VISITARE PALIANO: INFORMAZIONI E GUIDA.
Arroccato su uno sperone tufaceo, Paliano è uno dei borghi medievali più
affascinanti della provincia di Frosinone. Passeggiando tra vicoli
acciottolati, palazzi nobiliari e scorci naturalistici mozzafiato, ci si
sente catapultati indietro nel tempo.
"Siede Paliano sulla vetta di una collina,
che si eleva quasi a picco da settentrione, e con più dolce pendio, si
diramano i fianchi che guardano ponente a mezzogiorno" 1864 Franz
Oberholtzer
Certo
con i suoi 8319 abitanti la piccola Paliano potrebbe non essere
conosciuta al circolo turistico di massa, eppure questo piccolo gioiello
della Ciociaria, nel Lazio, poco distante da
Frosinone riesce a
catturare l'interesse del viaggiatore più attento ed elegante.
Incuriosisce da subito per la sua storia e per quel suo fantastico
contesto naturale, ricco di panorami mozzafiato, là dove arte ed
architettura sembrano essersi riunite per decidere dove meglio posarsi.
Si capisce che è sempre stato così, nell'Ottocento, come scriveva
nel 1864 il giovane ufficiale dell'artiglieria pontificia, e nella sua
storia più antica, quella che parte dalle popolazioni italiche e da
quelle romane, come dimostrano le ricche testimonianze rinvenute nel
territorio, e arrivano fino a noi.
Il
borgo medievale di Paliano sorge su una rocca di quasi 500 metri
sopra il livello del mare, alle sue spalle i monti Ernici e
davanti l'ampia distesa della valle del fiume Sacco. Il panorama
si riempie dei colori cangianti della natura: il verde del paesaggio
collinare, il castano del boschi e dei vigneti, l'azzurro dei
piccoli laghetti sparsi lungo la Via Palianese e lungo tutta
quell'area conosciuta come La Selva di Paliano, attrezzata di
punto
birdwatching, locali di ristorazione, piste ciclabili e percorso per
gite a cavallo.
Paliano
si evolve durante il periodo del cosiddetto 'incastellamenento',
successivo all'instaurazione del regno dei Goti e caratterizzato dai
cosiddetti 'castra', centri abitati che per ragioni difensive si
posizionavo in cima ad una collina circondandosi di spesse mura. Spesso
ottenevano la protezione di un signorotto locale dando vita ad un
sistema dinastico di tipo feudale. Paliano risulta 'incastellata' nella
sua attuale posizione nel XI secolo, alcuni documenti storici dell'epoca
parlano infatti di una Castellum Palianus. Per sfuggire alle
richieste arbitrarie dei signorotti feudali gli abitanti dei borghi si
ritrovarono spesso a richiedere protezione allo Stato Pontificio,
che già poteva godere dei possedimenti del Patrimonium Sancti
Petri
(territorio ceduto al Papa dal re dei Longobardi Liutprando con la
Donazione di Sutri).
Nel caso specifico, Paliano cercò la protezione
di Papa Onorio III e successivamente di Papa Gregorio IX,
diventando una delle Castellanie della Chiesa (ruolo che
continuò ad avere anche verso la fine del XIV secolo allorché divenne
Vicariato dei Conti Segni-Valmontone). Successivamente Paliano entrò
a far parte del rigido sistema feudale che vide l'avvicendarsi
delle lotte tra i ghibellini, lo Stato Pontificio e la famiglia dei
Colonna. Ancora oggi, quando si parla di Paliano le prime due
evidenze storiche che saltano alla mente sono l'imponente fortezza
incastonata in cima alla collina e la dinastia dei Colonna. Costoro
hanno origine da un'antica famiglia patrizia dell'antica Roma diventata
nel medioevo una delle più influenti famiglie d'Europa, capace di
portare al potere ben cinque pontefici. Nella prima metà del XV secolo,
il papa Martino V di Colonna, ufficializzò il dominio di
Paliano ai Colonna nell'investitura dei suoi tre nipoti (Antonio,
Odoardo e Prospero).
I rapporti tra la chiesa e i signorotti
di Paliano, divenuti in seguito duchi, furono in seguito sempre
piuttosto tesi, tanto da generare la guerra tra il Papato ed il re di
Spagna, conosciuta anche come Guerra di Campagna (dal nome della
regione Campagna Marittima, dato ai quei tempi alla Ciociaria).
Nel frattempo i duchi si circondavano di una corte sempre più
importante, grazie anche ai loro estesi possedimenti ed ai legami con le
famiglie reali di mezza Europa: Ascanio I di Colonna per esempio
si unì in matrimonio a Giovanna d'Aragona, figlia di
Ferdinando d'Aragona e che conosciamo per quel suo bel ritratto su
tela di Raffaello (custodito al museo di Louvre a
Parigi). Si stima che i Colonna vivano nel territorio da circa un
millennio e nell'XI secolo potevano avvalersi del controllo di abitati
come Colonna, Palestrina e Genazzano.
La
Fortezza dei Colonna è il monumento più rappresentativo di
Paliano, simbolo della storia di un intero territorio. Venne edificata
nella seconda metà del XVI secolo, secondo le regole urbanistiche
proprie dell'architettura militare dell'epoca. La fortezza è circondata
da possenti bastioni e torri fulcro di progetti dei più abili ingegneri
militari del Cinquecento, come per esempio Giovanni Sallustio Peruzzi.
La costruzione venne commissionata da Marcantonio Colonna, che fu
anche Cavaliere dell'Ordine
del Toson d'Oro (uno dei più
prestigiosi d'Europa, di cui fecero parte anche l'imperatore
Carlo V,
Cosimo de Medici, Andrea Doria e diversi altri). Oggi, le
mura di Paliano (o mura Castellane) scorrono in tutto il
perimetro del centro storico, tranne nella zona che un tempo permetteva
l'accesso a coloro che provenivano da Anagni o da Fiuggi;
le uniche porte rimaste sono la Porta Napoletana e la Porta
Romana, nel versante occidentale, che si ammira per la piccola e
pregevole decorazione a merlatura. L'inusuale Porta Furba è così
chiamata per il suo probabile utilizzo, più che una porta possiede
infatti le sembianze di una 'via d'uscita' (in caso di urgente fuga dal
centro abitato).
I
massimi poteri civile e religiosi del borgo erano rappresentanti da due
delle attrazioni turistiche più visitate, il Palazzo residenza dei duchi
e la Collegiata. Il Palazzo Ducale di Paliano venne costruito nel
1620 da Filippo I di Colonna e più volte ampliato dai suoi
discendenti. Si fa notare soprattutto per una bella terrazza panoramica,
un cortile porticato riverso nell'adiacente valle. Gli interni si
apprezzano in particolare per gli arredi d'epoca, diverse opere d'arte e
per alcune testimonianze storiche proveniente dalle vittoriose battaglie
di alcuni dei componenti della famiglia, come la Battaglia di Lepanto
(1571) con la quale la Lega Santa sconfisse la flotta turca dell'Impero
Ottomano e a cui partecipò Marcantonio Colonna. Si racconta
che le spese sostenute da Marcantonio per finanziare la sua
partecipazione alla guerra furono così alte che i suoi eredi dovettero
vendere molti dei loro feudi, tra cui Palestrina, per rimborsare i
debiti contratti. Il Palazzo ospita anche il Mausoleo della dinastia
dei Colonna. La chiesa della Collegiata di Sant'Andrea (XVI
secolo) è stata edificata sempre per volere della dinastia dei Colonna e
più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. Gli stili presenti sono
pertanto diversi, tra cui quello progettato da Antonio da Sangallo il
Giovane (nato Antonio Cordini), architetto del
Rinascimento e Manierismo italiano.
La
Paliano odierna vuole dare uno scossone al turismo locale curando le
ricchezze architettoniche e naturalistiche del suo territorio. Si
consiglia così la visita alle vicine contrade di Torre dei Piscoli
per la fortificazione del XIII secolo (6 km da Paliano), Cervinara
(un villaggio rurale appositamente costruito negli anni '50 dello
scorso secolo e oggi dimora dell'Associazione Arte contemporanea
Zerynthia) le Catacombe di San Quirico, in direzione Fiuggi,
risalenti all'epoca romana, la Grotta di Principotto (località
Abbaisi) probabile necropoli romana, il Convento dei Padri
Passionisti della Macchia il Castello, presso Santa Maria di
Pugliano.
Gli
eventi culturali di Paliano sono altrettanto interessanti. Presso
la Biblioteca d'arte contemporanea di via del Pontone è stata
inaugurata l'installazione di opere d'arte di Maurizio Savini,
alla cui presentazione erano presenti molti nomi eccellenti del mondo
dell'arte, come Carla Accardi, Vettor Pisani, Dimitri Prigow, il
direttore del museo Macro di Roma e l'Associazione
internazionale per l'Arte Contemporanea Zerynthia (organizzazione di
rilievo internazionale). Non resta che consigliare qualche prodotto
tipico della gastronomia di Paliano, nota anche per appartenere
alla cucina della Ciociaria: le Pataccacce (gnocchetti
lunghi e conditi con svariati tipi di sughi di carne), la fricassea
di pollo al limone, il Panunto (pane arrostito, ricoperto di
mozzarella e spolverato di spezie come la cannella e … acqua di rose),
lo Scapece di pesce (trote fritte e condite con vino, aceto,
spezie, limone). Da non perdere gli aromi degli oli di oliva (Cultivar
Rosciola) e del vino Cesanese del Piglio.
Dove si trova?
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