Quinto conto energia - Contributi fotovoltaico

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Il Quinto Conto Energia prevede contributi per l'installazione di impianti fotovoltaici. Scopriamo come funziona, a chi spettano gli incentivi e come ottenerli per efficientare la nostra casa.

 

 

I pannelli fotovoltaici: come funzionano

Il fotovoltaico è un tipo di pannello solare che permette di sfruttare l’energia del sole per la produzione di energia elettrica. I pannelli solari producono acqua calda per il riscaldamento, il bagno e la cucina, i pannelli fotovoltaici producono energia elettrica. Grazie all’effetto fotovoltaico, ogni pannello cattura e converte la radiazione solare in energia elettrica a corrente continua e a bassa tensione, questa corrente viene convertita poi in corrente alternata, ovvero quella corrente che noi usiamo nelle case a 220 Volt).

I sistemi fotovoltaici sono comunque connessi alla rete perché la produzione di energia elettrica da parte dei pannelli non può essere continua (non sempre c’è il sole e la notte non possono produrre energia) e quindi in alcune ore della giornata non c’è bisogno di batterie, perché la rete di distribuzione sopperisce alla fornitura di energia elettrica nei momenti di indisponibilità della radiazione solare. I pannelli fotovoltaici durano in media circa 22 anni. Il tasso di degradazione annuo dei moduli, in termini di efficienza, è circa dello 0,4%.

Come funzionano gli incentivi previsti dal conto energia

 

Il governo, tramite Gestore dei Servizi Energetici (GSE) incentiva la produzione di energia elettrica tramite fotovoltaico acquistandola dai privati a prezzi maggiorati rispetto al mercato. Il sistema appunto si chiama Conto Energia, giunto alla Quinta Edizione ed è regolamentato dal Decreto Ministeriale del 5 luglio 2012. Per 20 anni quindi potete vendere la corrente elettrica prodotta, quindi voi guadagnate ed in più auto-consumate l’energia da voi prodotta.

Gli incentivi per il fotovoltaico sono regolati dalle norme del Conto Energia e sono a favore dei possessori (imprese, privati cittadini, soggetti pubblici e condomini) di impianti fotovoltaici. In passato, venivano assegnate somme di denaro a fondo perduto come incentivo per l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica con fonti rinnovabili: grazie a questo, si limitava l’investimento iniziale per la costruzione dell’impianto.Il meccanismo del conto energia è invece una sorta di finanziamento in conto esercizio, in quanto non prevede alcuna facilitazione particolare da parte dello Stato per la messa in servizio dell'impianto, bensì un’incentivazione della produzione elettrica. Il privato proprietario dell'impianto fotovoltaico percepisce somme in modo continuativo per i primi 20 anni di vita dell'impianto.

Siamo in attesa del VI conto energia, in quanto i soldi del V sono esauriti nel luglio 2013. In attesa del Sesto Conto Energia al momento sono possibili delle detrazioni fiscali del 50% fino al 31 dicembre 2017 che, salvo rinnovi, si abbasseranno al 36% a partire dal primo gennaio 2018.

Per beneficiare delle tariffe incentivanti, gli impianti fotovoltaici devono essere conformi alle norme tecniche richieste e realizzati con componenti di nuova costruzione. Inoltre, devono essere connessi alla rete elettrica: quando il generatore fotovoltaico non è in grado di produrre l’energia necessaria a coprire la domanda di elettricità, come succede nelle ore di buio o in inverno, la rete elettrica fornisce l’energia richiesta all’utenza. Nel caso in cui, invece, il sistema fotovoltaico produca energia elettrica in quantità superiore a quella richiesta dall’utente, il surplus può essere trasferito alla rete elettrica nazionale o accumulato per un futuro utilizzo. Non sono incentivati dal conto energia quegli impianti fotovoltaici destinati ad utenze isolate e non raggiunte dalla rete elettrica.

I possessori di pannelli fotovoltaici che producono energia elettrica per il proprio autoconsumo non dovranno più pagare consumi di elettricità all'azienda distributrice dell'energia (fermo restando le spese fisse all'anno, di qualche decina di euro). Infatti, per 20 anni, incasseranno una quota direttamente proporzionale alla quantità di energia prodotta.

I cambiamenti introdotti dal Quinto Conto Energia

Il Quinto Conto Energia è entrato in vigore lo scorso 27 agosto 2012: 45 giorni solari dopo il raggiungimento della soglia di costo degli incentivi statali di 6 miliardi di euro, avvenuto lo scorso 12 luglio. Allo stato attuale delle cose, una volta superato il tetto di spesa di 6,7 miliardi di euro annui, dopo ulteriori 30 giorni i nuovi impianti fotovoltaici non avranno diritto ad alcun sussidio, e il sistema incentivante si estinguerà. Rispetto ai precedenti, il Quinto Conto Energia è sicuramente meno generoso economicamente nei confronti dei possessori di impianti fotovoltaici: Il Governo Monti ha tagliato di circa il 30% i contributi per gli impianti fotovoltaici. In compenso, dovranno essere iscritti ad un registro solo gli impianti più grandi, superiori ai 20 chilowatt, contro i 12 previsti inizialmente.

Il Quinto Conto Energia remunera, a differenza dei precedenti meccanismi di incentivazione, con una tariffa omnicomprensiva la quota di energia netta immessa in rete dall’impianto, e con una tariffa premio la quota di energia netta auto-consumata. Nel dettaglio, sulla quota di produzione netta immessa in rete, per gli impianti di potenza fino a 1 MW, la tariffa è determinata sulla base della potenza e della tipologia dell’impianto e individuata. Per gli impianti di potenza superiore a 1 MW vale la differenza, se positiva, fra la tariffa omnicomprensiva e il prezzo zonale orario. Entrambe queste tariffe sono incrementate di una quota premio come bonus per gli impianti con componenti principali realizzati unicamente all’interno di un Paese UE, oltre che per quelli  realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata una completa rimozione dell’amianto.

Per gli impianti fino a 1MW non è più prevista, come in precedenza, la possibilità di vendita dell’energia prodotta e non utilizzata a un gestore di energia, mentre diventa preclusa a tutti coloro che scelgono di usufruire degli incentivi la possibilità di scambio sul posto, che consente di immettere in rete il surplus di energia prodotto e, calcolando questa quota su base annua, averla poi a disposizione per 3 anni. In generale, maggiore è la quantità di energia prodotta e autoconsumata e più remunerativo risulterà l’incentivo.

Il Quinto Conto Energia si è esaurito nel luglio del 2013 (contro i due anni e mezzo previsti dal Decreto).

Scenari futuri

Di notte, quando fa buio, i pannelli fotovoltaici non producono energia e dobbiamo comprare l'energia necessaria dal gestore (scambio sul posto, si chiama) che però ci vende questa energia a un prezzo molto più alto rispetto a quanto di paga l'energia che produciamo di giorno (e non consumiamo) e immettiamo nella rete (ci compra energia a 7 centesimi al kilowatt e ce la rivende a 25). Non molto equo eh...? La soluzione verrà dalle batterie che permettono di accumulare l'energia che non si consuma per usarla in un secondo momento (di notte per l'appunto). La casa produttrice Tesla sta investendo tanto su questa tecnologia e già vende un sistema di accumulo che si chiama Powerwall. I problemi restano due: il costo alto della batteria (nel 2017 4000 euro per 5 Kw) e la dimensione della batteria (sono piuttosto ingombranti). Prezzi e dimensioni sono per fortuna destinati a scendere, solo allora sarà davvero conveniente sempre installare il fotovoltaico, a prescindere dagli incentivi!  

 

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