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Parigi
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Parigi è la città di grandi centinaia di grandi personaggi come Napoleone,
Victor Hugo, la regina Margot, Maria Antonietta, Mata Hari ma anche di pittori
come Monet e artisti come Dalì, Picasso e Modigliani, l'elenco potrebbe essere
infinito.
Fra i
personaggi famosi di Parigi troviamo i più grandi nomi della storia
della Francia. Grandi personaggi che hanno lasciato il segno in Europa e nel
mondo, in diverse aree del sapere e dell'arte mondiale. Come non ricordare
Napoleone Bonaparte, che benché nato in Corsica fece di Parigi la
dimora di una nuova Europa imperiale? E che dire di uomini del sapere come
Voltarie, Moliere, Diderot, d'Alaembert, Victor Hugo,
grandi padri della letteratura e del pensiero filosofico della
nostra storia? E i tanti artisti che hanno fatto di Parigi il loro laboratorio
di sperimentazione? Picasso, Dalì, Chagall, Modigliani, Duchamp... |
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Il mondo dello spettacolo non è stato da meno, tra tutti
Brigitte Bardot o François Truffaut, due personaggi il cui nome è
legato per sempre al cinema francese. E come non citare anche Carla Bruni che della
Francia e di Parigi ha fatto la sua seconda dimora, donna elegante, bella e
certo scaltra. Di seguito, in dettaglio,
alcuni dei personaggi che hanno reso grande nel mondo il nome di Parigi.
Uno dei personaggi di Parigi che è entrato
nell'iconografia della città per restarci è Amelie Poulein. Un
personaggio di fantasia del film, Il Fantastico mondo di Amelie, che è
riuscito a diventare "reale" nell'immaginario di milioni di persone che per
cambiare il corso di vite a volte piatte e rassegnate vorrebbero avere l'arma in
più della fantasia.
Napoleone
Bonaparte
Napoleone occupa un posto importante nella storia di Parigi e della
Francia e viene ricordato nel mondo come uno dei
più grandi leader militari della storia. Divenuto imperatore di Francia,
conquistò gran parte dell'Europa grazie a una serie di geniali esperienze militari.
Napoleone Bonaparte nacque il 15 agosto del 1769 in Corsica, da una famiglia
di piccola nobiltà. Nel 1789 quando esplose la Rivoluzione Francese era
sostenitore di Robespierre e successivamente
si distinse per aver soffocato una rivolta nell’ottobre 1795. Educato alla
scuola militare nazionale, fu rapidamente promosso e nel 1796 venne nominato
comandante dell'esercito francese in Italia, dove si distinse per aver costretto
l'Austria e i suoi alleati alla pace. Seguirono una serie di successi che
fecero del giovane Bonaparte un eroe agli occhi dei francesi. La campagna
d’Egitto (allora dell'Impero Ottomano e
alleato con la Gran Bretagna) non fece che aumentare la sua fama,
nonostante la sconfitta contro gli inglesi nella Battaglia del Nilo
(attuata nel tentativo di sopprimere le rotte commerciali britanniche verso
l'India).
Rientrato a Parigi, Napoleone ritrovò il governo centrale
in piena crisi. Tutto sembrava presagire un imminente cambiamento di potere,
che infatti egli provocò attraverso
un colpo di stato nel novembre del 1799. A
questo seguì l'istituzione del
Consolato (egli stesso diventò
primo console). Nel 1804, nella chiesa di Notre Dame, Napoleone Bonaparte
divenne imperatore di Francia con il
nome di Napoleone I. Durante il periodo imperiale egli riuscì a
riorganizzare in modo eccellente la centralizzazione del governo, fu abile a
gestire la creazione della Banca di Francia e il ripristino del
Cattolicesimo come religione di Stato. Venne inoltre varata la riforma del
diritto con il Codice napoleonico, il cui contenuto fu dettato a
voce da Napoleone in pochissimo tempo. Dopo la vittoriosa Battaglia di
Marengo e la sconfitta degli austriaci, Napoleone stabilì saldamente
il potere francese
sul continente.
Nel 1803 si riaccese la guerra contro la Francia da
parte della Gran Bretagna, alleata
alla Russia e all'Austria, che portò alla sconfitta
dei francesi per mano degli inglesi a
Trafalgar (1805). La sconfitta segnò l'abbandono del progetto napoleonico
dell'invasione dell'Inghilterra. Napoleone si rivolse quindi contro le
forze austro-russe, sconfiggendole ad Austerlitz. Il territorio
conquistato fu notevole (andava ad includere l'annessione delle terre
prussiane), tanto che Napoleone ottenne il controllo di buona parte dell'Europa,
anche tramite parenti e fedelissimi a cui aveva garantito l'insediamento
al potere in Olanda, Westfalia, Italia,
Napoli, Spagna e Svezia, attraverso la politica ma anche attraverso i
matrimoni combinati a fini politici.
I
progetti grandiosi realizzati a Parigi sotto Napoleone continuano ancora oggi a
rappresentare simboli identificativi della città: in particolare l'Arco
di Trionfo per la gloria dei suoi eserciti, la Colonna di Vendôme, la
Madeleine, la Borsa. Durante il regno di Napoleone I la vita quotidiana dei
parigini migliorò di molto, vennero costruiti mercati e macelli, migliorata la
distribuzione dell’acqua e la circolazione, con nuove corsie stradali e ponti sulla Senna.
Nel 1808 ebbe inizio la guerra d'indipendenza spagnola,
il più grande conflitto fra tutte le Guerre
Napoleoniche, terminata con la sconfitta delle truppe francesi nel 1814. Due
anni prima Napoleone ricevette un duro colpo anche in Russia. Nel 1810 egli
annullò il matrimonio senza figli con Josephine de Beauharnais e sposò la
figlia dell'imperatore d'Austria, nella speranza di avere un erede, che nacque
qualche anno dopo e a cui fu dato il nome di Napoleone Francesco (conosciuto anche
come re di Roma). Alla crisi militare seguì una grave crisi
economica che causò numerosi fallimenti commerciali ed un aumento della
disoccupazione. Nel 1814 Parigi cadde in mano agli alleati, con il conseguente
famoso esilio di Napoleone sull'isola d'Elba,
in Toscana. Nel marzo del
1815, sfruttando l'impopolarità di Luigi XVIII, Napoleone ritornò a
Parigi, ma 100 giorni dopo il suo ritorno, l’avventura imperiale si fermò a
Waterloo, con una nuova sconfitta; era il 18 giugno 1815.
Imprigionato dagli inglesi nella remota isola atlantica di
Sant'Elena, Napoleone morì il 5 maggio 1821. Le sue ceneri furono
trasportate nel 1840 al cimitero monumentale de Les Invalides (Parigi)
dove tuttora riposa nel grande mausoleo a lui dedicato.
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Victor
Hugo
Victor Hugo è uno dei personaggio più famosi di Parigi, grande letterato e
padre del movimento romantico francese. Nasce a Besançon in
Francia nel 1802 e fu costretto ad andare in esilio durante il regno di
Napoleone III. Le opposte opinioni politiche e religiose
dei genitori di Hugo condizionarono tutta la sua vita, ma solo più tardi,
durante gli eventi che portarono alla Rivoluzione francese del 1848,
Hugo cominciò a ribellarsi contro la sua educazione cattolica e
monarchica, per poi schierarsi come campione del Repubblicanesimo e del libero
pensiero.
Nel 1830
fu piuttosto favorevole a Luigi Filippo, re costituzionale dei francesi. Al suo
primo romanzo storico, "
Notre-Dame de Paris" (1831) seguirono altri pezzi
drammatici, "
Lorme Marion" (1831) vietato dalla censura a causa di
spiacevoli allusioni alla monarchia, "
le Roi s’amuse" (1832) anch'esso
proibito, (1832), "
Maria Tudor" (1833); raccolte di poesie come "
les
Feuilles d’automne" (1831), "
Lucrèce Borgia" (1834), il romanzo "
Claude
Gueux" (1834) "
les Chants du Crépuscule" (1835), "
les Voix
intérieures" (1837), il suo capolavoro romantico, "
Ruy Blas" (1838) e
"
les Rayons et les ombres" (1840).
Anche la
sua vita privata fu intensa: nel 1833 Victor Hugo divenne l’amante dell’attrice
Juliette Drouet che recitava in Lucrèce Borgia e Maria Tudor. Questo
incontro segnò un passo importante nella vita di Victor Hugo. Juliette, che
colloquialmente chiamava "
Juju", diverrà sua seconda moglie e vivranno un
idillio di oltre cinquant’anni. Nell’anno 1839, Hugo si recò in Svizzera,
Alsazia e in Provenza e l’anno seguente, nella valle del Reno.
Nel 1841, dopo diversi rifiuti, venne ammesso all’Académie Française.
Allo stesso tempo iniziò a scrivere "
Les Misérables". Dedicò la
sua arte ai valori di libertà e democrazia e dopo la rivoluzione del 1848
si unì alla causa della Repubblica.
Sostenne
la candidatura di Carlo Luigi Napoleone Bonaparte come presidente della
Seconda Repubblica, ma si oppose al colpo di stato con il quale lo stesso
Bonaparte si autoproclamò imperatore con il nome di Napoleone III ( si
ricorda a proposito il titolo sarcastico che Hugo diede al nuovo imperatore
Napoleon le petit). Quando tentò di organizzare la resistenza, il poeta fu
ufficialmente espulso dalla Francia.
Il
premio Nobel per la letteratura 2006 Orhan Pamuk si riferisce a Victor
Hugo come "
...l'idea dello scrittore...che è sempre schierato dalla parte
della giustizia e delle verità...ecco perché una volta i grandi scrittori
francesi, a prescindere dal loro maggiore o minore nazionalismo, davano voce
all'umanità intera, non solo a quella della loro nazione" [Altri Colori,
Orhan Pamuk ed. Einaudi].
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Voltarie
Altro
famoso personaggio francese è Voltaire
nato a Parigi nel 1694 con il nome di François Marie Arouet.
Poeta, drammaturgo, storico e filosofo, Voltaire fu
nemico schietto e aggressivo di ogni ingiustizia, ma soprattutto di intolleranza
religiosa (rifiuto di accettare o rispettare le differenze) ed è considerato uno
dei maggiori esponenti dell'Illuminismo.
Voltaire sosteneva di essere il figlio 'bastardo' e cioè nato
fuori del matrimonio di Rochebrune," poeta minore e cantautore, alla morte della
madre (avvenuta quando lui aveva sette anni) e sviluppò una stretta relazione
con il suo padrino, un libero pensatore. La sua
famiglia apparteneva alla classe medio-alta e da giovane fu in grado di ricevere
una formazione scolastica eccellente. Ebbe infatti modo di studiare presso i
gesuiti al Collège Louis-le-Grand tra il 1704-1711, mostrando un talento
sorprendente per la poesia e sviluppando una grande passione per il teatro e la
letteratura. Iniziò a scrivere poesie satiriche
nonostante le rigide leggi della censura del tempo.
Alcune
parole di troppo contro il reggente Filippo d'Orléans e finì alla
Bastiglia nel 1718. Quando uscì di prigione, prese il nome Voltaire creato
dall'anagramma del suo stesso nome (AROVET Le Jeune) e iniziò una carriera a
Cracovia come poeta e drammaturgo. Dopo un altro soggiorno alla Bastiglia, e
una volta rilasciato, fu mandato in esilio in Inghilterra, dove fu
accolto dal suo amico Bolingbroke. Qui ebbe modo di incontrare
molte figure letterarie dell'epoca ed ebbe modo di conoscere
le opere di William Shakespeare. Continuò la sua prodigiosa produzione di
saggi, dopo Edipo (1718) e l'Enriade (1728), con la biografia
di Carlo XII di Svezia. Al suo ritorno in Francia, scrisse una serie di
commedie, drammi e tragedie tra cui Bruto (1730), Zaira (1732),
Maometto (1742), Merope (1743), Semiramide (1748) e molti
altri. In Francia fu anche riammesso con cautela nella società parigina
entrando all'AccademiaFrancese nel 1746. Mentre
Voltaire venne inizialmente censurato in Francia a causa della sua critica dello
Stato e della Chiesa, le sue 'Lettere sulla Nazione Inglese' (1733)
vennero considerate per definizione una delle opere letterarie del periodo
illuminista. Lontano dalla società parigina, insieme a
Madame du Châtelet, coltivò la passione per la teoria scientifica di
Isaac Newton e Descartes, arrivando al 1736 a scrivere il suo
Éléments de la philosophie de Newton (1736). Dopo
la morte di Madame du Châtelet, Voltaire viaggiò a Berlino, dove fu invitato a
vivere alla corte di Federico II. Per il resto della sua vita Voltaire
trascorse poco tempo nella sua nazione natia.
Altri lavori pubblicati comprendono Il secolo di Luigi XIV
(1752), Micromega (1752), Candido (1759), Trattato sulla
tolleranza (1763), L'Ingenuo (1767), Dizionario filosofico
(1764) e La Principessa di Babilonia (1768).
Gli ultimi giorni della sua vita trascorsero a Parigi, dove Voltaire fu
riaccolto come un eroe, ma morì poco dopo il 30 maggio 1778, all'età di
ottantatré anni. Le sue spoglia riposano accanto ad altre notevoli figure
letteraria come Victor Hugo ed Emile Zola nel Pantheon di
Parigi.
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Moliere
Un
personaggio legato alla storia teatrale francese è Molière, che nacque a
Parigi nel 1622. Jean Baptiste Poquelin fu educato in un collegio gesuita
che ospitava figli della nobiltà e della ricca borghesia. Durante la sua vita
compose alcune delle opere più satiriche della sua epoca in
versi, in rima, alcune in prosa, brevi farse e commedie. Fu anche il principale
attore comico francese, direttore di scena, drammaturgo e teorico del XVII
secolo
Da
adulto, la sua vita privata non fu facile. Sposò una giovane attrice della sua
troupe, Armande Béjart che ufficialmente era la sorella della sua ex
amante Madeleine Béjart, ma che con ogni probabilità era invece la figlia
della famosa attrice.
Il
teatro di Molière fu influenzato dalla commedia dell’arte italiana
con i suoi personaggi e situazioni. Nelle sue
commedie egli raffinò i temi e le tecniche, impostando la maggior parte delle
sue trame nei dintorni di Parigi. Tra le sue opere principali ricordiamo: il
Medico Volante(1645), Le preziose ridicole(1659), La scuola dei mariti
(1661), La scuola delle mogli(1662), L'improvvisazione di
Versailles(1663), Il tartufo(1664), Don Giovanni o il convitato
di pietra(1665), il
Misantropo (1666), l'Avaro(1668), il Borghese gentiluomo
(1670), Il malato immaginario(1673).
Moliere
si sentì male sul palcoscenico del Palais Royal la sera del 17 febbraio
1673. Morì all’età di 51 anni nella sua casa, la sera stessa. In modo quasi
illegale la notte del 21 febbraio 1673 fu sepolto. Il clero di Saint Eustache,
rifiutò di dargli una sepoltura cristiana a causa della scomunica
decisa per tutti gli attori. Armande Béjart, sua moglie, andò personalmente da
Luigi XIV per richiedere la sua intercessione presso l’Arcivescovo di
Parigi. Grazie a questo intervento il corpo fu sepolto nel cimitero di S.
Giuseppe, ufficialmente ai piedi della Croce. Sono tuttavia ancora molti i
misteri legati all'esatto luogo di sepoltura dell'autore: nel 1792 a seguito
della chiusura del cimitero vennero riesumate le sue ossa, che però si credete
inizialmente fossero situate in un determinato punto del cimitero. La confusione
generata ha suggerito nel corso del tempo che i resti trasferiti nella sua tomba
attuale, in verità, non siano quelli di Moliere.
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Artisti
a Parigi
Dopo la Grande Guerra e fino ai primi anni '30, Parigi è
in grande fermento: la sua atmosfera cosmopolita, mondana e liberale,
l'esplosione della musica jazz, i teatri, i caffè, le gallerie d'arte,
attraggono da ogni angolo d'Europa e d'America le più grandi personalità
dell'arte, della cultura, dello spettacolo. Il clima che si respira è quello di
una grande rinascita, ferve la sperimentazione, sono questi i cosiddetti "anni
folli" che vedono i maestri della modernità, come Monet, Matisse,
Mondrian, Picasso,
Modigliani, Chagall, Duchamp, De Chirico, Mirò, Magritte e Dalì, protagonisti nella scoppiettante Parigi, la Ville lumière. In
città, sotto la sigla della "Scuola di Parigi", si afferma una nuova
generazione di artisti stranieri, giovani talenti dallo spirito libero e
irrequieto, nei cui nudi e ritratti rivivere l'atmosfera bohemienne
internazionale del quartiere di Montparnasse. Accanto a loro, i protagonisti
della rivoluzione cubista sono ormai delle celebrità: Picasso, Braque,
Léger, firmano raffinati capolavori che fotografano calici, bottiglie,
strumenti musicali, ritraendo il clima brillante e mondano dei caffè e dei
salotti parigini. questa Parigi fu un laboratorio internazionale di
creatività per tutte le arti, dalla pittura alla fotografia dal teatro al
cinema, dalla musica alla poesia. La Parigi degli anni '20 è stata anche il
palcoscenico di alcune tra le più imprevedibili provocazioni artistiche del
Novecento. Le convenzioni morali e culturali della società borghese sono il
bersaglio delle creazioni di Duchamp, Picabia, Man Ray, con il loro
spirito ironico, ribelle, si confrontano con i loro contemporanei. Può
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Pittura
moderna o contemporanea.
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