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LUCERNA - INFORMAZIONI E GUIDA. Circondata
da una natura mozzafiato, è la regina del Lago dei Quattro
Cantoni. Il suo centro storico medievale è un concentrato di attrattive,
inoltre la città vanta una scena ricca culturale di tutto
rispetto con importanti
festival e rassegne musicali tutto l'anno.
Lucerna non si
dimentica più. Il battello a vapore con la bandiera
rossa a croce bianca solcava lento le acque del lago
dei Quattro Cantoni, lo vedevo dall'alto. Era una
mattina d'Estate, le nubi erano state spazzate via dal
vento. Un'ottima giornata, scaldata da un tiepido sole,
per cominciare a calpestare le vecchie strade di
Lucerna.Conosciuta per essere la città più
pittoresca della Svizzera, a tratti fiabesca, Lucerna è
un piccolo scrigno di soli 76.000 abitanti.
Una
città con varie sfumature di luce e di acqua: albe e tramonti
sul lago, con sullo sfondo un panorama alpino
meraviglioso, un'architettura
altrettanto bella con i ponti di legno coperti sul fiume
Reuss illuminati ogni notte, le piazze, le torri e i
campanili, i ristoranti appartati e quelli sul fiume. Il suo
centro è ricoperto da strette stradine acciottolate, torrette e
guglie slanciate, fontane ed un incredibile numero di case
dipinte e affrescate. Sul lago dei Quattro Cantoni, o lago di
Lucerna cominciò anche, secondo la leggenda, la stessa storia
svizzera, quando una notte d'autunno del 1307 Guglielmo Tell,
uccise dopo una tempesta Gessler, il balivo austriaco del
Canton Uri, di cui era prigioniero e al quale l'eroe nazionale
elvetico aveva rifiutato di sottomettersi (dopo il famoso
episodio della mela colpita dalla sua freccia, sulla testa del
figlio).
"...il
viaggiatore, all'escursioni del quale il piedimonte alpino, i
Colli Berici, gli Euganei, e le rive dell'Adriatico segnarono il
termine, vive ignaro di meravigliose bellezze pittoriche",
diceva il
Conte Tullio Dandolo nel 1857, durante il suo viaggio in
Svizzera. E come un quadro dai colori romantici, Lucerna incarna
l'immagine simbolo di una località da fiaba: una piccola città
pittoresca, circondata da maestose montagne, quelle del Rigi
e del
Pilatus e distante poco meno di un ora dalle più grandi
Zurigo e
Berna.
Venivo
da una calda estate a
Roma e mi accingevo
a visitare da prima i monti affacciati su quel lago dal nome un
po' strano, lago dei Quattro Cantoni. Dopo essere sceso
dal trenino a cremagliera, a qualche centinaia di metri dalla
vetta del Rigi Kulm, mi girava un po' la testa, non tanto
per via dell'altitudine (non era eccessiva in effetti) ma per lo
scenario alpino davanti a me. Ammirare l'alba sulle Alpi
dalla vetta del Monte Rigi (la regina delle montagne, come viene
chiamata; a quanto pare l'unica montagna ad avere un nome
femminile) è una tradizione di lunga data, apprezzata in
particolar modo da quei viaggiatori romantici del XIX secolo. Lo
sguardo spaziava oltre il grande lago, verso le Alpi bernesi
ed il Massiccio del Titlis e poi verso la linea sfumata
dei Monti del Giura e verso la
Foresta Nera. Giù, rannicchiata tra alba e
tramonto, si posizionava Lucerna.
Vedere
Lucerna dall'alto dei suoi monti è un'esperienza come poche, un
incanto se poi si ha modo di raggiungere la città attraverso il
suo lago. I battelli del lago Lucerna sono come dei cigni
nel fiore degli anni, imperturbabili ed estremamente eleganti.
Con le loro ruote a pale e le ciminiere fumanti, avanzano lenti
verso la città, sotto l'azzurro del cielo e sopra le fresche
acque. Ai lati scorrono verdi colline con i boschi che arrivano
fino a riva. Pare di vedere trascorrere nuovamente le parole di
Tullio Dandolo:
"la
barca si avanza; la scena si allegra: e quel pratello? È il
Grütli, e quel villaggio appiè del monte bicornuto? È Schwtiz, e
quella città là in fondo? È Lucerna. Il cielo è sereno,
l'acqua immobile, i vapori della sera cingono i monti di un
vello azzurrino, donando loro qualche cosa di aereo: le loro
masse e i lor aspri contorni, diventati come semi-diafani,
riflettonsi nel lago, e addoppiano la scena magnifica".
Scorrono
piccoli villaggi storici, antiche cappelle e monumenti in
pietra, come la Schillerstein che fu dedicato a
Friedrich Schiller, autore del Guglielmo Tell,
opera sull'eroe nazionale svizzero, che secondo la leggenda
nacque e visse a Bürglen, un piccolo centro posto
all'estremità opposta del lago. E poi eccola Lucerna, che si fa
riconoscere da subito per quella sua caratteristica
Torre dell'Acqua (Wasserturm) ed l'antico ponte in legno
coperto, il Kapellbrücke (Ponte della Cappella),
edificato a partire dal 1330, lungo 204 metri e famoso per i
suoi affreschi.
Alle spalle, solo la lunga scia bianca nelle
acque e le montagne innevate. Le case a Lucerna sembrano fatte
di marzapane. La riva destra del fiume è un concentrato di
edifici monumentali che si distinguono anch'essi per le facciate
dipinte. Sono quelle del centro storico, l'Alstadt,
addossato in una verde collina e sovrastato da diverse torri
quadrate, un tempo parte delle antiche fortificazioni. Le torri
furono costruite in
stili
differenti tra il 1350 ed il 1408 e sono conosciute con il nome
di Museggtürme (solo tre di queste possono essere
visitate come punti panoramici). Le torri di Lucerna sono
in totale nove e non includono la grande ottagonale Torre
dell'Acqua, benché servisse anch'essa come struttura
difensiva (oltre che da archivio civico a prigione). Lungo
il ponte in legno che collega la città vecchia alla torre, il
Kapellbrücke, costruito nel XIV secolo, si possono ammirare
gli affreschi che raccontano della storia di Lucerna e
della Svizzera, originariamente realizzati nel Seicento da
Hans Heinrich Wägmann. I dipinti che si ammirano oggi sono
purtroppo solo delle copie, gli originali sono andati distrutti
in un recente incendio, nel 1993.
Raccontano di un piccolo
villaggio di pescatori scoperto nel VIII secolo da alcuni monaci
benedettini, che qui fondarono un convento, più
tardi entrato a
far parte dell'Abbazia alsaziana di Murbach. Il convento
era dedicato ai Santi Leodegario e Maurizio (patroni) e
si trovava nello stesso posto oggi occupato dalla Hofkirche
di Lucerna, la chiesa più importante della città. Nel XVI
secolo, durante il periodo della Riforma, molte città
della Svizzera, come
Berna,
Basilea e
Zurigo, diventarono
di credo protestante, mentre altre, come Lucerna restarono
cattoliche. Poco lontano, tra la Kasernenplatz e la
Mühlenplatz, troviamo un altro ponte, lo Spreuerbrücke,
ponte del mulino, che a zig-zag attraversa il Reuss. Costruito
nel 1408, presenta anch'esso una serie di dipinti in stile
medievale (la Danza della Morte), opera di Kaspar
Meglinger e raffigurante la terribile peste del XVII secolo.
L'aria
fresca della montagna, che si adagia sulle vesti leggere della
gente, sa mughetto, di verdi pascoli, immense foreste e piccole
gocce d'acqua invisibili, quelle che dal fiume si innalzano fino
ai viali lungo la riva, puntellati da una miriade di caffetterie
e ristoranti, negozi alla moda e di souvenir. Dalla via
Gebergasse e dal grande ponte di Seebrüke (il primo
che in effetti s'incontra arrivando via lago in città), si
dirama il Rathausquai, il lungofiume, posizionato a sua
volta tra la piccola piazza di
Kapellplatz ed il ponte in legno. La piazza ospita la
cappella di San Pietro del XVIII secolo e la fontana di
Fritschi, simbolo del famoso Carnevale di Lucerna (Fasnacht).
Tra febbraio e marzo le strade della città si animano di caotica
allegria, fiumi di gente in maschera, bande musicali (note come
Guggenmusigen), bevande e cucina locale, in breve uno dei
maggiori eventi della Svizzera. Gli alti edifici del centro
storico, decorati da insegne, bandiere e motivi floreali, erano
sede delle corporazioni medievali della città; si ammirino in
particolare quello cinquecentesco della Farmacia del Mercato
del Vino (Weinmarktapotheke), quello chiamato
Gasthaus zu Pfistern e la Am Rhys Haus, l'edificio in
cui a sede il Museo Picasso di Lucerna. Si notino anche
le case che circondano la Hirschnplatz, anch'esse dipinte
e ornate da insegne in ferro battuto.
Da
qui, si può andare verso la collina, attraversando la
Gerbergasse
e lungo il fiume, ma nella direzione opposta. L'obiettivo è
raggiungere il Monumento al Leone, il
Löwendenkmal, raffigurante un leone morente, scolpito nel
1821 nella roccia arenaria dallo sculture danese Bertel
Thorvaldsen (che abbiamo già incontrato nella nostra guida
di Copenaghen)
per commemorare il massacro della Guardie svizzere morte
durante la Rivoluzione Francese a
Parigi.
Lo scrittore americano Mark Twain
definì la scultura come "il monumento in roccia più triste e
commovente del mondo". Lucerna è anche città d'arte
ed il caso vuole che siamo ad agosto, durante il periodo
della Notte dei Musei, quando si possono ammirare le
numerose attrazioni artistiche fino alle 2 del mattino
(incredibile!). I
musei di Lucerna accompagnano la
città
da tanto tempo, ma è uno dei più recenti ad attirare
l'attenzione, nella sponda opposta del fiume: il Museo delle
Belle Arti. Lo fa non tanto per la sua collezione interna,
seppur interessante, ma per l'edificio che lo ospita, il
Centro della Cultura e dei Congressi (Kultur-und
Kongresszentrum Luzern), meglio noto come KKL e per
essere stato progettato dall'architetto francese Jean Nouvel
(lo stesso della Torre Agbar
di Barcellona).
Sempre ad agosto, la sala concerti interna ospita il famoso
Festival di Lucerna di musica classica. A due passi
dall'edificio, al quale si collega attraverso un tunnel, è
situata la bella stazione ferroviaria di Lucerna, a sua
volta ridisegnata nel 1991 da un altro grande architetto,
Santiago Calatrava.
Lucerna è gemellata con le seguenti città in Europa: Bournemouth in Inghilterra,
Cieszyn in
Polonia, Guebwiller in Francia, Olomouc nella Repubblica Ceca e
Potsdam in Germania.
Dalla stazione ferroviaria di Lucerna
il viaggio continua verso altri luoghi del paese, ma non prima
di aver prenotato, per il prossimo luglio, un posto al
Festival del Blues di Lucerna... arrivederci Lucerna, al
prossimo anno.
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