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VISITARE
VARSAVIA - INFORMAZIONI E GUIDA. La capitale della Polonia, è come un'araba fenice risorta dalle proprie ceneri,
dopo le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale. È una città molto attiva,
ricca di luoghi da visitare, e che impressiona per la sua resilienza, il
rispetto della storia, lo stile contemporaneo e la pura gioia di vivere.
Varsavia
si è illusa tante volte nel corso del tempo, spesso è stata tradita dalla sorte,
ma si è sempre ripresa, come risvegliandosi da un brutto sogno e ricominciando.
Capitale della Polonia dal XVII secolo, totalmente distrutta durante la Seconda
guerra mondiale, la città è stata ricostruita e restaurata
nelle sue forme originarie. Già alla fine degli anni '40 del
secolo scorso si ricostruirono gli edifici e i quartieri
storici cittadini, rispettando nei dettagli le architetture
precedenti.
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Non
fosse stata distrutta, sarebbe stata inserita fin dal 1980 nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità Unesco.
Oggi
Varsavia è di nuovo in auge, meta privilegiata del turismo internazionale, anche
se interessante lo è sempre stata, da molto tempo prima che i viaggiatori se ne
accorgessero. Percorrendo le strade costellate da
ultramoderni grattaceli a specchio, intrecciati ai sobri ed eleganti edifici
dalle tinte pastello e dai tetti spioventi, si avverte nell'aria un'atmosfera
frizzante, data certamente non solo dal freddo, ma soprattutto dall'attrattiva
esercitata da tanta bellezza e dai numerosi pub, caffetterie, locali di ritrovo, ristoranti tipici
e discoteche che s'incontrano per strada.
Una
prima curiosità: Varsavia e la Polonia devono moltissimo all'Italia e alla sua
arte. Fu infatti grazie al pittore veneziano Bernardo Bellotto,
paesaggista alla corte di
Dresda
di Augusto III Elettore di Sassonia, nipote del Canaletto, di cui
in seguito si fregiò anche del nome, se la capitale polacca è quella che è ora.
Le vedute realizzate a Varsavia da Bellotto furono prese difatti come modello
per la ricostruzione della città dopo la guerra.
Ci sono innumerevoli cose da vedere a Varsavia, solo
per citarne alcune: la pittoresca Piazza dei Mercato, frequentata dagli
artisti; il Castello Reale, la
Cattedrale
gotica di San Giovanni; la Chiesa di Santa Croce, che custodisce
l'urna con il cuore di Fryderyk Chopin, celebre compositore; il Palazzo della Cultura e
della Scienza; il Monumento al Milite Ignoto (dove avviene lo
spettacolare cambio della guardia) e quello dedicato al famoso astronomo polacco
Nicolò Copernico; al centro di Piazza Zambowy si trova il monumento più
antico della città, la Colonna di Sigismondo III Vasa (1644), il re che
nel 1611 dichiarò per la prima volta Varsavia capitale; il Museo Nazionale
dove si trovano le opere dei maggiori pittori polacchi e rare collezioni di
vetri, ceramiche, argenti e arazzi; l'Istituto di Storia Ebraica; il
Museo Marie Curie e il Museo Chopin.
Varsavia è multiforme e variegata: è una delle grandi
capitali europee, è sede dell' amministrazione centrale ed è il maggiore centro
scientifico, culturale e artistico della Polonia. Nelle sue 70 università
pubbliche e private, nei tantissimi istituti scientifici, studiano più di 200
mila studenti. Una città ospitale, emergente, dove s'incrociano tante facce
giovani nelle strade. Una città che ama il sapere, curiosa e discreta, dove sono
frequentatissimi i centri artistici e culturali, il teatro dell'opera,
l'operetta, l'opera da camera, la filarmonica, i 28 teatri, i 35 musei e le 60
gallerie d'arte.
Seguendo la Vistola, il fiume che attraversa
Varsavia, si giunge al principesco
Castello Ujazdowski, al palazzo e al parco Lazienki, dimora
settecentesca dell'ultimo re della Polonia, quindi alla
residenza presidenziale di Belvedere e a Wilanów, la dimora di
campagna del re
Giovanni II. A Zelazowa Wolla (54 km da Varsavia) si trova la
villa in cui nacque
Fryderyk Chopin, qui è stato allestito un museo e su richiesta, o per
visite organizzate, è possibile assistere a concerti di musica del compositore.
Il nuovo Museo multimediale che Varsavia ha dedicato al grande musicista è
firmato da due designer italiani, Migliore e Servetto.
L'amata
Polonia ha rivestito sempre un ruolo particolare nella produzione chopiniana.
Già i nomi richiamavano la patria del musicista: le Mazurche, le
Polacche, il Krakowiak e la Fantasia su arie polacche. Amore
ricambiato dalla Polonia dove Chopin è un eroe nazionale. A lui sono state
dedicate banconote, l'aeroporto di Varsavia, monumenti (famoso quello eretto nel
1926, distrutto dai nazisti dopo l'occupazione nella seconda guerra mondiale e
successivamente ricostruito, nella foto in alto), vie e svariati premi. A
Varsavia si trova un teatro dedicato solo ed esclusivamente alle sue
composizioni. Un po' come
Salisburgo con
Mozart.
Varsavia, non dimentichiamolo, è una città molto
romantica. Il 10 Ottobre 1765 Giacomo Casanova, che era un grande
viaggiatore, oltre che un grande seduttore, ebbe un famoso duello col Conte
Braniki, Gran Postoli del re
Stanislao. Il duello gli procurò l'espulsione dallo Stato, dove aveva
viaggiato più di sette mesi. Casanova raccolse informazioni, notizie e
testimonianze che gli serviranno dieci anni dopo per scrivere la Storia delle
Turbolenze della Polonia, che ancora oggi è un testo importante che racconta
uno dei periodi fra i più tormentati di questo paese (oltre a essere anche
un eccezionale esempio di perizia storiografica).
Le vie del sentimento, si sa, sono infinite. Il padre
di Fryderyk Chopin, Nicholas Chopin giunse a Varsavia nel 1790
dalla
Francia,
per diventare il tutore della famiglia Walewska, in particolare della
bambina Maria Walewska. La giovane acquisì una vasta ed
approfondita cultura che spaziava dalla padronanza della lingua francese, alla
conoscenza della musica, della storia e della geografia. Maria divenne
una fervente patriota polacca. Era considerata una donna bellissima.
Durante una delle campagne Napoleoniche, a un ballo nel 1807, proprio nella
sua Varsavia, Maria conobbe l'Imperatore, al quale portò all'attenzione il
dramma del suo paese, diviso e conteso dalle potenze confinanti. Nonostante
l'iniziale motivo di puro interesse, Maria, che divenne l'amante di Napoleone,
finì con l'innamorarsi veramente di lui, sentimento che i cronisti dell'epoca
dicono fosse sinceramente ricambiato. Napoleone cercò per il resto della sua
vita la presenza di Maria ogni qualvolta le guerre gli concedevano un po' di
tregua. Vissero insieme, più o meno segretamente, anche per lunghi periodi:
nella primavera del 1807 nel Castello di Fickenstein, a
Vienna poi a
Parigi, furono insieme all'Isola
d'Elba nei primi giorni del settembre 1814, e infine Maria era con
Napoleone il giorno che precedette la sua partenza per l'esilio definitivo sull'Isola
di Sant'Elena. Dal loro amore nacque anche un figlio illegittimo:
Alessandro Giuseppe Colonna, Conte Walewski nato nel maggio del 1810. Maria
morì giovane, nel 1817. Il generale Ornano, che aveva sposato Maria dopo la
partenza per l'esilio del condottiero corso, scrisse una lettera per informare
quest'ultimo della morte della sua amata, ma la lettera ci mise molto tempo e
arrivò dopo il 5 Maggio 1821, quando Napoleone era già morto.
Ci
piace ricordare che a Varsavia fu girato un famoso film del 1958 di
Aleksander Ford che si intitolava "L'Ottavo giorno della settimana",
ma che si sarebbe anche potuto chiamare "Innamorarsi a Varsavia". Siamo
nella Varsavia di fine anni Cinquanta. Piotr e Agnieszka sono due
giovani innamorati alla ricerca di un posto dove stare un po' da soli e avere un
po' di intimità. Entrambi non hanno una casa propria. Il film fu presentato al
Festival di Venezia nel 1958. Nella Germania dell'Est, che aveva co-prodotto la
pellicola, il film ebbe grandi consensi di critica. In Polonia la censura decise
di non proiettare l'opera a causa dell'eccessivo realismo con cui era descritta
la realtà polacca di quel periodo. Pensate che nelle sale polacche fu possibile
vedere il film solo a partire dal 1983. Il film disegnava un quadro desolante
degli anni '50 a Varsavia, quando dalle devastazioni della guerra si era passati
alla cappa
asfissiante del regime comunista polacco; al cinema nonostante il senso di
tristezza, di noia, di sfiducia dei personaggi principali, il desiderio di
amarsi era capace di cancellare tutte le nubi del passato e del presente,
prospettando, comunque, un mondo migliore.
Ora dopo aver parlato tanto di cuore, pensiamo alla pancia, segnatevi i piatti
tipici della città, vi potrà servire: chlodnik (una minestra estiva a
base di barbabietola, ravanelli, aglio, erba cipollina e yogurt naturale),
kolduny (tipo di tortellini con la carne serviti in brodo), piczen
huzarska
(arrosto di carne di manzo con ripieno di cipolla e pane grattugiato o pane
raffermo, è un piatto servito solo in ristoranti che si specializzano nelle
pietanze del passato, non è un piatto della tradizione comune), flaki
(trippa in salsa piccante), la torta sernik (cheesecake fatto di
formaggio bianco tipo ricotta con uvetta).
Speriamo di avervi dato qualche
spunto per un vostro possibile viaggio a Varsavia. Fateci sapere com'è andata
così potrete aiutare altre persone per i prossimi viaggi. Scrivete a
info@informagiovani-italia.com
Buona Varsavia!
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