|
VISITARE
L'AIA - INFORMAZIONI E GUIDA.
Capitale amministrativa dei Paesi Bassi, è una città antica e moderna dal grande fascino.
La sua scena culturale, con il museo Mauritshuis di fama mondiale e del
Nederlands Dans Theater, è una delle più importanti del paese. La sua scena
culinaria è altrettanto importante, con innumerevoli ristoranti
contemporanei che sperimentano sapientemente la moderna cucina europea.
L'intrattenimento con la zona del Grote Markt e il tanto amato locale di
musica dal vivo Paard sono tappe essenziali per ogni visitatore.
Storica, elegante, regale, internazionale, marina.
Sono questi i cinque aggettivi che mi vengono in mente quando ripenso a
L'Aia (in olandese Den Haag), terza città dell'Olanda
per estensione e numero di abitanti. Erano lontani i ricordi di quel mare
del Nord, della fresca brezza estiva che arrivava fino alla casa dello
zio Luigi, emigrato da un piccolo paesino della provincia campana nel lontano
1962. A 14 anni scoprivo per la prima volta una città dell'Europa (come se qui,
giù nello stivale, si fosse in tutt'altro posto), purtroppo con addosso quella
tipica apatia adolescenziale che non ti fa distinguere un luogo dall'altro.
|
|
Tra i pochi ricordi che mi sono portato dietro nell'età
adulta c'era quell'odore pungente d'acqua salmastra, che andava a
confondersi con il profumo del dopobarba dello zio, al muschio selvatico.
A lasciarmi un po' sorpreso, rivisitando oggi
questa stessa città, è la sensazione di famigliarità degli eleganti palazzi
del centro e quell'atmosfera un po' francese e un po' inglese del mare
olandese, che fa tanto pensare alla Bretagna e alla
Cornovaglia.
A ricordarmi che sono in Olanda ci pensano i
canali e il movimento delle biciclette,
che allegre e sicure si dirigono verso di me, passandomi accanto quasi a
voler sfiorare i pensieri, come uno yo-yo che va e che viene.
L'atmosfera a
L'Aia è carica di ricordi, che riscopro più intimi dopo altri 15 anni di
vita vissuta tra studio (molto) e lavoro (poco). Un nuovo stage di
specializzazione accademica mi ha portato nuovamente in questa città
dell'Olanda meridionale con la speranza, devo ammetterlo, di fermarmi a
lungo. Il ricordo dello zio è sempre presente, anche oggi che non c'è più e
con i cugini altrove, oltreoceano. Mio padre racconta ancora oggi di come
suo fratello fosse rimasto catturato da un certo non so che di esotico in
questa città; scopro oggi di come talvolta L'Aia sia anche chiamata 'de
weduwe van Indië', la 'vedova delle
Indie', per via della grande
comunità indonesiana proveniente dalle ex colonie olandesi.
Certo,
colpisce la storia di un piccolo maestro baffuto, spintosi oltre la stazione
dei treni di un piccolo paese con le strade ancora da asfaltare e arrivato a
ricoprire l'incarico di scrivano in una lingua non sua. Ma lo zio Luigi era
uno che ci sapeva fare, un uomo internazionale, come la città che scelse per
passare il resto della sua vita. Le coincidenze però nella vita non arrivano
mai per caso: lo zio lavorava per uno degli uffici del Vredespaleis,
il Palazzo della Pace, creato nel 1913 e diventato il simbolo del
Diritto Internazionale (ospita infatti la Corte Internazionale di
Giustizia e diversi altri organismi internazionali); io, a decenni di
distanza, andrò a fare il mio stage a 15 minuti da quella che era la sua
postazione di lavoro, alla Corte Penale Internazionale. Un sogno che
si avvera.
L'Aia è stata capitale dell'Olanda fino al 1806,
anno in cui venne spodestata – si fa per dire – da
Amsterdam. Ai primi anni del Novecento la città è diventata
simbolo del diritto internazionale e non sono pochi coloro che la
considerano 'capitale giudiziaria del mondo'. Qui hanno sede per
l'appunto i tribunali per i crimini internazionali, quelli contro
i crimini all'Umanità, contro i crimini nella Ex Jugoslavia e nel
Ruanda, così come la Corte di Giustizia Internazionale o l'Accademia
del Diritto Internazionale, e poi tanti altri. Oggi, non stupisce più il
gran numero di ambasciate a L'Aia, nate a seguito di alcune
conferenze internazionali di pace tenutesi tra il 1899 ed il 1907. Le
troviamo sparse un po' ovunque nel centro storico, tra la Groot
Hertoginnelaan e la Javastraat, la
Mauritskade ed il Lange Vijverber.
Da quest'ultima via si accede facilmente al Hofvijver, un piccolo
laghetto al centro della città, circondato ad est dal viale Vijverberg
Korte, a sud dal Binnenhof e dal Mauritshuis, ad ovest dal
grande complesso del Buitenhof. Queste sono alcune delle maggiori
attrazioni della città, centro della vita politica e culturale: sin dal XIII
secolo il Binnenhof è stato sede di governo della contea d'Olanda,
della Repubblica delle Sette Provincie d'Olanda e del Regno dei
Paesi Bassi. Nacque come un castello, circondato da fossati su tutti i
lati, ma è stato più volte modificato per ospitare i nuovi ministeri del
governo olandese. Oggi è sede ufficiale del Parlamento olandese
(nonostante ricordiamolo la capitale dell'Olanda sia Amsterdam), così come
di altre sedi istituzionali e degli uffici del Primo Ministro. Del complesso
fa parte l'edificio medievale del Ridderzaal, che si ammira in tutto
il suo stile gotico e che dall'esterno viene spesso confuso con una chiesa.
Tutto il settore dell'ala nord, sede della Camera Alta del Parlamento
si apprezza per lo stile seicentesco. La Camera Bassa al momento è
invece situata in un edificio accanto, moderno.
L'angolo settentrionale del quartiere ministeriale
è occupato dalla piazza Plein, dove mi dirigo per ammirare il quadro
che ha segnato gli ideali romantici della mia prima gioventù. Sono al
Mauritshuis, il piccolo grande
museo della città, e qui mi fermo davanti al capolavoro di Jan
Vermeer,
La ragazza con l'orecchino di Perla (Het Meisje met de Parel)
e che tutti amano ribattezzare come la Monna Lisa olandese. Durante
l'anno del diploma fui catturato dalla giovane donna ritratta nella
copertina di un libro che andava per la maggiore alla fine degli anni
novanta. Il romanzo è quello di Tracy Chevalier, racconta della
Delft seicentesca e di alcuni momenti di vita quotidiana del
grande pittore olandese passati a ritrarre l'innocente seduzione della
giovane Griet, assistente alle cucine della casa. Me ne innamorai come uno
sciocco ed ora vedere questo stesso ritratto davanti a me, in tutto il suo
originale splendore, non fa altro che rendermi orgoglioso di tali sentimenti
giovanili (nonostante siano stati rivolti ad una modella vissuta ben oltre
345 anni fa). La collezione del museo non è grandissima, ma i quadri esposti
ne fanno uno dei più visitati dell'Olanda (si ammirino tra gli altri
Rembrandt con il suo La lezione di anatomia del Dottor Nicolaes
Tulip, o Andy Warhol con La regina Beatrice,
e i vari Jan Steen e Frans Hals).
Il Plein è la piazza più elegante del
centro. Fiancheggiata da edifici ricchi di storia ed arte, diventa punto di
ritrovo abituale di turisti, giovani residenti e politici, che durante il
giorno si riversano nelle caffetterie e nei ristoranti laterali. La statua
nel mezzo è quella di Gugliemo I d'Orange, detto il Taciturno,
padre fondatore dei Paesi Bassi, colui che guidò la Guerra d'Indipendenza
olandese contro gli Spagnoli. Sopra l'orizzonte nord della piazza
s'intravedono gli alti palazzi moderni della città, l'Hoftoren, il
più alto grattacielo, ed il Castalia. Bisogna spostarsi di alcuni
minuti a piedi per ammirare un'altra attrazione cittadina, la
Gevangenpoort, situata all'angolo meridionale del laghetto (nella
Plaats): una ex prigione
ospitata in una guardiola del XV secolo, frammento delle antiche
fortificazioni cittadine, oggi adibita a museo con tanto di segrete
medievali e camere di tortura.
Proseguendo lungo la Noordeinde si arriva al
Palazzo Reale di Noordeinde, una delle quattro residenze ufficiali
della famiglia reale olandese. L'interno non è aperto al pubblico, ma
si ammiri comunque l'esterno, con la sua bella facciata seicentesca. Il
viale di Noordeinde ospita inoltre un gran numero di gallerie d'arte, mentre
i giardini del lato opposto al palazzo sono invece aperti al pubblico.
Proseguendo verso la costa si arriva fino al
Lange Voorhout, un'estensione di quella che un tempo era la foresta
della città, ridotta oggi ad una grande piazza alberata delimitata nei suoi
lati da palazzi del Settecento. Tra questi si ammiri in particolare il
grande edificio Barocco 'Huis Huguetan', sede della Corte suprema
olandese, ed anche la Pagehuis, del 1618, una tipica casa del
Seicento che prende il nome dai paggi del principe d'Orange, in genere
cadetti formatisi presso l'Accademia di Delft. Dalle prime settimane
del mio soggiorno ho iniziato a frequentare questo piccolo quartiere per il
mercatino dei libri usati della domenica mattina (ma anche del
giovedì).
Mi dicono che a breve, con l'arrivo dell'estate la piazzetta
alberata ospiterà il Den Haag Sculptuur, una mostra di sculture
all'aperto. Sempre sulla stessa via, affiancato dall'ambasciata americana e
da quella francese, troviamo il Museo Escher in Het, del 1764, un ex
palazzo reale diventato museo. Al suo interno sono ospitate le opere di
MC Escher (1898-1972), che nella sua vita ha prodotto in tutta Europa
centinaia di litografie, xilografie, incisioni ed oltre 2.000 disegni e
schizzi. A fine giornata, la chiesa di Kloosterkerk, sempre sulla
Lange Voorhout, diventa luogo ideale per porre fine alla mia giornata
culturale.
Il giorno successivo il programma è quello di
raggiungere il mare e le spiagge di Schveningen, rimandando ai giorni
successivi la visita al Gemeentemuseum, dove di sicuro incontrerò
molti sostenitori del movimento artistico De Stijl, fondato nel 1917
nella città di
Leida da Piet Mondrian e Theo Van Doesburg. Di
passaggio però mi viene comodo fermarmi lungo la Zeestraat e da qui ammirare
il Panorama Mesdag, ospitato in un edificio situato poco oltre
l'estremità settentrionale del viale Noordeinde: qui si apprezza un enorme
dipinto (14 metri d'altezza per 120 metri di larghezza), veduta panoramica
della località marittima che da qui a breve andrò a conoscere.
Vedere la
vera Schveningen è stato come se improvvisamente la memoria si fosse
decisa ad aprire le porte del passato: una lunghissima spiaggia dai colori
dorati, quasi strappata al mare da un incredibile numero di edifici
dall'aspetto un po' troppo kitsch. Tra tutti riconosco il grande palazzo
del Kurhaus, costruito alla fine del XIX secolo e originariamente usato
come hotel e sala concerti. Dopo alcuni momenti difficili e diverse
ristrutturazione, l'edificio è oggi parte di un famoso gruppo di hotel
d'alta classe. La pittoresca rivera di L'Aia ha attirato numerosi
artisti olandesi nello scorso secolo, intenti a dipingere la vita del mare
di pescatori e bagnanti. Tra i pittori più noti si contano Adrian van de
Velde e soprattutto Hendrik Willem Mesdag, autore dell'enorme
dipinto da me visitato qualche ora prima.
Il mare è mosso e il vento più tiepido di quanto
mi aspettassi. Preferisco allontanarmi dal trambusto dei tanti visitatori e
'fuggire' verso le tranquille dune, le ampie distese di sabbia e il
richiamo di liberi gabbiani. In poco meno di 5 minuti arrivo nel cuore della
natura selvaggia. Un anziano pescatore del posto mi consiglia di camminare
oltre, lungo il litorale, verso nord. Arrivo fino alla zona di Hollands
Spoor e poi a quella di Kijkduin, dove mi sorprendo ad ammirare
le dune più spettacolari ed incontaminate. La più nota delle aree dunali è
però Meijendel, che si estende da L'Aja a Wassenaar, poco
sotto la città di Leida, una delle più importanti aree costiere dei Paesi
Bassi, con oltre 1 milione di visitatori ogni anno. La valle di Meijendel e
le zone circostanti a sud-ovest e sud-est delle dune, ospitano diversi
sentieri ciclabili, come la strada LF1 che segue la costa per
tutta la regione. Mi riprometto di percorrerla, dopo aver acquistato una
bicicletta (rigorosamente di seconda mano).
Copyright © Informagiovani-italia.com. La riproduzione totale o parziale, in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza autorizzazione scritta.
Se questa pagina ti è piaciuta e ti è stata utile, per favore prenota con noi un hotel o un ostello ai link che trovi in questa pagina, è un servizio di Booking, non spenderai un euro in più, ma ci aiuterai ad andare avanti, per quanto possiamo e a scrivere e offrire la prossima guida gratuitamente. Oppure se vuoi puoi offrirci un caffè (ma non ci offendiamo se ci offri una pizza :) ) con una piccola donazione:.:
Paypal
☕
Dove si trova?
Torna su
Ostelli L'Aia
Ostelli Olanda
Hotel L'Aia
Carte de La Haye Karte von Den Haag Mapa de La Haya Map of The Hague
Carte de Hollande Karte von Niederlande Mapa Holanda Map of the Netherlands |