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La
filosofia è lo studio di problemi riguardanti l'esistenza, la conoscenza, la
verità, la morale e il senso della vita. Affonda le sue radici nel pensiero
dell'Antica Grecia e implica un ragionamento logico e critico.
  
Il termine filosofia
significa "amore per il sapere" ed è composto dalle parole
greche philos, che significa amante o amico e sophia, che
significa conoscenza. La filosofia esplora tutto ciò che non conosciamo del
mondo intorno a noi e sul quale ci facciamo domande e cerchiamo risposte.
La filosofia nasce dalla curiosità innata dell’essere
umano per quanto lo circonda e gli succede intorno, dalla necessità di capire
meccanismi e dinamiche, dalla voglia di trovare sempre spiegazioni. Da sempre le
persone si sono fatte domande sul mondo in cui vivono e probabilmente da sempre
sono esistiti
grandi filosofi.
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Altre definizioni di
filosofia che vanno nella stessa direzione:
-
Lo studio della
natura e del significato dell'universo e della vita umana -Dizionario
Oxford University
-
Verità della
ragione (proposizioni analitiche) - Immanuel Kant
-
La filosofia è uno
studio sistematico e completo della verità sulla vita, sull'universo, e
tutto ciò che include gli eventi, le relazioni e l'esperienza.
-
La filosofia è un
processo di analisi, critica, interpretazione e speculazione.
-
La filosofia non
serve a nulla, dirai; ma proprio perché essa è priva di legame di servitù è
il sapere più nobile. (Metafica) Aristotele
Una comportamento
ricorrente quando, specialmente in Italia, qualcuno decide di iscriversi alla
facoltà di Filosofia, è il fatto di venire subito inserito da conoscenti e
parenti nella categoria di coloro che probabilmente non troveranno mai lavoro.
Non è così, è in realtà l’origine di questi pregiudizi non si riallaccia ai
complicati sbocchi lavorativi di una persona che si laura in filosofia – che
comunque non sono da sottovalutare – bensì alla difficoltà di comprendere
l’utilità e la funzione della filosofia nella società moderna. La parola
filosofia è spesso guardata con la diffidenza di chi vede qualcosa troppo
distante da lui, appannaggio di persone "troppo colte", "troppo distanti",
"troppo intelligenti" e così via. Quindi la domanda delle domande si riduce a
una sola: "Ma a cosa serve la filosofia?".
Per
comprendere fino in fondo i tratti della "nobiltà" di cui parla Aristotele, è
necessario visualizzare la filosofia nella storia e il ruolo che ha avuto per
l’umanità. Le domande su cui la filosofia s’interroga fin dai
tempi dei tempi sono le più varie: perché esistiamo, cos'è realmente buono e
cosa è realmente cattivo, esiste Dio, come è nato il mondo, di che cosa è fatto
il mondo… solo quando la filosofia riesce a dare una risposta allora essa
diventa una scienza.
Nelle grandi civiltà
occidentali del passato, a cominciare da quella greca, la filosofia
rappresentava quindi una scienza primaria legata alla ricerca del principio
delle cose. Ancora Aristotele ha posto la filosofia su un piano "superiore"
rispetto alle altre scienze teoretiche, quelle che studiano gli oggetti nei loro
tratti necessari, come la matematica e la fisica, mentre la filosofia lo
fa nella sua profondità più "intima". La ricerca filosofica si propone di andare
"oltre le cose", basti pensare ai "sofisti" e alla loro indole di ribaltare un
pensiero acquisito, metterlo in discussione. La loro era una critica che toccava
la religione, l’etica, la politica, e che quindi non osservava pedissequamente
la realtà di tutti i giorni, ma la scrutava attraverso un occhio diverso, quello
capace di disintegrare una certezza acquisita e, magari, cambiarla radicalmente.
La filosofia invita a
non accettare mai senza metterla prima in dubbio una qualsiasi verità che ci
viene tramandata o che reputiamo vera per un principio di auctoritas (termine di
origine romana che indica il fenomeno per cui un sapere veniva considerato
incontrovertibile perchè decretato da un personaggio autorevole in materia), ma
a mettere sempre in dubbio ogni certezza con l'obbiettivo di arrivare ad una
vera conoscenza. Aletheia, verità in greco, si può infatti tradurre come "non
più nascosto".
Insomma, un filosofo
altro non è che una persona che "esplora l'ignoto" cercando di raggiungere una
risposta, non la risposta in sé. Nel corso del tempo la filosofia non ha
smarrito il senso di quell’indagine sulla vita e i suoi fenomeni e, pur
diramandosi in correnti di ogni tipo, ha tenuto aperto quell’occhio indagatore.
Per esempio
Friedrich Nietzsche
scrisse che
"Chi ha un perché abbastanza forte, può superare qualsiasi come"
e in particolare
"Il filosofo deve essere la cattiva coscienza della sua epoca".
Per Michel de Montaigne "Filosofare significa imparare a morire",
cominciando col chiedersi cosa è la vita. Umberto Eco affermava: "La domanda
fondamentale della filosofia è la stessa di quella di un romanzo giallo: chi è
il colpevole?". Insomma, la filosofia stessa è il dubbio.
In senso generale la filosofia può essere quindi intesa come lo studio del
tutto, cioè di tutte le cose, di tutto ciò che è, a livello sia reale sia
ideale. Di tutte le cose la filosofia vuole indagare l’origine, la natura e il
fine, a differenza delle scienze particolari, che studiano settori specifici e
circoscritti della realtà con obiettivi pratico-conoscitivi.
Ricordiamo i grandi
filosofi del passato perché hanno fatto sorgere nelle menti delle persone
dei dubbi e sono riusciti spesso a mutare le opinioni della gente. Ovviamente
ogni grande filosofo ha espresso concetti ed è stato veicolo di valori
fortemente legati al periodo in cui è vissuto e alla cultura di provenienza.
In questa breve
introduzione ci occuperemo della nostra filosofia, la filosofia occidentale.
La filosofia occidentale è nata in Europa oltre 2500 anni fa e i primi
filosofi di cui si ha notizia vissero in Italia, in Grecia e in Turchia. Certo i
primi pensatori furono influenzati dal pensiero egizio babilonese cosicché le
radici della filosofia occidentale possono comunque rintracciarsi in Africa.
La filosofia come
ricerca
La filosofia occidentale ha sempre oscillato tra il
suo cercare di rappresentare in modo massimalista un sapere supremo e la pura
ricerca minimalista sui metodi della conoscenza (metodologismo). Questo due
estremi apparentemente inconciliabili avevano la comune e ineludibile necessità
della domanda sul senso (sia della vita che dell'esistente) e di una
possibile costituzione di una comprensione unitaria del mondo. Già in Platone,
parlava della filosofia non come una forma di saggezza che si possiede e di cui
si è certi, ma come dell'amore della saggezza, nella prospettiva di una ricerca
costante della verità.
Nella metodologia applicata alla filosofia, questa si
caratterizza per l’uso di procedimenti razionali e rigorosi, fondati su
evidenze logico-concettuali, a differenza delle scienze della natura,
logico-matematiche e quelle dell’uomo, che utilizzano in modo privilegiato,
oltre a questi metodi, anche l’esperimento per verificare o confutare
ipotesi. Inoltre il sapere o la verità (dimostrata razionalmente, e non fondata
su credenze o tradizioni non vagliate criticamente) a cui tende la filosofia
deve avere un senso per l’uomo e per la sua vita. Vi sarà venuto già in mente
che anche la religione si pone il problema del significato della vita dell’uomo,
della sua origine e della sua finalità. La differenza tra filosofia e religione
è che quest'ultima cerca le risposte sulla base di credenze o verità accettate
per fede, non dimostrate razionalmente.
Rami della
filosofia
-
Logica
-
Metafisica
-
Politica
-
Epistemologia
-
logica
-
Estetica
-
Etica
I filosofi di oggi, al contrario di quanti
alcuni possono pensare, sono dei personaggi molto gettonati, ai quali vengono
richieste spesso opinioni riguardo a temi di attualità. Molti filosofi lavorano
nelle università ed insegnano ai ragazzi modalità di ragionamento e di
discussione chiare ed efficaci.
Le domande a cui oggi la filosofia tenta di rispondere
riguardano argomenti molto differenti rispetto al passato come l’intelligenza
artificiale, le questioni etiche, la presenza o meno dell'anima negli animali,
la possibilità di viaggiare nel tempo…Sono considerati filosofi di oggi:
Foucault, Derrida, Popper, Kuhn, Feyerabend, Horkheimer, Adorno, Marcuse...
Quali sono gli sbocchi occupazionali
per i laureati in filosofia oggi?
In realtà molti di più di quelli ci si potrebbe aspettare, soprattutto in un
mondo del lavoro costantemente in movimento.
Gli sbocchi classici:
-
carriera accademica;
-
insegnare nelle
scuole;
-
carriera
giornalistica;
Sbocchi moderni;
In un periodo storico come il nostro, in cui si teme che molti lavori attuali
saranno svolti grazie alle nuove tecnologie legate allo sviluppo
dell'intelligenza artificiale, la filosofia potrebbe essere un ancora di
salvezza. Nessun software potrà infatti replicare la capacità di astrazione
umana e nemmeno la creatività l'aspirazione verso la bellezza e l'assoluto
tipici degli studi umanistici. Il filoso non è una figura barbuta e
incomprensibile, ma al contrario può essere un ponte tra due mondi, quello
tecnologico e quello naturale, anche in senso manageriale.
Indice
Introduzione
alla Filosofia
Scuole
di pensiero filosofico
Grandi
filosofi
Vuoi essere migliore? Pensa
I Libri
Che Salvano La Vita...
Leggere per vivere meglio
Parlare bene, comunicare bene
Cosa è il minimalismo
Leggi anche
I Libri
Che Salvano La Vita...
Rubrica sul mondo del libro,
della scrittura, della favola rivolta ai giovani
di ogni età!
Educazione
in Italia
Educazione in università, conservatori ed accademie
Educazione
in Europa
Educazione universitaria in Europa
Il programma Erasmus
Obiettivi e informazioni sul famoso programma di
mobilità per studenti, studiare all'estero vuol dire crescere più in fretta
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