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Lucca
è famosa per l'imponente cinta muraria lunga 4 km che
racchiude interamente il centro storico. Una passeggiata
sulle mura regala scorci unici sulla città e le bellezze
architettoniche di questa cerchia difensiva eretta tra il
XVI e il XVII secolo. In questo lungo articolo Scopriremo la
storia, le caratteristiche e le curiosità di questa
incredibile icona di Lucca e della Toscana.
Non solo quattro chilometri di storia e vita cittadina. A
Lucca le mura hanno dato molto di più: la prima pedalata in bicicletta, la
prima corsa, le cadute con i pattini, il primo amore. I
lucchesi tutti sono cresciuti con questo grande muro
protettore, che abbraccia la città come un gigante buono.
Parte di una macchina bellica antichissima,
nate con l'antica Roma, ricostruite in pieno Rinascimento, le mura
sono diventate un grande parco cittadino tra i più
suggestivi al mondo.
Sono mantenute con passione dai lucchesi, che hanno
creato anche una fondazione per proteggerle e tutelarle, l'Opera delle Mura di Lucca.
Oggi
mattone dopo mattone, albero dopo albero, sono ancora un elemento
intrinseco del paesaggio e della vita quotidiana lucchese e
la principale
attrazione per i turisti.
Come già recitavano i versi
dannunziani nel primo Novecento:
« Tu vedi lunge gli
uliveti grigi
che vaporano il viso ai
poggi, o Serchio,
e la città dall'arborato
cerchio,
ove dorme la donna del
Guinigi [...] »
(Gabriele D'Annunzio,
Elettra, da La Città del silenzio, 1903)
Immaginatevi
di passeggiare su un largo sentiero, circolare e alberato
con
alti ippocastani, platani, pioppi, tigli, lecci, a 12 metri
d'altezza da un prato erboso che un tempo costituiva il
fossato, tra undici baluardi e sei porte d'accesso al cuore
storico della città, che di anni ricordiamolo ne vanta ben
più di 2000 (se vogliamo tornare indietro alle sue
origini romane, se non addirittura etrusche). Immaginatevi
in uno dei baluardi settentrionali, tra giovani intenti a
fare jogging, o semplicemente a passeggiare, e anziani
seduti in una delle panchine che man mano si trovano libere:
alla vostra destra la meraviglia di tetti rossi e antichi
palazzi color ocra, e con il campanile della chiesa
di San Frediano a batter le ore; da l'altra parte un immenso
manto verde, il resto della cinta alberata che curva attorno
alla città, e in lontananza le Alpi Apuane che
svettano sullo sfondo. Un panorama unico!
Nel 2013 la città
ha ospitato una serie di avvenimenti in onore dei 500 anni di vita delle Mura di Lucca;
era l'anno 1513 e l'allora
Repubblica di Lucca decise di ampliare e ricostruire la
precedente cinta muraria
medievale, risultata inadeguata e insufficiente a
contenere un eventuale assedio esterno. Nate e mantenute a
scopo difensivo, le mura a Lucca non ebbero però mai
occasione di servire alla propria funzione. Nella storia
della città non vi fu mai alcun assedio o tentativo di
invasione. Nel corso dei secoli, quattro cerchie di
mura sempre più ampie hanno difeso la città di Lucca, a
partire dal III o II secolo a.C. Tuttavia, essendo Lucca di
origini antichissime, prima di allora sicuramente dovevano
esistere altre mura, anche se gli scarsi e casuali scavi
archeologici finora condotti non permettono di documentarlo
né offrono materiale su cui fondare ipotesi attendibili.
Quella delle mura di
Lucca è una storia affascinante.
Vennero inizialmente costruite dai Romani, intorno al
180 a.C., a circondare da nord a sud e da ovest ad est le
attuali via San Giorgio, Corso Garibaldi, via Galli Tassi e
via della Cittadella, via della Rosa e via dell'Angelo
Custode. Con l'asse via Veneto, via Calderia e
via degli
Asili si andò a formare il cosiddetto Cardus Maximus,
mentre le via San Paolino, via Roma e via Santa Croce ebbero
il compito di tracciare il Decumanus Maximus, che
andavano ad incrociarsi poi con l'allora foro romano di
Lucca, il centro del nucleo urbano, individuabile oggi
nella piazza San Michele, per questo anche chiamata San
Michele in Foro. Rrimangono alcuni brevi tratti della
prima cerchia di mura di Lucca nella Chiesa di Santa Maria
della Rosa e in alcuni edifici di via Mordini.
Dopo quella romana venne costruita
una seconda cerchia muraria, resasi necessaria in particolare
dopo la distruzione di ampi tratti più antichi (già di per
se in cattivo stato) ad opera del Marchese Bonifacio di
Toscana (X secolo) e alla nuova minaccia rappresentata
da Federico Barbarossa
e dall'avanzata dei suoi
soldati.
Nel XIII secolo venne completata la seconda cerchia, che
ampliò la città verso est, nord e in minor misura ovest. Di
queste mura in pietra squadrata con mezze torri, restano oggi la
Porta dei Santi Gervasio e Protasio e quella dei Borghi o
di Santa Maria, nonché un tratto del paramento esterno lungo le
vie Santa Croce, San Nicolao, del Biscione e dei Carrozzieri.
Tra il XV e il XVI secolo iniziarono modifiche e ampliamenti di
questa seconda cerchia, con l'aggiunta di torrioni in
corrispondenza degli attuali baluardi. Si creò così una terza
cerchia incorporata poi nella quarta e ultima.
Le mura medievali di Lucca vennero
integrate ai resti delle precedenti mura romane, attraverso
il riadattamento di terrapieni e fossati, secondo una tecnica
difensiva che nel periodo andava comunque diffondendosi in
diverse altre città italiane, allargandosi ad inglobare i
borghi contadini che man mano si erano formati fuori dalle
mura.
L'attuale
cerchia muraria di Lucca risale al periodo rinascimentale.
Era il 1491 e Porta San Pietro, Porta dei Borghi e Porta San
Gervaso, restavano dalle precedenti mura medievali, ma ora
si ritenevano insufficienti alle nuove esigenze difensive della
città. Nasceva la perentoria necessità di nuovi
ammodernamenti secondo basilari nuove tecniche di
fortificazione. Nell'edificazione vennero persino coinvolti
gli stessi cittadini; secondo un'ordinanza chiamata 'comandata'
si rese infatti necessario l'arruolamento obbligatorio ai
lavori.
L'avvento delle armi da fuoco alla fine del XVI secolo
spinse il governo della Repubblica di Lucca a costruire la
quarta cerchia di mura, iniziata nel 1544 e terminata nel
1650. Fu costituita, come la possiamo vedere ancora oggi, da
cortine e baluardi in laterizi, con sotterranei collegati da
gallerie. Tre erano le porte monumentali da cui accedere
alla città. Le fortificazioni esterne comprendevano fossati,
terrapieni e mezzelune.
La ricostruzione andò quindi a
completarsi, dal momento dell'inizio dei lavori, nel secolo successivo (vi furono nel tempo
diversi progetti e contributi, quelli non documentati di
Matteo Civitali e Francesco di Giorgio Martini, o
quelli di ingegneri militari come Galeazzo Alghisi,
Baldassare Lanci, Francesco Paciotto o
Alessandro Farnese
(duca di Parma e Piacenza, che la storia ricorda come uno
dei più grandi condottieri del XVI secolo).
Migliori ingegneri e tanto
lavoro per un assedio che in effetti non ebbe mai luogo.
L'unico pericolo venne infatti dal fiume Serchio, e
dalla sua esondazione nel 1812, che però mai
raggiunse il centro abitato perché fermato proprio dalle
mura della città.
La quarta cinta muraria che vediamo oggi rimane intatta e
comprende 12 tratti rettilinei e 11 bastioni fortificati con
rivestimento esterno in mattoni. All'interno, sono presenti
gallerie sotterranee, aree di sosta, rifugi, depositi e pozzi.
Le principali porte di accesso erano Porta San Pietro (1566) a
sud, Porta Santa Maria (1593) a nord e Porta San Donato (1629) a
ovest. Pur essendo diverse, ognuna di queste porte presenta
imponenti dettagli architettonici, arricchiti da nicchie,
sculture, ornamenti e altri elementi decorativi. All'esterno
delle mura, c'era un vasto fossato di 35 metri, un terrapieno
elevato e dodici strutture a forma di mezzaluna. Oggi rimangono
solo due di queste strutture sul lato nord e una parte del
terrapieno.
Nonostante la sua imponente struttura difensiva, questa
fortificazione non venne mai utilizzata per scopi bellici. Nel
1799, gli austriaci rimossero tutte le armi presenti, tra cui
126 cannoni di grosso calibro. Durante il dominio napoleonico di
Elisa Bonaparte e Felice Baciocchi, alcuni
bastioni furono utilizzati come allevamenti.
Ancora
oggi, splendide più che mai, le Mura sopravvivono grazie
ai lucchesi e alla
sensibilità tutta femminile di due donne: la prima fu
per l'appunto
Elisa Baciocchi Bonaparte, sorella di Napoleone,
principessa di Lucca e Piombino e governatrice della
Toscana, che governò Lucca dal 1805 al 1814 e con diversi
interventi urbanistici ampliò il perimetro delle mura fino a
comprendere l'attuale Porta Elisa, sul lato rivolto
verso
Firenze.
La seconda, Maria Luisa di Borbone, duchessa Lucca e
regina d'Etruria, a Lucca dal 1814 al 1824, alla quale si
deve la svolta definitiva e cioè convertire ad uso civile
il presidio difensivo della città (al tempo affidato
all'architetto Lorenzo Nottolini,
originario di Capannori,
e anche noto per aver ricostruito la Piazza
Anfiteatro). Immaginate allora una maestosa macchina da
guerra con tanto di casermette, posizioni per 130 cannoni,
postazioni affollate di soldati, ronde e sentinelle varie,
diventare improvvisamente uno degli spazi verdi da
passeggio più eleganti della città e luogo di svago
invidiato dall'Europa intera. Maria Luisa di Borbone Parma,
con l'aiuto dell'architetto Nottolini, trasformò le mura in una
passeggiata pubblica, arricchendole con oltre 2000 alberi di
diverse specie, posizionati seguendo progetti specifici. Va
detto però che anche in epoca repubblicana, le mura erano un
luogo popolare per passeggiate a piedi, a cavallo o in carrozza.
Quattro chilometri e 232 metri
di mura, sei porte (Santa Maria, San Jacopo, Elisa, San
Pietro, Sant'Anna e San Donato), undici baluardi, varie
casermette e ancora, torrioni, rinforzi, fossato (di cui
ancora oggi è possibile vederne la traccia), tronieri,
orecchioni (il fianco arrotondato dei baluardi), nicchioni
per il ricovero dei canoni, guarnigioni e quant'altro. In
effetti, la trasformazione non fu una vera e propria
improvvisazione, visto che il venir meno della funzione
difensiva aveva già prodotto in alcuni punti della cinta
qualche orticello e giardino di troppo. Detto questo, si
pensi che già nel 1840 l'usanza era quella di andare a
prendere il gelato al Cafè delle Mura, sul
baluardo di Santa Maria., traguardo
della passeggiata più amata dai lucchesi, lo stesso ancora
oggi in attività.
Tuttavia, nel 1885, l'edificio del Caffè delle Mura fu abbattuto e
successivamente ricostruito poco più indietro, posizione in cui
si trova ancora oggi. Durante gli anni successivi, furono
inaugurate diverse porte: nel 1809-10, Elisa Baciocchi ne fece
realizzare una neoclassica a est, chiamata con il suo nome. Nel
1910 ne venne aperta una a ovest, in fondo a via Vittorio
Emanuele, e nel 1930 una al lato nord, chiamata San Jacopo alla
Tomba o IV Novembre. Dopo di queste, per fortuna non furono
aperta altre porte.
È degna di nota la maestosità dei sotterranei delle mura.
Nella loro essenzialità (essendo completamente privi di arredi),
la bellezza sorprendente e inaspettata della loro architettura
emerge in modo chiaro. Le robuste colonne, gli archi e le
gallerie sono testimoni della complessità di tale costruzione,
le cui peculiarità sono evidenti a prima vista. Identificare
l'utilizzo e lo scopo di ciascuno spazio aiuterà a comprendere
meglio le mura. Tuttavia, la maestosità di tale opera
architettonica esercita un fascino tale da catturare
l'attenzione del visitatore. Anche senza una comprensione
dettagliata della sua funzione bellica, il visitatore può
percepire intuitivamente la struttura come una creazione
astratta, un prodotto della fantasia e un'espressione di
innovazione continua.
Per comprendere appieno Lucca, è essenziale fare un giro
completo delle sue Mura. Questo tragitto di 4,2 km può essere
compiuto facilmente in un'ora a piedi. Essendo elevate di circa
12 metri rispetto alla città, le Mura offrono una vista
panoramica e costante sulla città, permettendo di apprezzare la
qualità eccezionale del paesaggio urbano, che, nonostante le
tracce del tempo, è rimasto sorprendentemente intatto dalle
alterazioni umane.
La vista verso l'orizzonte esterno è altrettanto
affascinante. L'occhio può vagare dal verde circostante fino ai
Monti Pisani a sud, passando per le Pizzorne, le Apuane e le
loro pendici. Tuttavia, le nuove costruzioni hanno interrotto la
bellezza di questo paesaggio, nonostante le folte cortine di
alberi cerchino di mascherare tali alterazioni.
I 4 km di Mura con i loro 11 baluardi appaiono come un vasto
parco elevato, attraversato da un'ampia strada con marciapiedi
ombrosi, grazie agli alberi secolari che spesso si intrecciano
creando tunnel verdi. Nel 1995, si contavano circa 1884 alberi
maestosi, tra cui platani, olmi, tigli, ippocastani, aceri e
molti altri.
Il punto di partenza ideale per questa esplorazione è il
piazzale della Libertà, precedentemente noto come Vittorio
Emanuele II, situato sul Baluardo Santa Maria. Questo punto è
facilmente accessibile da Piazza Napoleone, dirigendosi verso
sud lungo via Vittorio Veneto, che passa accanto al Palazzo del
Governo.
Avanzando lungo il viale a sinistra, si incontra
immediatamente il loggiato del castello di Porta San Pietro con
vista sulla città. Di seguito:
-
Baluardo San Colombano: Si caratterizza per la
piattaforma circolare con cannoniere, eredità dei torrioni
costruiti tra il 400 e il 500.
-
Baluardo San Regolo: Ospita un piccolo monumento
dedicato a Giuseppe Mazzini, circondato da maestosi lecci.
Più avanti, una panoramica del Giardino Botanico e una vista
dei Monti Pisani e Monte Serra.
-
Baluardo della Libertà: Un tempo chiamato Baluardo
Cairoli, aveva un monumento a Benedetto Cairoli, rimosso
negli anni '50. Offre panorami sui giardini cittadini.
-
Baluardo San Salvatore: Caratterizzato dalla "casa
del boia" e strutture cilindriche di ventilazione. Le
colline vicine sono ricche di vigneti e oliveti.
-
Baluardo San Pietro (poi Cesare Battisti): Parte
della linea difensiva contro Firenze. Non aveva porte fino
all'intervento di Elisa Bonaparte.
-
Baluardo San Martino: Si distingue per le
cannoniere centrali e per la vicinanza con il castello di
Porta Santa Maria.
-
Baluardo San Frediano: Offre spettacolari viste
sulla Piazza del Collegio e sul Palazzo Pfanner.
Esternamente, mostra le ultime fortificazioni.
-
Baluardo Santa Croce: Simile ai baluardi San
Colombano e San Martino. Si connette con il castello della
Porta San Donato.
-
Baluardo San Donato: Superando questo, si arriva
alla Porta Vittorio Emanuele (o sant'Anna).
-
Baluardo San Paolino: Ospita un monumento ad
Alfredo Catalani. Era il più armato dei baluardi.
-
Baluardo Santa Maria: Si affaccia sul Piazzale
della Libertà con un monumento a Vittorio Emanuele II.
Per un tour completo delle mura, è consigliato passeggiare lungo
i viali di circonvallazione. Si passa attraverso varie porte
storiche e si possono osservare tratti distintivi delle mura,
come le "mezze lune". Particolare attenzione meritano i
sotterranei di alcuni baluardi, adibiti a eventi culturali.
Come allora, oggi,
attraverso delle comode e brevi discese dalle alture si
raggiungono facilmente i punti principali dell'itinerario
turistico urbano di Lucca:
le chiese, come San Frediano, il Duomo, San
Michele in Foro, e le splendide Piazza Anfiteatro,
l'alberata Torre Giunigi, l'Orto botanico e lo
splendido Giardino di Palazzo Pfanner, Villa
Bottini e i Chiostri di San Micheletto.
Rimandiamo al lettore alla consultazione delle pagine
apposite
Cosa vedere a Lucca per una lista completa.
Con
l'Unità d'Italia, a differenza di altre città
italiane, le mura come abbiamo visto, non furono smantellate,
andando a costituire ormai un icona urbana d'eccezione, preservate
dall'amministrazione comunale per l'identità e la memoria
della città. L'immagine non è cambiata di molto dal lontano
periodo rinascimentale, da quel mezzo millennio fa quando
venne cominciata la costruzione dell'ultima cerchia di mura; non
fosse che oggi il lungo viale alberato vede passare il via
vai di giovani, bambini, anziani, e famiglie di svariate
lingue, non sono italiani ma tanti, tantissimi stranieri.
Orgoglio cittadino di primo
piano sono anche i numerosi eventi e festival di Lucca
in programma nella ricca stagione annuale della città (primo
tra tutti il famoso
Lucca Comics,
tra ottobre e novembre di ogni anno). Da qualche anno è stata ristrutturata e aperta
al pubblico la Casa del Boia
di Tommaso Jona, anche costui rimasto in effetti senza
mestiere, visto che non gli è mai stato assegnato alcun
lavoro (per fortuna). Ebbene, la struttura è stata trasformata
in un museo dedicato per l'appunto alla
storia delle mura, di Lucca e alla
Via Francigena,
che in città sin dall'antichità ha trovato uno dei punti di
passaggio obbligato dei pellegrini alla volta di
Roma.
Anche il cammino delle mura ci auguriamo sia lungo, come un
abbraccio che dalla storia arriva fino al futuro, tra i rami
frondosi, come un lungo balcone affacciato sulla città.
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