TARANTO

VISITARE TARANTO - INFORMAZIONI E GUIDA. Città dalla storia millenaria, Taranto incanta con il meraviglioso Mar Piccolo, il Mar Grande con le sue spiagge, e il centro storico ricco di tesori come il Castello Aragonese, il Duomo e il MAV, museo archeologico di altissimo valore.

Taranto è un'antichissima città mercantile della Puglia, fondata dai greci nel lontano VII secolo a.C. Sviluppatasi fino a divenire secondo centro urbano dell'attuale regione, quella che in dialetto pugliese è conosciuta con il nome di Tarde, conta oggi circa 200 mila abitanti. La città merita molto più di quanto gli ultimi decenni le abbiano preservato: compresa nella bella area del Salento e affacciata sul Mare Ionio, è stata anche oggetto di critiche ambientali legate all'inquinamento degli impianti industriali del suo porto, lo stesso che nel tempo ha permesso l'urbanizzazione del territorio. E con il mare Taranto ha costruito la sua storia, divenendo nel tempo, insieme a La Spezia, la maggiore base navale italiana.

TarantoGli antichi greci la conoscevano con il nome di Taras (dall'eroe mitologico Taras, figlio di Poseidone e della ninfa Satyri) una delle più grandi città della Magna Grecia, ed è incredibile pensare che nel IV secolo a.C. aveva più abitanti di oggi, tale era lo sviluppo e il benessere economico e sociale. La città nasce come una colonia fondata dagli Spartani dorici e ha un origine piuttosto singolare: i suoi fondatori erano degli Partheniani, e cioè figli di donne non sposate e di spartani Perioeci (uomini liberi, ma non cittadini di Sparta). A costoro fu consentito di prendere le armi (infatti solo i cittadini di Sparta potevano diventare soldati) per aumentare il numero degli uomini da utilizzare durante le sanguinose guerre messeniche. In seguito tuttavia il presupposto di tali unioni venne a cadere e i Partheniani furono costretti a lasciare il continente greco.

Secondo la tradizione, fu l'Oracolo di Delphi a decidere la destinazione della nuova 'tribù' di coloni, designando loro il Golfo di Tarantocome nuova terra promessa. Come in molte città-stato greche, anche Taras ebbe modo di emettere una propria moneta, il Nomos d'argento, divenuto poi il simbolo di Taranto. Dall'altra parte, si noti che le antiche Olimpiadi greche ebbero modo di svilupparsi anche grazie alla partecipazione degli atleti tarantini, ne è testimonianza il famoso Atleta di Tarantoil cui sarcofago rinvenuto nel 1959 è oggi custodito nel Museo Nazionale Archeologicodella città. La storiasuccessiva di Taranto è uguale a quella del resto della Puglia: scorrerie di goti, longobardi, saraceni, conquista bizantinaintorno all'anno mille, succeduta da quella normanna, e quindi da quelle sveva, spagnolae francese. Con i bizantiniin particolare la città si distinse per la costruzione delle alte fortificazioni militari. Dopo secoli vissuti all'ombra di altre città della contea, con l'annessione al Regno d'Italia venne riscoperta la grande vocazione del suo antico porto.

La parte più antica della città, il centro storico, si trova su un isolotto urbano creato nel XV secolo, mentre lo sviluppo più recente si è svolto su una piccola penisola della terraferma (che separa le zone di drenaggio dei cosiddetti Grande Maree Mare Piccolo). Le due parti sono collegate tra loto da due ponti. Nel corso del IV secolo a.C., l'antica Taras era un fiorente centro mercantile, sviluppatosi anche grazie alle arti della decorazione della ceramica greca. Sono diverse le rovine d'origine grecapresenti in città, il maggiore esempio è dato dai resti di un tempio doricodedicato a Poseidone, ancora visibile in Piazza Castello.

La città vecchia si caratterizza per l'imponente Castello Sant'Angelo, un gioiello d'architettura militare, ricostruito da Ferdinando d'Aragona nel 1492 (la sua origine è precedente e risale al periodo bizantino, anno 916). Suggestivo con la sua pianta quadrangolare e le quattro torri circolari adagiate sul mare, va ad occupare l'angolo estremo dell'isolotto del borgo antico. Il vicino ponte girevole (Ponte di San Francesco di Paola) è di particolare importanza per la città, perché permette il passaggio di grandi navi e si collega alla terraferma con l'isolotto su cui sorge la Città Vecchia. L'isola è in effetti il risultato dell'apertura del canale navigabile creato nel XV secolo, lo stesso che ha permesso il collegamento tra i 'due mari di Taranto'.

Via del Duomo è caratterizzata dalla graziosa Cattedrale di San Cataldo, che risale al 1070 e fu ampiamente rimaneggiata nel corso dei secoli. La si apprezza in particolare per la bella facciata barocca, opera dell'architetto Mauro Manieri di Lecce. L'interno è a tre navate, quella centrale è caratterizzata da soffitto a cassettoni in legno. Il tetto è sostenuto da sedici colonne di marmo e granito. San Cataldo (405 c.-480 c.) era un monaco irlandese e primo vescovo e patrono della città. Si ammiri in particolare il cosiddetto 'cappellone', notevole per la sua fastosità e la varietà di decorazioni barocche, marmi e pietre dure, affreschi del XVI e XVIII secolo (tra cui quelli di Paolo de Matteis, 1662-1728). Un'altra struttura religiosa di sicuro interesse è anche la chiesa di San Domenico, del XI secolo, da visitare per la bella architettura in stile gotico-romanico; all'interno è custodita un icona rinascimentale di Marco Pino ('La Circoncisione').

Presso piazza Fontana, l'antica piazza dei pescatori di Taranto, si notino la fontana (più volte rimaneggiata), la Torre dell'orologio del XVIII secolo, e alcuni palazzi nobiliari come il Palazzo Carducci (in stile Liberty), il Palazzo Galeota (stile Barocco), il Palazzo La Tagliata e il Palazzo Pantaleo. L'imponente Palazzo del Governo (alto oltre 80 metri ed esteso per 4.500 metri quadri) caratterizza il lungomare Vittorio Emanuele, ed è oggi sede della Prefettura, della Provincia e della Questura. Così come anche il Palazzo delle Poste, furono costruiti ambedue negli anni '30 del secolo scorso durante il periodo di Mussolini.

La città nuova, dall'altra parte del ponte, si distingue per altri importanti monumenti. Camminando nel lungomare si notano oltre ai palazzi del Novecento anche la Villa Peripato, nel cui interno, quasi nascosta dal folto giardino, troviamo i resti di un'antica villa patrizia romana. Il pezzo forte di quest'area rimane tuttavia il Museo Archeologico Nazionale, uno dei maggiori d'Italia. Lo si raggiunge da Piazza Castello, via Matteotti (passato il Museo Oceanografico) e Piazza Archytas. Davanti a noi, una importantissima collezione archeologica greco-romana: mosaici, sculture in marmo e bronzo, ceramiche e terracotta, e soprattutto gioielli. Sono molto famosi i cosiddetti Ori di Taranto, appartenenti ad un periodo che va dal IV al I secolo a.C. Tra le sculture si ammiri in particolare quella di Aphrodites (VI secolo a.C. dalla Scuola di Prassitele). Si noti anche la sala dedicata alla ceramica attica, con alcuni pezzi di grande rilievo artistico e storico, come la tazza raffigurante scene dipinte di un banchetto del pittore di Heidelberg, un ceramista attico attivo intorno al 575 a.C.).

Taranto ha veramente tanto da offrire al turista in visita. Il modo migliore per arrivarci in autoè seguendo la strada provinciale 377 chiamata 'Strada delle Grotte'. Per chi arriva in trenoprendere la linea linea Bari-Taranto. Vi lasciamo accennandovi alle grandi tradizioni folcloristiche di questa antica città, prima tra tutte la famosa Settimana Santa di Taranto, che inizia con la domenica precedente la Pasqua, e cioè la Domenica delle Palme, e con il Palio di Taranto, da maggio a luglio, che include anche una bella e spettacolare regatasu mare.

Le tradizioni sono molto vive anche nei dintorni: si visitino in particolare i piccoli centri di Grottaglie (per la ceramica artigianale e il Museo delle Maioliche, con reperti risalenti al XVI secolo) e di Manduria, da prediligere per l'irresistibile cucina locale.

Un consiglio in più: abbandonatevi ad una appassionata scorpacciata di ricci di mare, nel piccolo porticciolo di pescatori di via Cariati.

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