Storia di Nizza
I primi
insediamenti umani conosciuti nella zona di
Nizza
sono
databili a circa 400.000 anni fa.
Nizza (Nicea) fu probabilmente
fondata intorno al 350 a.C dai Greci
di Massilia (Marsiglia),
e le fu dato il nome di "Nikaia"
in onore di una vittoria contro i
liguri confinanti (Nike era la dea
greca della vittoria). La città
divenne ben presto uno dei più
attivi porti commerciali della costa
ligure, ma aveva un rivale
importante nella città romana di
Cemenelum, che continuò ad
esistere come città separata fino al
tempo delle invasioni longobarde. Le
rovine di Cemenelum si trovano a
Cimiez, che ora è un quartiere a
Nizza.
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Nel VII secolo, Nizza si unì alla
Lega genovese formato dalle città
della Liguria. Nel 729 la città
respinse i saraceni, ma nel 859 e
nel 880 i Saraceni saccheggiarono e
bruciarono la città, e per la
maggior parte del X secolo rimasero
i padroni di questo territorio.
Durante il Medioevo, Nizza partecipò
alla guerra e alla storia d'Italia.
Come alleato di
Pisa
Nizza fu il nemico di
Genova,
e sia il re di Francia che
l'imperatore del
Sacro Romano Impero
tentarono di soggiogarla. Nonostante questo la città mantenne
le sue libertà comunali. Durante il
corso dei secoli XIII e del XIV
secolo Nizza cadde più di una
volta nelle mani dei Conti di
Provenza, e finalmente nel 1388
il comune si pose sotto la
protezione dei Conti di Savoia.
Da quel momento partecipò,
direttamente o indirettamente, alla
storia della Savoia fino al 1860.
La forza marittima di Nizza, aumentò
rapidamente fino a che non fu in
grado di far fronte in modo
risolutivo alle incursioni dei
pirati barbareschi. Le
fortificazioni furono in gran parte
estesa e le strade per la città
migliorate. Nel 1561 Emanuele
Filiberto, duca di Savoia, abolì
l'uso del latino e stabilì la lingua
italiana come lingua ufficiale di
Nizza.
La lotta tra Francesco I di
Francia e l'imperatore
Carlo V provocarono grandi danni
dal passaggio di eserciti invasori
in
Provenza, pestilenze e
carestie imperversavano in città da
diversi anni. Fu a Nizza, che i due
monarchi nel 1538 conclusero, con la
mediazione di papa Paolo III,
una tregua di dieci anni. Nel 1543,
Nizza fu attaccata dalle forze
congiunte di Francesco I e di
Barbarossa Hayreddin Pascià, e,
anche se gli abitanti respinsero
l'assalto seguito al terribile
bombardamento, infine furono
costretti a cedere, e a Barbarossa
fu permesso di saccheggiare la città
e di prendere 2.500 prigionieri. Una
altra calamità, ma di tipo naturale
fu la pestilenza che apparve di
nuovo nel 1550 e nel 1580.
Nel 1600, Nizza fu brevemente
conquistata dal duca di Guisa.
Con l'apertura delle porte della
contea a tutte le nazioni, e
proclamando la piena libertà di
commercio (1626), al commercio della
città fu dato grande stimolo. Nizza
fu restituita ai Savoia nel 1696, ma
fu nuovamente assediata dai francesi
nel 1705, e l'anno successivo la sua
cittadella e le mura furono
demolite.
Con il trattato di Utrecht
del 1713 ancora una volta la città
fu data ai Savoia, e negli anni che
seguirono la pace fu costruita la
"città nuova". Dal 1744 fino con la
pace di
Acquisgrana
(1748), i francesi e gli spagnoli ne
rientrarono in possesso. Nel 1775 il
re di Sardegna distrusse tutto ciò
che restava delle antiche libertà
del comune. Conquistata nel 1792
dagli eserciti della Prima
Repubblica francese, la Contea di
Nizza continuò ad essere parte della
Francia fino al 1814, ma dopo tale
data esso tornò al Regno
Sardo-Piemontese.
Dopo il trattato concluso nel 1860
tra Cavour e Napoleone III, la
contea al termine della Seconda
Guerra di Indipendeza italiana, fu
nuovamente ceduta alla Francia come
ricompensa per l'allenza francese
nella guerra contro l'Austria, che
vide il Lombardo-Veneto unirsi alla
nascente stato italiano. La cessione
venne ratificata da oltre 25.000
elettori su un totale di 30.700 (con
votazioni molto dubbie). Allo stesso
modo la Savoia fu trasferita anche
alla corona di Francia.
Giuseppe Garibaldi, nato a
Nizza, fu fortemente contrario alla
cessione alla Francia e nel 1866 ci
furono rivolte anche popolari nella
città, promosse da "garibaldini" a
favore dell'unificazione di Nizza a
Italia.
Nella seconda metà del XX secolo,
Nizza fu governata dal popolare
sindaco Jean Médecin (sindaco per 33
anni 1928-1943 e 1947-1965) e da suo
figlio Jacques (sindaco per 24 anni
1966-1990). Il 16 ottobre 1979 23
persone morirono quando la costa di
Nizza, fu colpita da uno tsunami.
Jacques Médecin accusato di
corruzione fuggì dalla Francia nel
1990, ma venne arrestato in Uruguay
nel 1993, venendo estradato poi nel
1994.
In questi ultimi anni Nizza ha
consolidato il suo sviluppo
economico e sociale, diventando una
delle mete turistiche più apprezzate
della Francia.
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