Torino
Occulta
"Torino è una città di Santi e Luce, e dove c'è la
luce occhieggia anche il demonio" Papa Giovanni Paolo II.
"Torino è la città più profonda, la più enigmatica, la più inquietante non
solo d'Italia, ma di tutto il mondo." Giorgio De Chirico
Che ci sia o no lo zampino del demonio, molte cose
sono successe per la prima volta a Torino, da sempre culla d'idee e
innovazioni: prima capitale d'Italia dal 1861 al 1864, qui è nata la
prima industria automobilistica e qui, il 7 maggio 1854, la prima
automobile-carrozza di corte ha fatto il giro di prova in piazza Castello;
la Torino-Venezia-Trieste è stata la prima linea aerea italiana con
l'idrovolante; qui sono nate le trasmissioni televisive della Rai tv,
l'industria cinematografica, telefonica, la moda… Ma c'è un'altra faccia
della città che non tutti, forse, conoscono: quella di Torino città magica,
capitale europea dell'occulto. |
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Secondo gli studiosi d'esoterismo e gli
appassionati di alambicchi ed elisir, Torino è il vertice di due triangoli:
quello della magia bianca o benefica insieme a Praga e Lione, quello di
magia nera o satanica insieme a Londra e San Francisco. Non è un caso se un
maestro del cinema horror come Dario Argento l'ha scelta come location per
ben cinque film: "Il gatto a nove code", "Profondo Rosso", "Non ho sonno",
il giallo per la Rai "Ti piace Hitchcock?", fino all'ultimo nato "La terza
madre". "Torino mi affascina – ha detto il regista - le piazze,
l'architettura, i quartieri periferici, le sue leggende sono impedibili".
A proposito di leggende, si dice che Torino
fu fondata dagli antichi Egizi (non a caso si trova qui il più grande museo
di antichità egizie dopo quello di El Cairo), quando Fetonte, figlio di
Iside, fece costruire un centro di culto dedicato a Iside e al dio Toro Api
nel punto d'incontro tra i fiumi Po e Dora Riparia, che rappresenterebbero
il Sole e la Luna. Nel 1818, sui resti di questo antico tempio fu costruita
la chiesa dedicata alla Gran Madre di Dio, cuore della magia bianca, con due
maestose statue ai lati della scalinata: a destra la statua che rappresenta
la Religione, a sinistra la Fede, che tiene in mano un calice, e si dice
indichi con lo sguardo la direzione del luogo in cui è custodito il Santo
Graal…
Ma il "cuore bianco" della città si trova tra la piazzetta Reale e i
giardini. Qui vicino la cupola del Guarini protegge gelosamente la Santa
Sindone, reliquia più preziosa della Cristianità, e qui si troverebbe il
punto magico assoluto della città: la cancellata di Palazzo Reale, tra le
due statue all'ingresso della piazza che rappresentano due divinità greche a
cavallo, eroi della mitologia, fratelli gemelli simbolo di luce e tenebre:
Castore e Polluce. Sono i due figli di Zeus, i poli opposti che "fan sì che
ci sia la vita perché c'è la morte", visti da alcuni come la divisione tra
la Torino sacra e la Torino diabolica.
Dalla magia bianca a quella nera, il
cui cuore sarebbe invece piazza Statuto, che sorge sopra un'antica "città
dei morti", l'ultima necropoli romana dove un tempo si trovava il luogo
delle esecuzioni capitali, la Val Occisorum, con il patibolo che i francesi
trasferirono in quello che è tuttora è conosciuto come "Rondò della forca",
all'incrocio tra corso Regina Margherita e via Cigna. Si racconta persino
che nel piccolo giardino in mezzo a piazza Statuto si troverebbe la Porta
dell'Inferno, e c'è chi dice che il Genio alato che sovrasta il monumento ai
caduti per il traforo del Frejus, altri non sia che il tentatore di Adamo,
l'angelo caduto: Lucifero.
Proprio a due passi da questo "polo del male" visse Nostradamus, medico e
astrologo francese, il più famoso profeta della storia che predisse, tra le
altre cose, il
trasferimento della Sindone a Torino. Come lui, altri personaggi più o meno misteriosi
passarono per questa città: dal filosofo nichilista Nietzche, che qui
perse definitivamente la ragione, all'altro filoso, Erasmo da Rotterdam,
che qui si laureo in teologia il 4 settembre 1506,
agli alchimisti Paracelso e Cagliostro, dai medici John Dee e Cesare
Lombroso al sensitivo Gustavo Rol, da Saint-Germain
a Fulcanelli. Una schiera di amanti dell'occulto che
arricchisce la "fama esoterica" della città. Fin dal sedicesimo secolo fu
luogo d'incontro di alchimisti, a causa della presunta presenza sotto il
Palazzo Reale delle Grotte Alchemiche. I fantasmi di Torino
più celebri sembra che vaghino, oltre a Palazzo Reale, a Palazzo
Trucchi di Levaldigi (che ospita la Banca Nazionale del Lavoro ed è
detto, manco a dirlo "il palazzo del diavolo"), a Palazzo Barolo e a
Palazzo Madama.
A proposito di simboli esoterici, secondo
l'architetto austriaco Muller le cinque residenze sabaude, che corrispondono
anche ai cinque elementi, collegate fra loro formano una stella a cinque
punte: Superga-terra, che ospita le tombe dei Savoia e dove il 14 maggio
1949 precipitò l'aereo in cui perse la vita la squadra di calcio del Torino;
Moncalieri-metallo, con il castello sede dei cavalieri Templari, custodi del
Graal; e ancora Stupinigi-acqua, Rivoli-aria, Venaria-fuoco. Ma Torino è
anche legata al miracolo del Corpus Domini, con l'omonima chiesa dove è
conservato il calice che secondo la tradizione un ladro rubò ad Exilles, che
uscì dal sacco in cui era nascosto e si librò in aria finché il vescovo non
lo supplicò di scendere. E che dire del monte dei Cappuccini, dove una
legione di demoni entrò nel corpo di un mortale nel più crudo caso di
possessione diabolica dell'ultimo millennio? E della
Mole Antonelliana,
simbolo di Torino come la
Torre Eiffel lo è per Parigi, e che, come le
piramidi d'Egitto, si snoda verso l'alto per avvicinarsi al Cielo?
Questo e altro è il ritratto misterioso di Torino,
"dove c'è il Paradiso, l'Inferno e il Purgatorio", dove verità e leggenda si
mescolano in un tutt'uno indistinto in cui l'una non esiste senza l'altra.
Come la magia bianca e la magia nera, come il bene e il male.
Articolo di Irene Gioiello
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