VISITARE
SASSUOLO
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INFORMAZIONI E GUIDA. Conosciuta come la capitale
mondiale della ceramica, Sassuolo regala scoperte insolite come il Museo
della Figurina o bellissime ville liberty immerse nel verde. Una cittadina
elegante che sa unire cultura, paesaggi suggestivi e buona cucina emiliana.
A 16 km da
Modena, Sassuolo,
città di circa 40 mila abitanti, conosciuta per le sue ceramiche e la sua
squadra di calcio, ha anche un importante patrimonio architettonico e si
fregia di una storia e di una
caparbietà imprenditoriale di tutto rispetto. La città è conosciuta infatti,
in tutto il mondo, per essere la capitale dell'omonimo distretto della
ceramica, che fattura 5,5 miliardi di euro all'anno, e conta 20mila
addetti. Un piacevole centro di cultura e di
buon vivere, tra imprenditorialità, arte e architettura di richiamo, e non
ultimo, un forte senso di convivialità. Quindi, se passate da queste parti
per vedere uno showroom di piastrelle, sappiate che non c'è solo quello.
Prendetevi un po' di tempo, se potete, per visitare la città, conoscere la
sua storia e gustare la gastronomia locale.
Il centro della città merita una
visita, soprattutto per ammirare il Palazzo Ducale e gli affreschi
che decorano le sue stanze, in particolare la Galleria di Bacco,
dipinta da Jean Boulanger. Il centro storico si sviluppa intorno a
Piazza Garibaldi, circondata da portici, al centro della quale si erge
la torre dell'orologio eretta nel 1676 da Francesco II d'Este. Via
Menotti, via Battisti e viale XX Settembre sono le strade più vivaci e
caratteristiche della città. Molti prima di andare via, provano un liquore
locale, il Sassolino, fatto con l'anice.

Il territorio di Sassuolo, si estende sulla sponda destra
del fiume Secchia, là dove questo sfocia nella
pianura modenese-reggiana, proprio al margine di essa verso
la zona collinare pre-appenninica. Modena, il capoluogo
provinciale, è raggiungibile da Sassuolo mediante la strada
"delle Radici" e la ferrovia;
Reggio Emilia (a 23 chilometri
di distanza) sia con la strada, sia con la ferrovia che
attraversa il Secchia.
Sassuolo gode, un po' come tutta la Pianura Padana, di un
clima continentale-temperato, con temperature elevate in
estate e basse in inverno, con precipitazioni frequenti in
primavera e in autunno e scarse in estate e in inverno e con
la mancanza quasi assoluta di quelle nebbie che
caratterizzano invece la bassa pianura modenese.
Già il nome lascia curiosi, Sassuolo. Sulla sua origine sono nate
diverse ipotesi, tra cui la più votata pare attribuirne il significato al
tipico terreno sassoso o roccioso in cui sarebbe sorto il primo nucleo
urbano, già chiamato in latino 'saxum solum',
da cui il nome odierno (Sasôl in dialetto modenese). D'altronde il
territorio era già frequentato ancor prima che arrivassero i Romani,
a cui si deve tuttavia la fondazione urbana vera e propria. Le fondamenta della città romana furono tracciate sul
luogo della leggendaria Sechiena distrutta da Annibale, anche
se questo è un dato molto discusso. Il borgo di Sassuolo venne citato per la
prima volta in un atto notarile del 980 relativo ad una permuta; in
cinquant'anni sarebbe poi passato di mano a Bonifacio di Canossa
(padre della più nota e già citata Matilde), per diventare poi libero Comune
e parte della storia che ha creato l'Italia odierna. Tre
signorie, una più caparbia dell'altra, si sono susseguite nel governare nel tempo
la
città e i suoi territori: i Della Rosa, i Pio e gli Este;
dall'altra i Canossa, con il loro Castello – probabilmente sorto
sopra le fondamenta dell'antico Castrum romano. Un pezzetto di storia italiana ai piedi della Valle del Secchia.
Anche lo stemma comunale allude simbolicamente al percorso creatosi nel
tempo, (tre colli emergenti
dalle acque) al suo moto, "Sic ex murice gemmae" (da roccia sono sorte
gemme). Un terreno argilloso che, come vedremo, trasformo molti
contadini in produttori di ceramica e poi piastrelle subito dopo la Seconda
Guerra Mondiale, abbracciando il boom della ricostruzione.
Il territorio, con il Castello di
Montegibbio (a circa 8 km dal centro storico
di Sassuolo) divenne uno dei luoghi più significativi della politica
militare di
Matilde di
Canossa, che ereditò il
dominio dal padre nel 1076. In seguito, tra guerre e momenti di pace,
alleanze e il susseguirsi di vicende tipiche del periodo medievale, come le
lotte guelfi e di ghibellini, Sassuolo divenne prima dominio dei Della Rosa,
quindi per due secoli della famiglia Pio, per entrare infine nei
domini della famiglia Este.
Furono gli Estensi ad aver
lasciato in città l'eredità storica e artistica più significativa. La loro
reggia, il Palazzo ducale di Sassuolo, oggi parte delle Gallerie Estensi
modenesi, denominato anche "Delizia" per
la sua architettura decorativa, è una delle costruzioni più rappresentative
del barocco dell'Italia settentrionale, progetto dell'architetto
Bartolomeo Avanzini.
Qui e nei palazzi storici della città
hanno lavorato artisti come Jean Boulanger,
Guercino,
Antonio Raggi che realizzò per conto del Bernini
la Fontana del Nettuno, che oggi ammiriamo nel cortile del palazzo.
Prospiciente al Palazzo Ducale, nel Piazzale della
Rosa, si trova tra gli altri anche il seicentesco Santuario di San
Francesco in Rocca, eretto come cappella della famiglia d'Este;
al suo interno è custodito il Sacro Tronco, il crocefisso miracoloso
portato in processione il Giovedì Santo, in una delle festività più
significative della città. Ma andiamo per ordine.
L'edificio originario del Palazzo Ducale, venne fatto costruito, come
fortezza dalla casata dei Pio
di Carpi. Prese la sua attuale fisionomia sotto Francesco I d'Este.
Un luogo che suscita meraviglia per
le fastose sale interne, ventotto ambienti affrescati a tema, come la Camera
del Genio, la Galleria di Bacco, la Sala della Fortuna, la
Camera delle
Virtù estensi o quella dell'Amore, o ancora il Salone delle Guardie
affrescato da Michelangelo Colonna e Agostino Mitelli, due
importanti artisti del Seicento, che vanno ad aggiungersi ai vari
Guercino, Giacomo Monti, Baldassare Bianchi, Pier
Francesco Cittadini e un allievo di Boulanger, Pietro Galluzzi da
Urbino.
Anche l'esterno è molto scenografico, con la cosiddetta Peschiera Ducale,
comunemente chiamato dai sassolesi il 'Fontanazzo': una grande vasca
organizzata su più livelli dallo stesso Avanzini e dall'ingegnere idraulico
Gaspare Vigarani, un tempo adibita a fossato e mulino del
castellano; quindi, trasformata in affascinante rovina di fontane,
realizzate in tufo. Una scenografia allestita per il piacere e lo svago
della società del periodo.
La signoria ducale della famiglia d'Este si
distinse in particolare dalla seconda metà del XIV secolo, periodo a cui
corrispose la crescita e lo sviluppo culturale, architettonico e
artistico di Sassuolo. Un'epoca di sfarzo architettonico, percepibile
anche solo visitando il centro storico, oltre a Palazzo Ducale, piazza Garibaldi,
arrivata fino a noi nel suo bel stile rinascimentale, e su cui si
affacciano case porticate ed edifici del periodo: il Duomo di Sassuolo,
del XVII secolo, dedicato a San Giorgio e la seicentesca Torre
dell'Orologio. Chi fosse interessato alla storia di Sassuolo
può gli interessanti reperti archeologici oggi conservati nel Museo
Civico di Modena.
La Sassuolo odierna è una cittadina
dinamica diventata un importantissimo centro industriale grazie al distretto
della ceramica. La marcata vocazione produttiva e
imprenditoriale fu anticipata da una donna, Eleonora
Bentivoglio, vissuta a cavallo tra il XV ed il XVI secolo e vedova di
Gilberto Pio, signore di Sassuolo, quando nel 1503 richiese agli Este
l'autorizzazione di organizzare una fiera libera da dazi e imposte. Oggi, la
Fiera di Ottobre, in un ricco programma di appuntamenti di cinque
fine settimana consecutivi (leggi anche
Festival ed
Eventi a Sassuolo) ne
raccoglie l'eredità più esplicita. Il territorio, costituito da calanchi
argillosi, e la laboriosità della comunità, hanno contribuito
significativamente allo sviluppo della produzione della ceramica, il cui
distretto nasce ufficialmente nel 1741
con la creazione a Sassuolo della prima
società dedicata alla produzione di piastrelle in maiolica. Produzione
oggi al centro dell'economia di settore con cifre da capogiro, sia in
ambito nazionale che internazionale: centinaia aziende, tra Sassuolo e
le limitrofe Fiorano Modenese e Formigine, e un indotto
complessivo di circa 20mila occupati. È qui che "sorge il più importante
comprensorio, a livello nazionale e internazionale, per la produzione di
piastrelle per pavimenti e rivestimenti in materiale ceramico", usando
le stesse parole dell'agenzia italiana per l'internazionalizzazione
della Camera di Commercio di Modena (*ExpoMo).
La stessa informa di una concentrazione produttiva pari all'80% della
produzione nazionale di piastrelle ed un fatturato di oltre 5 miliardi di
euro. Non male, considerando lo sviluppo dei vicini settori produttivi,
quali quello agroalimentare e metalmeccanico del modenese, quello
biomedicale della vicina Mirandola e il tessile di Carpi. La
Fiera di un tempo nasceva per promuovere e allargare gli scambi produttivi
del territorio, quella di oggi, come d'altronde anche già in passato, offre
occasione di svago e di conoscenza culturale che sorprendono. La produzione
di ceramica, eccellenza del design Made in Italy, trova oggi casa
anche nel Museo Bertozzi e Casoni. È solo uno degli innumerevoli
punti di attrazione di Sassuolo, che ora andiamo a scoprire nelle pagine
dedicate.
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