Storia di Zara
La storia di Zara è
legata alla storia della Croazia intera. Dai primi stanziamenti dell’età
neolitica si arriva a quelli del IX secolo a.c. della tribù illirica dei
Liburni. Una delle prime
testimonianze storiche di Zara si ha attraverso delle documentazioni greche
che parlano degli abitanti dell’odierna Zara, i Jadasienei, come nemici dei
greci nella loro conquista all’Adriatico. È certo che dal 59 a.c.
l’aerea della Dalmazia e quindi Zara diventano municipio romano con il nome Iadera e
quindi colonia romana del 49 a.c. |
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Il ruolo di Iadera non fu
tuttavia di basilare importanza nell’amministrazione della provincia romana,
tuttavia i reperti archeologici a noi pervenuti mostrano una significante
crescita demografica della città, della sua economia e cultura. Dopo la caduta
dell'Impero romano d'Occidente e la distruzione di Salona agli inizi del VII
secolo, Zara diventa la capitala della provincia bizantina della Dalmazia
mantenendo un certo grado di autonomia nei secoli successivi. Nel primo IX secolo Zara
venne conquistata dai Franchi quindi restituita ai bizantini nell’812
tramite il trattato di pace di Aachen.
Nei secoli X e XI la
città venne dominata dai governatori croati e dal 1105 in particolare venne
riconosciuta l’amministrazione del primo Re della casata Ungaro-Croata, il
Re Kolomon, con il quale Zara incomincia il proprio coinvolgimento nelle
frequenti battaglie contro Venezia che conquista la città nel 1202 con
l’aiuto dei Crociati. Nuovamente, dopo diverse
insurrezione e il trattato di Pace del 1358, Zara si ritrova sotto il
governo Ungaro-Croato di Luigi I, quindi alla sua morte, sotto il governo di
Re Sigmondo, per poi essere venduta insieme alla Dalmazia da Ladislao di
Napoli ai Veneziani nel 1409. Da questo periodo le
sorti di Zara sono evidenziate da un lento declino in quanto i Veneziani ne
limitarono la sua autonomia politica e economica.
Da un punto di vista
militare tuttavia Zara rappresentò una importante roccaforte nella
resistenza contro le incursioni dell’Impero Ottomano che comunque
conquistarono l’aerea vicina, continuando così ad assicurare la via
commerciale veneziana nell’Adriatico e la loro amministrazione nella
Dalmazia. I secoli XV e XVI furono
caratterizati da un importante sviluppo culturale e soprattutto letterario
con gli scrittori croati come Jerolim Vidolic, Petar Zoranic, Brne
Krnarutic, Juraj Barakovic, e Sime Budinic.
Dopo un breve periodo
francese(1805-1813) durante il quale è da segnalare la pubblicazione del
primo giornale in lingua croata (e in lingua italiana) il Regio
Dalmata/Kraglski Dalmatin (1806-1879), Zara entra a far parte dell'Impero
Austriaco (in seguito Impero Austro-Ungarico) e ci rimarrà fino al 1918.
Nel XIX secolo in tutto
l'impero Austro-Ungarico si aprono le questioni nazionali e la Dalmazia non
ne è una eccezione sentondo il richiamo di un identità basata sulla lingua e
sulla cultura e con l'avvento della stampa e delle prime pubblicazioni
giornalistiche, si diffondono i primi giornali e libri irridentisti specchio
della identità nazionale croata.
Alla vigilia dell'entrata
in guerra nel primo conflitto mondiale, all'Italia fu promessa, in caso di
vittoria, quasi tutta la Dalmazia, Zara compresa che venne poi infatti
ceduta con il Trattato di Rapallo nel 1920 in cambio della restante
Dalmazia.
Zara divenne capoluogo di
una minuscola provincia con quattro isole nel mare Adriatico. Nella II
Guerra Mondiale Zara viene terribilmente bombardata con conseguente esodo
degli Italiani.
Incorporata nella
Jugoslavia di Tito, Zara prese il nome slavo di Zadar e segue le sorti della
repubblica federale di Yugoslavia, retta da un regime comunista e formata da
sei repubbliche: Slovenia, Croazia (con capitale Zagabria),
Bosnia-Erzegovina, Serbia, Montenegro e Macedonia con due regioni a statuto
speciale: la Vojvodina (Serbia settentrionale al confine con la Croazia e
l'Ungheria) e il Kosovo (Serbia meridionale al confine con l'Albania), sino
al suo dissolvimento nel 1991. Nel 1991 è nuovamente
sotto assedio da parte dei Serbi dell'armata popolare.
Dopo le infelici guerre
civili della ex-Jugoslavia degli anni ’90, la Croazia ha chiesto l'ingresso
nell'Unione Europea nel 2003 diventando stato candidato nel 2004.
Tuttavia nel 2005 la
candidatura della Croazia è stata sospesa a tempo indeterminato in quanto il
governo di Zagabria non avrebbe completamente collaborato con il Tribunale
Penale Internazionale per l'ex-Jugoslavia nella cattura di alcuni presunti
criminali di guerra degli anni ’90.
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