Oscar Wilde - Biografia e opere
Oscar Wilde, (Oscar Fingal O'Flahertie
Wills Wilde) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo irlandese, la cui vita e
arte si legarono strettamente. La sua reputazione e la fama postuma si basarono
principalmente sul suo unico romanzo,
Il Ritratto di Dorian Gray (1891) e sui suoi capolavori comici Il
ventaglio di Lady Windermere (1892) e L'importanza di chiamarsi Ernesto
(1895). Wilde divenne noto per il suo spirito
anticonformista e la sua stravaganza. Per il suo
stile di vita è considerato uno dei personaggi più
carismatici dell’Ottocento. |
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Poche persone hanno fatto della loro vita un’opera d’arte, come
ha fatto Wilde. Un’opera d'arte senza lieto fine, colorata da
amore e colpa, gioia e dolore, satira sottile e riflessione
profonda. Fu un portavoce del
movimento estetico della fine del XIX secolo in
Inghilterra, un cultore della bellezza, che propugnava l'arte per l'arte "art for art's sake".
Fu processato in celebri cause civili e penali che
riguardavano l'omosessualità e che
terminarono con la sua prigionia (1895-97) e determinarono la fine della sua carriera
letteraria, poco prima della sua morte, avvenuta in
Francia nel novembre del 1900. Oltre alle opere
letterarie famosi sono i suoi sferzanti aforismi.

Un'infanzia eccezionale
Oscar
Wilde nacque a
Dublino in Irlanda, il 16 ottobre 1854. Suo padre, Sir William Wilde,
era un noto chirurgo, sua madre, Jane Francisca Elgee Wilde, scriveva
poesie popolari e altre opere con lo pseudonimo di Speranza (usò proprio
il nome italiano). Grazie alla cultura e ai successi letterari della madre, il giovane Oscar
ebbe un'infanzia colta e privilegiata.
Dopo aver frequentato la Portora Royal School di Enniskillen,
piccola cittadina nell'attuale Irlanda del Nord (nella stessa scuola, oltre a
suo fratello Willie, tra gli altri studiò anche Samuel Beckett),
Wilde passò a studiare i classici al
Trinity College
di Dublino dal 1871 al 1874. Lì iniziò ad attirare l'attenzione del
pubblico attraverso l'unicità della sua scrittura (e del suo stile di vita). Prima
di lasciare il Trinity College, Wilde ricevette molti riconoscimenti, tra cui la
Medaglia d'Oro Berkely per il greco.
Inizio della carriera di
scrittore
All'età di ventitré anni Wilde entrò al Magdalen College, di
Oxford
(1874-78), che gli conferì al termine degli studi una laurea con lode. Durante i
quattro anni di studio si distinse non solo come studioso di musica classica, ma anche come poeta, vincendo l'ambito Premio Newdigate nel 1878
con un lungo poema, Ravenna. I versi vincitori vennero (e vengono) letti
ad una riunione chiamata Encaenia (una cerimonia accademica dei collegi e
delle università), che allora come oggi si svolgeva nello
Sheldonian Theatre
di Oxford.
Ma tu, Ravenna, più cara fra tutte
I tuoi palazzi ruinati sono un manto luttuoso
Che la tua morta grandezza ricopre!
Wilde rimase
profondamente colpito dagli insegnamenti degli scrittori inglesi John Ruskin
(che aveva vinto prima di lui, nel 1830 il Premio Newdigate) e Walter
Pater, incentrati sull'importanza dell'arte nella vita e in particolare
dall'accento posto da Pater sull'intensità estetica con cui la vita
dovrebbe essere vissuta. Come molti della sua generazione, Wilde era determinato
a seguire l'esortazione di Pater a "bruciare sempre con [una] fiamma dura e
gemmosa". Ma Wilde si dilettava anche nell'essere un modello di estetica
per gli altri anche nella scelta degli oggetti. Celebre è la sua passione nel
decorare le stanze, persino quelle dove studiò ad Oxford, con oggetti d'arte.
Famosa è la sua esclamazione: "Oh, se potessi essere all'altezza delle mie porcellane
blu!"
All'inizio
degli anni Ottanta del XIX secolo, quando l'"estetica"
generava la rabbia e la
disperazione della Londra letteraria, Wilde si affermò negli ambienti sociali e
artistici grazie alla sua arguzia e alla sua stravaganza. Ben presto il
periodico Punch lo rese l'oggetto satirico del suo antagonismo con gli
Esteti, per quella che era considerata la loro devozione non maschile all'arte.
Nella loro opera comica Patience, Gilbert e Sullivan, basarono il
personaggio di Bunthorne, un "poeta carnale", in parte sulla
figura di Wilde. Volendo rafforzare l'associazione, Wilde pubblicò, a sue spese,
Poesie (1881), che riecheggiava, troppo fedelmente, il suo discepolato ai
poeti Algernon Swinburne, Dante Gabriel Rossetti e John Keats.
Desideroso di ulteriori consensi, Wilde accettò di tenere delle conferenze negli
Stati Uniti e in Canada nel 1882, annunciando al suo arrivo alla dogana di New
York City che non aveva "nulla da dichiarare se non il suo genio".
Nonostante la diffusa ostilità della stampa nei confronti delle sue languide
pose e del suo costume estetico caratterizzato da giacca di velluto, pantaloni al ginocchio e
calze di seta nera, Wilde per 12 mesi esortò gli americani ad amare la bellezza
e l'arte. Poi tornò in Gran Bretagna per dare una lezione sulle sue impressioni
sull'America. Si candidò in questo periodo, senza successo, per un posto di
ispettore scolastico.
Si stabilì in seguito a Londra dove divenne un dandy popolare affascinando i
suoi interlocutori con le sue brillanti conversazioni. Polemico e brillante,
amante del bere e del fumare senza sosta, conduce uno stile di vita lussuoso ed
elegante sempre al di sopra delle sue reali possibilità.
Nel 1884 sposò
Constance Lloyd, figlia di un importante avvocato irlandese. Nel 1885 e nel
1886 nacquero due figli, Cyril (Chelsea, 5 giugno 1885 – 9 maggio 1915,
morto in combattimento in Francia durante la Prima Guerra Mondiale) e Vyvyan
(Londra, 3 novembre 1886 – Londra, 10 ottobre 1967). In prosa Wilde scrisse
alcuni racconti per i suoi figli, tra cui Il gigante egoista e Il
fantasma dei Canterville, considerati classici della letteratura per
bambini.
Wilde fu
recensore della Pall Mall Gazette e poi divenne redattore di Woman's
World (1887-89). Cominciò a pubblicare ampiamente l'anno successivo. Il suo
primo successo popolare come scrittore di narrativa fu Il principe felice e
altri racconti (The Happy Prince and Other Tales - 1888) una
storia sottoforma di
fiaba. La Casa dei melograni (The House of Pomegranates -1892) fu
un'altra raccolta delle sue fiabe.
Attirò un gruppo di seguaci, i cui membri erano volutamente improduttivi e
artificiali. "Il primo dovere nella vita", scriveva Wilde in Frasi e
Filosofie per l'uso dei giovani (1894), è quello di essere il più
artificiale possibile". Il suo essere iconoclasta (attaccare le istituzioni
religiose consolidate) si scontrava con la religiosità che si diffondeva con l'epoca
vittoriana di fine Ottocento, ma questa contrapposizionee era proprio quello a
cui l'artista mirava.
Un altro dei suoi obiettivi era la glorificazione della gioventù.
La sessualità di Oscar Wilde
Nel 1886 Wilde divenne un omosessuale praticante. Credeva che i suoi attacchi al codice
morale vittoriano fossero d'ispirazione per la sua scrittura. Si considerava un
criminale che sfidava la società creando scandalo. Prima della sua condanna
(dichiarato colpevole) per omosessualità nel 1895, lo scandalo era qualcosa di
essenzialmente privato. Wilde si divertiva a scrivere sulla mentalità criminale. Il racconto
Il
delitto di Lord Arthur Savile (Lord Arthur Savile's Crime),
dalla raccolta The Canterville Ghost and Other Stories (1891), trattava
l'omicidio e il suo riuscito insabbiamento in modo comico. La versione originale
de Il Ritratto di Dorian Gray nella rivista Lippincott's
Magazine sottolineava l'omicidio del pittore Basil Hallward da parte
di Dorian come il punto di svolta nella caduta di Dorian.
Il ritratto di Dorian
Gray e Intenzioni
Nell'ultimo decennio della sua vita, Wilde scrisse e pubblicò quasi tutti i
suoi lavori più importanti. Nel suo unico romanzo, Il Ritratto di Dorian Gray,
(The Picture of Dorian Gray) pubblicato nella rivista Lippincott's
Magazine, nel 1890, e in forma di libro, rivisto e ampliato da sei capitoli nel 1891, Wilde combinò gli elementi soprannaturali del romanzo gotico con gli indicibili
peccati della narrativa francese decadente. Il romanzo era una celebrazione
della gioventù. Dorian, in un mondo tipico di Wilde, è senza genitori. Non
invecchia ed è un criminale. Come tutte le opere di Wilde, il romanzo ebbe un
grande successo popolare. I critici lo accusarono di immoralità nonostante
l'autodistruzione di Dorian. Wilde, tuttavia, insisteva sulla natura amorale
dell'arte a prescindere da un finale apparentemente morale. Il suo unico libro
di critica formale, Intenzioni (Intentions -1891), riaffermava molti dei
punti di vista che Dorian Gray aveva sottolineato, e puntava verso le sue opere
e le sue storie successive. Intenzioni sottolineava l'importanza della
critica in un'epoca che Wilde riteneva non critica. Per lui la critica era un
ramo indipendente della letteratura, e la sua funzione era importante.
I suoi più grandi successi, le
commedie mondane
Ma i più grandi successi di Wilde sono state le sue commedie mondane.
All'interno delle convenzioni della "commedia ben fatta" francese (con i
suoi intrighi sociali e i suoi artifici per risolvere i conflitti), Wilde
impiegò il suo spirito caustico e mordace per creare una forma di
commedia nuova per il teatro inglese del XIX secolo, che lui descriveva come "commedie
banali [poco importanti] per persone serie". Le sue opere
teatrali erano popolari perché i dialoghi era sconcertanti, intelligenti,
spesso brevi e chiari, e si basavano su giochi di parole elaborati e giochi di
parole ad effetto. Nella scrittura delle sceneggiature teatrali Wilde riuscì a
sfidare l’ipocrisia borghese, che pure riempiva i teatri, forse inconsapevole
del messaggio nascosto tra le battute.
Il suo primo successo teatrale, Il ventaglio di Lady Windermere (Lady Windermere's
Fan) fu prodotto nel 1892 e dimostrò che questo spirito frizzante poteva rivitalizzare i
meccanismi arrugginiti del dramma francese. Seguirono Una
donna senza importanza (A Woman of No Importance) nel 1893, Un marito
ideale (An Ideal Husband) e l'Importanza di chiamarsi Ernesto
(The Importance of Being Earnest) nel 1895. Nel 1893 le prove della sua
macabra opera teatrale Salomé (scritta in francese e pensata, come
diceva Wilde, per far rabbrividire il pubblico per la rappresentazione di una
passione innaturale), furono fermate dal censore perché erano menzionati personaggi
biblici. Fu pubblicata nel 1893, e una traduzione in inglese apparve nel 1894
con le celebri illustrazioni di Aubrey Beardsley. In l'Importanza di
chiamarsi Ernesto, gli elementi
convenzionali della farsa e della satira sagace, apparentemente banali,
smascherano senza pietà le ipocrisie vittoriane.
In molte delle sue opere, l'esposizione di un peccato segreto o di
un'indiscrezione e la conseguente vergogna sono elementi centrali. Se la vita
doveva imitare l'arte, come Wilde dichiarava nel suo saggio La decadenza della
menzogna (uscito nel 1889), egli stesso si avvicinava al modello nella sua
spericolata ricerca del piacere.
Le cause legali, i processi e la
morte
Il 2 marzo 1895, Wilde iniziò una causa per diffamazione contro il marchese
di Queensberry, che si era opposto all'amicizia di Wilde con suo figlio,
Lord Alfred Douglas. La relazione passionale e burrascosa con Douglas era
inaccettabile, sia per la morale vittoriana che per la legge inglese che puniva
l’amore omosessuale. Accuse e controaccuse si susseguirono e lo scrittore viene sollecitato a fuggire in
Francia dagli amici. Wilde si rifiutò di fuggire, incapace di credere che il suo mondo
fosse alla fine. Fu arrestato e processato. Il processo finì sulle prime
pagine di tutti i giornali europei. Wilde testimoniò durante il procedimento giudiziario in modo come al solito
brillante, ma la giuria non riuscì a raggiungere un verdetto. Nel nuovo processo
che si tenne di lì a poco nel maggio 1895, i giudici furono inflessibili e Wilde
fu giudicato colpevole e condannato al massimo della pena: due anni di carcere e
lavori forzati. La maggior parte della condanna fu scontata a Reading Gaol.
André Gide descrisse Oscar Wilde così come apparve nel 1891, quando
"il suo successo era così certo che sembrava precenderlo: Era ricco; era
alto; era bello; era carico di fortuna e onori. Alcuni lo paragonavano a un
Bacco asiatico; altri ad alcuni Imperatore romano, altri ad Apollo stesso, e il
fatto è che egli era radiante." Il contrasto melodrammatico tra questa
figura trionfante e il patetico detenuto che scontava due anni di lavori forzati
è stato raccontato dallo stesso Wilde in De Profundis, la lettera scritta dalla
prigione al suo amante, Lord Alfred Douglas. Egli descrive il suo trasferimento
nel novembre 1895 da Wandsworth al carcere di Reading, con poca cura per la sua
privacy: "Dalle due fino alle due e mezza di quel giorno ho dovuto stare in
piedi sulla piattaforma centrale a Clapham Junction in abito da detenuto e
ammanettato, che il mondo guardi. Ero stato portato via dal reparto ospedaliero
senza che mi sia stato dato un attimo di preavviso. Di tutti i possibili oggetti
ero il più grottesco. Quando la gente mi vedeva, rideva. Ogni treno come è
venuto su ha gonfiato il pubblico. Niente poteva superare il loro divertimento.
Questo, naturalmente, prima che sapessero chi fossi. Appena come erano stati
informati, ridevano ancora di più. Per mezz'ora Ero lì, sotto la pioggia grigia
di novembre, circondato da una folla inferocita."
Anche in prigione Wilde trasformò l'esperienza in positiva, così come le sue
passate turbolente esperienze gli avevano insegnato molto della vita. Wilde
insisteva sul fatto che la sua vita era un'impresa artistica tanto quanto le sue
opere nel De Profundis dove affermava di essere stato "un uomo che si
poneva in relazione simbolica con l'arte e la cultura della mia epoca", e
nel colloquio con Gide osservava che il grande dramma della sua vita stava
nell'aver messo il suo talento nelle sue opere, e il suo genio nella sua vita.
Per un autore che tornava spesso come Wilde alla proposta che l'arte trasforma
ed è il superiore della Natura, tali affermazioni erano più che un vanto: erano
un'affermazione di fede.
Quando uscì dal carcere Wilde era un uomo distrutto, la moglie Costance
aveva divorziato, nessuno voleva pubblicare le sue opere e lui vagava in miseria
e in cattive condizioni di salute. Nel 1898 Wilde pubblicò The Ballad of
Reading Gaol che ottenne un certo successo. In questo testo un
uomo uccide la moglie e sta per essere giustiziato. Wilde parla degli orrori
della vita carceraria, umanizza il colpevole, cerca di giustificarlo,
riflettendo sui paradossi della moralità che emergono dalle condizioni di vita
carceraria.
Wilde malandato e in cattive acque, andò a vivere in Francia, a
Parigi.
Nonostante i continui problemi di denaro, egli mantenne, come disse George
Bernard Shaw, "un'inconquistabile allegria dell'anima" che lo sostenne.
Fu visitato da amici fedeli come Max Beerbohm e Robert Ross, più tardi suo
esecutore letterario, e si ricongiunse anche con Douglas. Tentò di scrivere
un'ultima opera teatrale nel suo stile antecedente alla prigionia, ma fallì.
Morì a Parigi il 30 novembre 1900, minato dai due anni di carcere, a causa di una meningite a
seguito di un'infezione acuta all'orecchio, aveva 46 anni. Poco prima di morire
si convertì al cattolicesimo, che aveva a lungo ammirato. È sepolto nel famoso
Cimitero di Père-Lachaise a Parigi sotto un'opera dello scultore Jacob
Epstein. Il monumento funerario di Espstein, in origine un blocco da 20
tonnellate di calcare, raffigura una grande figura alata, una sorta di
messaggero che si slancia in avanti con grandi ali verticali, rappresenta il
poeta come messaggero. Alcune persone hanno provato a vedere nel messaggero un
ritratto di Oscar Wilde.
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