Storia
di Barga
La zona di
Barga
è abitata da tempo immemorabile, tuttavia il centro abitato
della città toscana
ha origini medievali, è si è sviluppato intorno ad una fortezza longobarda,
primo
nucleo abitato. In antichità il territorio era comunque
frequentato e abitato, come attestano testimonianze storiche
relative alla popolazione dei Liguri e anche degli
Etruschi, che a differenza dei primi e
a lungo
isolati, si espansero nel territorio come già avevano
fatto nel resto della Toscana.
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Se ne
conoscono documentate notizie dal 754; ma c’è chi la
ritiene
ancora più antica:
o celtica (il suo nome deriverebbe, appunto, dal celtico "barg"
fuoco), o addirittura
preistorica (cosi chiamata da un punto di passaggio fra le due
sponde del lago qui esistente), o - infine - romana, dal nome di
Barca, generale di Annibale, che dal Passo del Saltello sarebbe
sceso nell’Italia centrale.
L'etimologia, ovvero l'origine, del suo nome come si vede è incerta, secondo
altri storici "Barga" deriverebbe dal nome di un lucumone, cioè di un
re etrusco di Luni: Lucio Barcolio. Ne sarebbero prove alcune
urne cinerarie etrusche trovate tra le montagne che circondano l'antico
castello. Da qui ne consegue anche che i primi abitanti verrebbero dalla
Liguria-Apuana. Tuttavia, ci sono altri ancora che che sostengono un'ipotesi ancora
più suggestiva, secondo la quale il nome "Barga" provenga da Bargena ,
una città in Tunisia, il cui popolo venne in Italia dopo la discesa di Annibale, 200
anni prima di Cristo, e che in seguito si stabilì qui.
Barga si trova al culmine di un’altura che domina una larga parte della
sponda sinistra del Serchio. La cittadina si presenta con aspetto ancora
medioevale, cinta per larga parte dalle mura, con strade tortuose e
scale che seguono la pendenza del monte su cui è edificata. Nel
territorio sono state rinvenute numerose tombe liguri, ma una
documentazione dell’abitato comincia soltanto col secolo X.
In questo periodo Barga fa parte dei domini della famiglia longobarda
dei Rolandinghi, fu soggetta al
Sacro Romano Impero, pur
mantenendo gran parte della sua autonomia. In seguito a privilegi
accordati nel 1090 dalla contessa
Matilde di Canossa e
successivamente varie volte confermati dagli imperatori, Barga ottiene
una notevole autonomia che la pone in forte contrasto con la città
egemone di Lucca.
La vita del castello non fu facile, a motivo della sua posizione e della
fierezza dei suoi abitanti portò quindi a numerose lotte, prima contro i
signori che l’avevano avuto in feudo dalla Chiesa, e poi contro Lucca
che non voleva riconoscere i privilegi concessi da Matilde di Canossa ai
barghigiani. Gli imperatori di Casa Sveva confermarono nel tempo tali
autonomie alla cittadina, ma Lucca non si dette per vinta e provocò per
un secolo e mezzo - dal 1169 al 1331 - una serie di guerre che la videro
talvolta vittoriosa ma più spesso vinta. Sarebbe stata sottoposta a ben nove assedi,
resistendo grazie al valore
dei suoi abitanti (comprese le donne, alcune delle quali sono diventate
leggendarie).
Sotto queste mura combatterono i capitani di ventura più famosi
d’Italia, tra i quali il Piccinino e Francesco Sforza al
servizio delle
due città - Lucca e
Firenze - che si contendevano il possesso di Barga.
Il pur valoroso condottiero di
Perugia, Niccolò
Piccinino, non riuscì però a spuntarla contro le difese barghigiane, di
modo che il Comune fiorentino, nel quale stava nascendo la Signoria dei
Medici, si tenne il castello col suo territorio. Le guerre con Lucca terminano nel 1341, quando Barga viene ceduta
da Mastino della Scala al Comune di Firenze: da allora in
poi essa condividerà le sortì dello Stato fiorentino e poi toscano, di
cui costituirà una vicaria staccata dal resto del territorio e posta tra
la Repubblica lucchese e i domini estensi. Assai di buon grado, del
resto, Barga si tenne legata ai Medici, che ne rispettarono le autonomie
e le risparmiarono le tasse a cui l’avevano sottoposta i lucchesi quando vittoriosi.
Questo rappresenta il tempo del suo massimo splendore: i Medici aveva
grande interesse in questa zona strategica nel nord della Toscana che in
più forniva loro importanti materie. Per questo motivo concesse
privilegi ed esenzioni fiscali che permisero sviluppo e benessere.
La floridezza di questo periodo si può ancora oggi vedere nei palazzi
cittadini in stile rinascimentale costruiti nel corso del XV, XVI e XVII
secolo, tra cui il "Palazzo Pancrazi" oggi sede comunale, il "Palazzo
Balduini" e il "Palazzo Bertacchi", che ospiterà in tempi
diversi i Granduchi di Toscana in visita alla città. Nell'organizzazione
amministrativa del Granducato di Toscana, Barga faceva parte del
distretto di Firenze e, dopo la restaurazione divenne parte della
provincia di Pisa. Nel 1849, Dopo l'annessione del Ducato di Lucca alla
Toscana, fu creato il compartimento lucchese. Questa struttura spaziale
era formata dai territori della ex Ducato di Lucca, ad eccezione di
quelli che appartenevano al ducato di Modena (Montignoso, Gallicano, e
le terre oggi nel comune di Fosciandora, Castiglione di Garfagnana e
Minucciano) di Barga, del "capitanato" di Pietrasanta e della
Valdinievole.
Con l'annessione del Regno d'Italia il compartimento lucchese divenne
Provincia di Lucca e Barga continuò a essere la città più a nord, al
confine con la provincia di Massa e Carrara. Con l'annessione dei nuovi
stati, iniziò un lento declino economico che portò una parte
considerevole della popolazione a emigrare nel Regno Unito e negli Stati
Uniti d'America. Non fu l'emigrazione definitiva perché molti di loro,
alla fine del secolo scorso, iniziarono a tornare per investire i loro
risparmi nella terra e nella costruzione di case intorno alla città.
Durante la seconda guerra mondiale, Barga si trovò sulla linea gotica e
visse direttamente l'esperienza del fronte.
Negli ultimi anni 50 anni l'area si è industrializzata, favorendo
un'economia mista. Recentemente sono state sviluppate in modo proficuo
le attività turistiche per merito della bellezza della città e della
zona circostante, al centro di un'area di interesse naturale e
geologico.
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