VISITARE PORDENONE
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INFORMAZIONI E GUIDA.
Ricca di fascino rinascimentale, Pordenone è un connubio di tradizione e
modernità. Gli affreschi e i palazzi storici convivono con stimoli culturali
contemporanei, rendendo ogni angolo un piccolo viaggio tra passato e
presente.
Con alle
spalle le alte vette delle Dolomiti friulane
e più vicino le colline prealpine, Pordenone
si pone nel mezzo di un itinerario di visita tra i
più affascinanti dell'Italia nord-orientale. La
regione è ricca di verdi vallate e torrenti montani,
luoghi questi oggetto di grande contendere in
passato, come tutti i grandi territori di confine.
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Il
Friuli è infatti segnato da un crocevia di culture germaniche,
slave e latine, con un territorio che andava posizionandosi tra gli antichi
confini dell'Occidente e dell'Oriente; Pordenone non fu risparmiata dalla
influenze che la storia le impose. Anche se con misure modeste (38
chilometri quadrati), la città oggi sembra più grande di quello che
realmente è. I turisti stranieri sono
sempre numerosi, gli americani per esempio si scopre essere curiosi di
storia e bellezze naturali, ma molti di loro sono anche legati alla
Base aeronautica di Aviano.
Pordenone
è la terza città per sviluppo demografico del Friuli, nel 2009 contava circa
51.461 abitanti, numero crescente e trainato dal maggiore sviluppo economico
dell'area. Si presenta con un'estesa e moderna periferia e con un centro
storico d'interesse culturale. Le
origini
della città sono antiche: alcune tracce romane sono state pervenute
nell'area di Torre di Pordenone,
e si è accertata anche la presenza di insediamenti risalenti all'uomo di
Neanderthal (visitate a proposito la zona delle
Grotte Verdi a
Pradis di Sotto,
nella zona di Clauzetto).
Molte delle testimonianze a noi pervenute risalgono tuttavia all'era
medievale, periodo in cui ebbe
inizio il piccolo insediamento lungo le rive del
fiume Noncello.
Fu qui che venne costruito il porto, il primo vero nucleo originario della
città, il cui nome era Portus
Naonis. I mercanti transalpini
utilizzavano il fiume per il trasporto delle merci tra il nord Europa e
Venezia.
Nel
XIV secolo gli
Asburgo
dominarono Pordenone attraverso il
Patriarcato di Aquileia
(una sorta di potere temporale di tipo feudale), mentre nel 1508 venne
acquisita dalla Repubblica di
Venezia, che ampliò la zona
portuale. Dopo il Trattato di
Campoformido e la sconfitta,
nel 1809, dell'esercito napoleonico a
Sacile,
il Friuli venne assegnato nuovamente all'Austria. L'annessione
all'Italia avvenne nel 1861.
L'avvento della ferrovia fece decadere l'importanza del porto fluviale, ma
allo stesso tempo portò allo sviluppo industriale.
Per
orientarsi in città
consigliamo di camminare,
Pordenone è infatti molto compatta ed è facile esplorarla a piedi; in
alternativa, si usino i
trasporti urbani. Gli autobus
coprono tutto il territorio delle sei
circoscrizioni comunali:
Rorai-Cappuccini,
Pordenone Nord-Comina,
Centro,
Torre,
Borgomeduna,
Pordenone Sud (compresi i
quartieri di Villanova
e Vallenoncello).
Molte delle attrazioni
turistiche sono localizzate in
prossimità del centro e comprendono interessanti edifici civili e religiosi,
così come luoghi naturalistici di grande effetto. Il tempo ha
preservato con sapienza la zona dell'antico porto, che oggi si rinnova
nell'area verde più grande del Friuli, il
Parco fluviale del Noncello.
Questo non è solo il luogo ideale per tranquille passeggiate e momenti di
relax, ma lo si può visitare anche per le attrazioni presenti lungo i suoi
percorsi perdonali: vi troviamo per esempio la
chiesa della Ss. Trinità,
costruita un tempo sul corso del vecchio fiume e nota anche per gli
affreschi cinquecenteschi di
Giovanni Maria Calderari. La
bella avifauna
del fiume si può ammirare attraverso i
percorsi ciclabili
lungo il corso delle acque, e cioè di quella che viene chiamata
Riviera Pordenone.
Il
centro storico
si ammira soprattutto per gli stili gotico, rinascimentale e Barocco dei
suoi edifici. Li troviamo in evidenza in particolare lungo il
Corso Vittorio Emanuele
(area conosciuta anche come
Contrada Maggiore), come si può
notare dai numerosi palazzi presenti: l'antico
Municipio
(edificato tra il 1291 e il 1395 e ridecorato nel XVI secolo),
Casa Simoni
del XIII secolo,
Casa Pittini,
Casa Odozilli
e Casa Vianello
del XIV secolo,
il veneziano
Palazzo Tinti
del XV secolo. Il
Seicento fa capolino con il
Palazzo Ricchieri (che ospita
tra l'altro anche il Museo
d'Arte Civica e che un tempo
era una tipica casa a torre del Trecento), mentre il Settecento si esprime
nel bel Palazzo
Montereale-Mantica.
Tra i
musei di Pordenone
visitate anche il Museo delle
Scienze, nel
Palazzo Amalteo,
con collezioni di paleontologia, mineralogia e zoologia.
Il romanico-gotico
Duomo di Pordenone
risale al XIII secolo ed è dedicato a
San Marco.
Si caratterizza esternamente per l'alto campanile trecentesco, la cui
altezza è di 79 metri. All'interno si ammirano pitture del
Tintoretto,
del Pordenone
(alias
Giovanni Antonio de' Sacchis,
noto pittore del Rinascimento nato appunto nella città; da qui il suo
sopranome), del Pilacorte
ed altri artisti dell'epoca. Tra le altre
chiese
valgono una sicura visita l'ex
convento di San Francesco,
la chiesa di Santa Maria degli
Angeli (o
chiesa del Cristo),
edificata nel 1309 e conosciuta per la serie di affreschi interni, il
Santuario della Beata Vergine delle
Grazie, in stile neogotico, e
le chiesa del Corpus Domini
(XIV secolo) e di San Leonardo
in Silvis (XV secolo).
I quartieri fuori dal centro storico
conservano interessanti architetture religiose del Cinquecento, come quelle
di Rorai Grande
e Torre.
Quest'ultima, piccola frazione a nord est, si menziona anche per gli
scavi archeologici vicini al
castello di Ragogna,
che hanno portato alla luce testimonianze dell'antica Roma appartenenti al I
secolo a.C., come la villa Patrizia rinvenuta nel 1950. Il castello è datato
XII secolo e prende il nome dai Conti di Ragogna; oggi ospita il
Museo Archeologico del Friuli Occidentale.
Nei dintorni
si consiglia una visita all'antico borgo di
Porcia,
al suo castello e ad una serie di monumenti appartenenti al periodo
medievale.
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