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Se
si guarda oltre i cliché di paella, sangria e siesta, si partirà sicuri di
ottenere il meglio da un possibile viaggio in Spagna, un paese
incredibilmente vario. Anche nelle località più turistiche della Costa del Sol,
si trovano sempre luoghi autentici, come autentico bar o ristorante dove mangia
la gente del posto, o un villaggio non lontano dove una tradizione secolare non
deve nulla al turismo.
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Qual è la popolazione della Spagna?
47.198.000
Superficie della Spagna - 504.879 km2
Densità - 92 ab/km²
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Guide delle città
e regioni
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Andalusia ▪
Alcala de Henares ▪
Alcala de
Guadaira
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Alicante
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Santillana del Mar
▪ Siviglia ▪
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Valladolid ▪
Valencia
La
Spagna è una monarchia costituzionale
geograficamente all'interno della Penisola Iberica. L'altro stato che ne fa
parte della penisola è il al
Portogallo.
Fanno parte della Spagna i gruppi delle Isole Baleari, nel Mediterraneo e
delle Isole Canarie nell'Atlantico. Il paese confina a nord-est con la
Francia e
Andorra e a ovest col Portogallo; a sud è separata dal Marocco
dallo stretto di Gibilterra, ed è bagnata a nord dall'oceano Atlantico
(golfo di Biscaglia) e a est dal Mediterraneo.
Geografia fisica
Il paese è costituito prevalentemente da un vasto
altopiano, la Meseta, la cui altitudine si aggira mediamente intorno ai 600
m. Essa è delimitata da varie catene montuose: a nord, la Cordigliera
Cantabrica (altezza massima con i Picos de Europa, 2.648 m) e gli imponenti
Pirenei (Pico de Aneto, 3.403 m); a sud, la Sierra Morena; a ovest la Meseta
si estende oltre il confine portoghese, a est va digradando verso la costa
mediterranea. L'interno dell'altopiano è interrotto da numerose catene
montuose: a nord-est il Sistema iberico, che separa la Meseta dalla valle
dell'Ebro; al centro il Sistema Centrale, costituito dalla Sierra de Gata,
la Sierra de Gredos e la Sierra de Guadarrama, che separano la Vechia
Castiglia dalla Nuova; a sud la Sierra Morena, che fiancheggia la valle del
Guadalquivir; il Sistema Betico a ridosso della costa mediterranea, che
raggiunge nella Sierra Nevada le vette più alte di tutta la penisola (Cerro
Mulhacén: 3.478 m). L'unica grande pianura spagnola corrisponde alla
depressione andalusa, che si allarga a triangolo verso il golfo di Cadice,
racchiusa fra la Sierra Morena e il Sistema Betico. Le altre pianure si
limitano generalmente a brevi aree che si allargano nella fascia litoranea:
più ampia appare la depressione dell'Ebro, soprattutto in prossimità del
delta del fiume. La costa atlantica si presenta alta e poco articolata lungo
il litorale settentrionale (golfo di Biscaglia), mentre è incisa da profonde
insenature a nord-ovest. Il litorale che si affaccia sul golfo di Cadice si
presenta invece basso e talvolta paludoso ed è interrotto dagli estuari
dell'Odiel-Rio Tinto e del Guadalquivir. La costa mediterranea è piuttosto
uniforme: fanno eccezione il golfo di Almeria e il grande arco del golfo di
Valencia. A nord dell'Ebro, tratti bassi si alternano a zone alte e
scoscese, soprattutto in prossimità dei Pirenei (Costa Brava). La Spagna è
attraversata da numerosi corsi d'acqua. I principali sono: il Tago, il Duero,
il Guadalquivir e il Guadiana, che tributano all'Atlantico a causa
dell'inclinazione naturale verso ovest della Meseta; l'Ebro, invece, sfocia nel Mediterraneo. Esso nasce dalla Cordigliera Cantabrica, percorre l'Aragona
ricevendo l'apporto dei corsi d'acqua dei Pirenei meridionali e del Sistema
Iberico settentrionale, e sfocia a sud di Tarragona con un ampio delta. Fra
i fiumi atlantici, solo il Duero e il Guadalquivir hanno una portata
notevole e regolare: il Guadalquivir in particolare è di notevole importanza
ai fini dell'irrigazione e della navigabilità. Le condizioni climatiche del
paese variano notevolmente da zona a zona. Tutta la zona della Meseta,
circondata com'è da catene montuose che la riparano dalle correnti marine,
presenta un clima nettamente continentale, con inverni rigidi, estati molto
calde e precipitazioni assai scarse; il litorale orientale è soggetto invece
a un clima mediterraneo, con temperature miti durante l'inverno e piogge
frequenti (soprattutto nei mesi autunnali); la regione settentrionale
presenta un clima temperato oceanico, con precipitazioni frequenti e
copiose; subtropicale infine, diventa il clima nella regione andalusa, con
inverni miti, estati caldissime e piogge scarse.
Geografia politica
Capitale della Spagna è Madrid, grosso centro sede di
tutte le principali attività politiche, amministrative, di servizi, cui si
sono aggiunte recentemente numerose attività industriali. La seconda
metropoli spagnola è Barcellona, grande porto e attivo centro industriale.
Tra gli altri centri spagnoli di maggior rilievo si annoverano Valencia,
sulla costa orientale, Siviglia, a sud, Malaga, Granada, ricca di esempi
mirabili di architettura araba, Còrdoba, ricca di arte e di storia, Bilbao,
sul golfo di Biscaglia, porto attivissimo e importante centro siderurgico,
Saragozza, nella valle dell'Ebro, centro industriale e commerciale,
Salamanca, antica città universitaria. Tra le mete turistiche più
frequentate sono Palma di Maiorca, Toledo, Las Palmas, e Santa Cruz de
Tenerife.
Economia
Una delle fondamentali caratteristiche dell'economia spagnola è
la sostanziale arretratezza del settore agricolo, in parte dovuta
all'aridità del territorio e del clima, in parte all'eccessivo frazionamento
della proprietà. La cerealicoltura, che fornisce frumento, mais, orzo, riso
e segale dà rendimenti fra i più bassi d'Europa. La patata, al contrario,
assicura generalmente ottimi raccolti. Una grande importanza rivestono le
coltivazioni della vite e dell'ulivo: la Spagna si colloca al terzo posto su
scala mondiale per la produzione di vino, mentre contende il primato
all'Italia per la produzione di olio d'oliva. Nelle zone dell'altopiano dove
sono state realizzate imponenti opere irrigue e nelle pianure costiere del
Mediterraneo, sono diffuse le colture ortofrutticole e industriali; la
coltivazione degli agrumi, in particolare, consente alla Spagna una
brillante collocazione su scala mondiale. Notevoli sono pure i raccolti di
fichi, mele, pere, banane, datteri e mandorle. Tra le colture industriali
primeggiano la barbabietola da zucchero e il cotone; sono diffuse anche le colture
del tabacco, della canna da zucchero, del luppolo e di varie oleaginose.
Notevole è il patrimonio forestale, soprattutto nella zona settentrionale
(Sistema Cantabrico, Pirenei), che fornisce discrete quantità di legname
(sughero). L'allevamento è assai praticato e, nella Meseta in particolare,
diffusissimo è quello ovino, per il quale la Spagna si colloca al secondo
posto su scala europea. Sono in fase di potenziamento l'allevamento bovino e
suino: tipico e notevole è quello dei tori da combattimento nelle zone di
Siviglia e Salamanca. Attivissimo è il settore della pesca, che alimenta
notevoli industrie conserviere. Rilevanti sono le risorse minerarie, in
particolare minerali di ferro, piombo, zinco, piriti, mercurio; cospicua è
la produzione di salgemma e sale marino, mentre le riserve carbonifere e la
produzione petrolifera sono limitate e del tutto insufficienti alle
necessità industriali. L'industria costituisce una voce fondamentale
nell'economia del paese, e copre praticamente tutti i settori produttivi. La
siderurgia si concentra nelle Province Basche, in Catalogna (acciai
speciali), nelle Asturie, mentre la metallurgia è più variamente diffusa e
comincia a lavorare, oltre ai minerali locali, anche prodotti di
importazione. Sono in buon numero le raffinerie di petrolio, ubicate nei centri
costieri; ha avuto uno sviluppo notevolissimo il settore meccanico, rivolto
soprattutto alla costruzione di autoveicoli, aerei, costruzioni navali e
ferroviarie (Barcellona, Madrid, Siviglia, Bilbao, Saragozza). Grande
espansione ha avuto anche il settore chimico, che fornisce buone produzioni di
acido solforico, fertilizzanti azotati, materie plastiche. Sviluppata è
anche l'industria tessile, in particolare quella cotoniera e rappresentati
sono il settore dell'abbigliamento, del cemento, della carta, del vetro, le
manifatture di tabacchi e l'industria alimentare (zuccherifici, birrifici,
stabilimenti lattiero-caseari, conservifici, oleifici). Una risorsa
fondamentale è costituita dal turismo, che riesce in gran parte a colmare il
deficit della bilancia commerciale.
Storia
I primi abitanti della Spagna sono i
celtiberi, sorti
dalla fusione, come il nome indica , delle popolazione celtiche e degli iberi. Dopo il 1100 a. C.
fenici e greci
fondano colonie sulle coste mediterranee. La Spagna entra nella storia verso
il III sec. a. C. con la dominazione di Cartagine della parte orientale. Nel
201 a. C. la Spagna viene sottomessa ai romani, malgrado le resistenze
interne (Sertorio) che durano fino ad Augusto. Alla dissoluzione della
potenza romana sono i vandali che invadono il paese, seguiti dai visigoti
che penetrano in Spagna nel 412. Essi vi instaurano una monarchia cristiana a partire dal
re Recaredo (589), in seguito distrutta dagli arabi nel 711.
L'emirato omayyade di Cordoba che si proclama indipendente diviene Califfato nel 929,
mantenendosi così fino al 1031. La sua disgregazione favorisce in seguito la
riconquista cristiana a partire dal nord, nel quale si creano gli Stati cristiani
che poi andranno a formare il regno spagnolo. Dal
1085 (presa di Toledo da parte di Alfonso VI) al 1248 (presa di Siviglia da
parte di Ferdinando III), i musulmani sono respinti sempre più a sud fino nel
regno di
Granada. Nel 1492 essi vengono definitivamente sconfitti dai re cattolici,
Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia, sposatisi nel 1469,
dando vita a un unico regno. Il XVI
sec. è l'apogeo della monarchia spagnola; oltre alle conquiste coloniali in
America, Carlo I (1516-1556), imperatore come
Carlo V nel 1519, incorpora
nei propri domini i territori austriaci degli Asburgo e Filippo II
(1556-1598) eredita il Portogallo (1580).
L'insieme, eterogeneo e pericoloso
per l'equilibrio europeo, si disgrega; la sconfitta dell'Invincibile Armada (1588) prelude a questa decadenza, contrassegnata in modo eclatante
dalla perdita del Portogallo (1640). L'estinzione della casa degli Asburgo
spagnola consente l'ascesa di Filippo IV di Borbone, nipote di Luigi XIV: è la
Guerra
di successione di Spagna (1701-1716). Carlo III (1759-1788), despota
illuminato, è il più brillante rappresentante della dinastia Borbone che ha
trionfato. Nel 1814 i Borboni, sono cacciati da Napoleone, che impone come re
il fratello Giuseppe (1808), sono restaurati dopo l'eroica guerra di
indipendenza. Ferdinando VII, sostenuto dall'intervento francese nel 1823,
imposta una monarchia assoluta e perde via via le colonie d'America. La regina
Isabella (1833-1838) deve lottare contro i carlisti, sostenitori di suo zio
Carlos, e viene infine sconfitta.
Il breve regno di Amedeo I (1870-1873) è
contrassegnato dalla reggenza del maresciallo Serrano (fino al 1871) e
dall'abdicazione del re due anni più tardi. Nel 1873 viene proclamata la
repubblica; un insurrezione carlista è repressa, ma con un nuovo colpo di
Stato il figlio di Isabella, Alfonso II (1874-1885), viene infine proclamato
re. La reggenza di Maria Cristina (fino al 1902) e il regno di Alfonso XIII
sono contrassegnati da disordini. La Spagna perde Cuba, le Filippine e Porto
Rico, alla fine della Guerra contro gli Stati Uniti (1898); si sviluppano
movimenti anarchici e nazionalisti (Paesi Baschi, Catalogna). Nel 1923 Primo
de Rivera instaura la prima dittatura, relativamente moderata. Nel 1931 le
elezioni municipali sono una sconfitta per la monarchia; Alfonso XIII
abbandona la Spagna e viene proclamata la repubblica (14 aprile).
Nel
febbraio 1936 il Fronte Popolare vince le elezioni, ma a luglio la rivolta
del generale Franco segna l'inizio della Guerra Civile Spagnola, terminata
con la vittoria dei franchisti. Franco, caudillo, capo di Stato a vita,
governa con un partito unico. Il potere legislativo è lasciato alle Cortes,
assemblea non eletta (1942). Durante la seconda guerra mondiale, la Spagna,
favorevole all'Asse, rimane in posizione di non belligeranza. Nel 1969
Franco sceglie Juan Carlos di Borbone come successore. Dopo la morte di
Franco (1975), Juan Carlos I, che si oppone nel 1981 a un tentativo di colpo
di Stato militare, avvia la democratizzazione del regime.
Esso viene aiutato
in questa impresa dal governo centrista di Suarez (1976-1981) e quindi da
quello socialista di Felipe Gonzales (a partire dal 1982). Nel 1978 la nuova
costituzione ristabilisce le istituzioni rappresentative e crea governi
autonomi nelle diciassette regioni del paese. Nel 1982 la Spagna aderisce
alla NATO e nel 1986 il paese conferma con un referendum la sua adesione a
queste istituzioni ed entra nella CEE. Nel 1996 sconfiggendo il partito
socialista operaio (PSOE) di Felipe Gonzales, il partito popolare (PP, destra),
guidato da José Maria Aznár, vince le elezioni. Quattro anni dopo,
nell'aprile del 2000, Aznar rivince, ottenendo la maggioranza assoluta
contro il fronte delle sinistre unite. Dopo una recrudescenza del terrorismo
basco, nell'agosto 2002 a Pamplona viene chiusa la sede nazionale del
Batasuna, braccio politico dell'Eta.
Pochi anni fa, nel 2004,
tre giorni prima delle elezioni, alcuni attentati a Madrid fanno 200 vittime. Il
leader socialista José Luis Rodríguez Zapatero diventa presidente del
governo mentre, introducendo una doverosa novità, María Teresa Fernández de
la Vega, diventa la prima Vicepresidente donna del Governo Spagnolo. Con lo
stesso principio di fondi viene varato un governo dove si ha lo stesso numero di
uomini-donne come ministri.
SCHEDA RIASSUNTIVA DELLA SPAGNA
Abitanti - 47.198.000
Superficie - 504.879 km2
Densità - 92 ab./km2
Capitale - Madrid (3.093.000 ab., 5.370.000 aggl. urbano)
Governo - Monarchia costituzionale
Divisione amministrativa - 17 comunità autonome
Moneta - Euro
Lingua - Spagnolo (ufficiale), catalano, basco e gallego
Religione - Cattolica
Altre città: Barcellona 1.583.000 ab. (4.620.000 grande Barcellona),
Valencia 781.000 ab. (1.426.000), Siviglia 710.000 ab. (1.110.000),
Saragozza 626.000 ab., Malaga 547.000 ab.
Gruppi etnici: Spagnoli (compresi Catalani, Galleghi e Baschi) 96%, Europei
1,3%, Marocchini 0,6%, Ecuadoriani 0,5%, Colombiani 0,4%, altri 1,2%
Paesi confinanti: Portogallo a Ovest, Francia e Andorra a Nord-Est, Marocco
(Ceuta e Melilla) a Sud, Gibilterra (Gran Bretagna) a Sud
Monti principali: Teide 3718 m (Canarie), Mulhacén 3478 m, Pico de Aneto
3404 m
Fiumi principali: Ebro 910 Km, Guadiana 818 Km (totale, compreso tratto
portoghese), Tago 790 Km (tratto spagnolo, totale 1007 Km), Duero 700 Km
(tratto spagnolo, totale 895 Km), Guadalquivir 657 Km
Laghi principali: Lago de Sanabria 3,7 Km²
Isole principali: Canarie 8797 Km² (Tenerife 2034 Km², Fuerteventura 1656
Km², Gran Canaria 1560 Km², Lanzarote 806 Km², La Palma 708 Km²), Baleari
4968 Km² (Maiorca 3604 Km², Minorca 693 Km², Ibiza 567 Km²)
Clima: Oceanico - temperato
Lingua: Spagnolo (ufficiale), Catalano, Gallego, Basco, Valenciano (tutte
ufficiali nelle rispettive regioni: Catalogna, Galizia, Paesi Baschi e
Valencia)
Religione: Cattolica 82%, Protestante 2%, Musulmana 1%, altro 15%
Moneta: Euro
Guide delle città
e regioni
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