Secessione Viennese

La Secessione Viennese, sorta alla fine del XIX secolo, rappresenta un audace distacco dalle tradizioni artistiche consolidate, dando vita a un movimento innovativo e rivoluzionario. Artisti come Gustav Klimt e Egon Schiele desideravano esprimere una nuova visione dell'arte, libera da convenzioni. Questo articolo esplorerà le radici, gli ideali e l'influenza di questo movimento che ha riscritto le regole dell'arte a Vienna.

 

Il 'Bacio' di Gustav Klimt. Uno dei dipinti più famosi del mondo. Siamo abituati a vederlo in migliaia di riproduzioni, classiche, moderne, rivisitate. Ma vi siete mai chiesti dove è custodito il dipinto originale? L'artista viennese (a cui abbiamo dedicato un'apposita sezione nelle pagine accanto) dipinse la tela nel 1908, intitolandola 'Der Kuss' (il bacio, in tedesco) ed oggi, dopo ben oltre un secolo dalla sua creazione, la si può ammirare esposta nella Galleria del Palazzo del Belvedere di Vienna (Österreichische Galerie), uno dei più rinomati musei della città e della nazione.

 

Secessione VienneseNon è l'unico dipinto che gli appassionati e i curiosi del grande maestro viennese possono vedere nella capitale austriaca. Nel 150° anniversario dalla nascita di Klimt, nel 2012, la città ha aperto le porte a tutta una serie di mostre ed esposizioni sulla prima arte del Novecento in un itinerario di grande importanza artistica. Lo stile Liberty viennese, ricordiamolo, è meglio identificato con il nome di Secessione viennese, ed è noto in Germania come Jugendstil, nei paesi francofoni e anglosassoni come Art Nouveau (nonostante in Gran Bretagna sia anche conosciuto come Arts & Crafts) e in Spagna come stile Modernista.

Passato l'evento, Vienna continua a raccogliere ancora oggi l'eredità di un'arte che ha cambiato per sempre i canoni di spazio e forma. Il museo del Belvedere espone in totale 24 opere di Gustav Klimt, tra ritratti e disegni, nonché la più grande collezione al mondo di suoi dipinti ad olio.

Il Bacio di KlimtQui si possono ammirare le fasi della sua carriera artistica: dalle prime prove di gusto impressionista, ai primi tentativi di sviluppo di uno stile, quello secessionista, poi conosciuto e seguito in tutto il mondo. Tra gli altri suoi capolavori si possono ammirare anche Giuditta I (Judith) olio su tela del 1901, Viale del parco dello Schloss Kammer (Allee im Park vor Schloß Kammertela) olio su tela del 1912, Ritratto di Fritza Riedler (Fritza Riedler (1860-1927), olio su tela del 1906, La Sposa (Die Braut), incompiuto, olio su tela del 1918, e Serpenti d'acqua ? le amiche I (Wasserschlangen I) olio su tela del 1904-1907.

Artisti Secessione VienneseLa Vienna a cavallo tra Otto e Novecento era capitale di un regno composto da quindici nazioni diverse, l’impero austro-ungarico. Con i suoi 50 milioni di abitanti, questo era uno dei regni più vasti che la storia possa ricordare. In città, in soli quattro decenni, il numero delle persone era più che raddoppiato, tanto da urgere un ampliamento urbano di vaste proporzioni. Erano così sorti il viale Ringstrasse ed i monumentali palazzi che lo costeggiano ancora oggi; per far posto ai cambiamenti vennero demolite vecchie case e ristrutturati antichi quartieri. A quei tempi Vienna rappresentava il centro di tutte le etnie del regno, genti di varia provenienza e giovani in cerca di espressione artistica, che in città arrivavano attirati da un entusiasmo senza precedenti. Alcuni nomi: la famiglia di Otto Wagner (benché lui fosse nato Vienna) proveniva originariamente dalle province orientali e meridionali del regno; Josef Hoffmann (nato a Brtnice, odierna Repubblica Ceca), Joseph Maria Olbrich (nato a Opava, odierna Repubblica Ceca) e Adolf Loos (nato a Brno, odierna Repubblica Ceca) erano invece moravi, mentre Jože Ple?nik era sloveno, così Max Fabiani era di origine italiana (nato da famiglia italiana in una piccola località nei pressi di San Daniele del Carso, oggi in Slovenia). Kolo Moser nacque a Vienna, mentre Klimt era originario di Bumgarten, un distretto di Vienna.

RingstrasseIl café Sperl a Vienna, insieme al cafè Griensteil, negli ultimi due decenni dell'Ottocento venivano frequentati da un gruppo di giovani artisti e letterati, che qui usavano parlare e discutere di nuove idee nei vari campi dell'architettura e dell'arte in generale. Erano giovani come Otto Wagner, Josef Hoffman, Kolo Moser, ai quali si affiancarono poi, in qualche modo, collezionisti e mecenati. Vi fu anche Josef Maria Olbrich, a cui si deve il Palazzo della Secessione, nella Friedrichstrasse 2 (segnatevi questo indirizzo, perché è qui che ha avuto sede l'omonimo movimento d'avanguardia): lo si riconosce per la sua bella cupola di foglie dorate ed è noto per il Fregio di Beethoven di Klimt.

Palazzo Secessione VienneseNella Operngasse (al civico 7), poco lontano dalla Friedrichstrasse, consigliamo una piccola pausa (un buon caffè accompagnato magari da un'immancabile torta Sacher, al cioccolato) al Café Museum, un tempo frequentato da artisti come Klimt, Egon Schiele e Oskar Kokoschka, e che ancora oggi si apprezza per lo splendido arredamento d'interni di Adolf Loos. Quest'ultimo è stato architetto poliedrico dei più geniali, che rifiutava l'accostamento dell'architettura all'arte e che oggi viene riferito come uno dei pionieri dell'architettura moderna. La caffetteria era un tempo soprannominata 'café nichilismo' ed è Secessione Vienneseconsiderata un “punto di partenza del design moderno?, come un tempo riferiva Heinrich Kulka, che di Loos fu allievo.

Dirigetevi all'estremità della Kärntner Strasse, da qui una breve camminata lungo la Friedrichstrasse, sede del Palazzo della Secessione, e siete arrivati. Arrivate alla stazione di Karlplatz, Stadtbahn,  con le belle decorazioni floreali di metallo color oro e color verde, opera di Otto Wagner.  Seguite semmai l'Itinerario Jugenstil proposto che fa tappa nei maggiori edifici in stile liberty della città.

 

Fregio di Beethoven di KlimtLa Majolikahaus di Vienna, lungo la strada Linke Wienzeille (arrivate fino ai numeri 38 e 40), è un altro monumento della Secessione viennese di sicuro interesse. Progettata sempre da Otto Wagner, venne affidata nella parte delle sue decorazioni a Olbrich che ne disegnò la facciata in tralci di rose. All'angolo è situato un altro edificio, sempre di Wagner. 

Lungo la Johannesgasse, nel parco cittadino di Stadtpark, troviamo un'altra stazione metropolitana di Otto Wagner; ma servirà attraversare tutto il parco per raggiungere l'edificio forse più rinomato: l'Ufficio Postale di Otto Wagner (Postsparkasse), nella Georg-Coch-Platz 2, con il salone centrale tutto in vetro. Continuate il vostro Itinerario Jugenstil di Vienna.

Stazione Karlplatz Vienna

A metà strada tra la Cattedrale di Santo Stefano e il Palazzo reale Holfburg (la residenza storica degli Asburgo) troviamo altri edifici rappresentativi della Secessione viennese: lo splendido Orologio Ankeruhr, a figure mobili, disegnato da Franz von Matsch nel 1911 e l'American Bar di Vienna (anche chiamato Loos Bar) disegnato da Adolf Loos, artista da sempre affascinato dall'America e che visitò a fine Ottocento per tre lunghi anni. Da non perdere è anche il piccolo Ponte Hohe Brucke, del 1903 su progetto di Josef Hackhofer, in Tiefer Graben e sopra la Wipplingerstrasse.

Sarà necessario recarsi fuori dal centro storico, nella periferia occidentale (a Penzing), per ammirare la Kirke am Steinhof (chiesa di San Leopoldo) di Vienna, situata presso la Baumgartner Höhe ed oggi parte di quello che viene indicato come lo Otto-Wagner-Spital, un ospedale psichiatrico. È questa la prima chiesa modernista in Europa. Costruita nel 1908 e situata su un'altura, la chiesa si compone di una cupola centrale in rame e di una facciata in marmo decorata con chiodi in rame. Anche questa chiesa fa parte del nostro Itinerario Jugendstil.

Lasciamo infine la Vienna secessionista per visitare un luogo caro a Gustav Klimt, il lago Attersee. Situato non lontano da Salisburgo e raggiungibile in circa 3 ore da Vienna, in treno e poi in bus, questo bel luogo situato nella regione del Saltzkammergut, fu un luogo di villeggiatura prediletto da Klimt e in particolare con i piccoli villaggi che lo adornano: Litzlberg, Weissenbach, Seewalchen e Schörfling, dove è anche situato il Klimt Zentrum, un museo interattivo che racconta del rapporto tra l'artista ed il paesaggio circostante.

 

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