Natale a Napoli

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A Napoli il Natale è una festa assolutamente imperdibile ed emozionante di luci, colori e sapori antichi tra i mercatini di San Gregorio Armeno con pastori artigianali, il presepe vivente a Petraio e i concerti di musica sacra.

 

"Ma che bellu Presebbio.... Quant'è bello!! Tommasì, te piace 'o presebbio?" ... "No. Nun me piace. Voglio 'a zuppa 'e latte!" Natale in casa Cupiello (Edoardo De Filippo, 1931)

 

Il Natale napoletano è uno dei più antichi e tradizionali d'Italia e sorprende per folclore e senso artistico. Al richiamo di un consumismo sempre più globale risponde una magica atmosfera natalizia, fatta di presepi, luminarie, passioni artigiane, teatro napoletano e una saporita gastronomia. Napoli a Natale diventa una città da vivere e da ricordare.

 

Sotto lo sguardo imperturbato del Vesuvio, il richiamo antico di Pompei e quello della caldera dei Campi Flegrei, batte una delle città più belle d'Italia, ricca di storia e di passioni.

Natale a NapoliL'8 dicembre a Napoli è mattina di festa, si celebra l'Immacolata Concezione e l'inizio dei festeggiamenti del Natale. Sia che cada di domenica o di giovedì, la giornata non può che iniziare con un caffè in una delle caffetterie del centro, accompagnato da una tipica sfogliatella o dai piccoli struffoli, palline di pasta fritta, caramellata nel miele caldo e decorata con i colorati confettini di zucchero (minulicchi, come vengono chiamati in città).

Se state cercando un luogo speciale e di atmosfera dove passare il Natale date un'occhiata alle decine di guide sulle città europee più caratteristiche e di atmosfera: Natale in Europa

Un giro lungo le antiche strade e lo spirito napoletano è davanti agli occhi. Il Natale è uno dei periodi più attesi dell'anno ed uno dei più intensi. " Parto...", diceva Stendhal, " non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell'universo". Se non la via principale, che da Piazza Dante conduce in Piazza Trieste e Trento, una delle strade da non perdere del vostro Natale a Napoli è di sicuro la Via San Gregorio Armeno. Siamo nella celebre via degli artigiani del presepe napoletano, unica esponente dell'antica arte presepiale napolatana e un tempo conosciuta come platea nostriana (dal vescovo di Napoli San Nostriano, che fece costruire proprio qui le terme per i poveri).

Napoli PresepeVia San Gregorio Armeno è situata tra la Via del Duomo, la Via dei Tribunali (il vecchio Decumano Maggiore, e cioè una delle strade più antiche, costruita dai Greci nel V secolo a.C.) e Via San Biagio dei Librai (antico Decumano inferiore, odierna Spaccanapoli) e la si riconosce per le tante botteghe artigiane, presenti da epoca remota. Secondo la tradizione popolare e considerando la stessa antichità della via, l'arte di creare piccole statuine di terracotta esisteva già nel periodo classico; lo scopo era quello di offrirle come ex-voto a Cerere, dea della fertilità nella religione dell'antica Roma.

Napoli Via Gregorio Armeno a NataleLa via dei presepi si raggiunge dalla Basilica di San Lorenzo Maggiore, una delle chiese più belle di Napoli. La strada è lunga e stretta, buia e circondata dai caratteristici palazzi alti. Ai lati del monastero di San Gregorio Armeno iniziano le prime botteghe, negozietti e bancarelle, in una parola la più alta concentrazione di maestri presepiali del mondo. La moltitudine di oggetti esposti all'esterno e all'interno ha dell'incredibile: pastorelli in terracotta, casette in sughero, madonnine, asinelli, Re Magi, bambin Gesù... tutti rigorosamente dipinti a mano e vestiti con abiti di vero tessuto. Ironia e fantasia non mancano, tanto che accanto alla Sacra Famiglia si notano i personaggi più emblematici della tradizione popolare napoletana: Benito il pastore dormiente (non svegliatelo, o il presepe potrebbe sparire!), il vinaio con Cicci Bacco, dio del vino (retaggio di antiche tradizioni pagane), zi’ Vicienzo e zi’ Pascale (i due compari personificazione del Carnevale e della Morte) e ancora, pulcinella, il pizzaiolo napoletano e personaggi della vita politica contemporanea. Come il migliore dei quadri, quello di Napoli è un presepe che raccoglie tutte le contraddizioni della città, luogo d'incontro tra sacro e profano, tra spiritualità e vita quotidiana.

Napoli PresepeLa storia del presepe a Napoli è una storia di arte e poesia. Diceva J.W.Goethe nel suo Viaggio in Italia, nel 1787, a proposito del presepe napoletano: " ciò che conferisce a tutto lo spettacolo una nota di grazia incomparabile è lo sfondo, in cui s'incornicia il Vesuvio coi suoi dintorni". Il periodo più fiorente delle botteghe di artisti artigiani (intagliatori e pittori, scultori, argentieri e doratori) a Napoli ha inizio tra il Seicento e il Settecento, secondo lo stile Barocco dell'epoca; il primo riferimento documentato è tuttavia del XI secolo (nella chiesa di Santa Maria di Napoli). Agli appassionati d'arte presepiale consigliamo la visita al Museo della Certosa di San Martino, uno dei maggiori punti di riferimento del presepe napoletano e sede del Presepe Cuciniello (datato 1887), e alla sala Ellittica della Reggia di Caserta, dove è ospitato un presepe di Corte del Settecento. Se invece volete ritrovare un pezzetto d'Italia durante il soggiorno a Monaco, non mancate la visita al Museo Nazionale, dove è possibile ammirare rare opere di presepi napoletani, siciliani e alpini.

Napoli Sforfia TroisiNatale a Napoli vuol dire anche teatro napoletano e uno dei modi per conoscerlo al meglio è quello di assistere alla rappresentazione della commedia Natale in Casa Cupiello, di Edoardo De Filippo. Il teatro napoletano ha una tradizione artistica di lunga data e non si può visitare la città senza aver visto almeno una commedia. Non si perda occasione di apprezzare l'arte che ha reso famosi personaggi come i fratelli De Filippo, Totò, Viviani, Petito, Scarpeta o lo stesso Massimo Troisi, che ai tempi della Smorfia con il trio Troisi-Arena-Decaro si esibiva al Teatro Sancarluccio, in via San Pasquale, poco distante dalla lunga Riviera di Chiaia.

Napoli PresepeTra chiese addobbate, decorazioni illuminate, teatri e lo shopping più sfrenato, non mancherà di assaporare la cucina natalizia napoletana, fatta di piatti tipici e ghiottonerie varie. Le stradine profumano di cibi cucinati per strada, come quelle che portano al mercato dei Quartieri Spagnoli. Nei giganteschi calderoni cucina il grande polpo " a ll'acqua soja" (nella sua acqua, come dice il proverbio), pronto da servire e da mangiare. Se al piatto di mare si preferisce la carne, allora la direzione giusta è la via Pignasecca, dove trovare 'o pere e 'o musso, nientemeno che piedi e muso di maiale, da mangiare con tanto succo di limone e pepe. In una o nell'altra strada, si ha comunque modo di trovare più di una rosticceria e pasticceria, preparatevi quindi a riempire la borsa della spesa con pizze e pizzette fritte, sartù (ottimo tortino di riso sfornato), sfogliatelle, roccocò e susamielli (biscotti e dolci a base di mandorle).

Quello che non deve mancare nella tavola napoletana alla Vigilia di Natale è il 'O Capitone, che nella tradizione incarna il serpente demoniaco schiacciato dal piede dell'Immacolata. Lo troviamo cucinato preferibilmente alla brace e profumato con foglie di alloro. Al capitone altri preferiscono il baccalà, nella versione 'zeppulelle' e cioè con filetti infarinati con uova, vino, pinoli e uvetta e poi fritto nell'olio caldo. Il pranzo di Natale a Napoli è un misto di brodo di gallina, timballo di riso sartù e ziti con ragù napoletano, a cui lo stesso Edoardo dedicò una poesia ( 'O rraù ca me piace a me / m' 'o ffaceva sulo mammà. / A che m'aggio spusato a te / ne parlammo pè ne parlà). E per Santo Stefano? Va in scena la minestra spagnola, quella che i napoletani chiamano 'menesta maritata', una zuppa di verdure mista a carne.

Bella Napoli, intensa e vera... ora non resta che prepararci per il Capodanno!

Natale in Europa

 

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