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Le
mura di Lucca - 500 anni di storia
  
Non solo quattro chilometri di storia e vita cittadina. A
Lucca le mura hanno dato molto di più: la prima pedalata in bicicletta, la
prima corsa, le cadute con i pattini, il primo amore. I
lucchesi tutti sono cresciuti con questo grande muro
protettore, che abbraccia la città come un gigante buono.
Parte di una macchina bellica antichissima,
nate con l'antica Roma, ricostruite in pieno Rinascimento, le mura
sono diventate un grande parco cittadino tra i più
suggestivi al mondo.
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Sono mantenute con passione dai lucchesi, che hanno
creato anche una fondazione, Opera delle Mura di Lucca,
mattone dopo mattone, albero dopo albero, oggi sono elemento
intrinseco del paesaggio e della vita quotidiana e
attrazione per i turisti.
Come già recitavano i versi
dannunziani nel primo Novecento:
« Tu vedi lunge gli
uliveti grigi
che vaporano il viso ai
poggi, o Serchio,
e la città dall'arborato
cerchio,
ove dorme la donna del
Guinigi [...] »
(Gabriele D'Annunzio,
Elettra, da La Città del silenzio, 1903)
Immaginatevi
di passeggiare su un largo sentiero, circolare e alberato
con
alti ippocastani, platani, pioppi, tigli, lecci, a 12 metri
d'altezza da un prato erboso che un tempo costituiva il
fossato, tra undici baluardi e sei porte d'accesso al cuore
storico della città, che di anni ricordiamolo ne vanta ben
più di 2000 (se vogliamo tornare indietro alle sue
origini romane, se non addirittura etrusche). Immaginatevi
in uno dei baluardi settentrionali, tra giovani intenti a
fare jogging, o semplicemente a passeggiare, e anziani
seduti in una delle panchine che man mano si trovano libere:
alla vostra destra la meraviglia di tetti rossi e antichi
palazzi color ocra, e con il campanile della chiesa
di San Frediano a batter le ore; da l'altra parte un immenso
manto verde, il resto della cinta alberata che curva attorno
alla città, e in lontananza le Alpi Apuane che
svettano sullo sfondo. Un panorama unico!
Nel 2013 la città
ha ospitato una serie di avvenimenti in onore dei 500 anni di vita delle Mura di Lucca;
era l'anno 1513 e l'allora
Repubblica di Lucca decise di ampliare e ricostruire la
precedente cinta muraria
medievale, risultata inadeguata e insufficiente a
contenere un eventuale assedio esterno. Nate e mantenute a
scopo difensivo, le mura a Lucca non ebbero però mai
occasione di servire alla propria funzione. Nella storia
della città non vi fu mai alcun assedio o tentativo di
invasione.
Quella delle mura di
Lucca è una storia affascinante.
Vennero inizialmente costruite dai Romani, intorno al
180 a.C., a circondare da nord a sud e da ovest ad est le
attuali via San Giorgio, corso Garibaldi, via Galli Tassi e
via della Cittadella, via della Rosa e via dell'Angelo
Custode. Con l'asse via Veneto, via Calderia e via degli
Asili si andò a formare il cosiddetto Cardus Maximus,
mentre le via San Paolino, via Roma e via Santa Croce ebbero
il compito di tracciare il Decumanus Maximus, che
andavano ad incrociarsi poi con l'allora foro romano di
Lucca, il centro del nucleo urbano, individuabile oggi
nella piazza San Michele, per questo anche chiamata San
Michele in Foro. Dopo quella romana venne costruita
un'altra cerchia muraria, resasi necessaria in particolare
dopo la distruzione di ampi tratti più antichi (già di per
se in cattivo stato) ad opera del Marchese Bonifacio di
Toscana (X secolo) e alla nuova minaccia rappresentata
da Federico Barbarossa
e dall'avanzata dei suoi
soldati. Le mura medievali di Lucca vennero
integrate ai resti delle precedenti mura romane, attraverso
il riattamento di terrapieni e fossati, secondo una tecnica
difensiva che nel periodo andava comunque diffondendosi in
diverse altre città italiane, allargandosi ad inglobare i
borghi contadini che man mano si erano formati fuori dalle
mura.
L'attuale
cerchia muraria di Lucca risale al periodo rinascimentale.
Era il 1491 e Porta San Pietro, Porta dei Borghi e Porta San
Gervaso, restavano dalle precedenti mura medievali, che si
ritennero insufficienti alle nuove esigenze difensive della
città. Nasceva la perentoria necessità di nuovi
ammodernamenti secondo basilari nuove tecniche di
fortificazione. Nell'edificazione vengono persino coinvolti
gli stessi cittadini, secondo un'ordinanza chiamata 'comandata'
si rese infatti necessario l'arruolamento obbligatorio ai
lavori. La ricostruzione non fu comunque totale e andò a
completarsi nel secolo successivo (vi furono nel tempo
diversi progetti e contributi, quelli non documentati di
Matteo Civitali e Francesco di Giorgio Martini, o
quelli di ingegneri militari come Galeazzo Alghisi,
Baldassare Lanci, Francesco Paciotto o
Alessandro Farnese
(duca di Parma e Piacenza, che la storia ricorda come uno
dei più grandi condottieri del XVI secolo).
Migliori ingegneri e tanto
lavoro per un assedio che in effetti non ebbe mai luogo.
L'unico pericolo venne infatti dal fiume Serchio, e
dalla sua esondazione nel 1812, che però mai
raggiunse il centro abitato perché fermato proprio dalle
mura della città.
Ancora
oggi, splendide più che mai, le Mura sopravvivono grazie
ai lucchesi e alla
sensibilità tutta femminile di due donne: la prima,
Elisa Baciocchi Bonaparte, sorella di Napoleone,
principessa di Lucca e Piombino e governatrice della
Toscana, che governò Lucca dal 1805 al 1814 e con diversi
interventi urbanistici ampliò il perimetro delle mura fino a
comprendere l'attuale Porta Elisa, sul lato rivolto
verso
Firenze.
La seconda, Maria Luisa di Borbone, duchessa Lucca e
regina d'Etruria, a Lucca dal 1814 al 1824, alla quale si
deve la svolta definitiva e cioè convertire ad uso civile
il presidio difensivo della città (al tempo affidato
all'architetto Lorenzo Nottolini,
originario di Capannori,
e anche noto per aver ricostruito la Piazza
Anfiteatro). Immaginate allora una maestosa macchina da
guerra con tanto di casermette, posizioni per 130 cannoni,
postazioni affollate di soldati, ronde e sentinelle varie,
diventare improvvisamente uno degli spazi verdi da
passeggio più eleganti della città e luogo di svago
invidiato dall'Europa intera. Quattro chilometri e 232 metri
di mura, sei porte (Santa Maria, San Jacopo, Elisa, San
Pietro, Sant'Anna e San Donato), undici baluardi, varie
casermette e ancora, torrioni, rinforzi, fossato (di cui
ancora oggi è possibile vederne la traccia), tronieri,
orecchioni (il fianco arrotondato dei baluardi), nicchioni
per il ricovero dei canoni, guarnigioni e quant'altro. In
effetti, la trasformazione non fu una vera e propria
improvvisazione, visto che il venir meno della funzione
difensiva aveva già prodotto in alcuni punti della cinta
qualche orticello e giardino di troppo. Detto questo, si
pensi che già nel 1840 l'usanza era quella di andare a
prendere il gelato al Cafè delle Mura, traguardo
della passeggiata più amata dai lucchesi, lo stesso ancora
oggi in attività.
Come allora, oggi,
attraverso delle comode e brevi discese dalle alture si
raggiungono facilmente i punti principali dell'itinerario
turistico urbano di Lucca:
le chiese, come San Frediano, il Duomo, San
Michele in Foro, e le splendide Piazza Anfiteatro,
l'alberata Torre Giunigi, l'Orto botanico e lo
splendido Giardino di Palazzo Pfanner, Villa
Bottini e i Chiostri di San Micheletto.
Rimandiamo al lettore alla consultazione delle pagine
apposite
Cosa vedere a Luccaper una lista completa.
Con
l'Unità d'Italia le mura non furono smantellate,
costituivano ormai un'icona urbana d'eccezione, preservate
dall'amministrazione comunale per l'identità e la memoria
della città. L'immagine non è cambiata di molto dal lontano
periodo rinascimentale, da quel mezzo millennio fa; non
fosse che oggi il lungo viale alberato vede passar il via
vai di giovani, bambini, anziani, e famiglie di svariate
lingue, non sono italiani ma tanti, tantissimi stranieri.
Orgoglio cittadino di primo
piano sono anche i numerosi eventi e festival di Lucca
in programma nella ricca stagione annuale della città (primo
tra tutti il famoso
Lucca Comics,
tra ottobre e novembre di ogni anno). ?stata ristrutturata e aperta
al pubblico la Casa del Boia
di Tommaso Jona, anche costui rimasto in effetti senza
mestiere, visto che non gli è mai stato assegnato alcun
lavoro (per fortuna). Ebbene, la struttura è stata trasformata
in un museo dedicato per l'appunto alla
storia delle mura, di Lucca e alla
Via Francigena,
che in città sin dall'antichità ha trovato uno dei punti di
passaggio obbligato dei pellegrini alla volta di
Roma.
Anche il cammino delle mura ci auguriamo sia lungo, come un
abbraccio che dalla storia arriva fino al futuro, tra i rami
frondosi, come un lungo balcone affacciato sulla città.
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