosto".

 

Insomma, un filosofo altro non è che una persona che "esplora l'ignoto" cercando di raggiungere una risposta, non la risposta in sé. Nel corso del tempo la filosofia non ha smarrito il senso di quell’indagine sulla vita e i suoi fenomeni e, pur diramandosi in correnti di ogni tipo, ha tenuto aperto quell’occhio indagatore. Per esempio Friedrich Nietzsche scrisse che "Chi ha un perché abbastanza forte, può superare qualsiasi come" e in particolare "Il filosofo deve essere la cattiva coscienza della sua epoca". Per Michel de Montaigne "Filosofare significa imparare a morire", cominciando col chiedersi cosa è la vita. Umberto Eco affermava: "La domanda fondamentale della filosofia è la stessa di quella di un romanzo giallo: chi è il colpevole?". Insomma, la filosofia stessa è il dubbio.

In senso generale la filosofia può essere quindi intesa come lo studio del tutto, cioè di tutte le cose, di tutto ciò che è, a livello sia reale sia ideale. Di tutte le cose la filosofia vuole indagare l’origine, la natura e il fine, a differenza delle scienze particolari, che studiano settori specifici e circoscritti della realtà con obiettivi pratico-conoscitivi.

Ricordiamo i grandi filosofi del passato perché hanno fatto sorgere nelle menti delle persone dei dubbi e sono riusciti spesso a mutare le opinioni della gente. Ovviamente ogni grande filosofo ha espresso concetti ed è stato veicolo di valori fortemente legati al periodo in cui è vissuto e alla cultura di provenienza.

In questa breve introduzione ci occuperemo della nostra filosofia, la filosofia occidentale. La filosofia occidentale è nata in Europa oltre 2500 anni fa e i primi filosofi di cui si ha notizia vissero in Italia, in Grecia e in Turchia. Certo i primi pensatori furono influenzati dal pensiero egizio babilonese cosicché le radici della filosofia occidentale possono comunque rintracciarsi in Africa.

La filosofia come ricerca

La filosofia occidentale ha sempre oscillato tra il suo cercare di rappresentare in modo massimalista un sapere supremo e la pura ricerca minimalista sui metodi della conoscenza (metodologismo). Questo due estremi apparentemente inconciliabili avevano la comune e ineludibile necessità della domanda sul senso (sia della vita che dell'esistente) e di una possibile costituzione di una comprensione unitaria del mondo. Già in Platone, parlava della filosofia non come una forma di saggezza che si possiede e di cui si è certi, ma come dell'amore della saggezza, nella prospettiva di una ricerca costante della verità.

Nella metodologia applicata alla filosofia, questa si caratterizza per l’uso di procedimenti razionali e rigorosi, fondati su evidenze logico-concettuali, a differenza delle scienze della natura, logico-matematiche e quelle dell’uomo, che utilizzano in modo privilegiato, oltre a questi metodi, anche l’esperimento per verificare o confutare ipotesi. Inoltre il sapere o la verità (dimostrata razionalmente, e non fondata su credenze o tradizioni non vagliate criticamente) a cui tende la filosofia deve avere un senso per l’uomo e per la sua vita. Vi sarà venuto già in mente che anche la religione si pone il problema del significato della vita dell’uomo, della sua origine e della sua finalità. La differenza tra filosofia e religione è che quest'ultima cerca le risposte sulla base di credenze o verità accettate per fede, non dimostrate razionalmente.

Rami della filosofia

  • Logica

  • Metafisica

  • Politica

  • Epistemologia

  • logica

  • Estetica

  • Etica

I filosofi di oggi, al contrario di quanti alcuni possono pensare, sono dei personaggi molto gettonati, ai quali vengono richieste spesso opinioni riguardo a temi di attualità. Molti filosofi lavorano nelle università ed insegnano ai ragazzi modalità di ragionamento e di discussione chiare ed efficaci.

Le domande a cui oggi la filosofia tenta di rispondere riguardano argomenti molto differenti rispetto al passato come l’intelligenza artificiale, le questioni etiche, la presenza o meno dell'anima negli animali, la possibilità di viaggiare nel tempo…Sono considerati filosofi di oggi: Foucault, Derrida, Popper, Kuhn, Feyerabend, Horkheimer, Adorno, Marcuse...

 

Quali sono gli sbocchi occupazionali per i laureati in filosofia oggi?

 

In realtà molti di più di quelli ci si potrebbe aspettare, soprattutto in un mondo del lavoro costantemente in movimento.

 

Gli sbocchi classici:

  • carriera accademica;

  • insegnare nelle scuole;

  • carriera giornalistica;

Sbocchi moderni;

  • marketing creativo;

  • gestione delle risorse umane in azienda;

  • bioetica;

  • etica informatica;

  • editoria;

  • spettacolo;

  • belle arti;

  • economia;

  • consulente filosofico;

  • giornalismo;

  • radio;

  • pubblicità e mondo della comunicazione in generale;

In un periodo storico come il nostro, in cui si teme che molti lavori attuali saranno svolti grazie alle nuove tecnologie legate allo sviluppo dell'intelligenza artificiale, la filosofia potrebbe essere un ancora di salvezza. Nessun software potrà infatti replicare la capacità di astrazione umana e nemmeno la creatività l'aspirazione verso la bellezza e l'assoluto tipici degli studi umanistici. Il filoso non è una figura barbuta e incomprensibile, ma al contrario può essere un ponte tra due mondi, quello tecnologico e quello naturale, anche in senso manageriale.

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