La salute dell’oceano per la salute della terra

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La salute dell’oceano per la salute della terra

 

CAMBIAMENTO CLIMATO? QUANTO IL CAMBIAMENTO DEGLI OCEANI PUO' SANCIRE LA FINE  DELL'UMANITA' IN QUANTO TALE?

La salute dell’oceano per la salute della terraIn questi ultimi mesi si è parlato spesso di "climate change", il cambiamento climatico, dei gas che rendono l’aria inquinata e delle piante che se presenti producono ossigeno così da ripulirla. Ovviamente la riforestazione è di un punto fondamentale per migliorare la qualità e la purezza dell’aria. Ma  c'è qualcosa di essenziale importanza, che ha volte non è tenuto nella considerazione che meriterebbe:  la tutela degli oceani per la tutela stessa di tutto il pianeta.

Non tutti sanno, infatti, che gli oceani, con la loro flora, producono in realtà più ossigeno di quanto facciano tutte le foreste terrestri, contribuendo a regolare la temperatura e la chimica del pianeta e la vicinanza di sorgenti idrotermali. Il pericolo è quello che il fragile equilibrio che tiene in piedi questo ecosistema, e di conseguenza il nostro, venga definitivamente spezzato.

Le principali minacce a questo equilibrio perfetto sono l’aumento delle temperature, la plastica e la pesca eccessiva, le specie invasive, le trivellazioni per estrarre gas e petrolio: tutto questo ha un impatto gravissimo sulla salute degli oceani. Le conseguenze sono i danni alle barriere coralline, bellissime è fondamentali per l’economia e la vita delle zone costiere. Infatti, oltre ad essere un’attrazione turistica, proteggono la costa dalle forti correnti. Metà delle barriere del pianeta è già scomparsa o sta subendo un grave deterioramento, ormai dagli anni ottanta.

Un possibile aumento della temperatura atmosferica porterebbe ad una modifica del ph naturale dell’oceano, che diventerebbe più acido e non ideale per la biodiversità. Anche le creme solari, a causa delle sostanze chimiche in esse contenute, nocive soprattutto alle barriere coralline, sono un potenziale pericolo. Ogni anno finiscono negli oceani 14.000 tonnellate di crema solare; 82.000 sostanze contenute in prodotti per la cura personale che arrivano in acqua.

Quando nuotiamo con la crema addosso, composti chimici come l’oxybenzone, usato come filtro per i raggi UV possono finire in acqua ed essere assorbiti dai coralli. Queste sostanze contengono nanoparticelle che possono compromettere la riproduzione dei coralli e il loro ciclo di crescita e aggravarne lo sbiancamento, una delle principali cause della mortalità della specie. I coralli assumono questa colorazione dopo aver espulso le alghe che vivono al loro interno. La perdita delle alghe priva i coralli dei nutrienti necessari a crescere e a riprodursi: le larve restano intrappolate nel loro scheletro e non riescono ad affrontare le correnti marine.

Lo sviluppo delle larve gravemente compromesso incide sul ripopolamento delle barriere coralline. Le creme spray fanno finire grandi quantità di prodotto sulla sabbia, dove poi viene dilavato nell'oceano. Alcune località, come le isole Hawaii e Palau, hanno introdotto dei divieti per le creme solari che entreranno in vigore nei prossimi anni.

La più terrificante minaccia per gli oceani è però l’inquinamento da plastica e microplastiche; materiale che ci ha consentito di creare un’infinità di oggetti che sin dai suoi esordi sono apparsi come incredibili invenzioni che avrebbero facilitato la vita a tutti. Durante quell’epoca si sottovalutava, per non dire ignorava, il fattore inquinamento da plastica.

Pensavamo potesse distruggersi in breve tempo ma oggi sappiamo benissimo che la plastica ha una lunga vita. E ne vediamo le conseguenze. Se continuiamo così, arrivati alla metà del secolo negli oceani ci saranno più oggetti di plastica che pesci. È una cosa enorme, ma sta succedendo adesso.

Uno dei problemi principali è il consumo ancora enorme di plastiche monouso: secondo i dati Euromonitor, ogni secondo vengono acquistate 20000 bottiglie di plastica e meno del 50% viene raccolto per destinarlo al riciclaggio. Nel 2016 sono stati venduti 480 miliardi di bottiglie di plastica! Ogni anno finiscono in mare circa 10 milioni di tonnellate di plastica.

Una cosa sappiamo per certa, l’oceano ci mantiene in vita e noi purtroppo abbiamo il potere di distruggerlo, ma anche di proteggerlo.

Presa coscienza del problema, ecco allora cosa possiamo fare affinché anche le future generazioni possano ammirare lo spettacolo meraviglioso dagli oceani:

-scegliere creme solari senza oxybenzone, possibilmente naturali, migliori per la nostra salute e per quella dei coralli e, qualora possibile, limitarne l’uso in generale.

-adottare stili di vita più ecosostenibili (Stili di vita)

-ridurre il consumo di plastica monouso (Cosa puoi fare tu per salvare il pianeta)

 

 

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