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Tra
le figure storiche più affascinanti e romantiche spicca Elisabetta Amalia
Eugenia di Wittelsbach (1837 - 1898), meglio nota come Sissi, imperatrice
d'Austria e regina d'Ungheria. Nata in Baviera, Sissi sposò nel 1854
Francesco Giuseppe I d'Asburgo, diventando una delle più famose imperatrici
asburgiche. Donna dalla bellezza leggendaria e dallo spirito
anticonformista, Sissi divenne un'icona popolare. La sua vita fu però
segnata anche da tragedie personali che la portarono a viaggiare
instancabilmente per tutta Europa. In questo articolo ripercorreremo le
tappe principali dell'affascinante esistenza di Sissi, tra curiosità, amori,
successi e drammi.
"Sto
scivolando in pericolose divagazioni e scordo la principessa
della fiaba, che paziente attende di conoscere ciò che il
destino le riserva."
dai diari di Sissi
Elisabetta di Bavaria, conosciuta
universalmente come Sissi, dopo il film a lei dedicato di Ernst
Marischka, nacque la vigilia di Natale del 1837 a
Monaco di Baviera.
Morì nel 1898 a
Ginevra,
quando venne uccisa, lei anarchica imperiale, in un attentato dall'italiano,
anarchico dilettante,
Luigi Lucheni, che qualcuno di importante doveva
pur uccidere in quei giorni sul lago di Lemano. Da allora
Sissi, o per meglio dire "Lisi", divenne
protagonista leggendaria di letterature, cinema e
storie molto diffuse e popolari. |
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Sissi e Lucheni, due
apparenti antipodi, due esistenze così
diverse nella scala sociale, eppure a loro modo così
simili nei pensieri, nelle contraddizioni, nella
sofferenza e nella malinconia. Miti e verità che si
confondono. Ma a quasi tutti, il mito, rassicurante,
basta e avanza.
Qui
chiameremo l'imperatrice con il suo vezzeggiativo di Sissi,
come è oggi da tutti conosciuta dopo il film del 1955 e non "Sisi"
o "Lisi" come in effetti era chiamata durante la sua vita.
"Lisi" era il diminutivo naturale di Elisabetta, "Sisi" fu un
equivoco nato dalla firma apposta alle lettere che la giovane
mandò a Francesco Giuseppe durante brevissimo fidanzamento,
nelle quali la "Elle" di Lisi aveva una forma che poteva essere
scambiata per una "Esse". Questo si può notare bene osservando
la firma apposta da Elisabetta in ognuna delle sue molte poesie.
Durante la sua infanzia Sissi passava le estati insieme ai suoi sette fratelli
nel piccolo
castello di Possenhofen, una zona rurale del lago di Starnberg.
I suoi genitori, il duca Massimiliano Giuseppe in Baviera e Ludovica,
figlia del re di Baviera Massimiliano I, non avevano obblighi ufficiali presso la corte reale.
Anche per questo motivo lasciarono i
figli liberi di giocare, correre e andare a cavallo in modo informale.
All'età di 9 anni, Sissi sembrava più una abbronzata bambina di campagna che
una principessa.
A questo punto bisogna chiarire un'altra cosa. In effetti Sissi non fu mai
una principessa. Questo fu un altro "errore" che derivò dai tre film di
enorme successo di Ernst Marischka a lei dedicati. Elisabetta d’Asburgo
infatti prima era "duchessina in Baviera" e, poi, sposando Francesco
Giuseppe a soli 16 anni e mezzo, "imperatrice d’Austria", infine anche
"regina d’Ungheria". Quindi, non si fregiò mai del titolo di "principessa".
Ludovica, madre di Sissi, era la figlia del re di
Baviera Massimiliano I, nata in secondo matrimonio con Karolina von
Baden. Contrariamente alle sue tre sorelle, lei non sposò un membro di
una famiglia reale, ma un esponente di un ramo della casa di Wittelsbach. Al
marito fu concesso il titolo di "Herzog in Bayern" (Duca in
Baviera), era solo una piccola consolazione per la delusa Ludovica che
ambiva a un matrimonio di status superiore, cioè regale. Dopo il matrimonio il 9
settembre 1828, sorsero tra i due problemi coniugali, che avrebbero potuto
essere individuati anche prima del matrimonio. Massimiliano Giuseppe, detto Max
era un "Wittelsbacher" tipico e quindi libertino, eccentrico e inaffidabile,
anche se affascinante. Trascorreva tanto tempo in viaggio, sempre in fuga
da tutto ciò che gli sembrava lontanamente simile a dei doveri cortigiani e d'ufficio.
Ludovica, d'altra parte, si dedicò con lealtà e passione alla crescita
dei suoi figli,
anche se iniziò tardi ad insegnare loro la disciplina che doveva poi
introdurli alla vita aristocratica. La grande occasione per la madre
ambiziosa venne quando la sorella maggiore di Sissi, Helene, fu presa
in considerazione come moglie del futuro imperatore asburgico, Francesco
Giuseppe. Al marito
Max non importava affatto con chi si sarebbero sposate o meno le proprie figlie...
Ludovica
e sua sorella Sofia, madre dell'imperatore austriaco Francesco
Giuseppe, scelsero Helene (detta Nene) come sposa per il giovane monarca.
Durante l'estate del 1853 l'impegno avrebbe dovuto essere
confermato nella località termale di Bad Ischl, non
troppo distante da
Salisburgo,
ma Francesco Giuseppe mandò all'aria i piani delle due madri, perché, come
si dice in questi casi, al cuor non si comanda. Come potete
vedere dalla foto a fianco "Nene" non poteva rivaleggiare in
bellezza con la sorella. Invece
di Helene "Franz" si innamorò a prima vista dell'allora quindicenne Sissi, che era
venuta nella zona dell'Alta Austria di Salzkammergut solo per
accompagnare la madre e la sorella. Il nuovo impegno di matrimonio tra
"Franz" e Sissi venne annunciato molto in fretta, cosa strana per
i cerimoniali dell'epoca, il giorno dopo.
Nel mese di aprile del 1854 ebbe luogo il magnifico matrimonio nella
Augustinerkirche (Chiesa di agostiniana)
di
Vienna all'interno del Palazzo
dell'Hofburg. All'inizio del loro matrimonio, Sissi fece di tutto per
essere all'altezza delle aspettative, anche se odiava il cerimoniale della
corte asburgica e la rigorosa etichetta di sua suocera Sofia. Anche se la
bellezza di Sissi e la sua naturalezza erano molto popolari presso il
popolo viennese, Sofia fece del suo meglio per trasformare la bambina amante
della libertà in un'imperatrice disciplinata, dove la corona
imperiale si stava, inesorabilmente per lei, trasformando in
una catena. Sono state scritte intere biblioteche
sull'argomento. La vita di Sissi è stata tra le più
"setacciate" di tutte le vite, biografata, psicologizzata e
anche psicanalizzata. Intendiamoci, motivi per
infrangere il mito di Sissi creato soprattutto dai film non
mancano di certo: era isterica, egocentrica, spesso
preoccupata solo della propria bellezza, e anche, secondo
qualcuno, un po' pazza, come molti Wittelsbach.
Per
cercare di sintetizzare, fu da questo momento in poi,
da quando la sua vita, divenne "vita di corte" che Sissi cominciò a
diventare "malinconica". Trovava un po' di consolazione nel marito
nonostante il fatto che fosse troppo serio e rigido e, visto il suo ruolo, molto occupato; era il suo unico punto
d'appoggio a Vienna. Nel 1858 Sissi compì il suo dovere più importante come
Imperatrice: dopo due figlie, Sofia e Gisela, diede alla luce il sospirato
principe ereditario Rodolfo. Tutti e tre i bambini vennero tuttavia
ben presto presi sotto il controllo della "suocera imperiale", l'arciduchessa Sofia, che volle dare
loro un percorso formativo adeguato al loro rango. I rapporti di Sissi con la madre di suo
marito si deteriorarono velocemente.
Con i tempi tumultuosi della rivoluzione del 1848,
il diciottenne Francesco Giuseppe salì al trono imperiale austriaco. Ciò
avvenne per mano dei suoi consiglieri e di sua madre, da cui aveva ereditato
la fredda rigidità. Con un senso del dovere e un dogmatismo confinante con
la crudeltà, regnò l'Austria fino al 1916, poco prima della fine del suo
impero. Anche se era molto affettuoso, almeno all'inizio, nei
confronti della moglie, Sissi soffrì per tutta la vita del suo carattere
arrogante e noioso e per la sua negligenza nel loro rapporto, nonostante
la sua formale gentilezza. I suoi slanci amorosi
verso di lei erano spesso
mescolati a critiche, sottili ma taglienti. Il potere assoluto anche in
campo sentimentale, il suo essere donnaiolo spinse a un certo punto Sissi
a fuggire da Vienna. Solo negli anni successivi l'imperatrice fu in grado di
avere una maggiore
comprensione verso il marito riservato e solitario.
Qualcuno difende comunque "Franz" poichè con Elisabetta fu sempre indulgente
e le perdonò molte cose, tra cui le stravaganze, la lontananza, gli eterni
viaggi, le bizzarrie, le ribellioni; restò sempre, per tutta la vita,
affascinato da quella bellissima e strana creatura che era la moglie. Lei
gli volle bene e lo rispettò, ma non poteva vedere nel marito imperatore il
fascino che non aveva e non avrebbe mai avuto.
L'arciduchessa Sofia, zia e suocera di Sissi, era la sorella maggiore di
Ludovica e come lei figlia del re bavarese Massimiliano. Era una donna di
forte volontà che spinse per l'incoronazione del figlio Francesco Giuseppe
dopo che Ferdinando I d'Austria fu costretto all'abdicazione dopo
i moti del 1848. Suo marito che
aveva un debole stato mentale, Francesco Carlo, era l'erede al trono
ufficiale. Sofia era conosciuta come "l'unico uomo a corte", capace
di regolare con e tramite Francesco Giuseppe, con parole e azioni la
politica dell'Austria durante i primi anni del suo regno. Condusse la corte
viennese rigorosamente vigilando sull'osservanza del galateo e del
cerimoniale di corte spagnolo ("Spanisches Hofzeremoniell").
L'atteggiamento rigoroso di Sofia verso
l'indesiderata nuora, ebbe origine proprio in questo "mondo di protocollo di
corte", che Sissi amava prendere in giro così tanto. La rottura finale tra
Sissi e Vienna avvenne nel 1860, quando emersero storie di alcune
"scappatelle" di Francesco Giuseppe. Dopo Sofia, Sissi ora si sentiva
tradita anche dal marito.
In aggiunta a tutto questo, Sissi soffriva di una
strana malattia, che i medici di corte discretamente chiamavano tubercolosi
("Lungenschwindsucht"), anche se i sintomi nel complesso suggerivano una
malattia venerea. Delusa da Francesco Giuseppe, Sissi fuggì da Vienna e
cominciò a viaggiare senza sosta. Nel corso dei due anni successivi visitò
Madeira e Venezia e
Corfù divenne il suo domicilio preferito. Negli anni successivi
tornò a Vienna raramente. L'insicura giovane imperatrice divenne una donna
matura e sicura di sé. Viaggiare divenne lo suo scopo della sua vita. "Se
arrivavo in un posto e sapevo che non avrei potuto lasciarlo di nuovo,
l'intero soggiorno poteva diventare un inferno, pur essendo il paradiso",
confidò al suo insegnante greco. Gli ungheresi erano sempre stati una spina
nel fianco dello stato multinazionale austriaco. Invano combatterono per la
propria libertà nel 1848. Sissi amava l'Ungheria, in parte per protesta
contro Sofia, che detestava tutti gli ungheresi, ma anche perché si sentiva
vicino alla lingua e al popolo di quel paese. L'anno 1866 vide l'Austria
piombare in una grave crisi, che minacciava di frantumare l'impero. L'impegno di Sissi per una pacificazione delle tensioni austro-ungariche,
sulla base di diritti speciali e di libertà per l'Ungheria, permise
l'allentamento della la tensione tra Vienna e
Budapest. L'impero asburgico fu diviso in due parti.
Emerse una duplice Monarchia, con Vienna e Budapest come capitali del nuovo
impero Austro-Ungarico. Nel 1867 Francesco Giuseppe fu incoronato re
d'Ungheria - il più grande trionfo politico di Sissi. Dieci mesi dopo,
nacque la figlia minore di Sissi, Maria Valeria. Era chiamata
affettuosamente, la "bambina ungherese" e fu cresciuta in lingua ungherese,
lingua amata appunto da Sissi. Maria Valeria fu sempre più vicino a sua madre degli altri
suoi figli cresciuti da Sofia. Nonostante il suo impegno per la situazione
ungherese, in fondo al cuore Sissi non era una politica. Contò
molto sul potere della sua bellezza, che le portò ammirazione e adorazione in
tutto il mondo. Era alta 172 centimetri e pesava appena 50 kg. Il suo
orgoglio e la sua gioia erano la lunghezza e la bellezza dei suoi capelli, che tuttavia
avevano bisogno di cure di ore e ore ogni giorno. Una volta disse di se
stessa di essere "schiava dei miei capelli". Per conservare questa
bellezza, Sissi manteneva una dieta rigorosa e praticava equitazione e
ginnastica oltre a fare lunghe escursioni a piedi.
Invidiata da molti, l'imperatrice d'Austria non poteva sfuggire ai colpi del
destino che accompagnarono la sua vita. Nel 1857 la sua prima figlia, Sofia,
morì all'età di soli due anni. Dieci anni dopo, il fratello di suo marito,
l'imperatore Massimiliano I del Messico, fu fucilato dai ribelli
messicani anti-monarchici. Sua moglie, Carlotta, impazzì, e trascorse
gli ultimi 50 anni della sua vita nel Castello di Miramare a
Trieste. Uno dei migliori amici di Sissi, re
Ludwig II di Baviera, fu dichiarato malato di mente e rinchiuso; dopo
poco annegò in circostanze inspiegabili nel lago di Starnberg. Quando
il figlio di Sissi, Rodolfo, si suicidò a Mayerling con la sua amata,
Mary Vetsera, nel 1889, Sissi non si riprese mai dal dolore. Sempre
più solitaria, visse la morte della sorella, Sofia, che morì nel 1897
durante un incendio in un bazar di beneficenza a
Parigi. Nel corso degli anni, anche a causa di questi tragici
avvenimenti, Sissi ebbe anche pensieri di suicidio, che emergono dalle parole
scritte in alcune sue poesie, ma mai li misse in atto.
Dopo la tragica morte del suo unico figlio Rodolfo nel 1889, Sissi
divenne sempre più amareggiata, si rinchiuse in un suo mondo, diventò asociale
e inaccessibile. Da quel momento in poi indossò solo vestiti neri in un suo
personalissimo e doloroso lutto. La sua ultima
apparizione ufficiale fu nel 1896, in occasione delle celebrazioni del
millennio della città Budapest. Kalman Mikszáth giornalista e
politico ungherese, presente alla reception al castello
di Budapest, descrive le sue impressioni: "Si siede, nella sala del trono
del castello reale nei suoi neri abiti di pizzo ungheresi. Tutto, e di più,
su di lei è cupo. Dai capelli scuri un velo nero scorre verso il basso.
Forcine per capelli neri, perle nere, tutto nero, solo il suo viso bianco
come il marmo e indicibilmente doloroso ... A mater dolorosa (madre dolente)
... E 'ancora lei, ma il dolore ha incorporato il suo marchio su questo
volto ... Non uno scalpore, non uno sguardo rivela preoccupazione. Bianco
come il marmo, simile ad una statua ... ".
Quando l'anarchico Luigi Lucheni
infilza una lima appuntita, lima nascosta in un mazzo di fiori, nel cuore della imperatrice d'Austria a
Ginevra il 10 settembre 1898, quella che ha colpito è una donna
delusa dalla vita. Lucheni fu arrestato da quattro passanti, non lontano dal luogo
dell'attentato. Al commissario che lo interrogava chiedendogli il motivo del
suo gesto, pare abbia risposto: "Perché sono anarchico. Perché sono povero.
Perché amo gli operai e voglio la morte dei ricchi". Nel suo diario
poetico pubblicato solo nel 1998 - Sissi si era augurata di morire
"improvvisamente, rapidamente e se possibile all'estero". Il destino
l'aveva trovata alla fine e aveva esaudito il suo desiderio. Al giudice, il
quale gli rinfacciava di avere ucciso una donna sola e disperata, Lucheni
rispose di non averlo saputo, di avere invece creduto che Elisabetta fosse
una donna realizzata e felice.
Il funerale
Il corpo senza vita di Elisabetta fu portato a Vienna e, in un primo
momento, disposto nel Burgkapelle. Il funerale cerimoniale si svolse nel Kapuzinergruft (vedere
Cripta imperiale) il 17 settembre. Tuttavia, la simpatia della gente
fu diretta
in primo luogo all'imperatore, che aveva subito un altro duro colpo del destino.
Il conte Kilmannsegg, governatore della Bassa Austria, successivamente al
funerale dove era presente, commentò realisticamente: "Solo poche
lacrime furono versate per lei." Ma con la sua tragica morte, ogni
critica fu dimenticata e iniziò
l'immortalità di Elisabetta, da tutti conosciuta nel mondo come Sissi.
Sissi
cinematografica
Solo attraverso la trilogia di Ernst Marischka
"Sissi", dal 1950, Elisabetta di Baviera divenne nota e adorata in tutto il mondo
con il nome di "Sissi".
Questo per merito principalmente dell'attrice che la interpretò, la giovane Romy Schneider.
Fu lei difatti a
plasmare e trasmettere l'immagine di una giovane, dolce e leggera "Sissi",
che corrisponde in realtà poco alla reale personalità dell'imperatrice Elisabetta.
La terza parte della trilogia "Sissi" si conclude, in maniera significativa,
proprio nel momento in cui Elisabetta ruppe con il suo ruolo di imperatrice
e moglie alla ricerca di una vita da trascorrere secondo la propria inclinazione.
Questa parte della sua vita non avrebbe potuto essere rappresentata nella sua immagine
di moglie
innamorata, madre devota e imperatrice benevola, preoccupata per
la sua gente e amata da tutti. Di conseguenza, non fu affatto inserita.
Furono queste le circostanze che contribuirono a diffondere la convinzione in tutto il mondo,
di una storia d'amore
romantica tra Sissi e Franz, di una vita dorata vissuta da un'imperatrice popolare. Divenne anche accettato come assodato, il fatto che Sissi
fosse morta presto, dal momento che praticamente non si sapeva nulla della
sua vita successiva all'abbandono della corte. Solo in seguito Romy Schneider rivisitò il suo ruolo di Elisabetta
nel film di Luchino Visconti Ludwig, dove interpretava una
"Elisabetta" capricciosa, che non aveva nulla in comune con
l'accattivante "Sissi" dei film precedenti.
Culto di bellezza
"Quanto è bella!", Gridò lo Scià di Persia, contro ogni etichetta, quando
Elisabetta lo ricevette nel 1873. Gli uomini e le donne del suo tempo
erano entusiasti della favolosa bellezza di Elisabetta, ed erano ancora di
più ammirati e sedotti dalla sua grazia, dal carisma e dall'aura misteriosa che
la circondava. Sissi era considerata una delle più belle donne del suo tempo e lei
stessa era perfettamente consapevole di questo. Il suo trattamento cosmetico
occupava la maggior parte della sua routine quotidiana. L'imperatrice era
particolarmente orgogliosa dei suoi capelli spessi, la cui pettinatura
(insieme al vestirsi) le richiedevano tra due e tre ore al giorno. La sua
parrucchiera Franziska
(Fanny) Feifalik ebbe un ruolo decisivo nel suo stile così riconosciuto, dal momento che
era l'ex parrucchiera
del Wiener Burgtheater, il teatro di corte, responsabile di tutte le acconciature elaborate.
Ogni quindici giorni, i capelli venivano lavati
con una miscela speciale fatta di tuorlo d'uovo e cognac, una procedura che
richiedeva una giornata intera.
Negli anni successivi, probabilmente Sissi cominciò a tingersi i capelli con indaco e un
estratto a base di gusci di noce. Le ore trascorse con i parrucchieri erano
utilizzati principalmente da Sissi per imparare le lingue: ungherese e
in seguito in particolare greco antico e moderno. Per queste ultime lezioni
assunse Constantin Christomanos, che leggeva insieme a lei, correggeva i suoi esercizi
di lingua e filosofeggiava con l'imperatrice.
Al fine di mantenere la sua ammirata bellezza, Sissi provava innumerevoli
formule di bellezza. E 'interessante il fatto che
Elisabetta attribuiva poca riuscita alla sperimentazione di creme
insolite, di acque di lavaggio, tinture e lozioni, da
cui a quanto pare si aspetta più risultati. Il più delle volte
utilizzava semplici creme, prodotte nella farmacia di corte: la cosiddetta
Crème Céleste realizzata in cera bianca, spermaceti, olio di
mandorle dolci e acqua di rose. Un'altra crema, che (come le formule di
bellezza recentemente scoperte dimostrano) veniva ripetutamente ordinata per
Sissi e molto apprezzata da molte donne a corte, era la crema fredda, fatta semplicemente con olio di mandorle, burro di cacao, cera d'api e acqua di rose.
Questa crema doveva il suo nome al senso di freschezza che dava alla
pelle. Come ingredienti per i tonici per il viso Elisabetta
principalmente usava la rosa, che doveva proteggere la
sua pelle da infiammazioni e impurità. Inoltre, l'imperatrice usava anche
lozioni di camomilla, lavanda e lozioni di viola, oltre a metodi piuttosto
eccentrici come le maschere di fragole schiacciate o di
carne cruda di vitello, che usava durante la notte. Contrariamente alle altre donne del suo
tempo, Elisabetta era contraria al trucco pesante e al profumo. Solo i capelli venivano spruzzati con essenze di profumo.
Ancora più tempo rispetto
alla cura del suo viso, Elisabetta dedicava alla cura del corpo e all'igiene
personale. Faceva il bagno tutti i giorni e le piaceva alternare bagni di vapore
con olio a bagni freddi. Era estremamente appassionata di bagni di olio di oliva
caldo, che avevano lo scopo di mantenere la pelle tenera e liscia. Di notte
spesso dormiva con panni imbevuti di aceto sopra i fianchi, per preservare la
sua magrezza. Il suo preferito era l'aceto viola, a base di fiori di
viola appena colti, aceto di sidro, acqua distillata e polvere viola.
Elisabetta dormiva senza cuscino, probabilmente per mantenere la
postura eretta.
Sissi e l'Italia e
gli italiani
Ora vi dirò una cosa che forse vi farà desistere dal visitare il Museo di
Sissi a Vienna o qualcuno dei luoghi che sono diventati famosi sul suo nome.
Sissi non ebbe mai una buona opinione sugli italiani, li considerava falsi e
traditori. Ora forse questa cosa potrebbe urtare la suscettibilità di
qualcuno, ma se ci si pensa bene, dal suo punto di vista era difficile darle
torto. Riepilogando i fatti, all'inizio del matrimonio l'imperatrice, quando
si suppone fosse ancora molto innamorata del marito soffrì perchè questi era
il marito andato a combattere le truppe francesi e piemontesi durante la
Seconda Guerra di Indipendenza Italiana e pensava che non tornasse più.
Quindi ancora nel 1866 poi ci fu la Terza Guerra di Indipendenza dell'Italia
alleata alla Prussia che fece perdere all'Impero Asburgico Venezia e il
Veneto. Il forte sentimento anti-austriaco che c'era in Italia faceva si che
ogni volta che Sissi si recava nei territori "italiani" in mano austriaca
c'era il rischio di subire attentati e sentiva forte l'ostilità della folla.
Inoltre, nel resto d'Italia nel Regno delle Due Sicilie sua sorella Maria a
cui era molto legata, venne spodestata dal trono dopo la Spedizione dei
Mille di
Garibaldi. Infine, se mai si potesse intervistarla dall'aldilà, il suo
"astio" contro l'Italia, forse sarebbe ancora di più cresciuto dopo il suo
assassinio ad opere dell'anarchico italiano Luigi Lucheni.
Sissi visitò
Venezia e
Verona nel 1856. Si recò poi in Sicilia, a
Napoli, a
Livorno e
Firenze oltre naturalmente a
Milano e
Roma
a trovare il Papa. Ma furono soprattutto visite non ufficiali, in incognito
e per fare scalo con la sua nave. Come forse molti di voi sapranno,
l'imperatrice soggiornò molte volte e a lungo a
Merano e al
Castello di Miramare
a
Trieste.
Biografia
Joan Haslip, Elisabetta d'Austria, dall'Oglio editore,
Milano, 1965
Brigitte Hamann, Sissi, Bergamo, TEA, 2008
Nicole Avril, Sissi, vita e leggenda di un'imperatrice, 1994,
Mondadori
Erika Berstenreiner, L'imperatrice Sissi. Storia e destino di Elisabetta
d'Austria e dei suoi fratelli, Milano, Mondadori, 2002
Nicole Avril: L'impératrice, Paris, 1993
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