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Pinacoteca Nazionale di Bologna
La Pinacoteca di Bologna è situata in quello che fu
il Convento di Sant'Ignazio, già dei Gesuiti,
posto al n. 56 di via delle Belle Arti nel quartiere universitario e nello
stesso edificio storico che ospita l'Accademia di belle arti della città.
Un luogo assolutamente da non perdere se si visita Bologna, il museo offre una
accurata retrospettiva sulla pittura emiliana dal XIII al XVIII secolo, ma
include anche artisti non bolognesi che vissero in città o che furono in
contatto con il suo ambiente artistico. |
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Fu costituita ai primi
dell'Ottocento, per salvare le tante opere d'arte degli enti
ecclesiastici soppressi dai Francesi durante il periodo post
rivoluzionario e napoleonico. Nel 1797 due commissari
francesi selezionarono accuratamente le opere d'arte
appartenute a chiese e conventi soppressi, ne scelsero 31,
che furono prelevate e portate a
Parigi. Il rischio che le requisizioni
proseguissero era grave: a Bologna erano stati soppressi 38
conventi femminili e 31 maschili, oltre ad istituti
educativi, monti di pietà e residenze.
L'Accademia
Clementina provvide a radunare le opere d'arte in un
convento, nel 1802 si trasformò in Accademia delle Belle
Arti e l'anno successivo sistemò finalmente le pitture
nell'ex Convento di Sant'Ignazio, che da quel momento divenne
una pinacoteca. Fra il 1815 e il 1816, dopo la caduta di
Napoleone, tornarono da Parigi le opere rubate, che
trovarono spazio nell'edificio. Il patrimonio pittorico
fu più tardi accresciuto con la donazione Zambeccari e la
raccolta di stampe di
papa Benedetto XIV. In seguito si aggiunsero le acquisizioni ad
opera dello Stato, mentre non si registrarono, almeno per cento
anni, apporti di donazioni private.
Le opere d'arte della
Pinacoteca sono dunque costituite, nella stragrande maggioranza,
da pitture provenienti da chiese e da conventi; ciò ha
indubbiamente
caratterizzato l'istituzione, che è prevalentemente un museo di
arte sacra. A questo si deve aggiungere il fatto che la provenienza dei
quadri, quasi esclusivamente locale, ha privilegiato la
produzione dei pittori bolognesi, che vi sono abbondantemente
rappresentati, da Vitale da Bologna a Francesco Francia,
da Ludovico, Agostino e
Annibale Carracci, da
Guercino a
Guido Reni. Non mancano però apporti di pittori di altre
provenienze, come
Giotto, Perugino,
Raffaello e
Tintoretto, o
qualche rara opera di artisti stranieri, come
El Greco. Si
tratta, nel complesso, di una raccolta d'arte importante, una
delle principali del territorio nazionale. Le opere ci sono e
sono molte. Piuttosto, la Pinacoteca soffre di problemi di
spazio, in quanto i locali dell'ex Convento di Sant'Ignazio sono
limitati e abbondantemente impegnati (sono soltanto una
trentina).
Di grande importanza è la sezione dei pittori bolognesi del
Trecento, di quei grandi artisti che furono chiamati i
Primitivi, a cominciare da Vitale da Bologna, di cui ricordiamo
San Giorgio e il drago, l'Incoronazione della Vergine, le Storie
di Sant'Antonio Abate, l'affresco dell'Ultima Cena e quelli
della Resurrezione, dell'Annunciazione e del
Presepe, oltre al
Miracolo, al Sogno della Vergine, al Battesimo di Cristo e alla
Madonna col Bambino. Appartengono a questa sezione anche
l'Incoronazione della Vergine, il Sogno di San Romualdo, il
Martirio di una Santa, San Gregorio Magno, la Vittoria di San
Giacomo e la Dormitio Virginis di Jacopino da Bologna; la
Crocifissione, l'Incoronazione della Vergine,
i Santi Cosma e
Damiano di Lippo di Dalmasio; la Crocifissione, il
Cristo in
gloria, la Madonna in trono, le Storie della Vergine,
San
Bernardo, le Storie della vita di Cristo, di Simone de'
Crocifissi, oltre ad opere di Giovanni da Modena, Jacopo di
Paolo, Giovanni da Bologna ed altri artisti dell'epoca. Il
pezzo forte di questa sezione è un grande polittico di Giotto,
che rappresenta la Vergine in trono con Gesù e Santi.
Nella
sezione rinascimentale vi sono, fra le altre, opere di
Antonio e
Bartolomeo Vivarini, Marco Zoppo, Francesco del Cossa,
Lorenzo Costa, Amico Aspertini, Perugino (la
grande pala della Vergine col Bambino e Santi), Garofalo,
Parmigianino, Pellegrino Tibaldi, Domenico Theotokòpulos detto
El Greco (l'Ultima Cena),
Giorgio Vasari,
Prospero Fontana e
Francesco Raibolini detto il Francia. Capolavoro della sezione e
della Pinacoteca l'Estasi di Santa Cecilia di Raffaello.
Nella
sezione barocca si trovano opere della
Sirani, del Crespi, del Cignani, del Domenichino, del
Mastelletta, del Tiarini, del
Piazzetta, del Tintoretto, dell'Albani e del
Guercino.
Abbondantemente rappresentati sono comunque i pittori bolognesi
Agostino, Ludovico e Annibale Carracci, presenti con una
ventina di opere, e Guido Reni, con una quindicina di dipinti,
fra i quali, famosissimi, la Crocifissione, l'Ecce Homo e il
Ritratto della madre.
Pinacoteca Nazionale di Bologna
Via delle Belle Arti, 56
tel. 051 420 9467
Orari: dal martedì e mercoledì 09?
13:30, da giovedì a domenica
14?
19
lunedì Chiuso
Costo dei biglietti: € 4,00 - riduzioni: € 2,00 (Gennaio 2017)
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